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Giorgia Gradolone, Parma Calcio 1913 Under 19: “Il mio obiettivo è quello di diventare un punto di riferimento per la squadra”

Credit: Parma

Giorgia Gradolone, numero uno della Primavera del Parma Calcio Women e giovane promessa che ha già militato nella Nazionale Under 19 grazie alle convocazioni delle Azzurrine in preparazione del “Round 1 di qualificazione all’Europeo 2026”, si appresta a iniziare questa nuova stagione ricca di impegni. La nostra Redazione ha avuto il piacere di intervistare Giorgia per conoscere i suoi obiettivi stagionali e le sue speranze.

Ciao Giorgia, com’è nata la tua passione per il calcio e, soprattutto, per un ruolo insolito come quello di portiere? “Una passione nata per caso vedendo dei bambini in spiaggia giocare a pallone – afferma la numero uno –. Dopo aver provato tanti altri sport, ho trovato, nel calcio, quello più adatto a me e in questo ruolo vidi subito qualcosa di diverso. Da lì tutto ebbe inizio”.

Il Campionato Primavera quest’anno sembrerebbe ancora più equilibrato rispetto alle ultime stagioni: quale traguardo pensi possa raggiungere il Parma? “Penso che il Parma sia sempre stata una buona squadra, che può dar fastidio. Abbiamo dimostrato più volte di poter stare tra le grandi e quest’anno il nostro unico obiettivo è affrontare partita dopo partita come se fosse una finale”.

A livello personale, invece, quale obiettivo vorresti raggiungere? Chi sono i tuoi miti calcistici, sia maschili che femminili? Sono tutti numeri uno o ne hai anche di altri ruoli, e cosa ‘ruberesti’ loro? “Il mio obiettivo principale è quello di diventare un punto di riferimento per la squadra affinché il gruppo migliori giorno dopo giorno. Il mio unico idolo è sempre stato Gianluigi Buffon: ho sempre ammirato la sua tenacia e il suo spirito di sacrificio. Una cosa che mi riempie d’orgoglio e mi emoziona ancora oggi, dopo due anni, è indossare la sua stessa maglia quando entro in campo”.

Immagino che tu stia finendo le scuole superiori: dopo, hai altri obiettivi scolastici o pensi di dedicarti esclusivamente al calcio? “Sicuramente continuerò a lavorare in ambito calcistico, per il resto non so ancora con precisione quale sarà la mia decisione”.

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Parma Calcio Women per la disponibilità e l’attenzione per questa intervista in esclusiva, e in modo particolare Giorgia per la sua franchezza e la grande voglia di mettersi in gioco ogni giorno per questa sua grandissima passione: il calcio.

Maria Vlassopoulou, Arezzo: “Felice di aver scelto questa società. Il mio obiettivo? Lasciare il segno in categoria!”

Photo Credit: ACF Arezzo

Prosegue il percorso aretino, tra salite ed un entusiasmo che, in fin dei conti, non è mai mancato. Dopo un avvio di stagione da +3 e tre cadute consecutive, la formazione gestita da mister Benedetti ha ritrovato il sorriso nella recentissima giocata casalinga davanti al Frosinone, rimarcando quanto talvolta la coesione del gruppo, ancor prima della tecnica, possa essere portatrice di messaggi positivi.

Un perenne tentativo di costruzione che guarda in faccia alla continuità e che, nonostante i finali “in difetto”, non dimentica cuore e determinazione, elementi (tra gli altri) fondamentali nella corsa di campionato. Questo e tanto altro nelle parole di Maria Vlassopoulou (tra i contributi amaranto immessi durante la finestra di mercato estiva della società) che, con estremo piacere, abbiamo coinvolto in una breve chiacchierata. Ecco cosa ci ha raccontato.

Benvenuta Maria! Una nuova sfida per te, quella in maglia Arezzo. Come procede il neo percorso e quali sono i punti che ti hanno portato a sposare tale progetto?

«Sono davvero felice di aver scelto di far parte dell’Arezzo, perché squadra con obiettivi ambiziosi e un approccio molto professionale. Si tratta della mia prima esperienza in Serie B, ma sono stata accolta nel migliore dei modi: subito mi sono sentita la benvenuta e ciò non ha fatto altro che spingermi a godermi ogni momento di questa categoria così importante».

Quello in corso è un campionato ostico ed altamente competitivo, a testimoniarlo un’altalena di risultati che sembrano stare stretti ad una squadra come la vostra, costruita per affermarsi in totale sicurezza. Come spieghi questa fatica ad ingranare e cosa servirà, d’ora in poi, perché il gruppo squadra riesca a portare a casa qualcosa in più?

«Ogni difficoltà e ogni sfida ti fanno crescere e migliorare; ogni partita, poi, è una lezione, e noi saremo sempre attente in ogni dettaglio. Abbiamo la qualità necessaria per fare molto bene, ma dobbiamo essere al 100% ed approcciare con la giusta mentalità in ogni gara e in ogni allenamento.

Una cosa è certa: ogni persona in questa squadra darà tutto per raggiungere obiettivi comuni».

La svolta positiva è arrivata questa domenica con il trionfo casalingo sul Frosinone. Tre punti che pesano, una giornata importante per le citte e per te, vista la doppietta siglata. È questo il vero Arezzo?

«Il coraggio, la fame, la qualità, la volontà e l’unione che abbiamo mostrato domenica rappresentano una parte fondamentale della nostra identità. Con il giusto atteggiamento, potremo fare ancora meglio in futuro».

Prossimamente volerete a Verona alla ricerca di continuità. Che incontro vi aspettate contro l’Hellas (reduce da una caduta) e quanta fiducia c’è nel raggiungimento di una conferma in termini di risultato?

«Affronteremo la gara contro il Verona con lo stesso atteggiamento avuto contro il Frosinone, puntando su risultato e prestazione come obiettivi principali: è l’unico modo per affrontare ogni sfida in una categoria così competitiva».

Ci lasciamo con le ambizioni individuali e di squadra (con un occhio verso il futuro) che speri di raggiungere nei medesimi colori.

«La cosa più importante è mostrare  l’identità del collettivo in campo e giocare come sappiamo, sempre con una mentalità vincente. Personalmente? Voglio dare il massimo per aiutare la squadra e lasciare il mio segno in questa categoria!».

Si ringrazia Maria Vlassopoulou e la società tutta per la gentile concessione.

Simone Bragantini, Hellas Verona Women: “Partita aperta, peccato per il risultato, continuiamo a lavorare a testa bassa”

Photo Credit: Stefano Petitti - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Le dichiarazioni dell’allenatore gialloblù Simone Bragantini, rilasciate al termine di Cesena-Hellas Verona, 5a giornata di Serie B Femminile 2025/26.

Mister che partita è stata?
È stato un match caratterizzato da tanti piccoli episodi, una partita aperta, in cui le squadre si sono alternate nell’avere il pallino del gioco. Nessuna delle due ha avuto la supremazia nel possesso, è stata una gara fatta di tante transizioni. Dispiace perché ci sono state delle occasioni in cui potevamo essere un po’ più attente. Come volume di gioco, forse oggi il risultato più giusto poteva essere un pareggio. Nel primo tempo potevamo essere un po’ più brave a raddoppiare, ci è mancato quel dettaglio in più per fare la giocata giusta”.

È mancata un po’ di concretezza, di cattiveria agonistica?
Oggi abbiamo affrontato una squadra che ha messo in campo molta aggressività, molta gamba. Dal punto di vista della cattiveria agonistica ce l’abbiamo messa, ma dobbiamo imparare ad averla sempre. L’impegno oggi non è sicuramente mancato, dobbiamo lavorare sui dettagli, continuando a farlo a testa bassa con tanta voglia durante gli allenamenti, per incrementare il nostro valore”.

Serie C, Girone B: “Bene le veterane, soffrono di più le neopromosse!”

Dopo la fase di qualificazione della Coppa Italia, c’era tanta attesa per la prima giornata del Campionato di Serie C, rimodulato con i quattro gironi. I risultati sembrano dar ragione al pensiero comune, con le neopromosse in difficoltà e le squadre scese dalla B che fanno valere le proprie qualità, anche se il risultato più eclatante, il 3-1 tra Venezia 1985 e Tavagnacco, non ha nulla a che vedere con tutto questo. Si dovrà aspettare quindi qualche altra partita per avere un quadro più chiaro, dei veri valori in campo.

Veneziane che aprono subito la stagione a loro favore, con l’immancabile gol di Elisa Dalla Santa, anche se ad andare in vantaggio per primo, era stato il Tavagnacco. Le altre due reti lagunari sono di Trevisiol e Baldan. Ai microfoni di Sport Veneto Tv, Diana Grecu, ex difensore della Gelbison Women dichiara:”Siamo come un motore diesel, abbiamo bisogno di prendere gol per svegliarci. La nostra partita è iniziata dopo lo 0-1”.

Primo passo falso per il Real Vicenza che Garlasco (PV) perde 2-0. Biancorosse sottotono e rinunciatarie, orfane all’ultimo del capitano Stella Maddalena, più compatte e organizzate invece, le ragazze dell’ ex.Pavia. Nel post gara, la centrocampista Noemi Polillo, che ha siglato il gol del raddoppio, parla di un ottima partita, giocata di squadra e con grande entusiasmo.

Prima gioia anche per il Sudtirol che, contro le Dolomiti Bellunesi, vince di misura al 93’. La protagonista di giornata è comunque Sara Dal Bon, ex Jesina Aurora, portiere delle dolomitiche che para l’impossibile, anche se nulla pu , contro il rasoterra di Fischer.

L’unico pari di giornata è tra Pro Palazzolo e Trento: al gol di Lisa Citaristi, risponde la centrocampista gialloblù Carolina Morleo. Le trentine si presentano a inizio stagione con tante conferme e dei buoni inserimenti, come l’attaccante ex-Spal Hassanaine (2002) che nella scorsa stagione aveva realizzato 12 marcature, tuttavia non sembra ancora la squadra compatta ed efficace dell’anno scorso.

Per concludere, buona la partenza del Villorba che in trasferta contro l’Azzurra S. Bartolomeo vince 1-0. Il gol arriva sugli sviluppi di un calcio d’angolo ad opera della giovanissima Elena Bardahan, nuova arrivata dal Vittorio Veneto.

Al Bottagisio Sport Center esordio amaro per il nuovo ChievoVerona che non riesce a spuntarla con l’Orobica. Il gol delle Sharks porta la firma di Giorgia De Vecchis, veterana indispensabile per le rosso blu.

Domenica prossima, occhi puntati sulla partita Dolomiti Bellunesi-Venezia 1985. Sarà interessante capire il potenziale della ragazze di Belluno, dopo la lodevole prova, contro la corazzata biancorossa. Altrettanto avvincente anche Villorba-Sudtirol. La squadra Trevigiana, già da un paio d’anni, riesce a disputare un buon campionato, piazzandosi a metà classifica.

“Non c’è niente di più allegro della sfera che rimbalza” diceva Pelé, e noi che il calcio lo guardiamo e lo seguiamo da anni, possiamo aggiungere, che quella sfera che rimbalza, regala emozioni indescrivibili.

 

Ana Sestari, Women Roma: “Mondiale? Per noi è un sogno. A Roma c’è tutto per far bene. Vogliamo vincere”

Credit: Women Roma

“Poter rappresentare l’Italia nel primo Mondiale sarà per noi scrivere un pezzetto di storia di questo sport”. A raccontarcelo è stata Ana Sestari, estremo difensore della Nazionale Femminile di Futsal, impegnata in questi giorni nell’ultimo raduno al CPO Giulio Onesti di Roma che precede il Mondiale in programma tra poco più di un mese. “Vestire la maglia della Nazionale -continua Sestari-  rappresenta sempre un sogno, ed un onore. Tra fine novembre ed inizio dicembre giocheremo, nelle Filippine, con tanta responsabilità per portare più avanti possibile l’Italia. Questo evento spero possa portare più visibilità al futsal e sempre più ragazze a potersi avvicinare al nostro sport”.

La classe ’96, perno della selezionatrice azzurra Francesca Salvatore, in estate è approdata alla Women Roma dopo due anni al Falconara e sul trasferimento ci confida: “Ho scelto di cambiare per fare nuove esperienze anche in vista del Mondiale. A Roma e ho trovato un ambiente pronto ad accogliere al meglio le nuove arrivate, mostrando da subito tanta fame nonostante il primo anno in Serie A”.

Stagione iniziata da qualche settimana che l’ex Montesilvano ci inquadra cosi: “l’obbiettivo personale è di giocare sempre al massimo e guadagnarmi la possibilità di giocare al massimo il Mondiale. C’è grande voglia, inoltre, di arrivare fino alla fine in tutte le competizioni con la Roma. Siamo una neopromossa solo di nome ma in realtà l’ambizione è tanta e ci sono tutti i presupposti per fare davvero tanto bene”.

Ottima partenza, infatti, in campionato per le capitoline che nelle prime quattro uscite hanno vinto tre gare. Sull’inizio nella Serie A Sestari ci spiega: “Abbiamo mostrato buone cose anche se siamo una squadra che si è rinnovata tanto. Sappiamo di aver bisogno di un po’ di tempo per amalgamare le indicazioni date da coach Cely Gayardo, le partite non sono state perfette ma l’importante era essere compatte in particolare nei momenti più complicati. Credo che la squadra ha dato un segnale importante al campionato, la Roma c’è e vuole vincere”.

Dopo il successo in trasferta contro l’Audace Verona a Roma arriva il Cagliari. La calcettista chiude, infine, con una battuta sulla prossima sfida contro il quintetto sardo: “Mi aspetto una gara combattuta, loro nello scorso campionato hanno mostrato di essere una buona squadra. Noi arriveremo pronte per questa sfida cercando di mettere sul parquet quanto di buono fatto in avvio di annata”.

Mister Rossettini, Roma, pre-Champions: “Madrid ci ha dato una lezione. Barça? La più forte al mondo”

Photo Credit: Emanuele Colombo - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

«Siamo consapevoli che sarà una partita difficilissima. La giochiamo in casa, davanti al nostro pubblico. Rientriamo nella competizione dopo una bella lezione che abbiamo ricevuto a Madrid e che ci ha dato un’idea di qual è il livello. Affrontiamo la squadra più forte al mondo, quindi ripartiamo feriti e con entusiasmo, consapevoli che non cambia nulla nel nostro percorso, ma vogliamo anche dare una gioia ai nostri tifosi e prenderci anche consapevolezza e voglia di provare a riscattarci», così Mister Luca Rossettini ha aperto la conferenza di vigilia in occasione del big match contro il Barcellona in programma al “Tre Fontane” di Roma. Le sue giallorosse, reduci da una vittoria all’ultimo respiro contro il Milan all’insegna delle reti di Alice Corelli e della Capitana Manuela Giugliano, attenderanno le blaugrana in una partita che sulla carta è proibitiva, ma proveranno comunque a scendere in campo per fare bella figura e cancellare la prestazione di Madrid.

Il tecnico giallorosso ha dunque affermato che il Barcellona è «una squadra che non ha punti deboli, ha grandissima forza, grandissime interpreti. Il calcio è uno sport che dà la possibilità, a volte, a chi è dietro, di guadagnarsi qualcosa nelle situazioni che si generano nel gioco. Sarà sicuramente una gara di sacrificio in cui dovremo fare molta attenzione, e in quelle poche occasioni che il gioco ci darà cercare di essere il più ciniche e cattive possibili», perciò a suo parere la chiave per il successo contro di loro – o, in ogni caso, per disputare un buon match – è crederci e provarci fino in fondo, disputando una gara di sacrificio e pregna di attenzione, provando a capitalizzare le occasioni che le situazioni di gioco metteranno sul piatto capitolino.

In chiusura, Mister Rossettini ha esplicitato quali sono gli aspetti su cui ha insistito nel corso della preparazione e che cosa chiederà alle sue ragazze di portare sul rettangolo verde alla seconda di Champions. Prima di tutto, il tecnico chiederà «una prova di carattere, di orgoglio. La prepareremo con le nostre qualità e con quello che possiamo di poter esprimere contro una squadra così forte, consapevoli dei nostri difetti, dei nostri limiti, su cui stiamo lavorando e che sono normali all’inizio di un nuovo ciclo e di un nuovo percorso, però chiederò sicuramente il coraggio che ho visto nella partita col Milan. In questo coraggio, quest’entusiasmo e quest’orgoglio ci ha dato la possibilità di ribaltare una partita che sembrava compromessa, e ripartiamo da lì.»

Sofia Meneghini, Brescia Femminile: “Contro il Venezia era importante portare a casa i tre punti”

Photo Credit: Simone Potenza - Acf Brescia Calcio Femminile

Le parole del difensore del Brescia Sofia Meneghini, rilasciate sui canali ufficiali del club bresciano, dopo il 2-1 in casa del Venezia nella quinta giornata di Serie B.

È sempre bello portare a casa i tre punti: siamo contente di continuare la striscia positiva. Abbiamo fatto un primo tempo migliore a livello di espressione di gioco, nel secondo tempo abbiamo un po’ sofferto la stanchezza, però l’abbiamo portata a casa e questo è l’importante“.

I PRIMI TEMPI, CARTINA AL TORNASOLE DEI DESTINI BIANCONERI

Credit Photo: Niccolò Ottina- Photo Agency Calcio Femminile italiano

Dimmi come finisci il primo tempo e ti dirò chi sei o meglio che fine farai.
Il rapporto tra come si concludono i primi quarantacinque minuti di gioco e come alla fine terminerà l’incontro è stretto, implacabile ed in alcuni casi scontato.
E’ anche vero che molte volte basta guardare i primi due minuti per capire come finirà la partita.
L’approccio alla gara è sempre stato un particolare fondamentale per far intendere ad uno spettatore con quale piede fosse scesa dal letto la squadra.
Sabato a Biella contro il Como Women, la Juventus è sembrata quella che da Marzo scorso in poi aveva arrancato tra confusione, stanchezza e strappi d’orgoglio fino ad arrivare per fortuna e per merito soprattutto del carattere del gruppo a tagliare due traguardi stagionali fondamentali grazie a partite epiche contro la Roma nel 1 a 2 esterno in Campionato e nella finale di Coppa Italia a Como sempre con le giallorosse come vittime sacrificali.
In entrambe le volte, le bianconere avevano chiuso il primo tempo segnando.
Per le Juventus women passare in vantaggio al termine dei primi 45 minuti è sinonimo di vittoria per oltre il 94% delle volte.
Partendo da Guarino col 95,78% e passando nel regno di mezzo con Montemurro ed il suo 88% si arriva infine a Mister Canzi che totalizza un buon 92% . Il duo Zappella/Beruatto con il loro quattro su quattro è troppo ristretto per fare statistica.
Le difficoltà sopraggiungono quando a metà match le bianconere si trovano sotto nel punteggio.
Qui la statistica ci racconta di una notevole difficoltà nel ribaltare il risultato
Se Guarino su 12 partite ne ribaltò solo 4 , Montemurro su 20 partite ne ribaltò solo 6.
Mister Canzi al momento su 8 partite in svantaggio non ne ha ancora ribaltata nessuna, perdendone 7 e pareggiandone una.
E qui tanto per non farvi venire la nausea con tutti questi numeri, ve ne propino un altro perché sono sadico ahahah.
La Juve di Canzi in 48 incontri ha già eguagliato il numero di partite perse maturate da Guarino e Montemurro in 111 e 112 partite per uno.
Dodici sconfitte….
Ad oggi sono ben il 25% del totale…un tantino troppo
Eppure le potenzialità ci sono, le giocatrici ci sono per cui non resta che attendere, in virtù del fatto che la tattica per forza di cose quest’anno è cambiata sia per chi ci ha lasciato ma soprattutto per chi alla Juve è arrivata..
La polvere sotto al tappeto non è d’uso alla Juve nasconderla per cui nonostante i numeri lascino intravedere delle costanti non del tutto rassicuranti, sono certo che il tempo sarà galantuomo nei confronti di questo progetto.

I piedi ben piantati per terra che auspicavo contro il Como, li vorrei un tantino più leggeri Giovedì prossimo contro il Bayern perché alla squadra in questo momento serve velocità e rapidità nei passaggi a maggior ragione in Europa dove il gioco a due tocchi è quasi diventato troppo lento.
Uscire mentalmente dal compitino del passaggio a sei metri verso la compagna e tentare i cambi di gioco (a campo totalmente libero vedasi Benfica e Como) per liberare gli esterni nel cross o nel taglio verso l’area.
Con le squadre chiuse a riccio è stata evidente la difficoltà nel districare la matassa, con squadre che attaccano a viso aperto come sarà in Champions si vedrà la vera indole che ha portato a costruire un gruppo di questo tipo.
Qual’ è il vero volto di questa squadra ?
Lo scopriremo con le prossime due partite, (tenendo d’occhio la conclusione dei primi tempi…..)
Fino alla fine.

Giocare e imparare al Museo del Calcio: tutti i percorsi didattici per scuole e società sportive

Con la nuova stagione e con il nuovo anno scolastico ripartono al Museo del Calcio i percorsi didattici dedicati alle società sportive e alle scuole, da poter effettuare nello stesso giorno della visita. Per rendere questa esperienza davvero indimenticabile, i gruppi avranno la possibilità di allenarsi sui campi di Coverciano insieme ai tecnici federali. Sarà inoltre possibile visitare la struttura del CTF, dai campi di allenamento agli spogliatoi degli Azzurri e delle Azzurre, fino alla sala stampa. Questo l’elenco dei percorsi prenotabili.

COM’È FATTO IL CALCIO. 

Un progetto didattico interattivo, incentrato – in parallelo – sulla storia del gioco del calcio e sull’evoluzione dei materiali utilizzati: dai palloni e le maglie, fino agli scarpini. I ragazzi verranno guidati nella storia dei cimeli presenti al museo attraverso l’osservazione e l’analisi dei materiali impiegati, toccandone con mano la loro evoluzione.

A TAVOLA CON I CAMPIONI. Progetto incentrato sull’alimentazione e sull’importanza che essa riveste per il benessere di tutti e in particolare degli sportivi.

PARLARE E SCRIVERE DI SPORT. Come si comunica nel mondo del calcio? Non sempre benissimo. Ma non mancano di certo anche gli esempi virtuosi. Un percorso didattico interattivo, per capire cosa serva per superare approssimazione e superficialità.

CALCIO EDUCATION. Imparare come i valori del calcio e dello sport siano fondamentali in campo ma soprattutto nella vita quotidiana. Insieme a due figure specializzate della FIGC, le psicologhe dello sport Sara Binazzi e Isabella Ciacci.

STORIA ED ETICA DEL CALCIO. Il progetto analizza l’influenza del calcio a livello geopolitico, antropologico e religioso, e la sua diffusione a livello mondiale. Ciascun incontro verrà affrontato con una particolare attenzione agli aspetti valoriali, etici ed educativi dello sport. Durante le lezioni verranno proiettati dei video e proposti degli esercizi pratici di Free Style sul campo a scopo dimostrativo con sottofondo musicale, per sperimentare in chiave ludica a livello individuale e collettivo alcuni concetti espressi nelle lezioni stesse.

DISEGNA LA TUA NAZIONALE. Percorso per i bambini della scuola dell’infanzia che prevede una visita guidata nel museo sotto forma di favola e un laboratorio di disegno.

Ciascun percorso didattico ha la durata di circa 60 minuti.

CONTATTI. Per info e prenotazioni, è possibile scrivere a info@museodelcalcio.it o telefonare allo 055 600526.

Emilie Haavi alla vigilia del Barça: “Giocare in Champions in prima serata sarà speciale”

Photo Credit: Emanuele Colombo - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

La Champions della Roma non è cominciata con il piede giusto. In casa del Real Madrid le giallorosse di Mister Luca Rossettini hanno incassato una pesante sconfitta resa meno amara dal gol di Evelyne Viens e dal capolavoro di Emilie Haavi, tornata a segnare con continuità e in una condizione davvero straripante.
L’attaccante ha, alla vigilia del big match contro il Barcellona, rilasciato alcune dichiarazioni per commentare cosa ci si potrà aspettare dalla prima casalinga contro la corazzata blaugrana e come si sente lei in questo momento.

La preparazione di una partita così importante come quella che vedrà le giallorosse sfidare a viso aperto il Barcellona richiede molto tempo e molte energie fisiche e mentali, però la vicinanza tra gli impegni di campionato e quelli infrasettimanali ha un po’ penalizzato gli allenamenti e, appunto, la messa a punto della squadra. Malgrado i pochi giorni a disposizione, la squadra è carica e pronta a dare tutto: «Abbiamo giocato anche domenica, però siamo molto concentrate. Vogliamo fare una prestazione migliore di quella che abbiamo fatto alla prima partita di Champions, quindi sono tranquilla del fatto che saremo pronte. Non vedo l’ora di giocare qui in casa in Champions, è una cosa speciale», ha affermato la numero 11 della Roma.

In secondo luogo, la giocatrice ha dichiarato che in questo momento si sente in grandissima forma e che segnare è sempre bello. Dopo qualche mese caratterizzato dalle poche reti siglate, la norvegese è tornata a essere letale sottoporta e, visto che vincere aiuta a vincere, questo si riflette anche nel suo andare in gol con così tanta facilità: «Segnare è bello. Era da un po’ che non facevo gol, però in questo periodo ho trovato la porta, e ne sono contenta. La cosa più importante, però, è vincere, e domani sarà una partita difficile, però faremo di tutto, e vedremo come va.»

Le capitoline giocheranno il loro primo match casalingo dell’Europa che conta davanti ai propri tifosi, che accoglieranno le catalane offrendo loro un tutto esaurito al “Tre Fontane”. L’ultima tra Roma e Barcellona era andata in scena all’Olimpico, stavolta si rimarrà nella “casa” della Roma femminile, ma sarà comunque uno spettacolo e una grande iniezione di fiducia per le Lupe, chiamate a fare un’impresa che sulla carta è molto complicata: «Giocare in casa è qualcosa di speciale. Credo possano anche darci una mano. Ho letto che è sold-out, non vedo l’ora. Giocare in prima serata in Champions non è qualcosa che possono vivere tutti, quindi sono contenta e non vedo l’ora!»

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