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Laura Boccardo, Ivrea: “Continuiamo a crederci fino all’ultimo minuto. Dipende solo da noi!”

Photo Credit: Independiente Ivrea

Il progetto Ivrea prosegue in acque tranquille: la compagine piemontese è reduce da due trionfi consecutivi (l’ultimo ottenuto in casa del neopromosso Formello) che hanno permesso di muovere ulteriormente la classifica in positivo. Al momento, infatti, la stessa vede le arancionero all’ottavo posto a quota 31, nota lieta del percorso stagionale insieme ad una certa solidità che offre diverse soluzioni di spicco, offensive e non solo.

In attesa di scoprire i risvolti dell’ultima parentesi di campionato, abbiamo coinvolto Laura Boccardo in una piacevole chiacchierata; il difensore classe 2003 ha avviato la conversazione aprendosi sulle proprie sensazioni attuali circa l’andamento della squadra e quello individuale:Vedo una squadra che sta crescendo, sia sotto l’aspetto tecnico che mentaleha ammesso -. Abbiamo affrontato momenti difficili, ma siamo rimaste unite e stiamo cercando di dare sempre il massimo.
Ci sono stati risultati che non ci hanno soddisfatto, ma anche prestazioni che hanno dimostrato il nostro valore e la nostra voglia di migliorare e credo che la nostra forza sia il gruppo e la determinazione con cui affrontiamo ogni sfida.
Se continuiamo su questa strada, possiamo toglierci delle belle soddisfazioni.

A livello personale, invece, sento di essere migliorata sotto diversi aspetti, sia tecnici che tattici, e sto acquisendo sempre più consapevolezza dei miei mezzi. So di avere ancora margini di crescita e voglio continuare a lavorare per essere sempre più utile alla squadra; ogni partita e ogni allenamento sono un’occasione per imparare e mettermi alla prova, e questo mi motiva a dare sempre di più“.

Oggetto dell’esposizione è stato anche un piccolo bilancio della situazione stagionale generale, tracciato dalla medesima calciatrice:È stata una stagione con alti e bassi, ma abbiamo dimostrato carattere. Ci sono stati momenti in cui avremmo potuto fare di più, ma anche partite in cui abbiamo dato prova della nostra forza e compattezza. Il bilancio, fino a questo punto, è positivo, ma sappiamo che dobbiamo ancora dimostrare il nostro vero valore.

Abbiamo affrontato avversarie difficili e situazioni complicate, ma ogni ostacolo ci ha dato l’opportunità di crescere. La cosa più importante è che la squadra ha sempre reagito, mostrando voglia di lottare e migliorarsi. Siamo consapevoli del percorso fatto finora, ma sappiamo che possiamo ancora alzare l’asticella e chiudere la stagione nel migliore dei modi“.

Come dovranno essere questi ultimi mesi in termini di approccio? Boccardo lo sa bene:Concentrazione e determinazione non dovranno assolutamente mancare! Ora più che mai è fondamentale restare focalizzate sui nostri obiettivi, affrontando ogni allenamento e ogni partita con grinta e voglia di migliorarsi. Dobbiamo essere consapevoli della nostra forza e giocare con cuore e intelligenza“.

La stessa ha, poi, concluso con un chiaro messaggio rivolto alle compagne:Ragazze, siamo arrivate fino a qui con sacrificio, impegno e tanta passione. Ora è il momento di stringere i denti e dare tutto quello che abbiamo, perché ogni allenamento e ogni partita possono fare la differenza.
Non guardiamo indietro, ma solo avanti, con la consapevolezza di essere una squadra forte e unita. Continuiamo a sostenerci, a lottare insieme e a crederci fino all’ultimo minuto. Dipende solo da noi!“.

Si ringrazia Laura Boccardo e la società tutta per la gentile concessione.

AC Milan e OFF White lanciano la nuova t-shirt in limited edition

Credit Photo: Emanuele Colombo - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Per il terzo anno di fila, AC Milan e Off-White™ rafforzano la loro collaborazione con il lancio della nuova t-shirt in edizione limitata “I SUPPORT SPORT FOR CHANGE“. La maglia è stata creata per sostenere l’impegno di Fondazione Milan, che, attraverso il calciosupporterà bambini e bambine provenienti da contesti sociali sfavorevoli nel quartiere di Harlem, a New York. Il progetto, nato con l’avvio della partnership tra AC Milan e Off-White™ nel 2022, è partito dalla periferia milanese di Gratosoglio per poi espandersi fino alle baraccopoli di Dandora e Korogocho a Nairobi, in Kenya, lo scorso anno. Ora approda a New York per sostenere il Soccer Program, lanciato nel 2006 dal circuito scolastico Success Academy Charter Schools.

In particolare, questo programma offre ai giovani l’opportunità di praticare calcio in modo integrato nel loro percorso scolastico, indipendentemente dal loro background o dalle loro possibilità economiche. Attualmente, il progetto coinvolge 450 bambini e bambine tra i 6 e i 15 anni, provenienti da diversi contesti sociali, con l’85% degli studenti appartenenti a famiglie a basso reddito. Grazie a un approccio olistico, il programma non si limita a promuovere lo sviluppo individuale, ma punta anche a favorire una crescita positiva e inclusiva del calcio negli Stati Uniti. Il sostegno di AC Milan e Off-White™ ribadisce la loro visione condivisa di utilizzare lo sport come motore di un cambiamento concreto a livello globale.

Per celebrare e sostenere la collaborazione – sancita da un mini torneo tenutosi il 21 marzo presso la Success Academy di Harlem North Central – AC Milan e Off-White™ lanceranno la terza edizione della t-shirt in edizione limitata “I SUPPORT SPORT FOR CHANGE”. Il design di quest’anno manterrà alcuni elementi distintivi delle due versioni precedenti, in particolare il messaggio in rosso “I SUPPORT SPORT FOR CHANGE” sul petto, introducendo al contempo un nuovo logo ibrido Off-White™, con la dicitura “New York” posizionata sotto il colletto. Sul retro, invece, è raffigurato un diavolo rossonero che dribbla un pallone attraversando la lettera “O” della sigla “OW”, mentre impugna un forcone decorato con una rivisitazione personalizzata dell’iconico logo di Off-White™.

Parte del ricavato delle vendite della t-shirt sarà devoluto a Fondazione Milan per sostenere il programma Sport for Change, che da oltre 20 anni utilizza i valori positivi dello sport per combattere le disuguaglianze e la povertà, ispirando i giovani a sviluppare i propri talenti. Attraverso progetti attivi in oltre 20 Paesi, Fondazione Milan promuove l’integrazione e l’inclusione sociale, sia nelle periferie che nei grandi centri urbani. Un esempio significativo è la collaborazione del 2023 con Off-White™, che ha trasformato il piccolo centro sportivo della Parrocchia Maria Madre della Chiesa a Gratosoglio in uno spazio multifunzionale dedicato ai bambini e alle bambine. Inoltre, nel 2024, grazie alla collaborazione con Alice for Children – un’organizzazione no-profit che da 18 anni supporta bambini e donne a rischio in Kenya – Fondazione Milan ha sostenuto una speciale iniziativa nei quartieri di Dandora e Korogocho a Nairobi.

La nuova t-shirt “I SUPPORT SPORT FOR CHANGE” verrà presentata ufficialmente con una campagna di lancio dedicata, pubblicata in occasione della partita tra AC Milan e ACF Fiorentina del 5 aprile. La campagna vedrà protagonisti il capitano della Prima Squadra femminile di AC Milan, Christy Grimshaw, e i giocatori della Prima Squadra maschile, Santiago Gimenez e Riccardo Sottil.

La t-shirt Off-White™ “I SUPPORT SPORT FOR CHANGE” sarà disponibile dal 5 aprile 2025 nelle taglie uomo e donna su store.acmilan.com, in store AC Milan selezionati (Flagship Store di via Dante, nel cuore di Milano, e Casa Milan Store), su www.off—white.com, e presso il flagship store Off-White™ di Via Verri a Milano.

Martina Santoro, Ternana: “Tornare in campo è stata una liberazione, grazie al mister e alle mie compagne””

Photo Credit: Emanuele Ubaldi - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

La Ternana ha vinto per 5-0 sul San Marino. Nel post gara Giusy Moraca, autrice di una doppietta, ha dichiarato ai microfoni del club.: “Sono contenta per la doppietta, ma soprattutto per la vittoria perché è importante vincere. Sì, è vero siamo lassù in classifica, ma mancano ancora sei partite, tutto ancora da scrivere, però vogliamo assolutamente vincere”.

A parlare anche Martina Santoro, tornata in campo dopo oltre un anno di inattività, che ha confessato: “È un’emozione che devo ancora registrare. Non me l’aspettavo perché non c’è stato nulla di programmato, è stata un’idea che è venuta al mister. Mi sono sentita giocatrice dopo un anno e mezzo.  Penso che i ringraziamenti sarebbero troppi, il primo lo faccio al mister che ci ha avuto questa illuminazione perché senza di lui non sarebbe potuto accadere. Poi anche alla squadra che non mi ha mai mollato un secondo, che è stata vicina a me in ogni momento. In ogni momento anche bello, ma soprattutto quelli devastanti dove il campo ti manca come l’aria”.

La calciatrice poi ha aggiunto sorridendo: “Quando sto dentro al campo nemmeno mi ricordo chi sono. Penso che l’unico modo per andare oltre i limiti che uno ha sia pensare di non averne. Quindi quando tu stai dentro ti butti nella mischia e fai quello che devi per la squadra, per quello che serve”.

La figuraccia è di rigore: loro 3 noi 2..

Credit Photo: Francesco Passaretta- photo Agency Calcio Femminile Italiano

La figuraccia è di rigore
Loro 3 noi 2…..34% di possesso palla..la metà dei passaggi riusciti rispetto all’avversario..270 contro 547..
Nonostante sia evidente che le ragazze bianconere siano in debito di ossigeno e di conseguenza non sempre lucide nel proporre trame di gioco pericolose, all’88mo di gioco si ritrovano comunque in vantaggio per 2 a 1 . Sofia Cantore ha appena segnato all’Arena civica di Milano il 500mo gol della Juventus in -Serie A (260 in casa – 240 in trasferta).
La partita è lasciata condurre alle padrone di casa che con dieci partite in meno sulle gambe rispetto alla Juve in questa stagione, e con un buon giro palla e più aggressività nei contrasti, sembrano nell’insieme più pericolose anche se ben contrastate già nella tre quarti difensiva da una Juve alta,ma leggera. Quando si è in procinto di concretizzare una ripartenza o una conclusione, alla compagine bianconera sembra mancare il punto di riferimento che scelga e decida cosa fare.

Mancano i cambi di versante di cui non ho memoria in questa partita, si insiste sempre dal lato in cui parte l’azione senza guardare mai dall’altra parte o semplicemente servire una compagna a centrocampo che avrebbe potuto spostare la trama difensiva avversaria.
Manca il coltello nel burro che attraversi dritto per dritto o tagliando verso il centro disperdendo le marcature sulle punte in stile Bonansea. Domenica mancava anche lei causa infortunio e quindi niente coltello.

E così tra traverse che ancora vibrano a distanza di tre giorni e cambi fatali in entrambe le squadre arriva l’epilogo che non ti aspetti, ma che le croniste Rai speravano fin dall’inizio della gara con commenti al limite della decenza. In uno stadio che sembra il Colosseo, ma dopo un bombardamento alleato, Diop il nuovo imperatore della Domenica decide a pochi secondi dalla fine della partita di trasformarsi in Jean-Léon Gérôme dipingendo a modo suo il pollice verso nei confronti della Juventus, regalando il più ridicolo e goffo rigore alle avversarie che la serie A ricordi in mille mila anni di storia, universi paralleli compresi.
La numero 7 presa da un impeto di Lautarite degenerativa (complimenti per essere già così
scafata a 21 anni..) si ritrova per terra in area ad osservare l’arbitro che indica il dischetto tra le risate collettive con le compagne che la risbattono a terra sia mai il direttore di gara cambi idea per la vergogna.

E dire che le simpatiche croniste per tutto l’incontro avevano elogiato la conduzione di gara
all’inglese dell’arbitro, restio nel concedere un fallo dopo un semplice spintone da dietro al limite dell’area o dopo un rude contrasto a centrocampo.
L’arrembaggio finale juventino per risistemare il torto ricevuto e frutto dell’impeto e dell’istinto più che della ragione che a quel punto avrebbe dovuto preferir portare a casa almeno un punto invece che zero è stato purtroppo deleterio.

Braghin da uomo saggio e umanamente ricco ha apprezzato e capito l’atteggiamento nel finale della squadra assolvendola da ogni colpa altresì capendola e proteggendola. Cosa che non ha potuto fare invece nei confronti del direttore di gara che ha di per sé falsato un finale di stagione che vale uno scudetto con quella decisione che in trent’anni di calcio il nostro direttore non aveva mai visto.
A tal proposito vorrei essere un tantino pignolo ricordando il rigore assegnato nel 2019 al Lione in Champions League un metro fuori area e che Renard trasformò pareggiando il nostro precedente vantaggio.

Ma senza andare troppo lontano nel tempo che dire dell’espulsione in questa stagione di Giacinti scalciata a palla lontana e che ebbe la sfortuna di cadere in modo scomposto su di un’avversaria e che costò alla fine la sconfitta per la Roma, stranamente sempre contro la stessa squadra di Milano ?
Quest’anno per la prima volta vincere lo scudetto significherà accesso diretto ai gironi di
Champions con tanto di bonus di oltre 500 mila euro dall’Uefa. Non dimentichiamolo.
Oggi come oggi per fare un paragone non basterebbero a pagare lo stipendio annuo di Chawinga del Lione, ma a qualcuno qui in Italia farebbero veramente comodo, ma non dico a chi.
Concedetemi una analogia con l’Unione Europea, tecnicamente, economicamente e politicamente fallita che di punto in bianco trova, o meglio spera di trovare 830 miliardi “per gli armamenti” rastrellando i conti bancari dei cittadini europei (perché succederà questo) per spartirli poi con i soliti noti nel nome dell’emergenza e del “rigore” ad libitum estraendo cartellini rossi ad ogni suo oppositore pur di non fallire……e quei 500 mila euro dell’Uefa…
Le ragazze bianconere sono “arrabbiate” a mille e determinate, come promesso ad un mio caro amico da una nostra storica bandiera juventina nel portare a casa il tricolore, bonus compreso.
Come popolo italiano dovremmo tutti fare lo stesso, fino alla fine !

Primavera Femminile – Sorteggiato l’ordine di svolgimento delle semifinali

Credit Photo: Pierangelo Gatto - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

E’ stato sorteggiato nella sede della FIGC l’ordine di svolgimento delle semifinali del campionato Primavera 1 Femminile, in programma domenica 27 aprile al ‘Viola Park’ di Bagno a Ripoli (Firenze). Le prime due squadre a scendere in campo, alle 11.30, saranno la Juventus – aritmeticamente prima classificata a due giornate dalla fine della regular season, con 8 punti di vantaggio sul Sassuolo – e la quarta squadra qualificata. Alle 17.30 sarà invece il turno del match tra la seconda e la terza classificata: a 180′ dalla fine, la classifica vede il Sassuolo secondo a 41, l’Inter terza a 40, la Roma quarta a 38, la Fiorentina quinta a 36 e il Parma sesto a 34.

Le ultime due giornate della stagione regolare si giocheranno domenica 13 e sabato 19 aprile.

FINAL FOUR PRIMAVERA 1 FEMMINILE – Viola Park, Bagno a Ripoli (FI)
Semifinali – Domenica 27 aprile
S1 Ore 11.30: Juventus-4a classificata
S2 Ore 17.30: 2a classificata-3a classificata

Finale – Martedì 29 aprile
Ore 16.30: Vincente semifinale 1-Vincente semifinale 2

La FIGC lancia ‘Il futuro è donna’, la webserie con le calciatrici della Nazionale

Credit Photo: Stefano Petitti - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Dieci calciatrici della Nazionale si mettono in gioco e si confrontano, con sincerità e coraggio, su diverse tematiche legate all’empowerment femminile per abbattere i pregiudizi che caratterizzano un mondo tuttora considerato prettamente maschile. È questo l’obiettivo della webserie ‘Il futuro è donna’, il progetto della FIGC lanciato oggi sulla piattaforma sostenabilia.it, creata per valorizzare e raccogliere in un unico contenitore tutte le iniziative sviluppate nell’ambito della strategia di Sostenibilità Sociale e Ambientale della Federazione.

 

Un format semplice e dinamico: in ognuna delle sei puntate due Azzurre raccontano il proprio vissuto e approfondiscono un argomento – dal professionismo alle scelte affettive, passando per abusi, bodyshaming e pari opportunità – nella convinzione di poter contribuire a una crescita di consapevolezza dell’intera società. Ogni giovedì su sostenabilia.it verrà pubblicata una nuova puntata, diffusa anche attraverso i canali media e social della FIGC. La webserie riflette l’impegno della Federazione nel promuovere valori fondamentali veicolati attraverso le 11 policy della Sostenibilità UEFA, rientrando nella policy numero 3 dedicata all’uguaglianza e all’inclusione.

 

Nella prima, già disponibile, le protagoniste sono Laura Giuliani e Barbara Bonansea: il tema scelto a sorpresa dal portiere del Milan e dall’attaccante della Juventus – aprendo una delle sei buste posizionate davanti a loro – è il professionismo, la “conquista di civiltà” (come l’ha definita il presidente federale Gabriele Gravina) che a partire dal 1° luglio del 2022 ha rivoluzionato la storia del movimento, premiando i sacrifici delle calciatrici che dopo una lunga attesa hanno finalmente visto riconosciuti i propri diritti. Una svolta epocale resa possibile grazie all’impegno profuso dalla FIGC – la prima e fin qui unica Federazione italiana ad attuare questo passaggio – con il sostegno di club, AIC e AIAC.

 

“Pensare al professionismo mi rende felice – dichiara Bonansea – è un traguardo che abbiamo inseguito insieme attraverso tante battaglie. Ci siamo unite come ragazze, persone e anche come collettivo, raggiungendo questa grande tutela per noi calciatrici. Ora dobbiamo continuare a lottare, coinvolgendo sempre di più le giovani perché quello che ti viene dato non è mai scontato”. Un assist, quello dell’esterna bianconera, raccolto dalla sua compagna di Nazionale, pronta a ribadire che si tratta di una conquista che va molto oltre lo sport. “Non si può tornare indietro – sottolinea con fermezza Giuliani – da quasi tre anni possiamo identificarci con la nostra professione grazie a un contratto che dice che siamo ‘calciatrici’. È un riconoscimento sociale, che dimostra che anche a livello culturale si sta andando nella direzione giusta”.

 

 

Giammarco Fedeli, Lazio: “Ragazze encomiabili, che regalano segnali di crescita”

Credit Photo: Giuseppe Fierro- PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

La Lazio nell’ultimo turno di Serie A femminile non è scesa in campo, visto il suo turno di riposo inserito da calendario. In panchina nell’ultima uscita delle biancocelesti era presente Giammarco Fedeli, vice di Grassadonia ma in panchina vista la squalifica dello stesso Grassadonia.

Sulla sfida con il Sassuolo, vinta per 2-0 dalla Lazio, il tecnico in seconda ha commentato il successo biancoceleste ai canali ufficiali del club. Queste le parole dell’allenatore in seconda della Lazio: “A mio avviso è stata una bella partita contro un Sassuolo che si è dimostrato una squadra organizzata. Siamo soddisfatti del risultato e della prestazione”.

Lo stesso Fedeli ha poi aggiunto: “Le ragazze sono state bravissime a cancellare la sconfitta con il Como. Il loro impegno è davvero encomiabile. Ora osserveremo il turno di sosta dopo quattro gare di fila. Ci prenderemo la settimana per scaricare. Poi punteremo con decisione al finale di stagione, come sempre in base agli allenamenti e all’avversario verrà scelta la formazione da schierare”.

Rappresentativa Nazionale Femminile: conosciamo Matilde De Muri (Real Vicenza)

Credit: LND

Matilde De Muri – classe 2006, attaccante. E’ nata a Thiene e milita nel campionato di Serie C con la squadra del Real Vicenza.

Matilde è il capocannoniere della sua squadra Serie C, il Real Vicenza, ha partecipato sia alla quinta che alla sesta edizione della Viareggio Women’s Cup, lasciando il segno con il suo talento e con le sue reti (quattro). L’anno scorso, arrivando dall’Eccellenza, si è trovata per la prima volta a confrontarsi con un livello più alto. Era più timida, insicura, aveva trovato supporto nella compagna di scuola e di squadra Teresa Penzo (ex calciatrice della Rappresentativa Nazionale Lnd e di Serie C), che l’ha aiutata ad ambientarsi. Dopo un anno in Serie C, il suo approccio è cambiato: è arrivata più sicura, più determinata, consapevole di poter competere con giocatrici di alto livello.

L’esperienza della Viareggio Cup
“Uno dei momenti più emozionanti del torneo è stato il confronto con la Juventus, la squadra che tifo fin da bambina. Giocare contro un club così importante è stata una prova di maturità e crescita – questa la testimonianza di Matilde De Muri – Un’altra grande emozione è arrivata quando Giulia Miglionico (Moncalieri) mi ha passato la fascia da capitano nella Finale, per il terzo posto, contro il Westchester United. Anche se solo per dieci minuti, quel gesto ha rappresentato un riconoscimento importante del mio percorso e del mio impegno. Per un attaccante, il gol è tutto. Ogni rete racchiude i miei sacrifici, gli allenamenti e la passione che metto in campo e segnare è la ricompensa più grande. Ma oltre ai gol, ciò che resta sono i legami con le compagne. La Viareggio Women’s Cup ha creato amicizie vere, rapporti che vanno oltre il campo e che ritroverò nel futuro”.

Migliore marcatrice e prossimi obiettivi
Il Torneo si è chiuso con un riconoscimento importante: Matilde è entrata nella classifica finale come migliore marcatrice, insieme alla sua compagna Sara Isabel Pisoni (Trento). Un risultato che conferma il suo istinto da attaccante e la posizione di capocannoniere nella sua squadra.

Sogni e futuro
Matilde ha sempre pensato che non bisogna fare il passo più lungo della gamba. Per ora, si accontenterebbe di un passaggio in Serie B, ma se arrivasse un’opportunità in Serie A o in Nazionale, sarebbe il sogno che si avvera. Un passo alla volta, con la stessa determinazione con cui affronta ogni partita.

Hellas Verona, Federica Anghileri: “Juve? È qualcosa che ti gasa, senza pensarci due volte ho firmato”

Credit Photo: Stefano Petitti - Photo Agency Calcio Femminile Italiano
Nuovo appuntamento con ‘Viste da vicino‘ il format di interviste gialloblù in cui le protagoniste sono le ragazze della Prima squadra dell’Hellas Verona Women.

Decima puntata dedicata a Federica Anghileri, centrocampista lodigiana classe 2002, giovane ‘veterana’ dell’Hellas Verona Women. Federica, attraverso i suoi ricordi più belli, ci ha raccontato della sua passione per il calcio, del difficile momento vissuto a causa dell’infortunio al crociato, della grinta che le è servita per superarlo e del rapporto con le sue compagne di squadra.

Come hai iniziato a giocare a calcio? “Fa sempre molto ridere quando lo racconto. Prima di giocare a calcio ho giocato per un anno a basket, nonostante con mio padre Luigi andassi già spesso allo stadio. Ricordo poi che un pomeriggio, mentre ero al parco, ho detto a mia mamma Raffaella che volevo indossare le scarpe con i ‘tacchini’, una piccola storpiatura di ‘tacchetti’ (ride ndr). Da lì ho iniziato con il calcio. I miei genitori mi hanno accompagnata alla squadra dell’oratorio di Santa Maria Ausiliatrice a Lodi, dove ho iniziato a giocare con i maschi finché ho potuto, fino ai 13-14 anni. Ho giocato con i miei amici dell’oratorio per circa cinque anni prima di passare alla principale squadra di Lodi, il Fanfulla, dove sono rimasta due anniDurante quei due anni, hanno iniziato a cercarmi alcune squadre, tra cui l’Inter e l’Atalanta Mozzanica, squadra che alla fine ho scelto e in cui ho giocato fino al mio esordio in Serie A, a 16 anni”.

E dopo? “Ho continuato a giocare ad Empoli. L’estate successiva al mio esordio in A il Mozzanica non si è più iscritto al campionato ed è stato acquisito dalla Juventus, che mi ha mandata in prestito in Toscana. Lì ho giocato nuovamente in Serie A, prima trasferirmi al Florentia San Gimignano, dove ho giocato un solo anno prima che la società venisse acquisita dalla Sampdoria. E alla fine eccomi a Verona, dove sono arrivata ormai quattro anni fa”.

Che emozioni hai provato quando hai saputo che saresti diventata una tesserata di una squadra come la Juventus? “È stata un’emozione forte. Ero al mare, ricordo di aver ricevuto la chiamata dalla Juventus, una delle squadre più forti in Italia e in Europa a livello femminile. È qualcosa che ti ‘gasa’, e senza pensarci due volte ho firmato”.

E poi sei arrivata a Verona… “Nel solito periodo estivo che precede la formazione delle squadre è arrivata l’opportunità di venire a Verona, una squadra di cui avevo sempre sentito parlare bene, un luogo in cui le giovani possono crescere al meglio. A 19 anni ho pensato, a ragione, che questo fosse il posto giusto per me, e visto che sono qui da ormai quattro anni direi che non mi sono trovata poi così male (ride ndr). A Verona sono passate parecchie giocatrici di un certo calibro, del resto. E poi, la città è molto bella. Quando sono arrivata qui venivo da un periodo in cui cambiavo città ogni anno; cercavo dentro di me quella stabilità, ma cercavo anche una dimensione più cittadina rispetto a Mozzanica, Empoli o San Gimignano, anche rispetto alla mia città natale, Lodi. A Verona mi sono trovata bene fin da subito: mi piace, mi ci trovo bene, anche perché non è una città dispersiva nonostante ci sia veramente tutto”.

E in tutto questo girare, cosa resta di casa? “Resta la famiglia. Ho lasciato e perso un po’ di rapporti tra la quarta e la quinta superiore, visto che ho dovuto anche cambiare scuola. È stato tosto, perché andavo a inserirmi in una classe già formata, con rapporti che erano costruiti da tempo. Non ero neanche chissà quanto autonoma: la patente ancora non ce l’avevo, ero vincolata alla scuola e agli allenamenti, e tra l’altro non erano neanche tutti luoghi vicinissimi rispetto a casa. Ho perso col tempo alcuni rapporti, però, con il senno di poi, sono riuscita a crearne altrettanti. Crescendo ho imparato a mantenere i contatti nonostante la distanza, ma di casa mia rimane solamente la famiglia e qualche rapporto, che conto sulle dita di una mano”.

Riprendendo una tua vecchia intervista, dicevi che le partite alla playstation con tuo fratello sono sempre state combattute… “Ho sempre avuto un bel rapporto con mio fratello Matteo, anche se la Playstation non la usiamo più (ride ndr). Lui ha quasi quattro anni in meno di me. Mi chiama e mi scrive spesso, crescendo è diventato sempre più affettuoso nei miei confronti. Abbiamo legato di più. Insieme a mio padre andiamo spesso allo stadio. Insomma, direi che il calcio è uno degli elementi principali della nostra famiglia”.

In campo ti reputi un punto di riferimento per le tue compagne? “In campo mi sento responsabile, soprattutto quest’anno con un gruppo molto giovane. Da quando sono rientrata dall’infortunio cerco di dare il massimo per la squadra. In realtà anche prima: dagli spalti cercavo di dare l’esempio, di infondere la mentalità dell’Hellas Verona alle ragazze più giovani e anche a quelle nuove. Sono contenta di essere rientrata e di poter essere più incisiva ora direttamente dal campo”.

La grinta che metti su ogni pallone possiamo dire che è la stessa che hai messo per recuperare dall’infortunio, non l’unico che hai subito in carriera… Com’è stato? “Bella domanda… Purtroppo, o per fortuna, ma direi soprattutto purtroppo, ho sempre dovuto affrontare infortuni piuttosto lunghi. Sono momenti che ti fanno crescere, vuoi o non vuoi. Ti fanno capire quanto sia importante allenarsi al massimo, ogni singolo giorno, perché il giorno dopo potrebbe succedere di tutto. Serve tanta determinazione. Non posso negarlo, ci sono anche momenti di down, di crisi, ma bisogna restare forti a livello mentale. Sta tutto lì, nel saper reagire a quello che succede. Rompersi il crociato e il menisco due volte non è facile. A sinistra e a destra. La prima volta ero davvero una ragazzina, ma paradossalmente sono riuscita a viverla meglio, con un po’ di sana incoscienza. La seconda, insomma… Ma adesso sono qui”.

La sintonia in campo con alcune compagne che ormai conosci da tempo cosa significa per te? “Nel tempo siamo riuscite a creare rapporti anche fuori dal campo, e quando conosci una persona anche fuori dal terreno di gioco viene più semplice intendersi anche in partita. Il calcio è un gioco di squadra, devi conoscere il più possibile le tue compagne per far sì che ci sia quella sintonia e quell’armonia lì”.

Negli anni il tuo raggio d’azione si è spostato un po’ indietro, da prima punta a mezzala. Come interpreti oggi questo nuovo ruolo? “Sono sempre stata abbastanza offensiva come giocatrice e col tempo sono diventata una mezzala. Mi piace di più, sinceramente. Credo sia nelle mie caratteristiche, perché mi piace toccare palla e provare a gestirla il più possibile”.

Dal numero 18 al numero 11, come mai questa scelta? “Il 18, in realtà, è arrivato un po’ per caso. I miei numeri preferiti sono sempre stati l’11, il 7 e il 22. Quando arrivi in una squadra nuova, non hai molta scelta. Prendi la lista e scegli quello che ti convince di più. Ecco, il 18 è arrivato proprio così. Non mi dispiaceva come numero. Ma alla fine sono riuscita a tornare al numero 11 (ride ndr)”.

Il tuo ricordo più bello vissuto nel calcio finora? “Uno singolo è difficile. Potrei dire l’esordio in Nazionale, in cui ho anche segnato. Era un’Italia-Slovenia Under 16, nel 2018. Direi anche però l’esordio in Serie A con il Mozzanica, anche lì avevo segnato. Era un Fiorentina-Atalanta Mozzanica, partita finita 6-1 ma, ehi, quel gol l’avevo fatto proprio io (ride ndr). Diciamo che ho un certo feeling con gli esordi. Un gol molto bello, che ricordo ancora ora, è stato in Italia-Olanda, torneo giovanile in Portogallo. Un gol in pallonetto di sinistro, uno dei gol più belli che abbia mai fatto”.

Chi è il tuo idolo calcistico? “Sicuramente Kakà, ma ultimamente mi piace molto anche Brahim Diaz. Piccolino, tecnico, lo prendo volentieri come esempio”.

E fuori dal campo, chi è Federica? “Sono una ragazza molto semplice. Mi piace stare in compagnia, ascolto musica, vado in giro, mi piace visitare le città, viaggiare non appena posso. Insomma, una ragazza solare, divertente, direi simpatica. Insomma, le altre persone ridono alle mie battute (ride ndr). Sto per laurearmi in Scienze Motorie, e sono ancora indecisa se andare avanti con la magistrale. Devo pensarci un po’, ve lo farò sapere al più presto (ride ndr)”.

Cosa significa il calcio per te? “È la mia vita. Ho dedicato tanto tempo al calcio, ho fatto sacrifici per giocare a pallone, ma è anche divertimento. Rispondere con una sola parola non è facile. Lo definirei passione, impegno, determinazione e gioia”.

Serie A Fabless, Coppa Italia: Bitonto-Pescara e Okasa Falconara-Kick Off le semifinali

Credit Photo: Giancarlo Dalla Riva - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Le quattro teste di serie volano alle semifinali della Coppa Italia della Serie A Fabless, kermesse regina del maxi evento pugliese dedicato alle coccarde tricolori in rosa: Bitonto-Pescara e Okasa Falconara-Kick Off le due sfide del sabato di Mola di Bari che metteranno in palio altrettanti biglietti per l’ultimo atto di domenica, in diretta su Sky Sport.

BITONTO-AUDACE VERONA 9-2
È dell’Audace Verona il primo gol della Final Eight pugliese: dopo 2’51’’, Puttow dribbla Mansueto e piazza la sfera all’angolino basso col mancino. Il Bitonto prova la reazione immediata, inizialmente sbatte su una Verdù attentissima, poi ristabilisce la parità: Tampa offre un cioccolatino sul secondo palo a Lucileia per l’1-1. Diana Santos ribalta il risultato con un destro di pura potenza e precisione, Tampa e Renatinha griffano l’allungo neroverde. Rossi opta per il 5vs4, a inizio ripresa l’Audace accorcia con l’autogol di Renatinha sul servizio a centro area di Maretti. La numero 9, però, si riscatta subito scartando Verdù e appoggiando in rete il 5-2. Il break che chiude virtualmente i conti a favore delle campionesse in carica arriva grazie agli autogol in successione di De Cao e Harakawa, Jozi punisce due volte il portiere di movimento veronese direttamente dalla sua area di rigore per il definitivo 9-2 con cui il Bitonto diventa la prima semifinalista.

PESCARA FEMMINILE-TIKITAKA FRANCAVILLA 4-2 (1-1 p.t.) 
Cambia la competizione (dal campionato al quarto di Coppa Italia), ma l’equilibrio resta, tanto che servono 11’ di incursioni perché il quarto si stappi con Belli su assist di Taty: mancino in diagonale e palla alle spalle di Duda. Xhaxho sfiora subito il raddoppio, ma il suo sinistro finisce fuori di pochissimo. Poi il TikiTaka con Boutimah: se il tentativo di tacco a due passi da Mascia si rivela velleitario, la numero 23 si riscatta in maniera eccellente con una girata perfetta. Sui piedi di Xhaxho l’occasione del nuovo vantaggio biancazzurro, ma la sfera finisce incredibilmente a lato. Poco male per il Pescara, che trova il bis con una gran sinistro di Rozo subito dopo l’intervallo, mentre il TikiTaka chiede al 6’13” l’utilizzo del Video Support per la prima volta nella storia del futsal femminile: confermata la rimessa dal fondo. Belli vicina al bis personale dopo aver rubato palla ad Ortega: Duda c’è e poco dopo compie un vero e proprio miracolo su Pato, opponendosi con la mano di richiamo. Nulla da fare, invece, per Mascia, immobile sul mancino dalla distanza di Bettioli. La svolta al 16′: dal tiro libero di Bertè (parata di Mascia) al 3-2 di Rozo in ripartenza che dà nuova linfa alle biancazzurre. Secondo VS al 17′, stavolta chiamato dal Pescara, e gli arbitri assegnano un rigore trasformato con freddezza da Belli. Chiavaroli ci prova col portiere di movimento, ma non c’è più tempo. 4-2, il Pescara vola in semi contro il Bitonto.

OKASA FALCONARA-LAZIO 5-2 (2-0 p.t.) 
La prima chance della partita è per il Falconara con un calcio di punizione dai dieci metri: Martin Cortes pesca Ferrara, che con il mancino manda a lato di poco. Isa Pereira al terzo trova la risposta di Pepe, che si oppone in due tempi. Vanessa impegna due volte Sestari, nel mezzo una grande chance per Praticò non sfruttata dopo una bella percussione di Ferrara. Il match si sblocca all’undicesimo: Martin Cortes concretizza la superiorità numerica creata da Balardin e deposita in rete l’1-0. Il raddoppio lo firma direttamente Sestari dalla sua area di rigore sorprendendo Pepe fuori dai pali, con meno di 4’ da giocare. Al riposo si va sul punteggio di 2-0, il tris arriva dopo undici secondi dal rientro dagli spogliatoi, su schema da rimessa laterale: Balardin si fa trovare nel posto giusto al momento giusto e appoggia in rete con il piatto. Chilelli prova il 5vs4, ma è il Falconara a colpire ancora, stavolta con Isa Pereira. Il palo dice di no a Pascual, che poi segna due volte in ottantuno secondi, nel mezzo il rosso per somma di ammonizioni a Ferrara. Praticò chiude i conti nel minuto conclusivo: 5-2 e semifinale per la capolista della Serie A Fabless.

KICK OFF-CMB FUTSAL TEAM 5-3 (1-1 p.t.) 
Ultimo quarto all’insegna dell’equilibrio. Se i primi due acuti sono del CMB con Cenedese, la Kick Off risponde con Pellegry e Getulio. Serve un episodio ed è infatti da un calcio di punizione che nasce il vantaggio di Ghilardi, ma le lucane trovano il pareggio nel più classico dei modi: il gol dell’ex Vanin, che mette dentro con un lob. Scheggia la traversa il sinistro di Pellegry, ultimo brivido del primo tempo: 1-1. Nella ripresa è la squadra di Neri a passare in vantaggio con Cenedese, +1 subito annullato da Borges dal limite dell’area su assist di Getulio. Match sempre accesissimo: Dibiase deve sventare su Pellegry, straripante dall’altra parte Amorim, chiusa sul più bello da Carturan. Poi altro botta e risposta: Valenzano spedisce sul palo l’assist di Vanin, riuscendo a ribadire in rete subito dopo, centro al primo colpo – invece – per Pellegry, che fulmina Dibiase dalla distanza. Altro legno del CMB con Vieira dopo una bella azione personale sulla sinistra, ma nel minuto successivo – nel giro di 10” – è la Kick Off a prendere il largo con i gol ravvicinati di Borges e Ghilardi. All Blacks in semi col Falconara.

FINAL EIGHT COPPA ITALIA SERIE A FABLESS
PALA VITO PINTO – MOLA DI BARI

QUARTI DI FINALE – GIOVEDÌ 3 APRILE
1) BITONTO-AUDACE VERONA 9-2
2) PESCARA FEMMINILE-TIKITAKA FRANCAVILLA 4-2
3) OKASA FALCONARA-LAZIO 5-2
4) KICK OFF-CMB FUTSAL TEAM 5-3

SEMIFINALI – VENERDÌ 4 APRILE
X) BITONTO-PESCARA FEMMINILE ore 18.30, diretta YouTube
Y) OKASA FALCONARA-KICK OFF ore 21, diretta YouTube

FINALE – DOMENICA 6 APRILE
VINCENTE X-VINCENTE Y ore 20.45, diretta Sky Sport

FINALI COPPE ITALIA FEMMINILI
GIOVEDÌ 3 APRILE – PALA VITO PINTO – MOLA DI BARI
ore 11 – Q1 Serie A: BITONTO-AUDACE VERONA 9-2
ore 15 – Q2 Serie A: PESCARA FEMMINILE-TIKITAKA FRANCAVILLA 4-2
ore 18 – Q3 Serie A: OKASA FALCONARA-LAZIO 5-2
ore 21 – Q4 Serie A: KICK OFF-CMB FUTSAL TEAM 5-3

VENERDÌ 4 APRILE
PALA VITO PINTO – MOLA DI BARI
ore 18.30 – S1 Serie A: BITONTO-PESCARA FEMMINILE (diretta YouTube)
ore 21 – S2 Serie A: OKASA FALCONARA-KICK OFF (diretta YouTube)

PALASPORT – FASANO
ore 11 – Q1 Serie B: PERO-WOMEN ROMA (diretta YouTube)
ore 14 – Q2 Serie B: PSB IRPINIA-VIRTUS ROMAGNA (diretta YouTube)
ore 17 – Q3 Serie B: TEAM SCALETTA-ATLETICO CHIARAVALLE (diretta YouTube)
ore 20 – Q4 Serie B: JASNAGORA-SOCCER ALTAMURA (diretta YouTube)

SABATO 5 APRILE
PALA VITO PINTO – MOLA DI BARI
ore 15 – S1 Under 19: AUDACE VERONA-CAGLIARI (diretta YouTube)
ore 17.30 – S2 Under 19: BITONTO-LAZIO (diretta YouTube)

PALASPORT – FASANO
ore 11 – Finale Serie C (diretta YouTube)
ore 14 – S1 Serie B: VINCENTE Q1-VINCENTE Q2 (diretta YouTube)
ore 17 – S2 Serie B: VINCENTE Q3-VINCENTE Q4 (diretta YouTube)

DOMENICA 6 APRILE – PALA VITO PINTO – MOLA DI BARI
ore 14 – Finale Under 19: VINCENTE S1-VINCENTE S2 (diretta YouTube)
ore 17 – Finale Serie B: VINCENTE S1-VINCENTE S2 (diretta YouTube)
ore 20.45 – Finale Serie A: VINCENTE S1-VINCENTE S2 (diretta Sky Sport)

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