Si comunica che la CF Pistoiese 2016, ha ricevuto il rifiuto da parte della Torres di rinviare la partita di recupero prevista per domani a Sassari, nonostante avesse offerto agli isolani libertà di scegliere una data anche infrasettimanale.
Tale richiesta si era resa necessaria per una serie di motivazioni, in primis a salvaguardia della salute delle calciatrici, visto il lungo periodo di inattività e l’impossibilità a effettuare una adeguata preparazione fisica in relazione alla chiusura delle strutture di allenamento fino a 5 gennaio decisa dal comune di Pistoia e per le preoccupazioni sull’andamento della curva dei contagi, che per il momento sconsiglia gli spostamenti tra regioni.
La mancanza di un accordo costringe la Società a dare forfait, rischiando di incorrere in una probabile multa, una penalità e probabilmente subendo un danno di immagine. Un ulteriore problema per affrontare la trasferta è stato anche la cancellazione dei voli per la Sardegna in partenza dagli aeroporti di Toscana e Emilia.
Ci saremmo aspettati una maggiore comprensione, ma tant’è. La decisione di rinunciare ad una trasferta così premiante è molto dolorosa.
È infatti ancora vivo il ricordo dell’impresa compiuta l’anno scorso e delle foto gioiose scattate all’aeroporto di Alghero.
Ciò aggiunge rammarico all’amarezza. La scelta è stata in ogni caso condivisa con lo staff tecnico e il gruppo squadra. Le conseguenze di questa determinazione, brevemente descritte, si sommano alle note difficoltà del momento ed i relativi risvolti che tutti noi viviamo.
Mentre oggi Atlético Madrid e Levante giocheranno la finale della Supercoppa Spagnola, il Barcellona pensa al futuro e rinnova una delle sue giocatrici chiave: Caroline Graham Hansen. La norvegese sarà blaugrana fino al 30 giugno 2023 dopo essere arrivata dal Wolfsburg nell’estate 2019. Con la squadra tedesca, Caroline aveva vinto 3 volte la Frauen Bundesliga, 5 volte la Coppa tedesca ed era arrivata due volte alla finale di Women’s Champions League. Anche con la Nazionale Caroline si è tolta diverse soddisfazioni con la finale dell’Europeo nel 2013 e i quarti di finale ai Mondiali di Francia 2019 sconfitta dall’Inghilterra.
Gli inizi della sua carriera sono stati nelle fila dello Stabæk, squadra norvegese con cui vinse campionato e coppa norvegese a soli 16 anni. Tra le sue esperienze anche la Damallsvenskan svedese chiusa al secondo posto con la maglia del Tyreso, prima di concludere gli studi in Norvegia e vincere ancora un altro campionato e altre due coppe norvegesi sempre con la maglia dello Stabæk.
Calciatrice dell’anno 2020 in Norvegia, Caroline a 25 anni ha giocato 39 partite ed ha vinto Campionato, Supercoppa di Spagna e Coppa Catalunya con la maglia azulgrana. Caroline è la calciatrice che ha regalato più assist alle compagne, ben 9, e quattro reti oltre ad altre due goal realizzate in Champions League.
Caroline è punto chiave della squadra di Lluis Cortés che questo week-end riposa mentre riprenderà a giocare mercoledì contro il Rayo Vallecano in uno dei 4 recuperi che deve affrontare la squadra blaugrana oltre al normale calendario.
Ecco le sfide in programma questo week-end e in settimana per la Primera Iberdrola:
SABATO 16 GENNAIO 2021
h. 12.00
SEVILLA – RAYO VALLECANO
h. 16.30
ESPANYOL – SPORTING HUELVA
Recuperi:
OTTAVA GIORNATA
DOMENICA h. 12.00
MADRID CFF – SANTA TERESA
QUINTA GIORNATA
MERCOLEDI h. 17.00
BARCELLONA – RAYO VALLECANO
Dopo la pausa per le vacanze natalizie, ritorna la serie B femminile, anche se il Pomigliano già due gare ufficiali contro Perugia e Juventus. Per le campane domenica sfida casalinga contro il Ravenna Women, tra le mura amiche. Ilnapolionline.com ha intervistato la punta della compagine granata Romina Pinna.
Il Pomigliano regge un tempo contro la Juventus, le pluricampionesse, c’è soddisfazione per la prestazione fatta? “Nel primo tempo contro la Juventus potevamo avere più freddezza sotto porta, per andare in vantaggio. Alla distanza è venuta fuori tutta la loro qualità, però noi siamo contente perché è un percorso che ci farà crescere da qui a fine stagione”.
L’aspetto negativo è il non aver avuto il pubblico sugli spalti. Cosa ne pensi in merito? “Sicuramente il pubblico ci avrebbe dato una mano, anzi sarebbe stato per noi un fattore in più di valore. In tempo di pandemia è giusto preservare la salute, poi ci auguriamo di avere quanto prima la gente sugli spalti. Anche noi siamo state colpite il Covid-19, a maggior ragione ci sono sempre più controlli a livello tamponi, rispettando al meglio le regole in tempo di pandemia”.
Tu che conosci bene la serie B, dove la squadra deve tenere alta la tensione per restare in cima alla classifica? “Vorrei dire che nessuno sii aspettava che una neo promossa, fosse prima in classifica, perciò c’è soddisfazione nell’aver smentito chi non credeva in noi. Sicuramente c’è la consapevolezza che possiamo stare in cima alla serie B, ma io che conosco la categoria, bisognerà restare sempre con i piedi per terra. Quando la classifica sarà aggiornata dalle gare di recupero, compreso la nostra, allora potremo iniziare a guardare la classifica. La prestazione con la Juventus ci deve dare enormi stimoli per le prossime gare, ma guai ad abbassare la guardia, perché tutte le partite sono difficili a cominciare dal Ravenna”.
Infine domenica affronterete il Ravenna Women. Tu l’hai affrontato in passato, che partita sarà per voi? “Il Ravenna è partita ad inizio stagione per salire in serie A, poi ha avuto degli alti e dei bassi, che ci stanno, ma è sempre da tenere d’occhio. Noi però giochiamo in casa, dovremo sfruttare il fattore campo, sarà difficile per loro, come anche per noi. Ci tengo a ringraziare l’International player group Agency di Alfredo Troisi e la società del Pomigliano per avermi concesso questa tua intervista al tuo sito e auguro alla redazione una splendida giornata”.
Domenica torna la serie B femminile, mai come quest’anno avvincente e incerta nei pronostici, anche sul piano tecnico. Alessandro Sacco per Ilnapolionline.com ha intervistato il Presidente della Riozzese Como Stefano Verga.
Manca ancora una partita del girone d’andata, è tempo di bilanci, sei soddisfatto del rendimento della squadra, oppure no? “Io mi sento come un padre che vuole bene alle proprie figlie e il mio giudizio in certi casi è da genitore. Fino ad ora la squadra sta andando molto bene, certo in alcune partite c’è stata anche un pizzico di sfortuna come contro l’Orobica in casa, ma nel complesso si sta facendo bene. Certo le nostre avversarie devono recuperare ancora delle sfide e quindi la classifica ancora non è aggiornata, a causa del Covid-19”.
Per chi ancora non conoscesse del tutto mister Pablo Wergifker che tipo di persona è fuori dal campo? “Il mister è una persona di cuore, come lo sono io, lui carica sempre le ragazze nel modo giusto e i risultati fino ad ora sono soddisfacenti. Credo che facemmo all’epoca la scelta giusta, quando i risultati non sono positivi, lui non si abbatte e trova il modo per recuperare. Sono contento di questo e mi auguro che si prosegua su questa strada”.
In caso di promozione in serie A, quali sono i progetti futuri del club, campo compreso? “In questo momento ci alleniamo ad Appiano Gentile e qualche volta giochiamo nello stadio dei maschi. Il mio sogno è tornare ad avere il pubblico che ci incita, ma ovviamente in tempi di Covid-19 questo non è possibile. Giocare senza tifosi come stiamo vedendo non è semplice per i ragazzi, così anche per noi. Per il resto la squadra si allena rispettando alla lettera il protocollo in tempi di pandemia, sapendo ovviamente che essendo un virus subdolo, c’è sempre da stare con gli occhi sempre aperti”.
Prossima sfida sarà in trasferta a Vicenza, quali le insidie principali, contro un avversario che gioca un buon calcio, al di là della classifica? “Sappiamo perfettamente che ogni gara dovremo dare il massimo, rispettando i nostri avversari e così mi auguro che succeda domenica a Vicenza. E’ come sempre una partita da non sottovalutare, ma questa squadra sta sempre dando il massimo. Poi come si dice la palla è rotonda, non sempre le partite vanno come uno vorrebbe, quindi attendiamo di giocare la gara contro le venete”.
E’ stata infine una tre giorni intensa per la Supercoppa italiana dove ha visto la Juventus vincere. Ti aspettavi partite così incerte e al tempo stesso spettacolari? “Non sono sorpreso sulla crescita del nostro movimento a livello tecnico e tattico, anche se rispetto al calcio estero siamo ancora lontani. Mi sono appassionato nel vedere le partite, anzi vedo più i match delle ragazze, piuttosto che dei maschi. Sono state gare molto belle, incerte ed ha visto alla fine la migliore a vincere, ma vanno fatti i complimenti anche alle altre compagini per un torneo molto bello”.
Il movimento ed il campionato belga stanno avendo un rapido processo di crescita. Dopo alcuni anni di alti e bassi, le Red Flames si stanno affermando ad un certo livello. Anche in patria i grandi club ed i tifosi stanno puntando molto sul calcio femminile che pian piano sta crescendo in tutto il Paese. Non da meno gli investimenti delle emittenti televisive, come la VTM che nella serata di mercoledì ha coronato Tine De Caignyvincitrice della Scarpa d’Oro femminile.
Le prime candidate erano note da mesi facendo un rapido calcolo dei trofei vinti e dei goal segnati. In settimana, tramite il quotidiano sportivo HetLaatsteNieuws, le prime cinque giocatrici hanno saputo di essere eliminate dalla corsa. Tra le possibili vincitrici era presente anche Davina Philtjens, terzino del Sassuolo, arrivata decima nella classifica. Molte le scartate illustri come le varieJanice Cayman (Lione), Julie Biesmans (PSV) e Laura Deloose(Anderlecht). Le tre a rimanere in gioco erano KassandraMissipo, Tessa Wullaert (tre volte Scarpa d’Oro e detentrice del titolo) e la futura vincitrice Tine De Caigny.
La favorita era ancora una volta l’attaccante, ma ad alzare il trofeo è stata la giocatrice dell’Anderlecht. È la prima volta sia per lei che per una giocatrice di un club belga: da quando è stato istituito il premio le vincitrici erano sempre di squadre estere. Le protagoniste del premio giocavano ancora con Wolfsburg e Manchester City. La classe 97 è la capocannoniera delle Fiamme Rosse alle qualificazioni per gli Europei con 12 reti. Le 2 segnate contro la Svizzera hanno sancito l’accesso alla competizione continentale. Primari anche i successi con la sua società con cui ha vinto il sesto campionato nazionale. I punti della centrocampista sono stati 289, 39 in più rispetto alla Wullaerte 108 dalla Missipo(prima volta sul podio da quando è all’Anderlecht).
La Serie C femminile continua spedita nel suo programma dei recuperi in vista della ripresa generale del campionato (il 24 gennaio). Sono ben quattordici gli incontri relativi alla 4ª e 5ª giornata in programma questa domenica, fischio d’inizio alle ore 14.30 ad eccezione di Crotone-Pescara (D) alle 11 e Independiente Ivrea-Spezia (A) alle 14.
Girone A Campomorone Lady-Pro Sesto (4ª giornata, arbitro Davide Bonomo di Collegno)
Independiente Ivrea-Spezia (4ª, Fabio Limonta di Lecco)
Azalee-Real Meda (4ª, Alessio Amadei di Terni)
Speranza Agrate-Pinerolo (4ª, Giuseppe Sangiorgi di Imola)
Torino Femminile-Genoa (4ª, Vincenzo Hamza Riahi di Lovere)
Girone B Permac Vittorio Veneto-Le Torri (4ª, Matteo Colella di Rimini)
Cortefranca-Padova (5ª, Nicolo Zammarchi di Cesena)
Brixen Obi-SPAL (5ª, Samuel Dania di Milano)
Girone C Aprilia Racing-Bologna (4ª, Antonio Spera di Barletta)
Sassari Torres-Pistoiese (4ª, Matteo Manis di Oristano)
Girone D Apulia Trani-Chieti (4ª, Mattia Fiorentino di Ercolano)
Res Women-Palermo (4ª, Valerio Di Cola di Avezzano)
Lecce Women-Formello (4ª, Andrea Palmieri di Brindisi)
Crotone-Pescara (4ª, Benito Saccà di Messina)
L’accaduto del 6 gennaio 2021 al Campidoglio di Washington DC è finito sotto i riflettori di tutto il mondo. Alcuni l’hanno addirittura definito un colpo di stato, altri l’inizio di una guerra civile, o ancora qualcuno come mente l’attuale presidente in carica degli Stati Uniti, Donald Trump.
La calciatrice Megan Rapinoe ha affermato sull’accaduto: “Si è trattato di un attacco dettato dagli umori del suprematismo bianco e dalla volontà di difendere la supremazia bianca. Speriamo che si sia trattato di un ultimo colpo in grado di far capire alle persone che siamo arrivati a questo punto perché non c’è mai stato un processo di comprensione e riconoscimento su cosa sia realmente questo paese. Credo chia abbiamo mostrato i veri colori dell’America, non è la pima volta che assistiamo a una folla assassina come questa”.
Per Rapinoe la situazione non finisce così: serve individuare le responsabilità e punire chi si sia macchiato di crimini perché deve essere fatta giustizia. Altrimenti questo potrà essere il primo, ma non l’ultimo di questi attacchi.
Raffaella Manieri ha rappresentato un punto di riferimento per il calcio femminile italiano, in quanto ha vinto molto, sia nel nostro paese che in Germania con la maglia del Bayern Monaco. La nostra Redazione ha raggiunto il difensore classe ’86.
Raffaella cosa è stato per te il calcio? «Ci sono tre semplici parole che da sole possono riassumere il senso del calcio per me: essere, amare e meravigliarsi».
Cosa ti ha portato a diventare un difensore? «Partita amichevole Under 19 contro una squadra nordica. Ero un’attaccante ed ero stata chiamata in Nazionale per questo. All’allenatrice Carolina Morace e alla vice Betty Bavagnoli, mancavano un po’ di calciatrici che a quel tempo dovettero fare l’esame di maturità. Siccome ero quella più piccola del gruppo per età, ma con più fisico, Carolina decise di mettermi difensore centrale. Risultato? Ho giocato bene ed ho strappato il mio biglietto per il club di difensori».
Come sono stati i tuoi primi passi pallonari? «Ho iniziato a giocare nel settore giovanile dell’UP Arzilla fino all’età di 12 anni (squadra del mio paese) unica bambina, all’età di 13 anni ho dovuto smettere perché per regolamento non potevo giocare né con i maschi né con le femmine. Io avevo sempre il pallone in mano, anzi nei piedi ed ero nel campetto davanti a casa mia fin che potevo. Se mi avessi cercato mi avresti trovato lì di sicuro».
Raffaella Manieri con la maglia della Torres: con le sarde ha vinto 4 scudetti, 2 Coppe Italia e 4 Supercoppe (Photo Credit: sito Raffaella Manieri)
La tua prima parte italiana è legata principalmente alla Torres: che anni sono stati? «Anni indimenticabili, in cui mi sono finalmente ricavata un ruolo da protagonista in una squadra di protagoniste. La Torres era una squadra composta da tutte calciatrici forti prima di tutto mentalmente ed anche tecnicamente. un allenatore leader ed un fisioterapista professionista nel vero senso della parola. In campo ti ci metteva sempre, era impossibile stare a riposo con lui. Una rosa corta, molto corta in grado di vincere quattro campionati consecutivi. E poi c’è la Sardegna, un luogo incredibile, magico, da vivere, in cui il tempo rallenta. Incantevole spazio intorno e distanza da viaggiare, nulla di finito, nulla di definitivo. È come la libertà stessa. è un universo da scoprire. Riservato, e che si svela piano a chi sa andare oltre. come direbbe Israel Kamakawiwo’ole nella sua canzone Somewhere over the Rainbow».
Qual è il momento più alto che hai vissuto con la Torres? «Ci sono stati tanti momenti belli, i più belli sono sicuramente le partite scudetto, poi le partite in Champions ma una in particolare: quando abbiamo vinto in casa lapartita di Champions contro il Lione».
Nel 2013 sei approdata in Germania con la maglia del Bayern Monaco: perché questa scelta? «Perché in Italia ero arrivata al mio massimo e rimanere in Italia non mi avrebbe permesso di diventare una professionista e di andare oltre i miei limiti. Il nostro movimento aveva un limite e la Champions League come i risultati in nazionale lo dimostravano e quindi se volevo provare a fare qualcosa in più avrei dovuto abbandonare il mio paese».
Raffaella Manieri ha vinto, con la maglia del Bayern Monaco, due Frauen Bundesliga (Photo Credit: Facebook Raffaella Manieri)
Che differenze hai notato tra il nostro paese e quello tedesco? «Professionismo contro dilettantismo, ma soprattutto considerazione e conoscenza contro l’ignoranza del calcio femminile».
Qual è stata l’emozione più bella con la maglia bavarese? «L’esordio sicuramente e la vittoria col Wolsburg, che era in quel momento imbattuto e detentore del triplete, per 3-1».
Cosa ti ha spinto nel 2016 a tornare nel nostro Paese con la maglia del Brescia? «Stanchezza fisica e mentale. Cultura diversa. Io sono una persona allegra e solare e questo si era trasformato in rigidità serietà lavoro, ero diventata un robottino, carino ma robottino. E poi volevo tornare in Italia a giocare con le compagne di Nazionale per preparare l’Europeo e ricaricarmi».
Nelle fila biancoblù c’erano calciatrici che da lì a poco sarebbero diventate le Ragazze Mondiali… «Diciamo quasi tutte (ride) c’erano un’immensità di talenti in fase di maturazione ed il Brescia ha saputo riconoscerli e permettergli di crescere insieme in un ambiente sano. Questo è un valore molto importante nel calcio di allora, una serietà e professionalità nel presidente Giuseppe Cesari e in tutto il suo staff, fino a diventare ad oggi lo zoccolo duro della Nazionale Italiana. Un motivo ci sarà?».
Il difensore pesarese con la divisa del Brescia: solo una stagione per lei con la Leonessa, vincendo una Supercoppa nel 2016 (Photo Credit: Facebook Raffaella Manieri)
Ti piacerebbe rivedere nuovamente il Brescia nella massima serie? «Si è una società che merita di stare a questi livelli. Ma sono sicura che il tempo ci darà ragione».
Gli ultimi due anni li hai giocati con il Milan: che cos’ha significato per te giocare per quella divisa? «Poter essere una professionista in Italia nel mio Paese».
La tua avventura calcistica prosegue ancora, visto che hai creato la RaffaManieri Academy. «Ho una passione infinita verso il mondo del calcio ed i successi ottenuti in soli quattro anni con il Mixed Team e nello specifico con il progetto Pink Arzilla ne sono una concreta testimonianza. Con questa nuova avventura ho voluto trasferire quanto fatto in campo negli ultimi anni a tutti coloro che desiderano sviluppare il calcio femminile nella propria comunità».
Dal tuo percorso calcistico c’è una partita che vorresti giocare? «La partita che si vuol giocare e quella che non è stata ancora giocata, di solito si dice così. A parte tutto mi piacerebbe giocare una finale di Champions League».
Il tuo rammarico più grande? «Probabilmente sarei uscita a 18 anni, quando ebbi la prima chiamata di una squadra svedese. ma col senno di poi è facile parlare, perciò il principio che ho sposato per risponderti a questa domanda è: Qualsiasi cosa è successa è l’unica cosa che poteva succedere?».
Raffaella Manieri ha giocato due anni con il Milan (Photo Credit: Facebook Raffaella Manieri)
Chi può vincere quest’anno la Serie A e perché? «Diciamo che lo scudetto lo può perdere solo la Juventus che ha grande organizzazione, grandi strutture e una rosa ampiama un pezzettino di cuore rimane sempre per il Milan che quest’anno mi piace molto di più: perciò che vinca sempre il migliore».
Che opinione hai sulla Serie B? «Il livello della serie B è cresciuto tantissimo, lo dimostra che a lottare per il primo posto ci sono ben sei squadre e negli anni a seguire sarà sempre più competitivo. Tra le squadre emergenti, quella che mi ha impressionato di più è il Pomigliano, appena neopromossa in serie B e già ai vertici della classifica. Alla base di questa cavalcata c’è un grande Imprenditore ed anche Presidente Raffaelle Pipola, che ho avuto l’opportunità di conoscere, circondato da professionisti come Biagio Seno e tutto il suo staff, con una grande storia nel calcio maschile ed ora hanno iniziato a scrive la storia di quello femminile. E ci sono grandi squadre già molto conosciute nel panorama femminile come Cesena, Ravenna, Como, Lazio e Brescia. Anche la Serie B sta diventando un palcoscenico molto importante».
Tu sei stata uno dei punti di riferimento delle Azzurre: cos’è stato per te giocare per l’Italia? «Un ringraziamento per i sacrifici fatti, la nazionale è la squadra madre. I Talenti si riuniscono e si arriva all’apice, ci si confronta con altre culture, si viaggia, si scoprono tante cose e si diventa sempre più consapevoli di sé stessi e della propria forza. Una responsabilità ed un onore».
65 presenze e 10 gol con la Nazionale per Manieri (Photo Credit: Facebook Raffaella Manieri)
La Nazionale riuscirà a centrare la qualificazione diretta agli Europei del 2022? «Non sarà facile, perché stiamo vivendo un periodo molto particolare e dobbiamo essere veloci ad adattarci a nuove situazioni ed ostacoli, ma la forza del gruppo può fare ancora la differenza».
Il calcio femminile italiano riuscirà ad entrare nell’élite mondiale? «Certo che sì. Siamo indietro rispetto le nostre concorrenti, ma le nostre radici ci insegnano che siamo nati per stare nell’élite. Basta solo ricordarcelo ogni tanto. Siamo Italiane e poi siamo Donne, più abituate a lottare».
Quanto sarà importante il professionismo nello sport femminile? «Bè sarà importante tanto quanto impariamo alla svelta ad esserlo, perché ancora ho qualche dubbio. Sta diventando una parola usata spesso e senza conoscenza. Tante calciatrici lo sono sempre state, tante lo sono diventate, ma ce ne sono tante ancora che si sentono professioniste, ma non lo sono neanche in lontananza. In primis però dovrebbero essere professioniste tutte quelle figure che compongono uno staff ed un direttivo, perché ad oggi ne ho viste e vissute veramente poche. Educare al professionismo, penso che sia il primo passo per diventare professioniste. Io sono la prima che lotta e che ha sempre lottato per i propri diritti, ma c’è modo e modo e soprattutto bisogna conoscere.Ma da ragazza dico che ad oggi sarà fondamentale, anche per togliere la maschera di Zorro ad un po’ di persone».La Redazione di CalcioFemminileItaliano ringrazia RaffaellaManieri per la disponibilità.
Giulia Redolfi, classe 1997, è una nuova giocatrice della Sassari Torres Femminile. La giocatrice lombarda arriva in Sardegna dopo aver giocato i primi sei mesi di questa stagione nell’Orobica Bergamo, in Serie B, e sarà a disposizione di mister Salvatore Arca già da questa domenica, giornata in cui si disputerà la sfida contro la Pistoiese.
L’ex giocatrice della Riozzese è un esterno sinistro a tutta fascia, con la possibilità di essere schierata, indifferentemente, nel quartetto difensivo e nel terzetto offensivo. Prodotto del settore giovanile del Mozzanica, ha giocato anche nel Milan e nel Fiammamonza in Serie B, rispettivamente nel 2016/2017 e 2017/2018.
“Arrivo a Sassari con la voglia di fare bene. Vestirò una maglia importante, l’opportunità di giocare con la Torres mi dà grandi stimoli, quello che mi era un po’ mancato dopo la prima metà di stagione – queste le prime parole del nuovo arrivo – Penso che questa esperienza mi offrirà la possibilità di togliermi grosse soddisfazioni, l’obiettivo è quello di fare il meglio possibile per provare a riportare questa società ai fasti di un tempo. Per far sì che questo accada, sarà necessario far bene fin da questa domenica, siamo già concentrate sulla sfida contro la Pistoiese”
o I quattro precedenti tra Pink Bari e Florentia in Serie A si sono conclusi tutti a favore delle toscane (12-3 il punteggio complessivo). La formazione pugliese inoltre è l’unica contro cui le neroverdi hanno segnato almeno quattro gol nello stesso match nel massimo campionato (4-1 nello scorso febbraio).
o La Pink Bari ha raccolto appena tre punti dopo le prime 10 partite disputate in questo campionato (1V, 9P); nella Serie A 2019/20 le pugliesi chiusero il girone d’andata con otto punti (1V, 5N, 5P).
o La Florentia è imbattuta da due turni di Serie A (1V, 1N) e non colleziona almeno tre match di fila senza sconfitte nel torneo dallo scorso febbraio (quattro in quel caso, frutto di un pareggio e tre vittorie, una delle quali proprio contro la Pink Bari).
o La Pink Bari è la formazione che ha effettuato meno tiri in questa Serie A (appena 55) e solo il San Marino (187) ne ha concessi più delle pugliesi nel torneo in corso (168).
o La Pink Bari ha il peggior attacco (sei reti realizzate) e la peggior difesa (26 incassate) nella Serie A in corso. Le pugliesi hanno subito almeno quattro gol in tre delle ultime cinque sfide nel torneo, ma sono anche andate a bersaglio nelle due più recenti dopo una serie di cinque match a secco.
o La Florentia è, insieme a Milan e Verona, una delle tre formazioni che non hanno ancora subito un gol da fuori area in questo campionato. La Pink Bari invece è l’unica formazione che conta più di una rete al passivo su punizione diretta nel torneo (due, incassate contro Juventus e San Marino).
o Nessuna squadra ha segnato meno gol della Florentia nei primi tempi di questa Serie A (tre), ma due dei tre più recenti sono arrivati in questa frazione di gioco.
o Melania Martinovic vanta almeno un gol in due match contro la Pink Bari in Serie A (doppietta nell’ottobre 2019, la sua prima marcatura multipla in Serie A, e rete dell’1- 0 nella sfida dello scorso febbraio)
o Francesca Imprezzabile e Sara Nilsson hanno trovato il loro primo gol in Serie A proprio contro la Pink Bari (nel 4-1 dello scorso febbraio). Una rete per la centrocampista azzurra, una doppietta per quella svedese.
o Jenny Piro ha già trovato il gol contro la Florentia in Serie A (lo scorso febbraio), ed è l’unica rete siglata dalla giocatrice nel primo tempo in campionato.