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Alessia Gritti, Mozzanica: “La Nazionale deve lavorare per crescere.”

Una nazionale azzurra, con qualche tinta grigia di troppo, è tornata a casa da Cipro con il magro bottino dell’11° posto conquistato, nel tradizionale trofeo internazionale della Cyprus Cup. Tra le protagoniste della trasferta nel mezzo del Mediterraneo anche due biancocelesti: Daniela Stracchi e Alessia Gritti. Quest’ultima schierata in campo dall’inizio in due delle quattro gare giocate dall’Italia (nell’esordio con la Korea del Nord e nel terzo match con la forte Svizzera) con le quali la n. 1 bergamasca aggiunge due gettoni di presenza con la maglia azzurra, dopo l’esordio brasileiro di Manhaus.

“Due risultati, un pochino bugiardi, in particolare quello con la Svizzera, dove in realtà la squadra non era andata così male. Dobbiamo crescere ancora molto sotto il punto di vista fisico e a livello di squadra. Siamo un gruppo giovane che ha bisogno di giocare insieme più partite per trovare l’equilibrio e il gioco. Abbiamo ancora tre mesi prima dell’Europeo, nei quali ci raduneremo in diverse occasioni per migliorare questi aspetti, in particolare tra giugno e luglio, dove svolgeremo il ritiro di preparazione al torneo, che sarà decisivo e dove dovremo lavorare al massimo per farci trovar pronte.”

Parole chiare e saggiamente dosate da Alessia che a Cipro si è in pratica alternata tra i pali della nazionale con Sabrina Tasselli.
“Con il gruppo mi sto trovando bene, ma come ho già detto per trovare l’intesa migliore tra i reparti c’è ancora del lavoro da fare.”

Tavagnacco, nel 2017 raccolti solo 5 punti

Il momento non è dei migliori. Dopo una prima parte di Campionato quasi impeccabile, il 2017 del Tavagnacco è da media retrocessione. Nelle sette partite disputate nel nuovo anno, le friulane hanno racimolato appena 5 punti, incassando quattro sconfitte e raccogliendo due pareggi e una sola vittoria. Un rollino di marcia decisamente poco incoraggiante. La causa? Certamente i tanti infortuni che hanno limitato al massimo le scelte di mister Amedeo Cassia. A questo si aggiunge il fatto che spesso, chi è subentrato, non ha saputo dare alla squadra quella spinta necessaria per cambiare le partite (e i risultati).

Nonostante tutto la situazione non è ‘drammatica’, visto che il Tavagnacco occupa la sesta posizione in classifica con 24 punti. Ma la zona play out si avvicina, e ormai è distante solo 4 punti (nella serie A femminile retrocedono le ultime quattro: ultima e penultima direttamente, dal 7° al 10° posto ci sono i play out per decretare le altre due retrocessioni. Per la 7° classificata, però, c’è un ulteriore opportunità: nel caso in cui mantenga 7 o più punti di distanza dalla 10°, può salvarsi senza giocare i play out).

Sabato a Tavagnacco arriva il Brescia, seconda forza del Campionato, distante solo 3 punti dalla capolista Fiorentina (sconfitta, dopo 15 vittorie consecutive, nell’ultimo turno). «Spero di poter recuperare alcune giocatriciammette Amedeo Cassia – ma dovremo certamente stringere i denti anche contro il Brescia. Dispiace ma è un’annata particolare, nella quale dobbiamo far fronte davvero a molti infortuni. L’importante – conclude – è che chi scenderà in campo sia pronto a dare tutto».

Le assenze stanno pesando sui risultati anche per Elisa Camporese, che sottolinea come si senta la mancanza di elementi come Tuttino e Zuliani in mezzo al campo. Per Roberta Filippozzi contro il Brescia servirà un atteggiamento diverso rispetto a quello visto con il Cuneo: «A volte siamo un po’ troppo molli – afferma –. Per compensare la mancanza di giocatrici importanti ci vuole il carattere: dovremo lottare su ogni pallone».

Sport Expo: Sabato le gialloblù nello stand Hellas Verona

Emozioni e valori da condividere e preservare, lo sport nella sua essenza più vera. Anche il Verona Femminile, all’interno degli eventi organizzati  dall’Hellas Verona, reciterà una parte da protagonista in Sport Expo, manifestazione patrocinata dall’assessorato allo Sport e tempo libero e dall’Assessore Alberto Bozza, incentrata sull’attività sportiva dedicata a ragazzi e ragazze dai 6 ai 14 anni che avrà luogo a VeronaFiere dal 18 al 20 marzo, che quest’anno arriva alla sua undicesima edizione e ad oggi conta 337.000 partecipanti.

L’Hellas Verona sarà presente al Padiglione 11, offrendo per tutta la durata dell’esposizione diverse attività mirate per i più piccoli, coinvolgendo in prima persona gli allenatori qualificati del Settore Giovanile e tutti i ragazzi e le ragazze della cantera gialloblù, senza dimenticare i partecipanti del Progetto Scuola. Un’occasione per conoscere da vicino il mondo gialloblù, la gioia e la spensieratezza del giocare insieme, divertendosi. Lo scopo di Sport Expo è proprio quello di educare ad uno stile di vita sano, basato sulla pratica sportiva e sulla corretta alimentazione, e diffondere i valori dello sport quali condivisione e spirito di sacrificio. E per scoprire – perché no? – i futuri campioni o campionesse del domani.

Il sabato pomeriggio verrà dedicato all’attività giovanile femminile con mini tornei ed esibizioni delle giovanili e della scuola calcio femminile Hellas Verona. Al termine del match di campionato,  che vedrà impegnate Gabbiadini e compagne allo Stadio Olivieri di via Sogare contro il Chieti, una rappresentanza della squadra sarà presente nell’area dedicata all’Hellas Verona e prenderà parte alle attività con le baby gialloblù.

Alla conferenza stampa di presentazione, avvenuta presso il Centro Congressi di VeronaFiere, a rappresentare l’Hellas Verona erano presenti anche il direttore operativo Francesco Barresi e il difensore gialloblù Michelangelo Albertazzi. Tanti gli sport che ogni anno sono presenti a Sport Expo, dai più tradizionali come il calcio, la pallavolo, il basket, il rugby, il tennis, il tiro con l’arco, il football americano, il ciclismo, la scherma, l’atletica leggera e il tamburello a quelli meno comuni come la canoa kayak, il kite, la danza sportiva, l’arrampicata sportiva, l’hockey su prato, il Kendo, attività subacque, windsurf, pesca sportiva solo per citarne alcuni.

«Partecipiamo con gioia a Sport Expo – ha detto il Direttore Operativo gialloblù organizzando tante attività per i più piccoli, come la Hellas School Cup e i tanti tornei dedicati, forti anche della collaborazione del Verona Calcio Femminile. Il nostro augurio è che i ragazzi si divertano, l’ambiente della Fiera di Verona lo permette agilmente. La bontà di questa manifestazione, che colpisce per l’entusiasmo di bambini e addetti ai lavori, è certificata dalla numerosa partecipazione degli sport coinvolti. Un doveroso grazie alle istituzioni, che grazie al loro supporto rendono possibile tutto questo».

«Giusto iniziare a praticare sport fin da piccoli e questa è un’occasione importante per scoprire la propria passione – ha spiegato Albertazzi – Sport Expo dà una concreta possibilità a bambini e famiglie di venire a contatto con tantissimi sport, anche meno conosciuti, e di passare momenti di divertimento con altri ragazzi, aiutandoli a crescere con i valori di rispetto di compagni e avversari».

L’ingresso all’evento è gratuito con registrazione obbligatoria per i maggiorenni (CLICCA QUI) o sul sito dedicato all’evento sportexpoverona.it/.

Storie Biancoscudate: Giorgio e Marta Michielon, padre e figlia in campo con il Padova

Non è “figlia di”, ma sicuramente è “figlia d’arte”. Non hanno le luci dei riflettori puntate addosso, ma possono vantare una storia unica. Papà e figlia in campo con la stessa maglia, a distanza di tre decenni, entrambi in un campionato calcistico nazionale.

Anche il Padova può vantare un grado di successione in rosa, proprio come successo all’Inter con Beppe Baresi e la figlia Regina. Lui, il papà, è Giorgio Michielonstopper biancoscudato a cavallo tra gli anni ’70 e ’80. Lei è la figlia Marta Michielon, 22enne regista del Calcio Padova Femminile. Certo, Michielon e Baresi hanno poco in comune, se non ruolo e generazione calcistica. Ma più per sfortuna che per demerito di Giorgio, il quale, dopo l’esordio in biancoscudato a 17 anni, 29 presenze e 1 gol in 3 stagioni, ha dovuto appendere le scarpe al chiodo giovanissimo, a seguito di un grave infortunio quand’era in prestito al Monselice di Reja.

Chi si sarebbe mai immaginato che quel filo spezzato l’avrebbe riannodato Marta?
«Io no di certo», sorride il papà, «Anzi, ricordo bene il giorno in cui mia figlia, a 5 anni, mi disse che voleva fare la calciatrice. Le risposi: ma come, una femminuccia? Con il sole, il ghiaccio, la pioggia? La consuetudine non vuole che una ragazza giochi a pallone. Almeno questo pensavo prima di toccare con mano lo splendido mondo del calcio femminile. Marta mi ha fatto ricredere. Non nego che, le prime volte che l’ho vista correre con quello scudo sul petto, mi sono rivisto in lei».

Marta, che nella vita studia scienze dell’educazione, ha iniziato con i maschi dell’Abano, prima di passare al vivaio del Padova femminile, di cui adesso è vice capitano della prima squadra. Ma tra i due chi è il più forte? Papà non ha dubbi.
«Sicuramente lei. Io ero un giocatore più fisico, lei invece è molto più tecnica di me».
Marta annuisce:
«Questo complimento me lo fa spesso. Dopo avermi detto che corro poco, sono lenta e devo calare di peso».

Frecciatina, tra le tante che i due si scagliano, nel più classico rapporto di amore-odio tra papà e figlia ventenne. Con lui che dagli spalti urla ad ogni azione, lei che ogni tanto gli fa cenno di star zitto, ma se non viene a vedere qualche gara ne sente subito la mancanza.
«Mi spiace non averlo mai potuto vedere in campo, anche se qualche partita insieme, in spiaggia, l’abbiamo fatta», spiega Marta, che doveva ancora nascere quando il padre festeggiava il più grande trofeo della carriera, la Coppa Italia semi professionisti vinta nel 1980.

«Fui in campo in entrambe le finali», ricorda Michielon, che ha donato alla mostra dei cimeli biancoscudati la medaglia vinta quel giorno. «All’Arechi, purtroppo, causai il rigore che diede il vantaggio alla Salernitana. Finì 3-1 per loro. Ma al ritorno all’Appiani Vitale si scatenò, vincemmo 4-0 e fu una festa memorabile».

Il futuro? Entrambi non hanno dubbi: «Nel 2018 saliamo a braccetto. Padova maschile in serie B e quello femminile in A».

Sarah Pace non si arrende ‘May’: “Peccato la mia rete non sia bastata ma ci rifaremo”

Non sarà stata la miglior prova del girone di ritorno, ma la Femminile Rimini ha reagito, accorciato le distanze e alla fine avrebbe pure meritato il pari. La sconfitta di domenica contro il Consolata ha interrotto la striscia positiva di quattro turni e ovviamente non lascia soddisfatta il jolly Sarah ‘May’ Pace.
“L’approccio è stato meno grintoso del solito, non siamo entrate in partita, eravamo anche controvento. Nel secondo abbiamo subìto immediatamente un gol evitabile, il secondo del Consolata invece è stato molto bello. Sul 2-0 per le modenesi abbiamo reagito ed anche arrivato il mio gol, peccato non averla pareggiata”.

A proposito del terzo gol stagionale di Pace, l’azione è stata convulsa ma la centrocampista/attaccante biancorossa in piena linea con la sua instancabile determinazione è riuscita a infilare la sfera in rete al 75′.
“E’ arrivato un cross di Sara Fiumana, Amala ha calciato in porta, il portiere ha ribattuto e il pallone è rimasto lì. A quel punto mi sono fiondata sulla sfera, una prima conclusione è stata respinta, poi in scivolata con il sinistro è finalmente entrata. Anche se mi dispiace perché non è bastata per conquistare un risultato positivo, la dedico alla mia nipotina Sharon”.

Durante il riscaldamento, in concomitanza con l’uscita dallo stadio degli ultras biancorossi al termine della gara maschile Rimini-Faenza, è stato molto stimolante il coro di incitamento proveniente dalla Est.
“Ci ha caricato, poi sono arrivate anche altre battute – prosegue sorridendo Pace – con i sostenitori che ci dicevano che erano tutti single”.

La partita più importante della Femminile Rimini si è giocata però all’ingresso in campo assieme all’Associazione “Rompi il silenzio” per dire basta alla violenza sulle donne. “E’ stata una bellissima iniziativa, per noi della Femminile Rimini è motivo di grande orgoglio”.

Domenica le biancorosse avranno la possibilità di riscattarsi contro il Junior Fiorano. “Cerchiamo di correggere gli errori visti contro il Consolata, io stessa non sono soddisfatta della prestazione. Domenica vogliamo rifarci e festeggiare i tre punti”.

Arianna Montecucco e Caterina Bargi: la sfida continua!

Caterina Bargi segna a Musiello e raggiunge Arianna Montecucco al vertice della classifica cannonieri!!!

Domenica nella partita che l’Amicizia Lagaccio vince in trasferta con il Musiello il bomber Caterina Bargi trascina alla vittoria la sua squadra segnando la rete del 1 – 3 definitivo. Il bomber ligure Bargi con questa segnatura, porta il suo bottino a sedici reti e si colloca prepotentemente al vertice della classifica alla pari il bomber piemontese Arianna Montecucco (Novese) che nel match con l’Empoli rimane al’asciutto.
Due grandi calciatrici che continuano a lottare partita dopo partita per il primato nella classifica bombers del “Girone A” del campionato Nazionale di Serie B.

Al secondo posto segue con tredici reti la brava Deborah Soragni (Alessandria).
Al terzo posto con undici reti due calciatrici di grandi qualità Norma Cinotti (Empoli) e Teresa Fracas (Ligorna).

Sola al quarto posto con dieci reti Natasha Carrozzo (Lucchese).
Con nove segnature un gruppetto che vede Barbara Di Stefano (Novese), Erika Ponzio (Torino), Cecilia Prugna (Empoli) e la Giulia Tortarolo (Molassana Boero) che nella partita casalinga con il Torino ha segnato una doppietta.

La sfida a suon di gol per la vittoria finale nella classifica diventa partita dopo partita sempre più interessante.

Tre Sammarinesi al raduno FIGC

In tema di calcio femminile, si è tenuto il sesto raduno che coinvolge Marche e le province di Forlì-Cesena e Rimini, a cui hanno partecipato 12 ragazze (tra le quali tre Esordienti della FSGC) impegnate in 6 mini-partite da 12 minuti contro ragazzi classe 2004 del Centro Federale di Urbino. Il prossimo appuntamento è fissato a lunedì 27 marzo, sempre presso il CTF di Urbino, al fine di definire al meglio il gruppo delle 16 ragazze della selezione. Presenti il selezionatore della FIGC Paolo Mandolini insieme alla Team Manager Emily Mosca; per la Federcalcio sammarinese il Responsabile Tecnico Claudio Amadori, oltre a Valeria Canini ed Eraldo Reggini – rispettivamente Responsabile del Settore Giovanile e Coordinatore dei Progetti di Sviluppo – che hanno seguito da vicino il percorso di Chiara Beccari, Eleonora Cecchini e Rebecca Pizzi, i tre prodotti del vivaio della Federazione Sammarinese.

Torneo Arco di Trento – Beppe Viola: La Res Roma alza il trofeo

La Res Roma conquista la 16esima edizione della competizione riservata alle squadre Primavera del calcio femminile del Torneo Arco di Trento – Beppe Viola superando il Napoli con un rotondo 4-0 sul campo principale di Arco. Primo successo storico per le giallorosse che centrano la doppietta dopo il titolo Primavera. Dopo neanche 20’ la Res Roma era già avanti di due lunghezze grazie alla doppietta di Elisa Polli brava a sfruttare le incertezze della difesa partenopea. Le giallorosse hanno sprecato tante occasioni e dietro non hanno mai rischiato. Al 13’ del secondo tempo la squadra di Fabio Melillo ha messo la partita in ghiaccio con Camilla Labate che ha costretto un’avversaria a deviare la sfera nella propria porta. E’ stato un monologo giallorosso, il Napoli più giovane ed inesperto ha fatto quello che ha potuto. Al 38’ con una bella conclusione dalla distanza la Polli ha fissato il risultato sul 4-0 con la giocatrice della Jesina (in prestito) che ha marchiato a fuoco la gara con la tripletta personale. Negli ultimi tre anni la Res Roma ha fatto il pieno di titoli giovanili, due scudetti Primavera ed ora il primo titolo del Beppe Viola dopo la finale della scorsa edizione. Non è un caso se almeno sei giocatrici capitoline sono nel giro delle varie nazionali di categoria. La Res Roma rimane un tabù per il Napoli che ha perso le ultime due semifinali del campionato Primavera sempre con le giallorosse ed ora al primo incrocio ad Arco si è dovuto inchinare di nuovo. Certo la fortuna non ha baciato le ragazze di mister Gaetano Catalano che nel primo tempo ha perso per infortunio Pozone e Moccia. Hanno premiato le squadre il Segretario del Dipartimento calcio femminile LND Patrizia Cottini e il Delegato del calcio femminile del CPA Trento Ida Micheletti.
Soddisfatto il mister della Res Roma Fabio Melillo:” Ho la fortuna di allenare un gruppo fantastico cresciuto insieme negli anni. Dopo il titolo Primavera ci tenevamo a centrare anche questo obiettivo. La gara è andata come l’avevamo preparata, le ragazze ormai giocano a memoria ma una partita secca non è mai scontata. Siamo stati bravi a togliere subito il respiro alle avversarie. Questo titolo è la conferma che il lavoro sul settore giovanile alla lunga paga”.
L’allenatore del Napoli Gaetano Catalano trova il lato positivo di questa esperienza:” La nostra squadra è ancora giovane e inesperta rispetto alla Res Roma che ha tante nazionali in organico. Nonostante l’esito della finale siamo contenti di essercela giocata dopo quattro partecipazioni chiuse in semifinale. Anche queste sconfitte servono per crescere”.
Arianna Caruso, autrice di una prestazione esemplare, ci spiega il fenomeno Res Roma:” Siamo un gruppo affiatato che negli anni si è cementato. Abbiamo meritato il successo giocando con convinzione e carattere senza sottovalutare l’avversario. Volevamo tanto questo successo dopo la beffa della scorsa edizione ed in campo l’abbiamo dimostrato”.
Nella mattinata l’AGSM Verona si è preso il terzo posto battendo ai rigori un tenace Mozzanica che nel secondo tempo ha recuperato le due reti di svantaggio subite nei primi 45’. Enzo Rosa ha premiato le squadre in rappresentanza del CPA Trento.

Napoli-Res Roma 0-4
NAPOLI (4-3-3): Cioce; Lombardi, Musella (Cap.), Iorio, Pozone (29’pt Girolamo); Marotta C. (36’st Perez), Asta, De Biase; Esposito L., Moccia (1’st Marotta D.), Massa (44’st Esposito R.). A disp: Costigliola. All: Gaetano Catalano
RES ROMA (4-2-3-1): Parnoffi (28’st Franco); Pienzi (15’st De Angelis), Liberati (36’ Cice), Corrado, Giuliano; Caruso, Porcarelli (24’st Natali); Greggi, Labate (Cap.), Di Giammarino; Polli (40ì’st Valentini). A disp: Chaid, Graziosi, Cosentino. All: Fabio Melillo
Reti: 15’pt, 18’pt e 38’st Polli (R), 13’st aut. Iorio (R)
Arbitro: Denise Perenzoni di Rovereto
Assistenti di linea: Andrea Angheben di Rovereto e Davide Pederzolli di Trento
Recupero: 2’ + 3’
Angoli 1 a 8

Primo tempo completo appannaggio della Roma che mette all’angolo il Napoli. Al 9’ De Biase tutta sola di testa sfiora il palo alla destra della Cioce. In tre minuti tra il 15’ e il 18’ le capitoline piazzano due colpi al cuore del Napoli. E’ Elisa Polli a firmare la doppietta. L’attaccante della Jesina (in prestito per la competizione) prima approfitta di un pasticcio in area della difesa napoletana scaraventando la sfera in rete a pochi passi dalla linea di porta. Tre minuti dopo sempre la Polli ruba palla al limite dell’area e di destro indovina l’angolo giusto tra palo e traversa. Al 25’ la Roma sfiora il tris, Labate scarta il portiere e a porta sguarnita si vede respingere la conclusione a botta sicura da una giocatrice avversaria. La sfortuna si abbatte sulle partenopee che perdono per infortunio Pozone e Moccia. Il Napoli ci prova ma la Roma controlla bene il campo, si chiude il primo tempo con le giallorosse avanti di due lunghezze. Il secondo tempo si apre con lo stesso canovaccio del primo. Pronti via e la Roma continua ad attaccare senza soluzione di continuità. Al 10’ la Di Giammarino non inquadra la porta da ottima posizione a pochi passi dalla porta. Tre minuti dopo arriva il tris per le giallorosse. La Cioce ribatte la prima conclusione poi Labate arriva di gran carriera e piazza un diagonale velenoso che la Iorio devia nella propria porta. La partita ormai ha una sceneggiatura già scritta, passano i minuti e la Roma è sempre padrona del campo. Al 38’ il terzo acuto di Elisa Polli che di sinistro dalla distanza non lascia scampo alla Cioce. Poker della Roma. Non succede più nulla, la Res Roma vince meritatamente il Torneo.

SEMIFINALI
Napoli-Mozzanica 3-1
Res Roma-AGSM Verona 6-5 dcr (1-1)

FINALE 3^ e 4^
Mozzanica-AGSM Verona 8-9 dcr (2-2)
Reti: 33’pt Pasini (V), 5’st Goula (V), 27’st Salvi (M), 38’ st Valesi (M)

Albo D’oro

2017: Res Roma
2016: Fiorentina Women’s
2015: Acf Brescia
2014: Acf Torino
2013: Acf Firenze
2012: Acf Firenze
2011: Acf Brescia
2010: Pca Atalanta
2009: Acf Asd Bardolino
2008: Acf Torino
2007: Acf Torino
2006: Rappr. Primavera Girone 2 Nordest
2005: Rappr. Primavera Girone 2 Nordest
2004: Rappr. Primavera mista A2 – B
2003: Rappr. Primavera Girone A
2002: Rappr. Primavera Girone A

E’ stato un torneo in cui si sono intrecciate storie di calcio e di vita, un universo quello del calcio femminile che ha tanto da raccontare soprattutto in questa fascia d’età in cui una calciatrice diventa padrona del proprio futuro. Nel Napoli c’è Azzurra Massa, giocatrice classe 1999 che sta ripercorrendo il cammino del padre. Perché Azzurra è figlia di Giuseppe, ex calciatore bandiera di Lazio e Napoli degli anni ’70. Non è un caso se la diciottenne in campo ricopre lo stesso ruolo del padre.
Benedetta De Biase, centrocampista di soli quindici anni, già titolare della formazione allenata da Marco Mazziotti da inizio anno dopo le prime apparizioni delle stagioni precedenti. La sua crescita ha attirato l’interesse della nazionale, con la convocazione da parte del tecnico Massimo Migliorini nella nazionale under 16. Una storia di riscatto quella della De Biase, che vive con la sua numerosa famiglia nel quartiere Sanità, a due passi dal cimitero delle Fontanelle, e che è riuscita prestissimo, con caparbietà e voglia, a imporsi all’attenzione nazionale, senza abbandonare gli studi all’istituto alberghiero. Lo scorso febbraio è stata protagonista sempre con la maglia azzurra al torneo di Loughborough.
Il Napoli Primavera in fondo è un affare di famiglia, in senso buono. In organico ci sono due coppie di sorelle, Claudia e Daria Marotta (gemelle), Luisa e Roberta Esposito cresciute insieme a Napoli e pallone. E infine “speedy” Martina Moccia che prima di calcare i campi da calcio era specialista nei 100 metri in atletica leggera.

Nella Res Roma c’è Alessia Parnoffi (classe 1999) che ad Arco di Trento ormai è di casa. Per lei questa è stata la quinta partecipazione, nessuna giocatrice è stata tanto assidua in una competizione giovanile come quella del Beppe Viola. La prima esperienza ad Arco Alessia l’ha fatta con la Roma poi tre anni con il Napoli ed ora con la Res Roma. Questa finale per lei è stata come una sorta di nemesi ma la sua prestazione in campo sembra proprio non averne risentito.
Un’altra ragazza a cui oggi forse è sanguinato il cuore è Raffaella Giuliano, dall’alto dei suoi 19 anni la più grande del gruppo giallorosso. Raffaella, che la scorsa estate si è tolta la soddisfazione di vivere uno stage negli States con l’OSA FC, è cresciuta con il Napoli. La Giuliano insieme a Greggi, Labate, Caruso, Di Giammarino e Corrado sono i gioiellini della Res Roma: tutte le ragazze fanno parte della nazionali Under 15, 16, 17 e 19.

Le squadre Primavera lunedì 13 marzo hanno preso parte all’incontro-dibattito“CALCERO’: bandiere, radici, talenti”. Un momento importante di confronto sul tema dei vivai calcistici maschili e femminili. Hanno partecipato Giancarlo Antognoni, l’allenatore del Chievo Rolando Maran, l’ex campione di Juve e Verona Pietro Fanna, il giornalista Paolo Condò e le prime firme di Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera. Per la Lega Nazionale Dilettanti, oltre alle quattro società partecipanti, hanno preso parte all’incontro il Presidente del CPA Bolzano Ettore Pellizzari e il Segretario del Dipartimento femminile LND Patrizia Cottini.
Nel contesto del Torneo Beppe Viola si è disputata anche la quarta edizione della competizione riservata alle formazioni under 15 dei club di calcio femminile. L’evento si è svolto nell’impianto di Cornalè di Isera e in quello di Villa Lagarina. In campo 270 calciatrici. Hanno partecipato Isera, Florentia, Hellas Verona, Voran Laives, Riccione, Vipiteno, Firenze e Pink Bari. Proprio le baresi hanno conquistato il titolo battendo in finale per 1-0 le scaligere.

Le donne rilanciano il calcio a Novi: 600 spettatori per Novese-Empoli Ladies

È stata una festa. In campo e fuori. E poi la sceneggiatura del big match del campionato di Serie B di calcio femminile, fra Novese ed Empoli, allo stadio Girardengo di Novi domenica pomeriggio, ha presentato tutti gli elementi di un grande film. Con lieto fine. Per la Novese.

Prima l’entusiasmo di un pubblico delle grandi occasioni che era un po’ che non si vedeva in città per il calcio: 600 spettatori con grande partecipazione di tifo, colorato, festante. C’era anche il sindaco Rocchino Muliere. E poi la diretta televisiva, ben curata, con riprese anche nel tunnel degli spogliatoi, sul canale Nuvola 61 (ex Nuvolari) con inviato a bordo campo Maurizio Iappini.

Il racconto della partita ha aggiunto pathos ad una sfida che ha mantenuto in termini di agonismo, impegno, determinazione quello che prometteva, fra due squadre, diverse, che stanno dominando ognuna con le sue caratteristiche, il campionato di serie B. Un Empoli più tecnico, con maggiori individualità; una Novese inferiore, proprio sul piano tecnico, rispetto alle toscane, ma che può mettere sul piatto un maggiore agonismo e una migliore condizione atletica.

È stata l’Empoli per lunghi tratti del match a fare la partita con le padrone di casa ad agire di rimessa. E le ospiti sono passate meritatamente in vantaggio con Di Guglielmo al 61’, ma la Novese non ha mai mollato e, come in ogni film che si rispetti non è mancato il colpo di scena finale: il pareggio di Rigolino al 96’ nell’ultima azione di gioco. Un’azione pregevole da calcio d’angolo e la capacità della centrale del team allenato da Maurizio Fossati, di controllare splendidamente la palla su torre di Ravera e di piazzare di piatto la palla nell’angolino alla sinistra del portiere.

Pochi instanti dopo il fischio finale e l’esplosione dell’entusiasmo delle giocatrici biancocelesti (per l’occasione in tenuta arancione) in campo e quello della tifoseria sugli spalti per un pareggio che potrebbe valere la vittoria in campionato. La Novese è sempre in testa alla classifica con un punto di vantaggio (41 contro 40) sull ’Empoli.

Carmine Esposito sulla panchina dell’Imolese: “Nuovi stimoli”

La società Imolese sta lavorando per il futuro e vuole Professionalità ecco perché ….il nuovo mister X ora è ufficiale:

Carmine Esposito non ha certo bisogno di tante presentazioni, data la sua notevole caratura.. sia come calciatore ai massimi livelli che da allenatore adesso. Ebbene l’ex attaccante che ha calcato numerosi campi di serie A e B è il nuovo Mister Dell’Imolese Calcio Femminile: davvero un arrivo importantissimo e di tutto rispetto.

Il nuovo Mister, attraverso questa intervista, racconta un po’ le sue sensazioni all’inizio di questa nuova esperienza.. e tanto altro:
“La mia passione per il calcio”, inizia Esposito, “è nata da piccolissimo quando calciavo qualsiasi cosa che mi capitasse davanti e da allora ho avuto un solo scopo nella vita, grazie a mio padre Salvatore – il mio idolo – che ha fatto 1000 sacrifici per comprarmi un solo paio di scarpe, diventare un calciatore. Questo sport mi ha trasmesso delle emozioni grandi ed uniche sia come calciatore, che ora come allenatore.. anche se sono 2 cose diverse perchè calcare i prati verdi da calciatore era unico mentre ora, da allenatore, è diverso perchè non posso correre e fare goal”.

Ma veniamo, appunto, a questa nuova avventura sulla panchina dell’Imolese Calcio Femminile:
“Le mie prime sensazioni all’arrivo sono molto positive e stimolanti. Grazie a Milena, il nostro presidente, ho trovato un ambiente sano e ottimale. Quest’avventura, inoltre, mi affascina perchè c’è un gruppo di calciatrici interessanti”.

La sua esperienza non verrà certo meno:
“Inciderà tantissimo, anche perchè i calciatori mi vedono comunque come ex calciatore di serie A, quindi sono stimolati e poi sanno che posso aiutarli.. quindi sono un punto di riferimento. Posso dire che metterò tutta la mia esperienza a servizio di queste ragazze e le aiuterò a crescere ancor più nel mondo del calcio. Sono convinto che il calcio femminile meriti più visibilità: ma con il tempo arriverà”.

In conclusione, una riflessione di questo grande uomo di calcio e un motto che lo contraddistingue:
“Sono molto soddisfatto di questa scelta. Dopo la disavventura di Treviso avevo voglia di nuovi stimoli e quella del calcio femminile era la più stimolante anche se a gennaio ho avuto molte richieste importanti dalla serie D.. ma visto che abito a Bologna ne ho approfittato per accettare questa sfida. Il mio motto è: “NON ABBATTERSI MAI E RIALZARSI SEMPRE”.

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