Nuovo appuntamento con “A scuola di tecnica”, la rubrica dedicata ai gesti calcistici in collaborazione con il Maestro di tecnica Matteo Pierleoni. Ogni settimana analizzeremo quello che secondo noi è il gol più bello, a livello tecnico, della giornata di Serie A appena conclusa.

18° giornata di Serie A (26-27/03/2022)

Chi: Lisa Boattin
Cosa: Gol del 2-1 (50’)
Squadra di appartenenza: Juventus Women
Match: Juventus-Inter [3-1]

Il derby d’Italia al femminile è tutto sotto il segno di Lisa Boattin, la vera stella di giornata. Prima la conclusione da fuori area per l’1-0, poi una perla al limite per la doppietta personale. Dal punto di vista tecnico, decisamente uno dei migliori gol visti finora in questo campionato.

L’AZIONE
L’analisi del Maestro di tecnica Matteo Pierleoni: “Questo gol fa capire quanto è importante effettuare correttamente il primo controllo per poi andare al tiro. L’azione nasce da un contropiede, dove Bonansea serve Boattin. Quest’ultima arriva in corsa, sulla difesa schierata dell’Inter che scappa verso la propria porta per difendere. La numero 17 viene servita con un passaggio semplice, d’interno. Riceve con l’interno sinistro, ma quella ricezione è preparatoria per il tiro: sa già che andrà alla conclusione. Spinge quel tanto che basta per crearsi lo spazio tra sé e il pallone per caricare il tiro“.

IL GOL
“Dopo la ricezione, quando fa quel passo in avanti, il corpo segue la palla. Il tocco le avrebbe permesso di fare qualsiasi cosa: lei voleva tirare ed è andata al tiro, ma se la giocatrice dell’Inter fosse arrivata in tempo per impedirglielo, Boattin sarebbe stata pronta a fare un finta, cambio di direzione o qualunque cosa volesse. Aveva la palla pronta per muoversi come voleva, ma non esita un secondo. Il tiro è molto particolare e va a finire sul primo palo proprio sotto all’incrocio. Va a calciare con un mezzo collo interno, il piede colpisce la palla tra l’interno piede e dove ci sono i laccetti delle scarpe, tenendo la punta rivolta verso il basso. La bianconera tira, ma la gamba conclude il suo movimento verso il secondo palo, dando al pallone una traiettoria inversa: sembra andare a destra, ma invece vira a sinistra, colpisce il palo e poi va in rete dalla parte opposta. Il tiro viene anche chiamato “la maledetta”, come la punizione di Pirlo, e richiede una sensibilità incredibile. Fatto in corsa è ancora più difficile. La difesa poteva uscire prima, coprire meglio, perché erano quasi a difesa schierata. Essendo uscite in ritardo hanno permesso il tiro splendido che è poi nato”.

Credit Photo: Domenico Cippitelli