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Lucrezia Parolo, Genoa: “Terzo posto? Stiamo facendo un buon lavoro. È stato bellissimo, domenica, tornare a segnare dopo tanto tempo”

Photo Credit: Genoa CFC

Il Genoa ha superato in trasferta 4-1 la Res Women, centrando la sua ottava vittoria in dieci gare di Serie B, confermando il terzo posto in classifica e domenica arriverà al “Gambino” di Arenzano il Parma leader del campionato con la Ternana.
La formazione allenata da Fabio Fossati ha già segnato trentuno reti, risultando al momento il miglior attacco del torneo cadetto proprio col Parma ma allo stesso tempo vanta anche la quarta miglior retroguardia con otto gol subiti.
In vista del match contro le gialloblù, abbiamo intervistato Lucrezia Parolo, la quale è difensore classe ’03 che veste la maglia del Genoa per il terzo anno di fila e che contro la Res ha segnato il suo primo gol stagionale.

Lucrezia, da tre stagioni fai parte del Genoa. Cosa vuol dire, per te, indossare la maglia del Grifone?
«È un onore per far parte di una società così storica e così importante come il Genoa ed entrare in campo con questa maglia è sempre un’emozione forte, perché sappiamo che la città è sempre stata vicina a noi».

Cosa ti ha portato a diventare un difensore?
«Quand’ero più piccola ho giocato a centrocampo, ma poi sono passata in difesa dove ho iniziato a capire di più dei movimenti ben precisi da imparare. È un ruolo che mi piace sia mi permette d’impostare e di vedere tutto il campo».

La Serie B ha messo agli archivi dieci partite e il Genoa si trova al terzo posto in solitaria. Ti aspettavi di vedere la tua squadra in questa posizione?
«So benissimo quanto valgono le mie compagne e di quello che stiamo portando da luglio e sappiamo quanto stiamo dando settimanalmente con lo staff, ma possiamo dire che stiamo facendo un buon lavoro».

Analizzando i dati, il Genoa ha confermato quest’anno la sua crescita: al momento la squadra ha fatto trentun reti e ne ha subite solamente otto.
«Sono contenta per la quantità di gol che stiamo riuscendo a fare, ma soprattutto portiamo tante giocatrici davanti alla porta, il che vuol dire che la squadra gira nel modo giusto. Poi, il lavoro che stiamo facendo anche sulla difesa è sempre puntiglioso. Dobbiamo continuare così».

Parliamo del poker ottenuto in casa della Res Women. Una vittoria molto importante, conquistata soprattutto contro una formazione che l’anno scorso vi ha dato del filo da torcere…
«La Res è sempre stata una squadra ostica che non molla mai e sapevamo che sarebbe stata una partita complicata, come lo era stato l’anno scorso dove non eravamo riuscite a portare a casa i tre punti. È vero che il risultato di domenica è stato largo, ma sul campo è stata dura e abbiamo saputo soffrire insieme, dove tante di noi hanno creato delle occasioni, riuscendo ad approfittarne e a farne quattro».

Poi per te, contro la Res, c’è stata anche la soddisfazione di essere entrata, per la prima volta in questa stagione, nel tabellino delle marcatrici.
«È stata la prima rete segnata con il Genoa, non segnavo da un po’ di anni ed è stata una forte emozione, soprattutto nell’aver contribuito alla vittoria della squadra. È stato importantissimo e bellissimo e poi aver potuto festeggiare con le mie compagne è stato ancor più impagabile».

Ma adesso arriva lo scontro diretto contro il Parma e sarà anche una sfida tra quelli che sono, fino ad ora, i due migliori attacchi del campionato…
«Sarà una partita importante, ma per noi affrontare il Parma vale quanto la Res, perché ci sono sempre in ballo i tre punti e questo lo sappiamo: è una gara da vincere e da lottare al massimo sempre. Siamo pronte ad affrontare questa sfida».

Parlando della Serie B in generale, hai visto qualche miglioramento sotto l’aspetto atletico e tecnico-tattico delle squadre?
«Negli ultimi anni la Serie B si è evoluta e migliorata: dal punto di vista atletico fisico c’è una preparazione ottima penso per tutte le squadre, perché si sa ormai quanto il lavoro sia importante sia in campo che in palestra. Poi, le piccole ottengono vittorie significative sulle grandi e questo vuol dire che c’è stato un miglioramento a livello globale, perché bisogna lavorare bene in settimana per poi arrivare a dei risultati importanti. Nulla viene per caso».

Qual è la formazione di Serie B che ti ha sorpreso sino a questo momento?
«La Ternana è un’ottima squadra che si è rinforzata con giocatrici provenienti dalla Serie A, ma che già era una forza consolidata lo scorso anno, come lo sono tante altre presenti nel nostro campionato».

Cosa sta mancando al movimento per crescere in maniera esponenziale?
«Posso dire che, purtroppo, forse non tutte le società si stanno impegnando nel femminile e già questo potrebbe essere una cosa, ma allo stesso tempo ci sono club che ce la stanno mettendo tutta e questo sta cercando di dare un miglioramento a tutto il movimento. Poi, anche i settori giovanili si stanno sviluppando, ma credo che il lavoro sia lungo, dove anche a livello mediatico sta cercando di aiutarlo. In ogni penso che siamo sulla strada giusta e si deve continuare in questa direzione».

Com’è la tua vita fuori dal campo?
«Dopo la mattinata di allenamento vado all’università di Genova, dove sono al terzo anno nel corso di riabilitazione psichiatrica. Poi, abitando vicino all’università, grazie alle mie compagne ho potuto anche conoscere la città».

Che sogni ti sei posta di voler realizzare?
«Vorrei migliorare sia come atleta che come ragazza: devo assolutamente concentrarmi per continuare a lavorare nel modo giusto perché solo col lavoro si può arrivare poi ad un obiettivo più grande che per me ora è quello di fare benissimo col Genoa e portare avanti la mia carriera universitaria nel miglior modo possibile».

Cosa vorresti dire alle tue compagne del Genoa in vista della sfida contro il Parma?
«Alle mie compagne di andare in campo divertirci e essere determinate, ma anche di vivere quel lo spirito di squadra e quell’unione che ci contraddistingue».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Genoa CFC e Lucrezia Parolo per la disponibilità.

Nazionale U23 Femminile – Zorri convoca 24 Azzurrine per l’amichevole del 28 novembre con il Belgio. La gara sarà trasmessa su Vivo Azzurro TV

Credit Photo: FIGC - Federazione Italiana Giuoco Calcio

Poco più di un mese dopo la vittoria in casa della Spagna e il pareggio con la Germania, la Nazionale Under 23 Femminile guidata da Tatiana Zorri è pronta a tornare in campo per la sfida con il Belgio, in programma giovedì 28 novembre alle ore 14.30 a Coverciano (diretta su Vivo Azzurro TV).

Per l’ultimo raduno dell’anno, in programma da lunedì 25 a sabato 30 novembre presso il Centro Tecnico Federale, il tecnico Tatiana Zorri ha convocato 24 giocatrici. L’obiettivo delle Azzurrine è quello di dare seguito alle ottime prestazioni fornite nelle prime gare del nuovo corso guidato dall’ex centrocampista della Nazionale, iniziato con lo straordinario 1-0 (rete di Visentin) con le Furie Rosse.

L’ELENCO DELLE CONVOCATE

Portieri: Viola Bartalini (Arezzo), Beatrice Beretta (Napoli), Astrid Gilardi (Como Women);

Difensori: Sara Caiazzo (Sassuolo), Aurora De Rita (Sassuolo), Eleonora Pacioni (Ternana Women), Alice Pellinghelli (Napoli), Nadine Sorelli (Milan), Chiara Robustellini (Inter), Bianca Vergani (Cesena), Martina Zanoli (Lazio);

Centrocampiste: Melissa Bellucci (Napoli), Valentina Gallazzi (Sassuolo), Alice Giai (Napoli), Lucia Pastrenge (Fiorentina), Matilde Pavan (Inter);

Attaccanti: Nicole Arcangeli (Sampdoria), Alice Corelli (Roma), Victoria Marie Della Peruta (Sampdoria), Margherita Monnecchi (Eibar), Ginevra Moretti (Napoli), Elisa Pfattner (USV Neulengbach), Monica Renzotti (Milan), Noemi Visentin (Lazio).

Staff – Tecnico: Tatiana Zorri; Assistente tecnico: Alessandro Fabbro; Preparatore atletico: Gilberto Voltolina; Preparatore dei portieri: Niccolò Bianucci; Match analyst: Davide Fiorentini; Medici: Francesco De Carli e Salvatore Caruso; Fisioterapista: Alessandro Sferrella; Nutrizionista: Giuseppe Cucinotta; Segretario: Ilaria Felaco.

Nazionale U19 Femminile – Ufficiale la lista delle 20 calciatrici impegnate in Polonia nel Round 1 di qualificazione all’Europeo: mercoledì 27 l’esordio contro la Polonia

Credit Photo: Figc - Federazione Italiana Giuoco Calcio

Il Round 1 di qualificazione all’Europeo si avvicina: ultimato il raduno nel Centro Tecnico Federale di Coverciano, le Azzurrine sono pronte a partire per la Polonia, sede del Gruppo 4 della Lega A di cui fanno parte – oltre alle padrone di casa – anche Inghilterra e Turchia. Il tecnico Nicola Matteucci ha ufficializzato la lista delle 20 calciatrici (di cui 14 classe 2006 e sei classe 2007) che nella serata di domenica 24 si raduneranno presso un hotel di Roma e il giorno successivo partiranno per Cracovia.

Al Round 2 si qualificano le prime tre classificate di ogni girone della Lega A, con la fase finale che sarà invece ospitata proprio dalla Polonia, avversaria delle Azzurrine ma già qualificata di diritto alle finali previste dal 15 al 27 giugno. L’ultima classificata di ogni girone del Round 1 della Lega A, infine, retrocederà in Lega B.

Sarà proprio la Polonia la prima avversaria dell’Italia, mercoledì 27 alle 12 a Brzeg; tre giorni dopo sarà il turno di Inghilterra-Italia, con terzo e ultimo impegno previsto per martedì 3 dicembre contro la Turchia.

L’ELENCO DELLE CONVOCATE

Portieri: Elena Belli (Cesena), Emma Mustafic (Juventus);
Difensori: Martina Cocino (Juventus), Lidia Consolini (Inter), Azzurra Gallo (Juventus), Leda Gemmi (Milan), Arianna Pieri (Fiorentina), Elena Cristina Pizzuti (Roma), Martina Tosello (Juventus);
Centrocampiste: Maya Cherubini (Fiorentina), Paola Fadda (Inter), Arianna Gallina (Juventus), Manuela Perselli (Sassuolo), Sofia Testa (Cesena), Marta Zamboni (Juventus);
Attaccanti: Eleonora Ferraresi (Juventus), Giada Pellegrino Cimò (Sampdoria), Manuela Sciabica (Napoli Femminile), Carolina Tironi (Cesena), Rosanna Ventriglia (Roma)

Staff – Tecnico: Nicola Matteucci; Capodelegazione: Patrizia Recandio; Metodologo: Fabio Andolfo; Assistente tecnico: Silvia Piccini; Preparatore atletico: Vincenzo Piermatteo; Preparatore dei portieri: Mattia Volpi; Match analyst: Nicolò Tolin; Medici: Michela Cammarano, Matteo Vacca; Fisioterapista: Federica Ferro; Nutrizionista: Vito Flavio Valletta; Tutor scolastico: Alessandro Milani Segretario: Aurora Leo

UEFA WOMEN’S UNDER 19 CHAMPIONSHIP – Gruppo A4
Prima giornata – Mercoledì 27 novembre
Ore 12: ITALIA-Polonia (Brzeg)
Ore 14: Inghilterra-Turchia (Nysa)

Seconda giornata – Sabato 30 novembre
Ore 12: Polonia-Turchia (Nysa)
Ore 13: Inghilterra-ITALIA (Brzeg)

Terza giornata – Martedì 3 dicembre
Ore 13: Polonia-Inghilterra (Brzeg)
Ore 13: Turchia-ITALIA (Nysa)

Nazionale Femminile – Le Azzurre chiudono l’anno con il test in casa della Germania. Convocate 29 giocatrici, prima chiamata per Copetti, D’Auria e Nischler

Credit Photo: Stefano Petitti - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Dal test dello scorso 29 ottobre con la Spagna campione del mondo a quello con la Germania, quarta forza del ranking FIFA. Poco più di un mese dopo la bellissima serata di Vicenza, chiusa con l’1-1 contro le Furie Rosse davanti a circa 5mila spettatori, la Nazionale Femminile si appresta a tornare in campo per l’ultima gara dell’anno. Appuntamento lunedì 2 dicembre (ore 20.30, diretta su Rai Sport) a Bochum, dove andrà in scena il 29° confronto con la selezione tedesca.

Al Ruhrstadion, impianto con una capienza di 26mila posti, le Azzurre disputeranno l’undicesima partita del 2024, impreziosito dal primo posto nelle qualificazioni a EURO 2025 (il 16 dicembre a Losanna il sorteggio dei gironi). Per i 90’ contro la squadra allenata da Horst Hrubesch, il Ct Andrea Soncin ha deciso di puntare su 29 giocatrici. Le novità sono rappresentate dal portiere Matilde Copetti, tra le protagoniste del grande avvio di stagione del Parma (capolista del campionato cadetto con solo tre reti subite), dal difensore della Lazio Federica D’Auria e dalla centrocampista del Como Nadine Nischler, top scorer della Serie A con 6 gol in 10 presenze. Il gruppo si radunerà a Coverciano nella mattinata di martedì 26 e domenica 1° dicembre partirà alla volta di Bochum, dove rimarrà fino al giorno successivo alla gara.

I PRECEDENTI. Il bilancio delle sfide disputate finora è a netto appannaggio delle vicecampionesse d’Europa in carica, che si sono imposte in 16 dei 28 confronti, ultimi 10 compresi. Le Azzurre hanno invece vinto 4 gare e quella più recente risale al Mundialito del 1988 (rete decisiva di Barbara Ferrigno). Nei 7 precedenti viaggi in Germania, l’Italia ha raccolto un solo punto, frutto dell’1-1 a Siegen nel 1989, un pareggio, però, effimero, perché arrivato al termine dei 90’ della semifinale dell’Europeo, vinta poi ai rigori dalle tedesche che quattro giorni dopo conquistarono il loro primo torneo continentale battendo in finale la Norvegia.

Contro la Nazionale tedesca – che nel proprio palmares vanta due titoli Mondiali, 8 Europei, un oro e tre bronzi olimpici – l’Italia avrebbe dovuto giocare anche la finale dell’edizione 2020 dell’Algarve Cup, ma alla vigilia della gara la squadra guidata da Milena Bertolini fu costretta ad abbandonare il Portogallo per l’inizio della pandemia.

L’ELENCO DELLE CONVOCATE

Portieri: Matilde Copetti (Parma), Francesca Durante (Fiorentina), Laura Giuliani (Milan), Margot Shore (Bologna);

Difensori: Valentina Bergamaschi (Juventus), Lisa Boattin (Juventus), Federica D’Auria (Lazio), Lucia Di Guglielmo (Roma), Maria Luisa Filangeri (Fiorentina), Martina Lenzini (Juventus), Elena Linari (Roma), Elisabetta Oliviero (Lazio), Julie Piga (Milan), Angelica Soffia (Milan);

Centrocampiste: Arianna Caruso (Juventus), Giulia Dragoni (Roma), Manuela Giugliano (Roma), Eleonora Goldoni (Lazio), Giada Greggi (Roma), Nadine Nischler (Como), Eva Schatzer (Juventus), Emma Severini (Fiorentina);

Attaccanti: Chiara Beccari (Juventus), Barbara Bonansea (Juventus), Agnese Bonfantini (Fiorentina), Michela Cambiaghi (Inter), Sofia Cantore (Juventus), Valentina Giacinti (Roma), Benedetta Glionna (Roma).

Il programma

Martedì 26 novembre
Entro le ore 11:30 raduno presso C.T.F. Coverciano
Ore 13:00 conferenza stampa Ct
Ore 15:00 allenamento

Mercoledì 27 novembre
Ore 10:30 allenamento
Ore 15:00 allenamento (aperto ai media primi 15’)

Giovedì 28 novembre
Ore 11:30 allenamento

Venerdì 29 novembre
Ore 10:30 allenamento
Ore 15:00 allenamento

Sabato 30 novembre
Ore 11:30 allenamento (aperto ai media primi 15’)

Domenica 1° dicembre
Ore 10:30 allenamento
Ore 17:00 partenza volo per Dortmund e successivo trasferimento a Bochum
Ore 19:45 walk around presso stadio Ruhrstadion di Bochum

Lunedì 2 dicembre
Ore 20.30 gara Germania-ITALIA

Martedì 3 dicembre
Rientro in Italia e scioglimento della delegazione

Supercoppa Italiana Femminile- Frecciarossa, lunedì 6 gennaio a La Spezia la sfida tra Roma e Fiorentina

Credit Photo: Stefano Petitti - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Sarà lo stadio ‘Alberto Picco’ di La Spezia a ospitare, lunedì 6 gennaio alle ore 15.30 (diretta Rai 2), la 28esima edizione della Supercoppa Italiana femminile. A contendersi il trofeo saranno la Roma, campione d’Italia in carica e vincitrice dell’ultima Coppa Italia, e la Fiorentina, sconfitta ai rigori nella finale di Coppa Italia disputata a Cesena nel maggio scorso.

Frecciarossa sarà ancora il Title Partner della Supercoppa Italiana Femminile, dell’edizione 2024-25 della Coppa Italia, arrivata ai quarti di finale. Il treno Alta Velocità di Trenitalia (Gruppo FS), già Premium Partner delle Nazionali di calcio, continua a supportare le competizioni della Divisione Serie A Femminile Professionistica della FIGC, confermando il proprio impegno nel mondo dello sport e nella valorizzazione di talenti, eccellenze e unicità.

La Roma disputerà la Supercoppa per il quinto anno di fila, dopo le sconfitte in semifinale nel gennaio 2021 a Chiavari contro la Juventus e nel gennaio 2022 a Latina contro il Milan (quando il trofeo veniva assegnato con la formula della Final Four), a cui sono seguite la vittoria del novembre 2022 a Parma ai rigori contro la Juventus e la sconfitta sempre contro le bianconere nel gennaio 2024 a Cremona.

La Fiorentina, invece, tornerà a giocare la Supercoppa a distanza di quattro anni dalla Final Four di Chiavari 2021, quando le viola furono battute in finale dalla Juventus. L’unico trionfo della Viola risale al 13 ottobre 2018, quando la finale di Supercoppa si giocò proprio a La Spezia, con il gol di Ilaria Mauro che decise la sfida contro la Juventus.

Da martedì 3 dicembre sarà possibile acquistare i biglietti: ulteriori dettagli saranno diffusi nei prossimi giorni attraverso successive comunicazioni.

Elena Linari, AS Roma: “Risultato bugiardo perchè fino al 75′ eravamo in gara!”

Credit Photo: Paolo Comba - Photo Agency Calcio Femminile Italiano
Elena Linari, difensore della AS Roma, al termine della quarta gara della Women’s Champions League che ha visto lei e le sue compagne soccombere ancora contro l’ Olympique Lyon, attraverso i canali ufficiali del Club giallo rosso, ha dichiarato: “Un risultato buguardo, se si guarda il risultato, sembra una partita dominata da parte del Lione. Come ha detto lei, risultato bugiardo, perché fino al 75′ eravamo lì. Anzi, eravamo andate avanti. Abbiamo fatto molto bene, con un grande possesso palla. Sapevamo che erano forti sui calci piazzati e, su quattro gol, tre sono arrivati da lì. Poi la partita si è fatta difficile. Però, è stata una grandissima prestazione da parte di tutta la squadra e ce la portiamo a casa: con questa mentalità si possono fare delle grandi cose”.
Una gara gestita bene, come affermato da Elena, poi dopo il vantaggio la squadra si è disunita ed ha concesso il gol del pareggio che ha dato il via alle potenzialità delle padrone di casa. Nel finale, cosa è successo? Vi siete disunite? Quando prendi due gol di fila quasi nello stesso modo, su calcio d’angolo, è normale. Sai di affrontare una squadra forte, eravamo stanche, non riuscivamo più a salire e a prendere campo come fino a qualche minuto prima. E a quel punto, è come se non ci credessi più. Forse, è questa la cosa che ci è mancata e su cui dobbiamo lavorare soprattutto per il futuro. Perché come abbiamo dimostrato anche l’anno scorso in Champions, come contro il Bayern, all’ultimo eravamo sotto nel risultato e abbiamo recuperato. Ci dobbiamo credere sempre”.
Adesso testa al campionato, per chiudere questa prima fase della stagione, la trasferta a Sassuolo è una ulteriore prova (visto che al Tre Fontane era terminata in parità) si va a giocarsela con una maggiore consapevolezza, dopo una gara come quella contro il Lyon?

“Assolutamente sì. Già dopo la partita di andata con il Lione, eravamo molto contente di quello che avevamo fatto. Mancavano solo gli ultimi passaggi, che oggi ci sono stati, fino al 75′. Dobbiamo soltanto migliorare. La costruzione c’è stata e ora andiamo a Sassuolo con la voglia di prenderci i tre punti e di continuare a lottare per prenderci il primo posto”.

Sampdoria-Inter 0-3 vista con i dati Panini Digital

Credit Photo: Francesco Passaretta - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Sampdoria-Inter di sabato scorso è terminata con uno 0-3 che dà ben pochi alibi alle blucerchiate. In compenso, i dati Panini Digital confermano alcune sensazioni avute nel primo tempo.

Primo tempo: una Sampdoria discreta

Il primo tempo di Sampdoria-Inter, come evidenziato anche in sede di cronaca, è stato anche discreto. I dati Panini Digital a supporto di questa visione sono quelli relativi alle giocate utili, 37% per quanto riguarda la prima frazione, e solo il 30% per quanto concerne la seconda, a differenza delle nerazzurre che passano dal 63% al 70%. Ugual discorso per il baricentro doriano, che passa dai 52,6m del primo tempo ai 46,6m della ripresa. Conferme che arrivano anche dalla supremazia territoriale (che scende dal 35% al 32%), dall’altezza del pressing (dai 47,8m ai 36,6m), dalla percentuale di palle recuperate temporanee (dal 41,7% al 34,6%) e dalla percentuale di protezione area (46,3% nel primo tempo, 36,2% nel secondo). Interessante il dato sui cross, nel primo tempo più preponderanti dalla fascia di sinistra66,7% contro il 33,3% dalla fascia di destra – mentre nella ripresa vige assoluta parità tra le due fasce, 50-50.

I flussi di gioco

I dati Panini Digital sui passaggi riusciti, con Maria Vittoria Nano che ne ottiene 42 (più di tutte) per il 62% di precisione, battuta solo da Elena Pisani (65% di precisione con 30 palloni giocati) e da Giada Burbassi, 67% di precisione con soli 2 passaggi. Per quelli ricevuti, 32 da Alice Benoît, 31 da Vanessa Panzeri e 30 da Federica Cafferata.

Maria Di Santi, Gelbison: “Felici del momento, vogliamo confermarci nella parte alta della classifica”

Credit: Gelbison

La Gelbison Women la scorsa domenica ha battuto per 7-0 il Nitor Brindisi, rafforzando la sua leadership nel girone C della Serie C nazionale. In casa rossoblù, oltre alla seconda settimana di primato in solitaria, a parlare ai nostri microfoni è stata Maria Di Santi che sull’avvio di stagione ha sottolineato:

“Onestamente, è stato un inizio che ci ha sorprese un po’ tutte, ma che ci dà anche tanta motivazione. Ogni partita ci ha dato la conferma che, lavorando con impegno, dedizione e determinazione, i risultati possono arrivare. La strada è ancora lunga, ma siamo felici di essere là dove siamo e vogliamo continuare a lavorare per confermarci nella parte alta della classifica”.

Sull’importanza del primo posto, poi, la calciatrice ci confida:
“La prima piazza è stata una vera e propria gioia per tutte noi. È un traguardo che non avremmo mai immaginato all’inizio della stagione, ma quando ci siamo viste al vertice, ha suscitato in noi un mix di emozioni: orgoglio, entusiasmo, ma anche una grande consapevolezza di ciò che abbiamo costruito fino ad oggi. Il lavoro sta dando i suoi frutti ed il sacrificio di ognuna di noi ha un valore enorme, ma ci motiva anche a non accontentarci e a puntare sempre più in alto”.

Vietato ora abbassare la guardia come evidenzia la giocatrice delle cilentane:
“Al momento, siamo molto concentrate sul mantenere questa posizione. Il campionato è ancora lungo e le difficoltà sono tante, ma il fatto di essere al vertice ci dà una spinta in più. Sapere di avere le responsabilità di difendere quel posto in classifica, ci stimola a fare sempre meglio”.

Di Santi è la prima cilentana ad aver esordito con la casacca rossoblù. A riguardo ci dice:
“Il nostro urlo pre-gara è ‘Per questa maglia, per questi colori, forza Gelbison’. Non a caso, proprio questi colori, fino ad oggi mi hanno regalato tante emozioni e tante soddisfazioni e mi hanno fatta crescere sotto tutti i punti di vista. I miei sogni futuri legati a questi colori variano. Prima di tutto, spero di poter crescere ulteriormente come giocatrice, ma anche come allenatrice”.

Maria, infatti, nonostante la giovane età guida le ragazze dell’Under 17 e della Juniores della Gelbison:
“Sono alla guida dell’Under 17 femminile e della Juniores femminile. Questo per me è il primo passo: continuare ad imparare e a dare il meglio di me. Un altro sogno, poi, è quello di vedere la Gelbison a livelli ancora più alti, perché credo che questa società abbia un grande potenziale per puntare al massimo”.

Carolina Tironi, Cesena: “Vittoria sull’Hellas che volevamo sia noi che per Noemi Battilana. Siamo una squadra con un grande potenziale”

Photo Credit: Andrea Vegliò - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Il Cesena ha battuto 3-2 l’Hellas Verona nella decima giornata di Serie B, centrando la quinta vittoria stagionale che permette di consolidare il settimo posto in classifica, piazzamento condiviso con Chievo e Brescia.
Tra le bianconere guidate da Alain Conte, che nel prossimo turno incroceranno l’Orobica, ci è una calciatrice che, nonostante sia all’esordio nel calcio delle grandi, si sta facendo notare: stiamo parlando di Carolina Tironi, attaccante classe ’06 che con la maglia delle cavallucce ha totalizzato cinque gol nel campionato cadetto, di cui l’ultimo giunto domenica contro le scaligere.
La nostra Redazione ha raggiunto Carolina, che in passato ha giocato nelle giovanili dell’Inter, per risponderci ad alcune domande.

Carolina, come hai scoperto la passione per il pallone?
«La passione per il pallone l’ho scoperta grazie ai miei cugini: a casa ero l’unica femmina e in giardino si giocava solo a calcio, senza di loro non mi sarei mai iscritta alla Scuola Calcio».

Cosa ti ha portato a diventare un’attaccante?
«Mio nonno e mio papà hanno sempre giocato a calcio e tutti e due erano attaccati; quando da piccola non sapevo che ruolo volevo fare mi hanno messa anche a centrocampo ma l’istinto era sempre quello di far gol quindi mi hanno spostata davanti».

La tua carriera nelle giovanili è legata all’Inter. Cosa ti ha dato la maglia nerazzurra?
«Ho giocato all’Inter per quattro anni e grazie al club nerazzurro sono cresciuta molto come atleta e come persona; resterò sempre legata a questo club e spero un giorno di poter indossare ancora quei colori».

Restando sempre in tema Inter, pensi che la Beneamata possa centrare un importante risultato nella Serie A di quest’anno?
«Quest’anno l’Inter si è rinforzato molto e credo che possa raggiungere grandi obiettivi; le seguo ancora tanto e si vede che stanno lavorando bene».

Quest’anno hai deciso di far parte del Cesena. In che modo la società ti ha convinto ad accettare quest’opportunità?
«Il club mi ha fatto subito una bellissima impressione e lo staff è molto professionale, che crede molto nella crescita delle giovani per questo ho deciso di giocare per questi colori».

Il Cesena, dopo dieci partite di Serie B, si trova al settimo posto con Chievo e Brescia. Come valuti il piazzamento?
«Credo che siamo una squadra con un grande potenziale e stiamo lavorando giorno dopo giorno per raccogliere tutto quello che abbiamo seminato finora».

Parliamo della vittoria arrivata domenica contro l’Hellas: quanto vale questo 3-2?
«Volevamo fortemente questo risultato sia per la classifica sia per noi; soprattutto per Noemi Battilana che si è infortunata al ginocchio due settimane fa: abbiamo giocato tutte per lei».

Tra l’altro, nel match vinto contro l’Hellas, hai messo a referto il tuo quinto gol in campionato. Mica male per una che è da poco entrata nel calcio delle grandi.
«Sono molto contenta di aver iniziato bene il campionato e di essermi ambientata velocemente al mondo delle grandi; lavoro tutti i giorni per aiutare la squadra e senza di loro non riuscirei ad ottenere questi risultati».

Tra pochi giorni il Cesena andrà in casa dell’Orobica. Secondo te, che partita ci possiamo aspettare?
«Sarà una partita molto dura, perché giochiamo fuori casa, ma noi daremo il massimo per fare una prestazione di livello e a portare casa i tre punti».

Che impressioni hai su un campionato importante come quello della Serie B?
«Quest’anno il livello del campionato di Serie B si è alzato molto: penso che sia molto competitivo, dove ogni partita bisogna dare il massimo per vincere, perché nessuna squadra regala niente».

Com’è la tua vita extracalcistica?
«Oltre al calcio ovviamente studio: frequento il quinto anno del liceo scientifico sportivo all’Inter College; infatti, non studio in presenza ma da privatista e a fine anno svolgerò la maturità a Milano. Nel tempo libero, mi piace molto giocare alla Playstation oppure andare a fare una passeggiata al mare con le altre compagne di squadra».

Quali sono i sogni che vorresti realizzare?
«In ambito sportivo sono riuscire ad arrivare a giocare in serie a e vestire la maglia della Nazionale: penso che sia sempre un onore vestire i colori della propria nazione. Il mio obiettivo personale, invece, è quello di continuare a studiare e laurearmi in Scienze Motorie, cercando di rendere sempre fieri i miei genitori che hanno fatto grandi sacrifici per me».

Cosa vorresti dire alle tue compagne del Cesena in vista della gara contro l’Orobica?
«Vorrei dire loro di continuare a lavorare come abbiamo sempre fatto. Sappiamo di avere una partita importante per il proseguimento del campionato e sono sicura che arriveremo a giocarla nel migliore dei modi».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Cesena FC Femminile e Carolina Tironi per la disponibilità.

Benedetta Alessi, voce dei Melancholia: il calcio come passione, la musica come liberazione

Photo Credit: Paola Gio Ferri

Nota al pubblico per il percorso compiuto sul grande schermo alla corte di X Factor, Benedetta Alessi ad oggi è la frontwoman dei Melancholia.
Classe ’98, umbra doc, ed una carriera variegata, fatta di passione, dedizione, ma anche resilienza, date le molteplici cadute sportive, musicali e di vita.
Di Alessi sono di facile intuizione sensibilità e spirito combattivo, aspetti che che attualmente la vedono fare a pugni con il tratto più vulnerabile di sé.
Questo e tanto altro nel piacevole racconto esclusivo della giovane artista, coinvolta nella nostra rubrica “Calcio&Musica“.

Ben trovata, Benedetta! Quello per il calcio è stato un amore a prima vista: ti va di raccontarne l’evoluzione?

Una passione tutta di famiglia: in particolar modo sono stati mio zio e mio papà ad aver contribuito a trasmettermi l’amore per questo sport.
Inizialmente, come tante altre, per potermi affermare in questo mondo ho dovuto faticare, visti i muri dettati da una corsia sportiva preferenziale non esattamente rivolta alle ragazze, pian piano, però, sono riuscita ad uscirne: il mio primo approccio, infatti, è stato con una squadra prettamente maschile; un’esperienza che mi ha dato tanto, preziosa anche per le tante figure che mi hanno permesso di viverla nel modo più naturale e spontaneo possibile, proteggendomi dagli inevitabili e futili giudizi.

Il mio unico intento è sempre stato quello di divertirmi e coltivare la mia passione, cosa resa possibile all’interno di tale società fino ai 14/15 anni.

Poi le prime possibilità, quelle offerte dai club femminili umbri…

Esattamente. Il mio percorso ha preso il via nella formazione Primavera della Grifo Perugia (ora Perugia Calcio Femminile), un percorso culminato con la vittoria del campionato nell’annata 2014/15. 
Col passaggio in Prima squadra, poi, sono iniziate le prime ansie ed il tempo e la formazione, in questo, sono stati fondamentali; le compagne di squadre già navigate, inoltre, mi hanno dato una grossa mano nel prosieguo e da loro ho potuto solo che imparare!

La mia è un’anima da terzino destro che ha provato anche l’emozione della convocazione nella Nazionale under 16 e dell’ascesa in serie A: traguardi importantissimi che porterò sempre con me.

Quindi da queste esperienze sembra di capire che ti porti dietro un grande bagaglio, non solo sportivo ma anche umano…

Inevitabilmente quello che sembra essere solo un gruppo squadra diventa una vera e propria seconda famiglia. Con tante ex compagne tutt’ora ho un rapporto di amicizia, nonostante la distanza che ci separa.

Poi ti sei dedicata alla musica: davanti a te un bivio che ti ha imposto di fare una scelta o un passo fortemente voluto, indipendentemente da quello che è stato il percorso precedente in altro ambito?

Il mio è stato uno stop forzato: quella che per me fino ad allora aveva funto da valvola di sfogo era diventata totale insicurezza sul campo e disordine psicologico. Per tantissimi anni ho conciliato pallone e musica, ma alla fine, proprio per il motivo sopra citato, ho dovuto fare una scelta.
Ad ogni modo, dopo qualche tempo, ho ricominciato col calcetto.

Quindi ritrovi un po’ della Benedetta di prima in quella attuale?

Sono felice di essere rimasta fedele alla mia energia ed alla mia personalità. La politica mentale del “nulla ti viene regalato” ha sempre fatto parte di me ed ancora oggi che faccio musica è così.
Posso dire, però, che il calcio e la musica hanno in comune l’importanza della performance che necessita di un costante allenamento e di una imponente preparazione fisica, ma lavorare su ciò che piace e dare tutto per questo è importante e prescinde dalla professione esercitata.

Ed a proposito di cambiamenti, se da una parte è andata così, dall’altra i Melancholia ora sono una bella realtà. Un nome importante, che pesa: cosa intende raccontare, in fin dei conti, e cosa intende, invece, raccontare Benedetta come voce insieme al gruppo?

“Melancholia” deve la sua definizione ad uno dei quattro umori di Ippocrate, motivo scatenante di pensieri riguardanti lo stato depressivo.
Il nostro è un legame speciale e l’aver vissuto tutti e tre la parte più triste di noi stessi ha fatto da collante nella scelta del nome che portiamo, pesante quanto pesante è il nostro volere di abbattere questo dolore.

Dando uno sguardo alle tue esibizioni sul palco è immediata l’impressione di un mondo interiore che ha necessità di farsi sentire: lo si capisce dalle movenze, dall’intensità, dal sentimento. Pensi che anche nel mondo del calcio ci sia bisogno di più cuore e meno contorno?

Assolutamente si! Dal mio punto di vista credo sia innaturale non mettere il cuore in ciò che si fa. Ovviamente, al di là di questo, non tutto può sempre andare bene: da artista sei continuamente esposto a migliaia di persone e capitano i momenti no, e nello sport il discorso è molto simile.
Quando la squadra risponde bene tutto va per il verso giusto, al contrario ripartire pare difficile, ma è proprio nel momento in cui la rotta si perde che bisogna cercare di andare avanti e continuare a dare tutto.

Proseguendo sulla scia della realtà femminile, da sempre la donna si rivela protagonista in tantissimi brani (vedi Sally di Vasco Rossi od altri interpretati e scritti da artisti di spicco quali Cocciante, Battisti, ecc.). Pensi sia importante raccontarla anche in questi aspetti e quanto c’è di questo nei vostri testi dove sembra prevalere l’introspezione e la verità nuda e cruda, quella che non ha filtri?

I nostri testi sono completamente a-gender, ma sono convinta che la musica debba diventare sociale e parlare di tutti ed a tutti.
È sicuramente importante dare spazio alla figura femminile in generale, e ne avrebbe bisogno anche in ambito musicale: un semplice esempio? È rarissimo trovare una tour manager od una fonica. Dispiace perché sembra quasi che la donna debba sempre lottare un po’ di più per stare alla pari.

Quindi dei brani che rispecchiano te, in primis, e che includono tutte le generazioni…

Ci sono testi in cui molto spesso viene descritta la percezione del mio corpo come una gabbia, un continuo conflitto tra le due parti: quella del “sembro” e quella del “cosa sono realmente”.
Indubbiamente declinare un sentimento con tutte le sfumature che può avere permette di agganciare un bacino di persone molto più ampio, ma fin quando anche solo una persona si ritroverà in ciò che è stato scritto sarò ben felice di continuare a parlare.

Per me la musica è un’esigenza, il mio modo per dire proprio tutte quelle parole che normalmente non riesco a dire e per creare un contatto vero con le persone che ho intorno; è la via che mi libera dai pesi più duri.
Con certi temi, poi, non c’è età che regga; i testi sono un confronto aperto che ha l’obiettivo di far sentire gli altri un po’ meno soli.

In base alla tua esperienza, da ragazza quanto è difficile oggi farsi spazio nel mondo dello sport e cosa manca in Italia perchè si arrivi a non fare più distinzione tra calcio maschile e femminile?

Negli ultimi anni ci sono stati degli evidenti miglioramenti con l’introduzione del professionismo grazie anche ad atlete che hanno lottato per avere una risonanza, ma credo sarà difficile eliminare una volta per tutte queste barriere inutili. Introdurre una figura femminile che possa anche solo parlare di sport penso possa aiutare gli altri ad adattarsi a questo cambiamento.

Personalmente seguo ed apprezzo particolarmente il Barcellona Femminile e noto quanto in paesi come la Spagna la cultura calcistica in rosa sia differente e le stesse calciatrici siano diventate, ormai, delle vere e proprie icone. Certo è che viviamo in una società patriarcale dove la donna, purtroppo, viene spesso posta in secondo piano.
Al momento, per quanto riguarda la crescita del movimento in Italia, credo si stia andando verso la giusta direzione, ma mancano gli investimenti e viene naturale chiedersi “perché nel maschile si e nel femminile no?”.
Per arrivare ad una concezione professionista è necessario offrire a tutti gli stessi mezzi, senza distinzioni.

Gli imminenti progetti musicali di gruppo, invece, quali sono?

È un periodo di nuovi inizi: dopo una parentesi da indipendenti stiamo procedendo affiancati da una etichetta genovese che presenta idee molto simili rispetto al percorso artistico che vorremmo fare.
Diversi, quindi, i progetti in ballo, tra cui un mini-tour fissato per dicembre 2024 che ci vedrà fare tappa a Palermo, Siracusa e Messina. Non vediamo l’ora!

Un messaggio ai lettori di Calcio Femminile Italiano, a chi dà tanto per questo movimento ed a chi vorrà farlo per la sua crescita e valorizzazione generale.

È importante che ognuno esponga il proprio pensiero in merito, per il resto…mai smettere di credere nei propri sogni e lavorare per ciò cui vale veramente la pena!

Si ringrazia Benedetta Alessi e staff per la gentile concessione.

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