Harriet Scott, difensore del Birmingham City, si è laureata in fisioterapia e attualmente studia medicina insieme alla sua carriera calcistica. I CV di calciatori professionisti sono pieni di statistiche, squadre e onorificenze, ma pochissimi possono dire di avere una laurea in fisioterapia e attualmente studiano medicina.

Scott è orgogliosa di potersi continuare a migliorare anche fuori dal campo, dopo aver messo il calcio in pausa per conseguire una laurea nel 2016 e dopo il suo trasferimento a Bristol per studiare fisioterapia alla University of West England, Scott è diventata una fisioterapista per la primavera e la prima squadra di Jayne Ludlow prima di ritornare ufficialmente a giocare calcio.

Ora sta giocando per il Birmingham nella Super League femminile, ma Scott è comunque determinata a diventare un medico e crede che tutti gli atleti debbano trovare passioni oltre ai loro sport, soprattutto considerando il fatto che non avrebbe mai pensato di diventare professionista.

“Non c’è stato un momento in cui ho pensato che sarei diventata una calciatrice professionista per davvero” ha detto Scott “Ho continuato a giocare quando ero più giovane semplicemente perché mi piaceva, anche quando avevo 16 o 17 anni e sono passata alla prima squadra. Non avevo il concetto del passare al professionismo perché non era proprio nei miei pensieri, pensavo solo di andare all’università e studiare fisioterapia”.

“Poi Reading mi ha offerto un contratto professionale, ovviamente l’ho accettato, e sono contenta di averlo fatto, ma non era qualcosa a cui avevo pensato fino a quando non mi è stato proposto. Al momento sto studiando medicina presso Keele a Birmingham, quindi lavorare come medico, quando finirò di giocare a calcio, è uno dei miei obbiettivi”.

Come risultato della rapida ascesa del calcio femminile negli ultimi anni, Scott crede che gli atleti più giovani stiano arrivando con una mentalità diversa, ma rafforza l’idea che è anche utile avere passioni al di fuori del gioco.

Ha aggiunto: “Quando stavo crescendo non c’era una grande piattaforma per il calcio, ma ora ci sono molti più giovani giocatori in campionato che non stanno facendo ulteriori studi perché si stanno concentrando completamente sul loro sport. Se guardi solo il calcio maschile, è brutale. Devi essere al meglio e la competizione sarà più accesa tra qualche anno e ci saranno persone che ce la faranno e persone che non lo faranno. Il calcio consuma la tua vita e, per me personalmente, ho sempre avuto bisogno di qualcos’altro su cui concentrarmi e mettere la mia energia. Se puoi essere qualcosa anche al di fuori del calcio dovresti farlo!”.

Photo Credit: FAI Awards