L’estate, oltre a rappresentare il terreno più fertile per le trattative di calciomercato, è il periodo dove i club svelano le divise della stagione alle porte. Diverse formazioni inglesi hanno deciso di fare un salto nel passato con le proprie maglie, tra cui il Manchester United con il ritorno dello sponsor Sharp al centro (sponsor iconico della rimonta nella finale di Champions League del 1999). Questa volta però, la realizzazione del kit non è stata affidata ad Umbro come un tempo, e l’appalto se l’è preso Adidas, come avviene dal 2014 a questa parte. Però l’azienda tedesca in questa vicenda non ha fatto una bella figura. 

Il cognome Turner è abbastanza comune in Inghilterra, non a caso, fino a poco tempo fa le Red Devils avevano ben due giocatrici con questo cognome, Amy Millie Turner. La prima però ha lasciato il club all’inizio dell’estate per volare negli Stati Uniti e sposare la causa dell’Orlando Pride, stessa compagine di Alex Morgan. Mentre la seconda, bandiera e veterana della sponda rossa di Manchester, è stata la protagonista della campagna di lancio della nuova divisa della stagione 2021/2022.  

Non però per l’Adidas. Infatti la giocatrice inglese è stata scambiata proprio con l’ex compagna di reparto nonostante non faccia più parte della formazione. L’incidente, già imbarazzante di suo, è reso ancora più controverso dal fatto che l’ex difensore dell’Everton è un’atleta Adidas da due anni. La segnalazione della giocatrice non ha tardato ad arrivare. Tramite il suo profilo Twitter, Turner ha tuonato: “Considerando che sono al Manchester United da 3 anni e sono un’atleta adidas da 2… Ti piacerebbe pensare che adidas avesse capito bene il mio nome”. 

Si è fatta attendere qualche ora, ma la risposta dello sponsor tecnico è arrivata, sempre tramite Twitter: “Millie, abbiamo fatto un casino. Fai parte della famiglia adidas e vogliamo fare ammenda. Diamo alcune nuove magliette ai tuoi più grandi fan. Facci sapere chi e noi consegneremo”. Non è trapelato ancora nulla dai canali della classe 96 in merito a questo invito, ma sicuramente il fatto non è passato inosservato. Che sia l’ennesimo caso di poca considerazione nei confronti del calcio femminile?