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Federico Vassallo, Baiardo: “Pari contro il Moncalieri? Mostrato grande agonismo”

Credit Photo: Francesco Passaretta - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Super segnale quello dato dal Baiardo domenica 16 marzo davanti al Moncalieri, ora seconda forza di campionato. Sulla carta una gara dalla difficile gestione, dall’altra parte una realtà dei fatti che ha visto la squadra ligure lasciare il verde amico sull’1-1, reso possibile da una magistrale collettività che ha disarmato (seppur in parte) una avversaria rivelatasi ostica anche per le dirette inseguitrici del girone.

Il recupero del momentaneo 1-0 iniziale è arrivato all’82’ con il pallonetto sfoggiato da Calcagno, agevolato dall’ottimo assist servito da Pigati. Da citare, inoltre, il grande contributo dell’estremo difensore Pescarolo, prontissimo in difesa del risultato fino all’ultimo minuto.
Ad analizzare la prestazione compiuta tra le mura domestiche il tecnico neroverde Federico Vassallo:Grande prova sotto il profilo dell’atteggiamento e dell’agonismo mostrato. Partita difficile contro la seconda in campionato, ma abbiamo cercato di applicare al meglio ciò che avevamo preparato in settimana.
Sicuramente da migliorare la gestione del pallone nei momenti in cui lo conquistiamo, qualche imprecisione di troppo nelle scelte o nei tempi di passaggio.

Le strategie, tuttavia, hanno tenuto bene e ci hanno permesso di avere la partita sempre sul filo del rasoio.
Ora siamo a +3 rispetto al girone d’andata, non ci dobbiamo fermare o accontentare“.

Eleonora Goldoni: “Quella volta che mi si avvicinò una ragazza in lacrime…”

Credit: Andrea Iommarini PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Nelle ore scorse Eleonora Goldoni è stata intervistata in una simpatica clip da Tim, sponsor della Lazio Women. La calciatrice ha lasciato qualche curiosità su più fronti, questo un estratto delle sue parole: “Uno dei ricordi più belli è quello dopo una partita quando mi si avvicinò una ragazza in lacrime. Mi abbracciò forte dicendomi che tramite le pubblicazioni social le ho salvato la vita. Mi disse che voleva togliersi la vita per una questione legata al cyberbullismo. Le capitò casualmente uno dei miei video motivazionali e decise di riprendere in mano la sua vita”.

La calciatrice classe ’96 in forza alla Lazio, poi, ha continuato aggiungendo: “I social possono portare ad accentuare troppo il concetto sull’estetica personale e tante volte colpisce le generazioni più giovani. Ci sono però tanti post utili che possono servire come messaggio positivo alle persone. Io li vedo come un grande megafono”.
Sugli ultimi anni della sua carriera, invece, Eleonora Goldoni ha evidenziato: “In passato ho giocato come punta, seconda punta ed esterno alto. Da tre anni, invece, sto giocando da mezzala. Per me arrivare alla Lazio è stata un po’ una rinascita. Indossare questa maglia racchiude tante sfumature”.

Women’s Super League: sprofondano le Spurs, cuore Crystal Palace

Credit Photo: Chelsea Women

La sedicesima giornata di Women’s Super League, a sei dal termine, si è conclusa con alcuni verdetti che possono già essere un messaggio per la Women’s Champions League in ottica Manchester City, Arsenal e Chelsea, e che vanno anche a sancire un momento difficile per Tottenham, Aston Villa ed Everton.

La prima partita ad aver avuto luogo è stata quella tra West Ham United e Manchester City. Tra le londinesi e le ospiti è finita 1 a 1, un pareggio che fa comodo al West Ham per lasciarsi a tre lunghezze il Leicester, e sta invece molto stretto al City, che ha frenato la sua corsa a caccia del terzo posto.
Dopo un primo tempo senza reti, con occasioni importanti soprattutto sponda West Ham, vale a dire delle clamorose palle gol bloccate da interventi prodigiosi di Yamashita, la ripresa ha deciso le sorti della partita. Ad aprire le marcature è stata Shaw per il City all’80’, calciatrice che aveva già provato in precedenza a bucare la porta in acrobazia, e ha segnato con uno splendido tap-in dopo una deviazione sfortunata della difesa. La reazione per il pareggio è stata immediata e, al 90’+1, le Hammers hanno conquistato un più che meritato punto con la rete segnata da Pavi, una splendida diagonale a incrociare sul secondo palo. Una partita divertente e movimentata che, forse, si è conclusa con un risultato sbagliato per quanto prodotto dal West Ham, decisamente più in partita del City.

La seconda Londoner coinvolta nella giornata 16 è stata il Chelsea. Le Blues hanno conquistato i tre punti contro il Leicester, attualmente in un periodo di crisi che sembra non avere fine, segnando 3 reti e incassandone una sola.
La corazzata delle Blues, capolista e campionessa in carica, ha sbloccato la partita all’8′ con una splendida punizione da fuori area battuta da Macario che, complice una deviazione della barriera, si è conclusa in rete proprio sotto l’incrocio. Macario ha poi calciato un’altra punizione pericolosissima, l’antipasto per quello che sarebbe stato il secondo centro delle Blues, confezionato nella ripresa: un colpo di tacco sensazionale nell’area piccola arrivato dai piedi di Maya Ramirez per trovare Bever-Jones e il suo tap-in vincente al 51′. Il Chelsea ha poi incassato la rete che ha riaperto tutto al 55′, un cucchiaio di Momiki che ha lasciato tutte a bocca aperta, calciatrici Blues comprese.
Le londinesi hanno poi archiviato la pratica all’86’ con la rete di Cuthbert, messa a segno dopo due clamorose palle gol di Hamano, uscite entrambe di un soffio: la scozzese è entrata nella ripresa e ha subito messo la sua firma con un destro angolato e preciso dal limite dell’area, tutto questo dopo aver scheggiato la traversa al suo ingresso.

Anche l’altra londinese in Champions, l’Arsenal, si è imposta con un 3 a 1 ai danni delle Toffees dell’Everton, costrette a inchinarsi tra le mura di casa propria. Russo è stata la prima a scrivere il suo nome sul tabellino delle marcatrici al 24′ su assist di Mariona, un destro facilissimo dopo aver ricevuto un pallone perfetto dalla compagna di squadra. Le Toffees hanno reagito al 36′ con la rete di Toni Payne che, da vera centravanti, ha approfittato di un pasticcio in fase difensiva delle Gunners per anticipare tutte.
Tutto da rifare, quindi, per l’Arsenal, che è salito in cattedra nella ripresa, arrivando a fatica al raddoppio. Il 2 a 1 è, di fatto, un autogol di Mjelde al 63′, sfortunatissima nel deviare il pallone in rete andando ad anticipare Mariona che arrivava a rimorchio. Le padrone di casa hanno poi deposto le armi e incassato la terza rete al 90′, anche questa con la firma di Russo: dopo due pali in meno di un minuto, le londinesi hanno chiuso la partita dopo un errore della difesa, un pallone che Russo ha dovuto calciare a porta vuota.

L’altra faccia di Liverpool, quella che porta il nome della città, ha invece trionfato in casa ad Anfield contro il Manchester United. Il Liverpool ha cominciato la partita in affanno, faticando a uscire dalla propria metà campo per la pressione dello United, che ha subito trovato lo specchio con un siluro dalla distanza di Clinton, deviato in angolo dal portiere delle Reds. Le padrone di casa hanno cominciato a sorridere con il gol di Olivia Smith al 42′ al termine di una splendida azione: la calciatrice, dopo aver percorso palla al piede decine di metri, ha insaccato il pallone nell’angolo sul secondo palo con una bellissima diagonale. Dalla rete, le Reds hanno acquistato fiducia: prima dell’intervallo hanno raddoppiato con un destro a giro che non ha lasciato scampo all’estremo difensore dello United partendo dai piedi di Nagano al 45’+2.
Anche nella ripresa il dominio è stato targato Reds, a scapito dei tentativi delle ospiti di trovare il pareggio. Il rigore assegnato al Liverpool al 67′ per un fallo un area è stato convertito alla perfezione da Smith. Il gol della bandiera dello United l’ha segnato Le Tissier all’89’, a partita quasi conclusa, con un destro sul primo palo.

Un altro 3 a 1 è quello del Crystal Palace ai danni dell’Aston Villa. Pur avendo cominciato la partita con tutta l’intenzione di fare il colpaccio in trasferta, la squadra di Birmingham si è arresa a partire dalla rete di Nouwen al 33′, arrivata su un colpo di testa dagli sviluppi di un calcio d’angolo.
Il gol ha definitivamente galvanizzato il Palace, che ha cominciato la ripresa con un piglio ancora più aggressivo e trovato la seconda marcatura dal limite dell’area con il destro di Weerden al 53′. L’assedio delle londinesi è stato interrotto soltanto dal gol dell’Aston Villa all’85’, un destro di Parker che ha fotocopiato il primo gol del Palace, arrivando dunque su calcio d’angolo.
L’errore del portiere dell’Aston Villa al 90’+5 ha definitivamente bloccato ogni possibile rimonta: un’uscita a dir poco folle ha trovato Stengel che, con freddezza e lucidità, ha dovuto calciare a porta vuota.
Prova di forza del Palace, che vuole dimostrare di avere tutte le carte in regola per portare avanti la sua permanenza nella massima serie inglese.

Una partita con una sola, importantissima rete è invece quella che è stata giocata tra Tottenham e e Brighton. Le Spurs hanno dovuto cedere il passo e hanno incassato una sconfitta di misura per 1 a 0 davanti al proprio pubblico.
Il Brighton di giallo vestito ha gestito il pallino del gioco fin dai primi minuti, per demerito anche di un approccio totalmente sbagliato da parte delle Spurs, incapaci di uscire dalla propria metà campo. A fatica, il Brighton ha sbloccato il match al 42′ con la rete di Kirby, arrivata a rimorchio in area di rigore. Anche la ripresa è stata un monologo del Brighton, con un Tottenham sempre più confuso e sempre più incapace di trovare un modo per uscire dalla propria area e, si può dire, anche da una crisi che lo sta attanagliado. Un punto in cinque partite è, forse, troppo poco per sperare di poter puntare ai piani alti della classifica.

Mario Reggiani, Bellinzago: “Gruppo che se la gioca. Dobbiamo essere più produttive”

Photo Credit: Edoardo Covone - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Un campionato che si infiamma a meno sette giornate dalla fine. Impegnativo, a questo punto della stagione, anche il più recente blocco di gare disputate dal Bulé Bellinzago, reduce da tre sconfitte rimediate contro le temibili prima, terza e quarta in classifica.
Risultati che lasciano più gioco che punti, a detta della guida piemontese Mario Reggiani, che ai nostri microfoni ha confessato:È stato un periodo faticoso. Ne usciamo con zero punti ma prestazioni soddisfacenti dal punto di vista dell’atteggiamento e del coraggio;
attento, inoltre, il lavoro in fase di non possesso che si è sviluppato bene, con propositività.

Naturalmente quando giochi con una corazzata come lo Spezia viene difficile farlo, ma siamo contenti di aver creato qualche rischio anche a loro. Col Moncalieri abbiamo giocato a viso aperto, anche se questo ha fatto sì che concedessimo il fianco; la partita col Meda, invece, è stata molto equilibrata“.

Lo stesso ha poi continuato con un minimo confronto tra andata e ritorno, basandosi proprio su uno degli ultimi incontri del percorso:C’è stato sicuramente un passo avanti notevolissimo, perché in fase iniziale il Meda ci aveva messo in difficoltà per tutta la durata della sfida, stavolta, invece, usciamo col rammarico di non aver pareggiato. Loro sono state brave nell’andare a prendere i centimetri che non gli abbiamo concesso, ma in questi due anni hanno fatto un lavoro certosino con Mattia Marelli, arrivando ad essere una squadra completa“.

Bilancio stagionale?Per il momento è positivo per molti aspetti, ma le stagioni non finiscono a marzoha ammesso Reggiani -. Bisogna arrivare a giugno con la stessa concentrazione attuale e lo stesso atteggiamento, pur sapendo che ai mesi finali si arriva stanchi; è lì, però, che una squadra che vuole diventare forte mantiene viva l’attenzione. Questo è il nostro obiettivo“.

Obiettivo della formazione sembra essere anche quello di dare il massimo senza rimpianti. Inevitabile, poi, dare uno sguardo alla statistica ed a quanto raccolto dall’insieme. Su ciò il mister si è espresso così:Parlando di dati dobbiamo migliorare sui goal; per il lavoro che facciamo dobbiamo essere più produttive. Il resto parla di un gruppo che se la gioca, quindi che vince o che perde (i pareggi sono stati pochissimi) ed a me va benissimo che si giochi a viso aperto, lasciando un segno“.

Si ringrazia il tecnico Mario Reggiani e la società tutta per la gentile concessione.

Inter-Milan analizzata da Panini Digital: pareggio corretto con qualche rimpianto nerazzurro

Photo Credit: Emanuele Colombo - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Nella 3° giornata della Poule Scudetto si è giocato il terzo Derby di Milano stagionale. I primi due, giocati all’Arena Civica e a San Siro, erano terminati entrambi 1-1 e così anche il terzo finisce in parità ma in modo molto più spettacolare: il punteggio finale è 3-3 con l’Inter che passa in vantaggio 3 volte e si fa raggiungere altrettante. Per il Biscione le marcatrici sono state Marija Milinkovic, Michela Cambiaghi e Tessa Wullaert, mentre per le ospiti ci sono stati due autogol, rispettivamente di Milinkovic e di Beatrice Merlo, e la rete di Evelyn Ijeh. Le padrone di casa dunque, pur riuscendo ad accorciare sulla Juventus, non sfruttano totalmente la caduta casalinga della capolista e si portano a -10.

Grazie ai Match Analysis della Panini Digital possiamo notare che la partita sia stata abbastanza equilibrata con un leggero sbilanciamento verso le nerazzurre: l’IVS (Indice di Valutazione Squadra) è infatti pari a 58 a 42.

Analizzando anche le altre statistiche possiamo accorgerci della leggerissima supremazia della formazione di casa: possesso palla pari a 55% contro 45%, baricentro pari a 57,6 mt contro 54,1 mt (l’Inter lo ha avuto maggiore nel secondo tempo con 62,2 mt contro i 46,7 mt delle avversarie e il Diavolo maggiore nel primo con 60,5 mt contro i 52,5 delle rivali), supremazia territoriale pari a 55% contro 45% (differenza che è stata fatta nella seconda metà quando le ragazze di Gianpiero Piovani sono arrivate al 69%), pressing pari a 51,4 mt contro 42,8 mt (anche in questo caso la differenza c’è stata dopo l’intervallo: 59,9 mt contro 35,9 mt) e palle giocate in area pari a 69 contro 44, con le 8 occasioni per la squadra di casa contro le 5 per le ospiti.

Il Biscione è sceso in campo con un 3-4-1-2 di partenza che si trasformava in una sorta di 4-2-3-1 con il “braccetto” di sinistra, Elisa Bartoli, e l’esterno destro, Merlo, che erano rispettivamente il terzino sinistro e quello destro mentre l’esterno sinistro, Annamaria Serturini, che si alzava sulla linea della trequartista, Lina Magull, e di Wullaert che da seconda punta agiva da esterno alto di destra. Le zone con la maggiore densità sono state le due fasce alte e la trequarti interista dalla quale iniziava la manovra che comprendeva anche il portiere Cecilia Runarsdottir: non a caso le due assi più attive sono state quelle da Ivana Andres a Runarsdottir e dalla stessa Andres a Katie Bowen con 9 passaggi completati.
Anche nel secondo tempo il modulo di base è rimasto il 3-4-1-2 che però si modificava in un 3-5-2 e con dei cambiamenti nelle posizioni: il “braccetto” di destra, Bartoli, tendeva molto a prendere la parte centrale del campo diventando quasi la mezzala destra mentre l’esterno sinistro, Chiara Robustellini, agiva effettivamente da “braccetto” di sinistra portando Andres più centrale e Milinkovic “braccetto” di destra; a questo punto era l’interno di sinistra, Henrietta Csiszar, a comportarsi da finto esterno sinistro, dato che ha continuato a calpestare comunque le zone centrali del campo. Proprio per questo motivo la zona più densa della seconda metà nerazzurra è stata la fascia opposta, cioè quella destra, occupata da Merlo.

Le ragazze di Suzanne Bakker, invece, erano schierate con un 4-3-3 che vedeva la posizione della punta centrale, Ijeh, spesso molto vicina ai centrocampisti e che quindi trasformava il modulo in una sorta di 4-3-1-2 con Ijeh trequartista e le due ali, Monica Renzotti e Chantè Dompig, che attaccavano la profondità diventando le due punte; oltre a ciò, come sempre, le posizioni dei due terzini, Emma Koivisto e Valery Vigilucci, erano molto alte mentre le due mezzali, Giorgia Arrigoni e Valentina Cernoia, giocavano molto vicine al regista, Marta Mascarello, per permettere di dialogare con scambi brevi per poi scatenare la rapidità degli attaccanti. Le zone con la più alta densità sono state la trequarti rossonera e quella avversaria a testimonianza degli scambi stretti tra le centrocampiste e il riferimento offensivo.
Nella seconda frazione il modulo di partenza è stato un 4-2-3-1 che si trasformava più in un 4-1-4-1 con Mascarello vertice basso ed Ijeh ed Arrigoni sulla stessa linea leggermente più avanzata; è da sottolineare la posizione molto alta dell’esterno destro, Emelyne Laurent, rispetto alle compagne di reparto e a quella molto più bassa dei terzini rispetto ai primi 45 minuti. Una delle zone con maggiore densità è stata l’area di rigore di Laura Giuliani a causa dei 43 palloni giocati in area dalle avversarie e dalla solita partecipazione del portiere italiano classe 1993 alla costruzione milanista: è stata infatti la seconda per giocate utili (13).

Per la maggior parte delle volte entrambe le compagini hanno manovrato partendo dal basso anche se, almeno per quanto riguardo il Milan, le percentuali si sono abbassate, soprattutto nel secondo tempo: 88,1% per l’Inter e 77,1% per il Diavolo (prima metà: 81,5%, seconda metà: 73,4%).

La costruzione della squadra di Piovani era caratterizzata da una manovra avvolgente che iniziava da un giro palla basso tra il portiere, Runarsdottir, e i difensori centrali per poi passare dai centrocampisti o andare direttamente verticale dalle due punte Wullaert e Cambiaghi. Quella delle padrone di casa è stata una manovra totale che comprendeva tutte le componenti della formazione con l’obiettivo di scardinare un Milan ben organizzato. Questo possiamo anche capirlo dal fatto che sono ben 3 le giocatrici ad essere state più ricercate dalle compagne: Andres, Bartoli e Csiszar con 33 passaggi ricevuti. Sono assolutamente da evidenziare 3 prestazioni: Andres è stata la prima per passaggi riusciti (45), la seconda per palle giocate (59) e per precisione passaggi (la più precisa è stata Magull con il 79%) e la terza per giocate utili (13); Bartoli è stata la prima per palle giocate (68) e per giocate utili (19) e la seconda per passaggi riusciti (40) e per palle recuperate (19, come Merlo); Milinkovic, oltre al gol e all’autogol, è stata la prima per palle recuperate (23), la seconda per giocate utili (14) e la terza per palle giocate (59) e per passaggi riusciti (38).

Il centro dell’impostazione rossonera è stato senza dubbio il regista, Mascarello, che riceveva da Julie Piga e dai due terzini, Koivisto (asse più attivo con 10 passaggi completati) e Vigilucci, e si assumeva il compito di trasformare il giro palla in una manovra offensiva spesso servendo in verticale Ijeh; l’altra possibilità per i due terzini era proprio quella di verticalizzare direttamente sulla punta centrale svedese classe 2001, sempre abile nel proteggere palla e lavorare di sponda. Non a caso la prestazione del regista italiano classe 1998 è stata maiuscola: prima per palle giocate (77), per passaggi riusciti (46), per passaggi ricevuti (51) e per giocate utili (16) e terza per palle recuperate (20). Da sottolineare sono anche le prestazioni di Piga e di Koivisto: il difensore italiano classe 1998 è stata la prima per palle recuperate (26), la seconda per palle giocate (59) e la terza per passaggi riusciti (32); il terzino destro finlandese classe 1994 è stata la prima per precisione passaggi (68%, come Arrigoni), la seconda per passaggi riusciti (39) e per palle recuperate (22) e la terza per palle giocate (57).

Le padrone di casa hanno calciato 10 volte di cui 6 in porta, trovando la rete in 3 occasioni. Tutte le conclusioni sono arrivate da dentro l’area di rigore, la metà su azione e l’altra da calcio piazzato: questo dimostra la capacità interista di rendersi pericolose in diversi modi, anche se stride il fatto che non abbia mai provato a concludere da fuori. Le giocatrici ad aver tentato più volte di trovare la via del gol sono state le due punte, Cambiaghi e Wullaert, che hanno tirato 3 volte con 1 rete mentre a Milinkovic è bastato un tentativo.
Dall’altra parte il Diavolo ha calciato solo 6 volte, di cui 3 in porta, riuscendo a trovare comunque 3 gol. È da evidenziare il fatto che nel conteggio dei tiri non sono contati gli autogol che hanno permesso al Milan di riprendere le avversarie per 2 volte, prima del definitivo pareggio di Ijeh. Questo non elimina l’effettiva pericolosità e cinismo che le ospiti hanno mostrato in questo match: sempre più in crescendo anche in questo particolare. La giocatrice ad aver concluso più volte è stata proprio la punta centrale svedese classe 2001 che ha trovare 1 rete con 3 tentativi.

Nazionale U16 Femminile – Leandri convoca 24 Azzurrine per il raduno in programma dal 24 al 27 marzo a Tirrenia

Dopo aver inaugurato il 2025 con una vittoria e un pareggio nel doppio test con la Francia disputato a fine febbraio a Novarello, la Nazionale Under 16 Femminile torna a radunarsi da lunedì 24 a giovedì 27 marzo a Tirrenia. Per i quattro giorni di lavoro nel Centro di Preparazione Olimpica, che si concluderanno con una partita d’allenamento con la selezione Under 15 Femminile, il tecnico Jacopo Leandri ha convocato 24 Azzurrine, tutte classe 2009.

L’ELENCO DELLE CONVOCATE

Portieri: Anna Mallardi (Juventus), Nicole Nan (Venezia), Flavia Pezzi (Roma);
Difensori: Rachele Andreangeli (Roma), Elisabetta Marinotto (Juventus), Matilde Oddina (Juventus), Elisa Parolo (Milan), Viola Pieri (Fiorentina), Daria Rosso (Juventus);
Centrocampiste: Mya Ciccarelli (Jesina), Alba Beatrice Djesse (Hellas Verona), Rita El Miroun (Fiorentina), Giorgia Galluzzi (Milan), Marta Grigolo (Juventus), Beatrice Martone (Anderlecht), Anna Messa (Juventus), Miranda Sterner (Levante);
Attaccanti: Elisa Ciurleo (Inter), Emma Myriam Fontana (Fiorentina), Vittoria Giovannini (Fiorentina), Sophia Lisica (Ancona), Gioia Livignani (Lazio), Agata Pinchi (Roma), Lavinia Poggi (Fiorentina).

Staff – Tecnico: Jacopo Leandri; Metodologo: Fabio Andolfo; Coordinatore Nazionali Giovanili Femminili: Enrico Maria Sbardella; Assistente tecnico: Erika Lisi; Preparatore atletico: Francesco Chiatto; Preparatore dei portieri: Stefano Pergolizzi; Match analyst: Alex Peraro; Medici: Alessandra Colella, Gianluca Ciccarelli; Fisioterapista: Matteo Cuscianna; Nutrizionista: Priscilla Castellani Tarabini; Psicologo: Gabriele Costanzo; Segretario: Annamaria Giuliani.

Women’s Champions League: Barca e City verso la semifinale

Il Barcelona campione in carica dà il meglio di sé e vince 4-1 in casa del Wolfsburg all’andata dei quarti di finale di UEFA Women’s Champions League. Il primo tempo si chiude solo 1-0 per le ospiti, che però assumono il controllo totale nella ripresa e dilagano con Irene Paredes e Salma Paralluelo. Janina Minge accorcia le distanze, ma la subentrata Sydney Schertenleib fissa il punteggio nel finale.

26′: Dijkstra devia il cross di Aitana nella propria porta
50′: Paredes segna su traversone di Mapi León
53′: un tiro deviato di Paralluelo porta il risultato sul 3-0
79′: Minge accorcia
88′: Schertenleib firma il quarto gol del Barcellona

La partita in breve: dominio Barça

Il Barcellona schiera due ex Wolfsburg, Ewa Pajor e Caroline Graham Hansen. La norvegese si rende subito pericolosa con un cross alto e teso che il portiere Anneke Borbe deve deviare sopra la traversa. Le campionesse in carica continuano ad aumentare il forcing, che dà i suoi frutti al 26′: Aitana Bonmatí fa partire un traversone basso che Caitlin Dijkstra, pressata da Pajor, devia nella propria porta.

Non c’è tregua e Alexia Putellas sfiora il gol con una conclusione di controbalzo dal limite dell’area. Il Wolfsburg mantiene il punteggio sull’1-0 all’intervallo, ma già al 5′ della ripresa Paredes insacca su un cross incisivo di Mapi León. Tre minuti dopo, il tiro deviato di Paralluelo su passaggio di Aitana aumenta il vantaggio delle blaugrana, che continuano ad attaccare e impegnano nuovamente Borbe con un pericoloso cross di Mapi León. Il Barça inserisce altre due ex giocatrici del Wolfsburg, Fridolina Rolfö e Ingrid Engen. Anche se le padrone di casa recuperano un gol grazie a uno splendido colpo di testa di Minge su angolo di Lynn Wilms, le detentrici hanno l’ultima parola con Schertenleib, che senza esitare firma il 4-1.

Visa Player of the Match: Caroline Graham Hansen (Barcelona)

“Ha avuto una grande influenza nel primo tempo e ha anche effettuato diversi dribbling ad alta velocità nel secondo. Dopo l’intervallo si è vista di più una prestazione corale del Barça”.

Formazioni

Wolfsburg: Borbe; Wilms, Dijkstra, Minge; Linder (Jónsdóttir 59′), Huth, Lattwein (Kielland 90’+3), Wedemeyer; Beerensteyn (Blomqvist 71′), Popp (Endemann 71′), Brand (Peddemors 59′)

Barcelona: Cata Coll; Jana Fernández (Marta Torrejón 90’+2), Paredes, Mapi León, Brugts (Engen 70′); Aitana (Vicky López 90’+2), Patri Guijarro, Alexia Putellas (Schertenleib 85′); Graham Hansen, Pajor, Paralluelo (Rolfö 70′)

Prossima partita

La gara di ritorno si giocherà all’Estadi Olímpic Lluís Companys giovedì 27 marzo alle 18:45 CET. Chi vince affronterà Manchester City o Chelsea nelle semifinali del 19/20 e 26/27 aprile.


Il Manchester City è in vantaggio nel quarto di finale di UEFA Women’s Champions League tutto inglese contro il Chelsea grazie a una doppietta di Vivianne Miedema. In cerca della prima semifinale dal 2017/18, il City gioca nettamente meglio rispetto alla sconfitta di quattro giorni fa contro il Chelsea in finale di Coppa di Lega. Miedema, entrata nell’intervallo, trova il gol al quarto d’ora della ripresa. Il Chelsea spinge a caccia del pareggio e colpisce una traversa con Johanna Rytting Kaneryd, ma Miedema raddoppia nel finale.

I momenti chiave
60′: Miedema apre le marcature per il Man City
80′: Rytting Kaneryd colpisce la traversa
89′: Miedema raddoppia

La partita in breve: Miedema decisiva

Kerolin esordisce in Champions League per il City e sfiora il gol nei primi due minuti. Le Blues reagiscono e provano a rendersi pericolose, ma il City fa altrettanto e impegna Hannah Hampton con Lily Murphy e Mary Fowler. Sull’altro fronte, Catarina Macario incorna alto su cross di Lauren James. Nick Cushing, nominato allenatore ad interim del City solo la scorsa settimana, inserisce Miedema nell’intervallo. Wieke Kaptein entra invece per le Blues, che ci provano dalla distanza con James, ma Ayaka Yamashita respinge.

 

Al minuto 60 arriva la svolta dell’incontro. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo, la palla viene spazzata sulla linea; l’azione prosegue con un colpo di testa di Laia Aleixandri che viene deviato sulla traversa da Hampton, ma Miedema ribadisce in rete. Miedema costringe Hampton a un altro intervento subito dopo, con il City che cerca di consolidare il vantaggio. A 10′ dalla fine, però, Rytting Kaneryd conclude sulla traversa per il Chelsea e la subentrata Maika Hamano si avventa sul rimpallo, ma la connazionale Yamashita para. Nel finale, il Chelsea si sbilancia e subisce il secondo gol di Miedema su assist di Kerolin.

Visa Player of the Match: Vivianne Miedema (Man City)

Vivianne Miedema ha segnato entrambi i golGetty Images

“Miedema ha avuto un impatto decisivo, subentrando a metà gara nel ruolo di No9. Con il suo gioco diretto, ha fatto la differenza in una partita decisa dai dettagli, trovandosi nel posto giusto e concludendo con qualità. Sempre pericolosa con le sue incursioni, ha creato diverse occasioni e poi ha raddoppiato”.

Formazioni

Man City: Yamashita; Casparij, Prior, Aleixandri, Ouahabi; Roord, Hasegawa, Park (Blindkilde Brown 75′); Kerolin (Layzell 90′), Fowler (Coombs 65′), Murphy (Miedema 46′)

Chelsea: Hampton; Bronze, Björn, Bright, Baltimore; Cuthbert, Walsh (Nüsken 59′); Beever-Jones, Macario (Kaptein 46′), James (Rytting Kaneryd 59′); Ramírez (Hamano 73′)

Prossima partita

La gara di ritorno si giocherà a Stamford Bridge giovedì 27 marzo alle 21:00 CET. Chi vince affronterà Wolfsburg o Barcelona nelle semifinali del 19/20 e 26/27 aprile.

Le Azzurre partono col piede giusto: 6-1 all’Ungheria nel primo match del girone di qualificazione al Mondiale

Era importante partire col piede giusto e la Nazionale femminile di futsal l’ha fatto. Nel primo match dell’Elite Round delle qualificazioni al Mondiale, le Azzurre hanno regolato con un netto 6-1 l’Ungheria conquistando i primi tre punti di un girone che porta dritto alle Filippine, sede della prima rassegna iridata della storia. Al Pala Roma di Montesilvano Adamatti e Dal’Maz, autrici entrambe di doppiette, fanno da cornice a un pomeriggio che regala la gioia del gol anche a Ghilardi (oltre all’autorete di Fulop, propiziata ancora da Adamatti). Nella seconda gara della giornata, successo per 9-0 del Portogallo sulla Svezia, quest’ultima prossima avversaria delle Azzurre nel pomeriggio di domani (ore 19, diretta Vivo Azzurro TV). Un match che potrebbe essere già decisivo per la qualificazione alla Coppa del Mondo.

Francesca Salvatore parte con Sestari fra i pali, con capitan Coppari, Borges, Adamatti e Boutimah a completare il quintetto iniziale. Le Azzurre hanno subito due occasioni, la prima con Adamatti e la seconda con Boutimah, ma Torma – il portiere ungherese che in stagione difende i colori del Molfetta – sventa entrambe le occasioni deviando in angolo. La rete del vantaggio arriva poco dopo: Boutimah calcia, Torma respinge corto e Adamatti infila di testa il gol dell’1-0. L’Italia tiene bene il campo e fa la partita, ma nella fase centrale del primo tempo la difesa bassa delle ungheresi concede solamente (tanti) tiri dalla distanza. Bisogna trovare il modo di scardinare l’arrocco difensivo delle magiare e serve talento nei piedi, quello che certo non manca a Boutimah e Adamatti che, duettando al limite dell’area, provocano l’autorete di Fulop: a 6’ dall’intervallo è 2-0. Quando sul cronometro del primo tempo mancano solo 19’’ Ghilardi concretizza un’azione di sfondamento dell’Italia realizzando il 3-0 con cui si va al riposo.

Nella ripresa la musica non cambia, le Azzurre attaccano a testa bassa e creano occasioni sollecitando i riflessi di Torma. Al 5’, però, un intervento in ritardo di Sestari su Kiss provoca un calcio di rigore trasformato da Horvat per il 3-1. Il gol non scompone Coppari e compagne che continuano a spingere: Grieco colpisce un palo su assist di Berté, poco dopo Vanelli, Dal’Maz e ancora Grieco impegnano severamente la solita Torma fino al 4-1 trovato proprio da Dal’Maz che, con un destro potente sotto la traversa, batte il portiere magiaro per il nuovo +3. Il triplo vantaggio scioglie definitivamente le ragazze di Francesca Salvatore che nella fase centrale dilagano: al 13’, nel giro di pochi istanti, prima Dal’Maz e poi Adamatti trovano le rispettive doppiette personali. Avanti 6-1, negli ultimi 6’ l’Italia crea altre palle gol importanti (su tutte due di Vanelli, una di Berté, una di Grieco e un’altra di Borges) ma il parziale non cambia più.

DICHIARAZIONI POST PARTITAA fine match la Ct Francesca Salvatore commenta: “Sapevamo che l’impegno era importantissimo, al di là dell’avversario che ha fatto la sua partita. Erano tanti i fattori che potevano influire, su tutti l’emozione e il sapere che da queste partite passa la storia di questo sport. La partita è stata sempre in controllo, dovevamo vincere e l’abbiamo fatto anche con un buono scarto: il primo passo è stato fatto e sono contenta del risultato: bene l’atteggiamento, bene la mentalità e ora sarà il momento di ricaricare le pile e concentrarsi sulla Svezia”. Autrice di uno dei sei gol, Greta Ghilardi sorride: “Fin dall’inizio del raduno sapevamo cosa avremmo affrontato. L’obiettivo era vincere, l’abbiamo fatto bene: sono soddisfatta, ma non ci accontentiamo, dovremo salire ancora di giri nel prossimo incontro. La Svezia sarà un altro passo fondamentale, non possiamo sbagliare nulla, sono una squadra fisica e dovremo essere brave a tenere botta”. Una doppietta e tante giocate spettacolari, Renata Adamatti è stata ancora una volta una delle trascinatrici offensive: “Il primo obiettivo è stato raggiunto, dobbiamo tenere alta la concentrazione e il gruppo unito. Vogliamo andare al Mondiale, siamo contente di come abbiamo cominciato e dovremo continuare a spingere”.

UNGHERIA-ITALIA 1-6 (pt 0-3)

Ungheria: Torma, Tagyi, Krascsenics, Horvath, Gajzagò;Wiesner, Fabian, Fulop, Hardon, Kiss, Nagy, Varga, Szabò, Deczki. Ct Tamas Frank

Italia: Sestari, Coppari, Borges, Boutimah, AdamattiGrieco, Mansueto, Vanelli, Bettioli, Ghilardi, Bertè, Dal’Maz, Ferrara, Carturan. Ct Francesca Salvatore

Reti: 3’pt Adamatti (I), 14’aut. Fulop (I), 20’ Ghilardi (I); 5’st Horvat (U), 9’ e 13’ Dal’Maz (I), 13’ Adamatti (I)

Arbitri: Marijana Orešić CRO, Alice Vévodová CZE, Florentina Kallaba KOS; Crono: Davide Copat ITA

Note: 8’pt ammonita Vanelli (I)

 

PORTOGALLO-SVEZIA 9-0 (p.t. 3-0)

Portogallo: Ana Catarina, Kika, Azevedo, Maria, Lidia Moreira, Odete Rocha, Ines Matos, Nunes, Kakà, Carol, Janice Silva, Fifò, Marta Texeira, Raquel Santos. Ct. Conceição

Svezia: Olsson, Fors, Stegius, Aguilar, Larsson, Riestola, Lundstrom, Rolin, Lindqvist, Larsen, Kiryo, Glans, Gilkes, Petterson. Ct. Asp.

Marcatrici: p.t 3’25” Maria (P), 4’08” Fifò (P), 17’34” Kika (P), s.t. 1’34” Azevedo (P), 4’06” e 4’43” Fifò (P), 6’12” Maria (P), 11’07” Janice Silva (P), 19’32” Lidia Moreira (P)

Arbitri: Marijana Orešić CRO, Alice Vévodová CZE, Florentina Kallaba KOS; Crono: Davide Copat ITA

 

FIFA FUTSAL WOMEN’S WORLD CUP QUALIFYING – ELITE ROUND

GRUPPO A: Portogallo, ITALIA, Svezia, Ungheria; GRUPPO B: Spagna, Francia, Polonia, Finlandia.

IL CALENDARIO DEL GRUPPO A

1a giornata, mercoledì 19 marzo

Ungheria-Italia 1-6

Portogallo-Svezia 9-0

2a giornata, giovedì 20 marzo

Ungheria-Portogallo, ore 16

Italia-Svezia, ore 19 | Diretta Vivo Azzurro TV

3a giornata, sabato 22 marzo

Svezia-Ungheria, ore 16

Italia-Portogallo, ore 19 | Diretta Vivo Azzurro TV

LA CLASSIFICA DEL GRUPPO A
Italia 3 (+5), Portogallo, Svezia e Ungheria 0 (-5)
*fra parentesi la differenza reti
**Portogallo e Svezia una gara in meno

Saranno Milan e Juventus a contendersi la 6^ Women’s Cup viareggina

Credit Photo: Paolo Comba - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Terza giornata di confronti, nella sesta edizione della Viareggio Women’s Cup. Si è trattato di un turno decisivo, per stabilire le classifiche definitive dei due raggruppamenti e comporre, quindi, gli accoppiamenti delle tre finali previste.

Milan-Westchester Utd 7-2

Poteva bastare il pareggio, alla formazione rossonera, per potersi qualificare alla finalissima del torneo. Ma le ragazze di mister Zago, sul terreno del Dulio Boni di Carrara, non si sono lasciate condizionare da questo pensiero ed hanno prevalso nettamente sulle statunitensi della Westchester United, per 7-2. Nella prima frazione, più equilibrata, le americane sono riuscite a replicare alle folate milaniste: finite in svantaggio 0-2 (per le reti in successione, attorno al 20’ di Taddei e Minnei), hanno saputo replicare e riacciuffare il pareggio, grazie alle reti di Montesdeoca (al 28’) e di Gulbin (al 40’), salvo tornare nuovamente in svantaggio sul finire del tempo, ad opera della “diavolina” Rossi. Questa rete deve aver tagliato le gambe, ma soprattutto minato il morale, delle ragazze a stelle e strisce, che nella seconda frazione hanno lasciato il pallino del gioco in mano rossonera. Longobardi ha così potuto incrementare il vantaggio ad inizio ripresa, mentre De Marco (62’) ed un’ulteriore doppietta di Minnei, sul finire del match, hanno poi definitivamente chiuso la contesa.

Spal-Juventus 0-8

Impresa compiuta. Questo il primo pensiero, che viene in mente ad analizzare il largo successo bianconero sulla Spal. La squadra di mister Bruzzano, infatti, doveva prevalere con otto reti di scarto, per garantirsi l’accesso alla finalissima del torneo: ed otto centri di divario sono stati, ma con il sigillo decisivo di Tosello (per la doppietta personale) arrivato nei minuti di recupero finali. Forse il dover ottenere un punteggio così largo, ha condizionato la prima frazione delle “zebrette”, che hanno faticato a sbloccare il risultato e sono riuscite a passare in vantaggio solamente al 37’, con Ferraresi. Con questo minimo margine, si è anche chiuso il primo tempo, mentre nella ripresa la compagine torinese ha subito ingranato una marcia superiore, andando a segno tre volte nei primi se minuti, in due occasioni con Santarella e col primo centro di Tosello. La squadra, dopo questo sforzo, ha poi dovuto rifiatare e solo nella parte finale del match ha ripreso a spingere a tutta potenza. Al 78’ Santarella ha siglato la sua personale tripletta, mentre due minuti dopo è arrivata la rete di Copelli ed altri due giri di lancette più tardi un altro centro di Ferraresi. La gioia bianconera, è invece potuta esplodere solamente al 93’ (il 7-0, infatti, pareggiava solamente la differenza reti della Rappresentativa LND, che però avrebbe segnato un maggior numero di gol complessivi), quando è arrivato il definitivo 8-0.

Adesso, è già ora di pensare alle finali. Dopo la giornata di riposo di oggi, domani (venerdi) saranno in programma sia la sfida per il quinto posto fra Livorno e Spal (a Carrara, stadio Duilio Boni, ore 15), che la finalina per il terzo fra Westchester United e Rappresentativa LND (a Capezzane Pianore, Lucca, campo sportivo Maggi-Matteucci, ore 14.30) ed ovviamente la finalissima fra Milan e Juventus (a Seravezza, Lucca, stadio Buon Riposo, ore 15). Si tratterà di una sfida dai grandi contenuti sia tecnici, con la Juventus che sta dominando il campionato Primavera 1 ed il Milan che è in lotta per accedere alle final-four per il titolo di categoria, che storici, con le bianconere che hanno vinto le prime due edizioni di questa Viareggio Women’s Cup e le rossonere che si sono invece aggiudicate gli ultimi due trofei. E sarà sfida anche per aggiudicarsi l’ambito titolo di capocannoniere, con la “diavolina” Minnei che guida la classifica provvisoria (4 centri), davanti ad una pattuglia composta da compagne (De Marco, Rossi e Taddei) ed avversarie (Santarella e Ferraresi) con una rete in meno.

Classifica girone 1: Milan pt 6, Westchester Utd 3, Livorno 0                                          Classifica girone 2: Juventus pt 4 (diff. reti +8), Rappresentativa LND 4 (diff. reti +7), Spal 0

 

Il Como batte la Lazio al “Fersini” e c’è la matematica certezza di restare in serie A

Credit Photo: Paolo Comba- Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Ragazze ciniche e spietate quelle del Como che, nel primissimo pomeriggio di domenica, (per esattezza, proprio all’ora di pranzo), hanno espugnato il “Fersini” di Roma, battendo la Lazio con un secco 0-2.
Si gioca per la terza giornata di andata della “Poule Salvezza”, che, dopo questo roboante risultato a nostro favore, ci mette al sicuro da qualsiasi imprevisto possa capitare nel corso della restante stagione di gioco. A dirla brevemente… restiamo in serie A!
L’ansia della prestazione, comunque, la si respira tutta già dai primi minuti di gioco che non offrono un granchè come spettacolo, sia da una parte che dall’altra; anzi, a dirla tutta, l’intera gara si rivelerà avara di emozioni e giocate degne di nota, salvo qualche sporadico caso.
Sotto un timidissimo sole, entrambe le compagini provano a cercare subito la via del goal, ma senza successo, esaltando così l’ottimo stato di forma delle rispettive difese.
Intorno alla mezz’ora si registra il primo sussulto, grazie ad una grande azione della laziale Martina Piemonte che, sfuggita abilmente alla rete difensiva lariana, si cimenta in una bella giocata sulla linea di fondo campo per poi concludere a botta sicura in porta: ma una ancora strepitosa Gilardi abbassa la saracinesca respingendo il tiro.
Le ragazze azzurre, in questo caso rosse, vista la terza divisa indossata, provano a contro ribattere e, al 42imo, la Guagni crossa dalla destra un pallone che, complice l’estremo difensore laziale, si infrange sulla traversa rimanendo quasi sospesa a mezz’aria: su quella palla “vagante” è la comasca Miriam Picchi, più lesta di tutte, a fiondarcisi addosso e realizzare il goal del vantaggio ospite.
Si va al riposo con le ragazze di Sottili avanti. Un primo tempo dai ritmi bassi, ma comunque interessante.
Nella ripresa le aquilotte provano a osare di più e costruiscono molte occasioni che si infrangono contro la difesa azzurra (ehm… rossa in questo caso) e contro l’ottimo stato di forma della Gilardi; Gilardi che ha buona parte dei meriti in occasione del raddoppio lariano: è infatti da un rilancio lungo del portiere che Elisa Del Estal insegue il pallone, incuneandosi nella difesa biancoazzurra, e siglando la rete del definitivo 0-2.
Fantastico! Questo è il calcio che conosciamo, così si gioca!!! Lanci lunghi dalle retrovie senza quelle inutili trame geometriche dai difensori in su. Così si è sempre giocato: lo dice spesso anche Roberto Baggio che il calcio è fantasia, non geometria! Non ha senso costruire parallelepipedi di passaggi per arrivare fino alla porta avversaria. Gilardi-Del Estal, un passaggio, un goal.
Si registra così il primo verdetto di questo campionato che promuove il Como e rimanda la salvezza delle aquilotte.
La migliore in campo è stata, senza ombra di dubbio, Miriam Picchi; indifferentemente dall’aver realizzato il goal o meno, ma per tutto l’apporto dato alla squadra. Oggi è stata strepitosa.
Natanaele Rullo

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