Sulla competizione, poi, l’ex centrocampista chiosa:

“La Svezia è la favorita nel nostro gruppo, per il resto il secondo posto è l’obiettivo primario e raggiungibile. Il fatto di trovarci dall’altra parte del mondo, con orari delle partite poco accessibili, rende la visibilità delle Azzurre ai minimi, purtroppo. Solo il raggiungimento di una semifinale potrebbe incuriosire anche i più scettici.
In generale poi vedere Marta all’ultimo Mondiale sarà emozionante, così come il ritorno di Ada Hegerberg. Purtroppo mancheranno molte atlete di valore a causa di infortunio, vedi Miedema, Dallmann, Mead e Cascarino solo per citarne alcune”.

La Pini, con trascorsi con Bayer Monaco e Verona, sulle ultime settimane in casa Azzurra ci confida:
“Ho sempre stimato molto la nostra CT. Purtroppo la gestione del gruppo dal Mondiale di 4 anni fa ad oggi non è stata a mio parere delle migliori, le ultime convocazioni a conferma. Purtroppo non regge il discorso di escludere Gama per questioni puramente tecniche. Nel calcio la credibilità in un allenatore è tutto. In nessun paese si vedrebbe esclusa l’icona del calcio femminile. Specie poi una pedina così importante per il gruppo. Da noi in Italia purtroppo succede. Ecco perché continuiamo ad essere anni luce da altri campionati e nazionali. In certe scelte rimaniamo nel nostro baratro del dilettantismo. Oltre al mancato rispetto per Gama ho trovato assurde le non convocazioni di giocatrici come Galli, Bergamaschi, Piemonte. E non è un discorso di non portare le giovani. Queste se sono pronte si portano ed è giusto così, negli anni lo è sempre stato. Ci sono sempre state alcune giovani che poi ad oggi sono pedine fondamentali. Ma ecco, fa davvero effetto vedere quanta poca professionalità ci sia ancora in Italia nelle convocazioni che ripeto, vanno al di là di scelte puramente tecniche”.
La classe ’88 evidenzia poi l’ascesa degli ultimi 4 anni del calcio femminile in Italia: 
“Il Mondiale di Francia ci ha dato la possibilità di avere molta più visibilità, finalmente le ragazze vengono viste come atlete, hanno dei propri profili, degli sponsor, sono conosciute, vengono invitate ad eventi e trasmissioni e questo non fa che aiutare il movimento a crescere. Grazie a chi ha combattuto per ottenerlo, una su tutte, anche qui Sara Gama, ed è bene non dimenticarlo, siamo passati al professionismo ed è un passo da giganti. Roba che qualche anno fa potevamo solo sognare. Le giovani potranno finalmente giocare a calcio e per il loro tempo e sacrificio verranno retribuite e per loro verranno versati i contributi. Questo è il più grande passo che si poteva fare”.
A riguardo l’ex calciatrice toscana aggiunge:
“Fondamentale è stato arrivare a raggiungere la professionalità dell’interno movimento. Questo ha portato ad un maggiore interesse anche da parte di ottime giocatrici straniere che hanno arricchito il nostro campionato rendendolo davvero competitivo. Ovviamente il fatto che molte squadre maschili abbiano puntato sul femminile ha aiutato questo processo. La serie A quest’anno è stata finalmente molto competitiva, molte società lavorano molto bene, ci sono ottimi allenatori e allenatrici in giro. Bravissime e bravissimi Team Manager. Non vedo l’ora di vedere come andrà il prossimo anno e quali sorprese ci saranno”.
La Pini, in Azzurro dal 2006 al 2013, chiude con dei ricordi legati alla sua carriera:
“Di ricordi e momenti ce ne sono tanti. Dall’esordio in serie A a 15 anni, a quello in Nazionale maggiore a 18 anni, con tanto di gol. Uno dei ricordi più belli forse è legato all’Europeo del 2009 in Finlandia in cui venni per la prima volta in contatto con una competizione del genere. Ad ogni modo quello che il calcio regala, al di là dei successi personali e di squadra, sono le persone che uno incontra sul proprio cammino. Alcune rimangono per una vita, altre ci accompagnano solo per un tratto ma rimangono indelebili”.