Coda e eye-liner per una seratona: Marta e Debinha, abbagliate, si fermano sulla soglia. La migliore”. Così il Corriere della Sera ha descritto la prova di Alia Guagni in Italia-Brasile, premiandola con un 7,5. Migliore in campo, appunto.

Un’ulteriore conferma del peso specifico del capitano della Fiorentina Women’s nello scacchiere tattico del commissario tecnico Milena Bertolini, che ha disegnato una difesa per metà composta da fiorentine purosangue. L’altra è Elena Linari, oggi all’Atletico Madrid. Volendo esagerare potremmo far rientrare nel gruppo anche Elisa Bartoli, romana e romanista, ma molto amata dalle parti delle Due Strade dopo aver vinto uno scudetto e due Coppa Italia da protagonista.

Ma torniamo ad Alia Guagni. L’attaccamento alla maglia viola è di quelli che fanno commuovere in un periodo nel quale contano altri fattori, nel calcio e nello sport in generale. Una volontà ferma di giocare sempre dalla stessa parte, ribadita a più riprese, dai bassifondi fino al vertice della piramide. Con sforzi e sacrifici ripagati da un palmares ricchissimo. La dimostrazione che non serve fuggire da Firenze per essere protagonisti ad alti livelli.

Antognoni e Guagni, due figure così diverse e così simili, hanno capito il valore di Firenze e della Fiorentina, dimostrandolo con le parole ma soprattutto con i fatti. Nei prossimi giorni sapremo cosa peserà di più nella personale bilancia dei Chiesa, dei Veretout, dei Milenkovic…

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