Ci troviamo in Germania nel campionato di Regionalliga West, dove ad allenare la squadra Under 23 del Borussia Mönchengladbach vi è la figura di Heiko Vogel.
Durante una partita ufficiale contro il Bergisch Gladbach, coach Vogel è stato espulso dal campo per comportamento antisportivo per aver rivolto espressioni offensive nei confronti delle componenti della squadra arbitrale, Vanessa Arlt e Nadine Westerhoff.

La commissione disciplinare della Westdeutscher Fußballverband (WDFV), ente locale che gestisce il campionato, ha squalificato il coach per due partite, lo ha sanzionato con una multa di 1500€ ed inoltre condannato a guidare una squadra femminile di calcio per sei sedute di allenamento da svolgere tassativamente entro il 30 giugno 2021

Numerose e contrapposte le polemiche riguardanti quest’ultima la decisione. Nicole Selmer, esponente della rete anti-discriminazione Frauen im Fussball ha affermato sulla WDFV: “Inviato un messaggio fatale, perché dimostra che le donne e le ragazze che giocano a calcio non possono essere prese sul serio come gli uomini o i ragazzi, a nessun livello. Questa punizione per Vogel evidenzia come fare l’allenatore di una squadra composta da donne sia considerato alla stregua di un lavoro socialmente utile, di un’esperienza riabilitativa. Ovviamente non è così: il calcio femminile è uno sport e coloro che lo praticano sono da considerare atlete professioniste come i loro omologhi maschi. Anche se la decisione è stata sicuramente animata da buone intenzioni, è questo il messaggio che passerà, ed è inaccettabile“.

Sembrerebbe che la WDFV non abbia voluto commentare la sua stessa sentenza e si riserva di verificare entro breve tempo la decisione.

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