Natalia Astrain, vive in Texas, capo allenatore della Houston Dynamo e coordinatore dell’accademia Houston Dash e sta vivendo la quarantena forzata dalla pandemia di coronavirus con un miscuglio di tristezza, impotenza e preoccupazione.

“I miei genitori sono persone anziane e, quindi, potenziali pazienti a rischio. Sono stati rinchiusi nella loro casa a Pamplona per due settimane e aprono la porta solo per ritirare la spesa che i miei fratelli lasciano sullo zerbino, ma anche così, ogni volta che penso a loro mi si riempiono gli occhi di lacrime”, afferma la protagonista. Natalia ha visto con sorpresa l’evoluzione della pandemia in tutto il mondo “I giorni a casa sono molto più lunghi, facciamo tutto il giorno incontri telematici tra tecnici e/o manager e un follow-up collettivo e individuale con i giocatori”. Il poco tempo che gli rimane, confessa, approfitta per guardare le serie su Netflix e migliorare ulteriormente il suo livello di inglese.

Passando poi a parlare della sua esperienza calcistica: “Partecipare al cambiamento è una grande esperienza per me e mi sta arricchendo molto”, sottolinea l’ex Barcellona, ​​Levante Las Planas e Atlético de Madrid. “La Spagna mi è piaciuta molto specialmente nella partita di SheBelivesCup contro gli Stati Uniti. È vero che le americane, non erano ancora del tutto in forma non avevndo ancora iniziato la preseason, ma il gioco proposto dalla Spagna è stato molto serio e preciso” analizza.

“Qui sono consapevoli che le differenze stanno diventando sempre più lievi e non solo a livello fisico. Ecco perché sono molto interessati a come funziona in Spagna, sia a livello di squadra nazionale che di club e nella metodologia che utilizziamo noi tecnici spagnoli”.

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