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Étape par étape: alla Francia l’andata di Nations League fronte Svezia – Parola alle protagoniste del match

Una corsa al terzo piazzamento in Nations League in stand by ed un’andata disputata che ha già evidenziato la prima vincente tra due formazioni di livello: Francia e Svezia. Quest’ultime sono scese in campo venerdì 28 novembre con fame e spirito di squadra per l’obiettivo sopra citato; il percorso fino ad oggi?

Da una parte “Les Bleues”, reduci da una fase a gironi che ingloba 6 risultati utili consecutivi, una prima semifinale fronte Germania in difetto ed una in parità; dall’altra la Nazionale guidata da Peter Gerhardsson, forte di step iniziale, seppur non simil incisiva (tre le vittorie, due le parità – di cui una a reti bianche contro l’Italia e due cadute davanti alla Spagna).

Nello scontro del fine settimana, a spuntarla è stata la compagine transalpina, trascinata da Karchaoui (la francese si è presentata da dischetto per via di una chance su rigore colta al 45+3’) e Mbock Bathy (decisa a rimontare sul finale dopo il pareggio svedese); una serata al cardiopalma che – proprio per l’imprevedibilità dettata da diversi episodi – pone, ad ogni modo e solo momentaneamente, il dubbio su eventuali pronostici del ritorno atteso il 2 dicembre.

A commentare la prestazione positiva la capitana Griedge Mbock, a segno nei minuti in aggiunta prima del fischio finale: “Ci abbiamo creduto fino alla fine. A volte la perseveranza fa tanto e siamo riuscite a vincere all’ultimo secondo.

Per noi non è mai stato facile giocare contro una squadra di livello come la Svezia; anche in tale occasione è riuscita a metterci a dura prova con un pressing imponente, ma ce l’abbiamo fatta! Ora non dimentichiamo che c’è ancora un ritorno da giocare; andremo a casa loro e faremo di tutto per ripeterci!”.

Ai microfoni del canale ufficiale del club (FFF) spazio anche per Sakina Karchaoui, autrice del goal del vantaggio: “Abbiamo giocato un’ottima partita; nel primo tempo abbiamo avuto varie occasioni da sfruttare, nel secondo abbiamo avuto un pò paura ma alla fine siamo riuscite a prendere il controllo del gioco e terminare nel migliore dei modi. Fantastico per tutto il gruppo aver raggiunto questo obiettivo!”.

L’attesa è tutta per dicembre, mentre la finalissima tra Germania e Spagna è già stata confermata.

Amichevoli internazionali: goleade e gare tirate, il recap sulle sfide dei giorni scorsi

Credit Photo: Paolo Comba- Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Finestra dedicata alle nazionali con tante amichevoli internazionali giocate nei giorni scorsi, come quella degli USA che hanno superato l’Italia 3-0, e con tante altre che verranno disputate nei prossimi.

Senza contare le selezioni giovanili da segnalare il roboante 8-0 dell’Inghilterra sulla Cina con l’Australia che ha lasciato un tondo 5-0 sulla Nuova Zelanda. Il Giappone si impone, poi, per 3-0 sul Canada, la Norvegia 3-1 sul Brasile mentre la Corea del Nord ha superato 5-2 la Russia. Si è concluso, invece 2-0 l’incrocio tra Lituania ed Estonia.

Vittorie di misura, 1-0, per la Serbia sulla Repubblica Ceca, della Polonia sulla Slovenia e per il Montenegro sulla Romania. Sono finiti 2-1, poi, gli incontri che hanno premiato il Belgio sulla Svizzera, l’Olanda sul Portogallo e la Bielorussia sulla Bosnia mentre Cipro ha archiviato la pratica Lussemburgo per 3-2 stesso risultato con il quale Malta ha regolato la Croazia e l’Irlanda l’Ungheria. Pari, invece, per 1-1 tra Finlandia e Austria, tra Albania e Turchia, tra Ucraina e Scozia e tra Corea del Sud e Galles.

Tra le amichevoli ‘minori’ successo per 4-1 di Hong Kong sul Liechtenstein per 7-0 di Singapore sulle Seychelles, per 2-1 dell’Indonesia sul Nepal, della Malesia 1-0 sul Bangladesh, per 2-1 dell’Algeria sul Kenya, per 2-1 dello Zimbabwe sul Malawi e 2-0 dell’Uzbekistan sull’Iran . Pari, invece, per 1-1 tra Marocco e Burkina Faso.

228 volte bianconera: un film di Cristiana Girelli

Photo Credit: Paolo Comba - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Un nastro ricco di immagini tanti quanti sono i ricordi. Il colore? È sempre lo stesso: bianconero.

Non è cinema, ma è la carriera di Cristiana Girelli in maglia Juventus; 228 le presenze della calciatrice, ormai diventata una delle colonne portanti di un club storico, come storica è la sua esperienza con la sfera tra i piedi.

Un traguardo importante quello raggiunto, mentre il background della propria carriera non oscura mai quel lontano (ma non troppo) momento di prima formazione in maglia Rigamonti Nuvolera, che aveva aperto le porte all’interesse del Bardolino Verona; poi la bomber, a Verona, c’è rimasta, perché, seppur a soli 14 anni, quello era solo l’inizio di una lunga clip dove i protagonisti chiave sono sempre stati passione, dedizione, impegno, sacrificio, amore, testa alta e…fame!

Poi ancora Brescia, e lo stesso anno il sogno chiamato “Azzurre” con l’arrivo in Nazionale maggiore. Perché quella bambina con un sogno nel cassetto non ha mai dimenticato come tutto è iniziato, quante regie sono cambiate nel tempo, mentre quel fuoco interno non si è mai spento.

Luglio 2018, la “Vecchia Signora”. Un amore contemporaneo che ha trovato spazio nella conferma della Hall of Fame del calcio italiano, un amore che ad oggi è fonte di ispirazione per tante bambine e ragazze che possono ambire a continuare a disegnare un futuro migliore, ancor più giusto, per il settore il quale dovrà sempre essere grato a figure come la classe ‘90.

90, 90…come è quel detto? Ah, si…”un pezzo da 90”!

Intanto gli episodi non sono finiti, ed il montaggio è ancora tutto da scrivere. La regia è già stata testimone di avvenimenti importanti, sempre in “black & white”: un altro scudetto, la Coppa Italia, la Supercoppa, la Serie A Women’s Cup ma…Ciak, azione! Ora la pellicola si riavvolge, perché la saga continua. C’è un numero 10 che ha ancora tanto da dare ad un gruppo, ad un movimento, a chi sa che dentro quegli occhi a vivere è la stessa emozione di sempre.

Seduta di scarico e poi partenza per Fort Lauderdale: l’Italia si proietta sulla seconda amichevole con gli USA

Credit Photo: Paolo Comba Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Sognando Beckham, Leo Messi e la rivincita contro i fortissimi Stati Uniti, usciti vincitori dall’amichevole giocata ieri sera a Orlando. Il 3-0 subito contro la corazzata americana non ha scalfito le certezze e l’entusiasmo della squadra di Andrea Soncin, consapevole di aver affrontato una delle grandi potenze del calcio mondiale. Lunedì sera (ore 19 locali, l’1.00 di notte italiana, diretta su Rai 2) le Azzurre avranno l’occasione di rifarsi nei 90 minuti in programma al Chase Stadium di Fort Lauderdale, l’impianto che finora ha ospitato le gare casalinghe dell’Inter Miami guidato dall’ex campione inglese, proprietario della franchigia rosanero, e trascinato in campo dalle magie del fuoriclasse argentino.

In attesa di prendere confidenza domani durante la rifinitura con lo stadio da 18mila posti (già venduti più della metà dei biglietti disponibili) dove lo scorso anno la Nazionale maschile ha ricevuto la visita di Jannik Sinner, che dì lì a pochi giorni avrebbe vinto a Miami il secondo Master 1000 della sua carriera, questa mattina l’Italia è subito tornata al lavoro per prepararsi al nuovo ‘crash test’ con la selezione allenata da Emma Hayes. Una seduta di scarico – tra esercizi in palestra e fisioterapia – per chi è scesa in campo, mentre il resto del gruppo si è allenato regolarmente all’Inter&Co Stadium, dove ieri è andato in scena l’attesissimo confronto che mancava da ben 15 anni.

Questo pomeriggio le Azzurre saluteranno Orlando per trasferirsi in pullman nel sud della Florida. Un viaggio di poco più di tre ore per raggiungere la Capitale mondiale dello yachting (situata a circa 50 chilometri da Miami), che ospita più di 100 porti turistici e ormeggi, oltre a un’estesa rete di canali interni e diverse famose discoteche che l’hanno portata a stringere un gemellaggio con Venezia e Rimini. Una città che vive e ha vissuto anche di calcio, dato che da lì – all’epoca dei Fort Lauderdale Strikers – sono passati giocatori del calibro di George Best, Gerd Müller e Gordon Banks. Questo il contesto in cui andrà in scena il ‘bis’ con la seconda forza del Ranking Mondiale, l’ultimo appuntamento dell’anno che precederà il via al cammino di qualificazione al Mondiale brasiliano del 2027, il prossimo grande obiettivo di Girelli e compagne.

Martina Sclavo: “Il Trastevere è appartenenza, perseveranza, fame, sogni. Proveremo fino all’ultimo a prenderci la salvezza”

Photo Credit: Trastevere Calcio Women

La posizione in classifica e i punti racimolati dal Trastevere fino a questo momento non devono ingannare: le romane hanno macinato chilometri, minuti nelle gambe ed esperienze in una categoria tutta nuova che adesso comincia a rivelarsi alla loro portata – come si è visto, tra le altre, contro il Como.
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ha avuto il piacere di intervistare Martina Sclavo, una delle protagoniste dell’ultima, favolosa stagione del Trastevere che è valsa la storica Promozione in Serie B, ed è una delle protagoniste della retroguardia romana.

Martina Sclavo ha vestito diverse maglie nel corso della propria carriera, vivendo tra Roma, Venezia, Ravenna e Bergamo prima di ritornare a casa, nella Capitale, e ognuna di queste esperienze tra Serie C e Serie B ha inciso sulla calciatrice che scende in campo con la maglia del Trastevere e sulla persona che è diventata: «A prescindere dalla categoria, questo sport porta con sé la meraviglia di essere una scuola di vita. Ogni esperienza, positiva o negativa che sia, ti lascia qualcosa dentro. Se devo pensare a una parola da attribuire ad ogni esperienza direi: Roma è famiglia, Venezia è maturità, Ravenna è riscatto e Bergamo rinascita.»

A differenza di altre calciatrici, costrette a mediare e a cercare un punto d’incontro con le persone attorno a lei, pronte a cavalcare l’onda del disfattismo per scoraggiarla fin dall’inizio, Martina Sclavo ha sempre avuto accanto a sé persone pronte a sostenerla mentre cercava di trasformare il calcio nel suo lavoro, persino quando giocava nelle squadre maschili: «Per fortuna ho sempre avuto la strada spianata. I miei genitori e i miei nonni i primi tifosi, i miei amici entusiasti. Non ho mai avuto problemi da questo punto di vista, anzi quando giocavo nelle squadre maschili, all’inizio del mio percorso, ero sempre difesa da tutti. Sono felice di quello che è stato il mio percorso.»

Sclavo non si vedrebbe in nessun’altra porzione di campo se non nella retroguardia, che è il suo ambiente sicuro. In un’analisi autocritica, la calciatrice ha affermato che ci sono ancora aspetti di cui non è pienamente soddisfatta, ma è consapevole di avere punti deboli importanti su cui fare leva in campo: «Sempre stata difensore esterno, con qualche parentesi da difensore centrale o esterno di attacco. Il terzino è il ruolo che mi rappresenta di più e la veste in cui mi trovo più a mio agio. Adoro la sensazione di quando si vince un contrasto difensivo e allo stesso tempo mi piace inserirmi e magari fare gol. Ho sicuramente ancora tanto da migliorare, ma penso che i miei punti forti siano la lettura difensiva e i tempi di inserimento.»

L’avventura con la maglia del Trastevere è cominciata lo scorso anno, ed è dunque ritornata dalla Serie B alla Serie C. Il salto “indietro” di categoria è stata una decisione dovuta al bisogno di ritornare a casa, e ha infine perseverato per ritornare alla serie cadetta insieme a tutta la squadra. Non si è pentita, neanche per un secondo, di aver riabbracciato la “sua” Capitale in un ambiente bellissimo in cui ha subito sguazzato come un pesce in un acquario, del tutto a proprio agio: «Trastevere è arrivato in un momento in cui avevo una forte necessità di tornare a casa e lo ringrazierò sempre per avermi aperto la porta e per avermi permesso di farlo. Ammetto che non è stata una scelta facile, perché l’intenzione era quella di rimanere in B; nonostante questo il Trastevere offriva quello di cui avevo bisogno, un ambiente sereno, voglia di vincere e far bene e senso di appartenenza.»

La Promozione del Trastevere in Serie B ha coronato il lavoro di un anno, pieno di sacrifici e di partite importantissime anche a livello psicologico per dare un’identità alla squadra di Mister Claudio Ciferri. I festeggiamenti delle amaranto nel cuore di Roma dopo aver raggiunto la tanto agognata e meritata Promozione sono state la ciliegina sulla torta di un cammino in cui le difficoltà non sono mancate: «È stato un campionato lungo, la vittoria l’abbiamo festeggiata l’ultima di campionato. Durante l’anno abbiamo avuto la forza di attraversare e superare un periodo negativo, questo grazie al gruppo fantastico che avevamo. La consapevolezza di poter raggiungere l’obiettivo l’abbiamo sempre avuta, avevamo troppa voglia di portarci a casa quel trofeo. Il Trastevere è proprio questo: gruppo, appartenenza, perseveranza, fame, sogni.»

La vittoria in trasferta contro il Bologna è ancora negli occhi, nel cuore e nella mente delle trasteverine, che sanno da dove sono partite e con quali mezzi sono riuscite ad arrivarci, ed è per questo che tre punti guadagnati sul campo di una corazzata come quella rossoblù sono ancora più speciali: «Il supporto delle persone sugli spalti sono sempre quell’uomo in più in campo; anche le critiche sono motivo di crescita e motivazione. Al triplice fischio tante lacrime di felicità; è una squadra partita da zero, con poca potenza economica, che ha sempre lottato al meglio con quel poco che aveva. Avevamo raggiunto il sogno di una Società, di un gruppo e di una famiglia.»

In chiusura, la calciatrice ha lasciato un messaggio per la tifoseria, che sostiene sempre le sue ragazze. Nonostante il Trastevere non abbia ancora centrato i tre punti in casa, le ragazze sono consapevoli dei margini di miglioramento e di quello che possono fare, avendo disputato gare di alto livello contro squadre ben più rodate. Inoltre, l’obiettivo “salvezza” è ben chiaro: «Nonostante i risultati negativi abbiamo sempre dimostrato di essere una squadra viva. Si è visto anche contro il Lumezzane, dove abbiamo avuto il coraggio di giocare a calcio contro una grande squadra. Dobbiamo crescere tanto, ci manca sicuramente l’esperienza in categoria, ma abbiamo grinta e voglia da vendere. Quella strafottenza di affrontare ogni squadra a testa alta, perché la categoria ce la siamo sofferta e sudata. Proveremo fino all’ultimo, come abbiamo sempre fatto, a prenderci quel che è nostro e che meritiamo… la salvezza.»

Si ringraziano Martina Sclavo, il Trastevere Calcio Women, la Responsabile del Settore Femminile Flaminia Lombardozzi e l’addetto stampa Valerio D’Epifanio per il tempo e la grandissima disponibilità.

Emma Hayes analizza l’amichevole d’andata contro le Azzurre: “La squadra ha fatto una bella prestazione”

Gli Stati Uniti ringiovaniti dal punto di vista della carta d’identità delle convocate dall’inizio della gestione di Emma Hayes si sono accaparrati il match di andata contro l’Italia all’Inter & Co Stadium di Orlando, in Florida. Le giocatrici statunitensi hanno creato moltissimo e mostrato superiorità in ogni aspetto chiave del match – seppur con qualche piccola sbavatura di cui le Azzurre non sono riuscite ad approfittare.
Al termine dell’amichevole, l’allenatrice inglese ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa, andando a elogiare la performance delle proprie ragazze, senza però sottintendere che c’è ancora molto da lavorare.

«Siamo partite forte, ma abbiamo anche concesso subito dopo. Il clean sheet rappresenta bene la nostra serata e la nostra performance. L’ho già detto tante volte: questa squadra si allena bene, le ragazze sono disponibili e versatilissime, e quello che stiamo cercando di trasmettere come filosofia sta attecchendo bene. Onestamente penso ci siano molti aspetti su cui dobbiamo migliorare, ma credo che sia stata una bella prestazione della squadra», il 3 a 0 finale firmato dalla giovane Olivia Moultrie del Portland Thorns in avvio di gara e la doppietta della Blues Catarina Macario nella seconda frazione non ha oscurato le prestazioni delle compagne, soprattutto Rose Lavelle, tornata a livelli ingiocabili, ed Emily Fox, nonché Naomi Girma (alla sua quarta presenza con la fascia da Capitana al braccio e al ritorno in Nazionale dopo più di 200 giorni). Quello che Hayes sta cercando di trasmettere insieme a tutto il suo Staff sta trovando terreno fertile e una rosa giovane, ma volenterosa e dalla qualità difficilmente quantificabile.

La casa dell’Orlando Pride non si è fatta ripetere due volte di trasmettere calore alle ragazze in campo, e il tifo è stato il sottofondo più bello che le due compagini potessero percepire nel costruire il gioco sul rettangolo verde. La serata è stata speciale soprattutto per Emily Sams, calciatrice della squadra californiana dal 2023: «Il tifo è stato sensazionale. Quando ho fatto entrare Emily (Sams) le ho detto che è fantastico vedere una calciatrice che ha fatto e sta facendo così tanto per il Club inneggiata dal pubblico, e per lei è stato fantastico. Anche se non ha tanti minuti con noi, il modo in cui si è inserita in squadra, il modo in cui contribuisce al gioco… è una calciatrice incredibile.»

«La Qualificazione ai Mondiali è il nostro unico pensiero. Chiudiamo l’anno con un ultimo match e poi abbiamo gennaio e la SheBelievesCup e un paio di altre occasioni prima di arrivare a ottobre. Non c’è molto tempo, lo sappiamo, per questo ogni singolo minuto conta», Hayes ha sotto la lente la qualificazione alla prossima Coppa del Mondo per sovvertire quello che è stato il tabù degli Stati Uniti nel 2023, usciti prematuramente dopo partite sottotono e che hanno del tutto tradito le aspettative sulle Campionesse Olimpiche.

Hayes e il suo Staff hanno inoltre l’obiettivo di costruire una squadra giovane, ma già molto esperta e che possa durare nel tempo: «Stiamo cercando di portare avanti un progetto ben preciso e dobbiamo far accumulare presenze a tutte le calciatrici in rosa. Ci sono molte calciatrici che non hanno fatto molta esperienza, come Claudia (Dickey), era la sua quinta partita stasera. Ci servirà molto tempo, dobbiamo sperimentare in campo con le calciatrici per dare loro le occasioni giusti. Il mio obiettivo è sempre quello di creare una squadra che possa avere anche un futuro, che non sia passeggera, che vada avanti nel tempo.»

Serie A Women: quali calciatrici hanno visto crescere di più il proprio prezzo?

Photo Credit: Emanuele Colombo - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Nelle ore scorse il portale Soccer Donna ha riportato un’interessate statistica riguardante i costi delle calciatrici della Serie A Women.

Fra le calciatrici ad aver visto il proprio prezzo salire in questi mesi troviamo Manuela Giugliano della Roma con un costo del cartellino pari a 350 mila euro mentre quello della compagna di squadra Alice Corelli ha toccato quota 200 mila. A crescere è stato anche il prezzo del cartellino dell’interista Karólína Lea Vilhjálmsdóttir che ha toccato 180 mila euro al pari di quelli delle capitoline Evelyne Viens e Giada Greggi e dell’interista Arianna Serturini mentre quello di Martina Piemonte è arrivato a 175 mila euro.

Lo stesso portale, poi, ha stilato una classifica inserendo le 10 giovani calciatrici, con al massimo 21 anni, più preziose della Serie A Women.

In testa troviamo Chiara Beccari della Juventus con un prezzo di 240 mila euro seguita dalla compagna di squadra Eva Schatzer e dall’interista Marija Ana Milinković entrambe con un costo stimato di 180 mila euro. Fuori dal podio la romanista Giulia Dragoni con un prezzo del cartellino di 150 mila euro che stacca un tridente di giocatrici. A 120 euro troviamo, infatti, la juventina Estela Carbonell, l’interista Marie Detruyer e Matilde Pavan, passata dall’Inter alla Juve ma in forza al Como Women. Si ‘ferma’ a 95 mila euro il prezzo di un’altra giocatrice in prestito al Como Women, stavolta dalla Roma, ovvero Zara Kramžar seguita da Monica Renzotti del Milan, con 80 mila euro di prezzo, e Maša Tomašević dell’Inter.

Svizzera: la rete di Alisha Lehmann non basta nell’amichevole con il Belgio

Credit Photo: Paolo Comba - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Tempo di amichevoli internazionali con il Belgio che ha battuto 1-2 la Svizzera. Le elvetiche hanno iniziato la partita con intensità e messo sotto pressione la difesa belga. Beney tira pericolosamente verso la porta dopo sei minuti, anche se il suo tentativo devia su Reuteler. Non molto tempo dopo, Nicky Evrard ha dovuto intervenire seriamente per la prima volta: un tiro da lontano di Ivelj da circa trenta metri ha costretto la numero uno belga alla deviazione. La Svizzera si fa vedere soprattutto sul fianco sinistro dove presenta regolarmente con pericolosità.

Il Belgio cresce con il passare dei minuti e si fa vedere con Misipo, Deloose ed Ella Van Kerkhoven. Intorno alla mezz’ora, la Svizzera si mostra nuovamente minacciosa più volte, anche tramite Xhemaili. Il Belgio non riesce a preparare combinazioni lunghe e la perdita di palla rimane una costante su entrambe le parti. Eppure è il Belgio a colpire con Laura Deloose che, al 36′, dopo un controllo al petto dal limite mette dentro con un tiro deviato da Calligaris

Nelle fasi finali del primo tempo, il Belgio controlla con cautela. Beney tenta con un tiro da lontano, ma Evrard compie una parata facile. Dall’altra parte, Janssens calcia un pallone rimbalzante verso la porta nel minuto di recupero, ma Peng non ha problemi a bloccare il pallone. La ripresa inizia con una tripla sostituzione per il Belgio: Wijnants, Dhont e  Kees entrano in squadra per portare forze fresche. Eppure è la Svizzera a uscire meglio dagli spogliatoi. Beney ha avuto un’occasione mentre Csillag e Schertenleib hanno creato un pericolo costante sulle fasce. Intorno all’ora di gioco, Schertenleib impensierisce ancora Evrard, che può poco sulla subentrata Alisha Lehmann che approfitta di un varco libero calciando da posizione defilata in maniera bassa.

Dopo il gol, la Svizzera sembra avanzare ma il Belgio fa male ancora con Dhont che crossa sul secondo palo dove De Caigny è completamente libera per il gol che vale il nuovo sorpasso. Nel finale sarà il Belgio si copre mentre la Svizzera trova sempre meno convinzione in attacco. Reuteler ci prova da lontan e dall’altra parte Wijnants non inquadra la porta. Nei quattro minuti di recupero  Schertenleib cerca di forzare qualcosa ma la Svizzera non riesce più a creare minacce serie. Termina cosi 1-2 per il Belgio.

Valentina Bergamaschi, Nazionale: “Ci aspetta un’altra grande atmosfera”

Photo Credit: Stefano Petitti - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Dopo il ko nei 90’ giocati a Orlando, la squadra è tornata al lavoro per preparare la gara di lunedì in programma nello stadio dell’Inter Miami di Leo Messi.

BERGAMASCHI: “BELLISSIMO PORTARE UN PEZZO DI ITALIA ALL’ESTERO”. In campo per 90 minuti al cospetto della selezione più titolata al mondo, Valentina Bergamaschi – per lei 66 presenze in Nazionale maggiore impreziosite da 8 gol – torna a parlare del match disputato ieri. Risultato a parte, è stata una serata che le Azzurre non dimenticheranno facilmente. “Vedere uno stadio così pieno è sempre speciale, come lo è stata l’atmosfera che ci ha accompagnate durante tutta la partita – ha dichiarato l’esterna della Roma -. Sarebbe bello portare tutto questo anche da noi perché i tifosi sono la nostra arma in più e ci possono dare una grandissima mano, soprattutto nei momenti di difficoltà”.

Difficoltà emerse anche nel primo appuntamento con le americane, che dopo gli anni d’oro della generazione d’oro guidata da Megan Rapinoe e Alex Morgan sono state capaci – soprattutto grazie al sapiente lavoro di Hayes – di ripartire dal talento cristallino delle nuove leve, a cominciare da quello delle mattatrici di ieri, Olivia Moultrie (a soli 20 anni ha già realizzato cinque reti con la maglia delle Stars and Stipes) e Cat Macario (top scorer del 2025 con sette centri). Un dato su tutti fa capire la forza dei ‘nuovi’ Stati Uniti: con l’Italia hanno segnato per la quinta volta nell’anno un gol nei primi 90 secondi. “Sono atleticamente devastanti, hanno fisicità da vendere e grande intensità di gioco”, ha aggiunto senza esitazioni ‘Berga’, pronta a rivivere tra due giorni le emozioni che solo un confronto del genere può regalarti: “A Orlando abbiamo sentito tante persone, compresi i diversi connazionali presenti nella tribuna opposta alle panchine, sostenerci per tutta la gara – ha concluso la 28enne di Varese -. Ci aspetta un’altra grande atmosfera e confido nel fatto che a Fort Lauderdale i nostri tifosi saranno ancora di più perché è sempre bellissimo portare un pezzo di Italia all’estero”.

Stefano Dubini, Sedriano Women: “Il nostro desiderio è di affermarci come un punto di riferimento per il calcio femminile nell’ovest del milanese”

credit photo: Francesco Passaretta - photo agency calcio femminile italiano

Il Sedriano si trova, attualmente, al settimo posto in classifica di serie C con 6 punti totalizzati sino a questo momento in campionato. La squadra, in queste prime sei giornate, ha dimostrato di poter giocare in maniera agevole contro praticamente tutte le squadre del girone;
Calcio Femminile Italiano ha raggiunto per parlare della stagione in corso, la seconda del Sedriano in serie C, il Direttore Sportivo Stefano Dubini. Con lui abbiamo vagliato quelli che sono gli obiettivi per quest’anno calcistico e parlato di futuro, sia quello più prossimo che vedrà la squadra milanese affrontare la Tharros che nella medio-lunga distanza temporale. Il punto debole della squadra, dovendone trovare uno, riguarda il fatto che il gruppo è molto nuovo, per la maggior parte composto da ragazze che non avevano mai giocato insieme.

“La squadra, soprattutto nell’ultima partita contro il Moncalieri dove abbiamo perso solo per 1-0, ha dato prova di essere ancora competitiva per la categoria e di poter tenere testa al 90% delle squadre del girone (solo con la Pro sesto abbiamo subìto una sconfitta netta). Sicuramente, essendo un gruppo nuovo con quasi l’80% di nuovi innesti, stiamo compiendo quel percorso di conoscenza necessaria per avere un gruppo solido: il nostro punto debole oggi è proprio questo”.

Realisticamente, pensando alla permanenza della squadra in serie C, l’obiettivo finale quest’anno è la metà della classifica, in modo da poter comunque dimostrare anche in questo modo il proprio valore.

“Gli obiettivi, anche in linea con il livello delle partite che sono state fatte, sicuramente è di giungere in un posto della metà della classifica. Sedriano si trova al suo secondo anno di permanenza in classifica di serie C, quindi non possiamo riferirci alla parte bassa della classifica ma sicuramente non siamo ancora attrezzati per un salto di categoria.
Sarebbe bello rimanere nella parte medio-alta della classifica per potercela giocare un po’ con tutti”. Il gruppo squadra, d’altronde, è formata da ragazze più giovani e di esperienza che si compensano durante le prestazioni sul rettangolo verde:Siamo un mix di esperienza e di gioventù: in squadra abbiamo tante ragazze giovani che stanno avendo un minutaggio ed una crescita importante ma bisogna anche sottolineare la presenza di giocatrici di esperienza di categoria che siamo riusciti ad attrarre nel progetto, creando quello che, – lo ripeto – è un buon mix di una squadra molto equilibrata che non ha particolari difficoltà nel mettere in campo una giocatrice piuttosto che un’altra”.

Alla domanda che riguarda il futuro del club più a lungo termine il DS Dubini ha esposto quello che è un grande obiettivo della società, ed è un po’ anche un sogno: veder Sedriano essere un punto di riferimento nel calcio femminile nel territorio del milanese sia in serie C che nelle giovanili.

“Cinque anni sono un tempo molto lungo: Nel calcio femminile ci è stato insegnato che la maggior parte delle società reggono tre/quattro anni prima di sciogliersi o ridimensionarsi. Questa è una triste consuetudine. Sedriano ha alle spalle una storia importante di sei anni di movimento femminile, per questo a me piacerebbe più di ragionare in un’ottica di un triennio. Il nostro desiderio, nel medio periodo, è quello di affermarci come un punto di riferimento per il calcio femminile nell’ovest del milanese, sia per quanto riguarda la prima squadra, (tenendo un buon livello di calcio dilettantistico e facendo dei bei posizionamenti in Serie C) ma soprattutto vogliamo continuare il percorso virtuoso delle giovanili portando  sempre 1 o 2 squadre alle fasi finali nazionali delle relative categorie.
Per il momento siamo in linea con quegli obiettivi speriamo di portarli a termine”. 

Domenica il Sedriano giocherà contro la Tharros, una partita non semplice in cui la squadra sarda darà il meglio anche per riscattarsi dai risultati poco lusinghieri avuti sinora che non riflettono del tutto quanto mostrato in campo. Sarà dunque necessario, per le padrone di casa, approcciare nel modo migliore possibile la partita.

“La partita con la Tharros sarà sicuramente da non sottovalutare perché la Tharros è una società che si trova al suo terzo anno di Serie C, che per due anni ha fatto degli ottimi piazzamenti ed è sempre stata una squadra complicata da affrontare. Arrivano magari adesso alle porte di un ringiovanimento o comunque un di una piccola rivoluzione tecnica, ma sicuramente è una squadra da rispettare e da affrontare con tutta la serietà del caso per non farsi trovare impreparati in nessun modo.
Anche le squadre sarde, d’altronde, hanno avuto una grande crescita: voglio citare in particolare l’Atletico Uri che abbiamo trovato alla prima di campionato e che, nonostante il passivo pesante che ha subito da noi, ha saputo per larghi tratti della partita metterci in difficoltà e dimostrare un’ottima coralità di gioco. Oggi, anche le squadre sarde che sicuramente hanno una situazione geografica più complicata di noi squadre del continente (specialmente noi squadre del Nord Italia), sanno esprimere il proprio gioco e  mettersi in mossa, sanno rendere la vita difficile a chiunque.
Mi aspetto, pertanto, una gara che va approcciata nella maniera corretta”.

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