Hervè Renard, classe 1968, allena dal 2023 la nazionale femminile francese. Con trascorsi da calciatore, ruolo difensore, ha indossato le divise di Cannes, Stade de Vallauris e Draguignan. Intrapresa la carriera tecnica al Draguignan nel 1998, ha – nel corso degli anni – allenato, in ordine cronologico, Shanghai Cosco, Cambridge (prima da vice, poi come capo-allenatore), Nam Djnh, Cherbourg, la nazionale maschile del Ghana, quella dello Zambia (in due periodi, dal 2008 al 2010 e dal 2011 al 2013), quella dell’Angola, l’Algeri, Sochaux, la nazionale della Costa d’Avorio, il Lilla, le nazionali di Marocco ed Arabia Saudita, da cui si è dimesso ad inizio 2023 per sposare l’avventura del Mondiale femminile con la “sua” Francia. Nel palmares di Renard troviamo 2 coppe d’Africa, vinte nel 2012 con lo Zambia e nel 2015 con la Costa d’Avorio, unico CT ad aver vinto questa competizione alla guida di due nazionali diverse. Nel suo curriculum anche 2 fasi finali ai Mondiali, con il Marocco nel 2018 e con l’Arabia Saudita nel 2022, ambedue eliminate alla fase a gironi, ma con la storica vittoria nel match di apertura di Qatar 2022 a spese dell’Argentina, futura campione del Mondo, 2-1.
Quattro CT diversi per la Francia nelle altrettanti fasi finali dei Mondiali femminili cui ha finora preso parte, tutti originari della madre-patria: in ordine cronologico, ricordiamo: Elisabeth Loisel (2003), Bruno Bini (2011), Philippe Bergeroo (2015), Corinne Diacre (2019).
Quinta volta in assoluto ai Mondiale donne per la Francia, la quarta consecutiva: quarte nel 2011, out ai quarti di finale nel 2015 e nell’edizione giocata in casa nel 2019, fuori ai gironi nel 2003. Bilancio transalpino di 10 vittorie, 3 pareggi e 6 sconfitte in 19 incontri disputati, con 32 gol segnati e 20 subiti.
Alla kermesse iridata 2023 Francia inserita nel girone F con Brasile, Giamaica e Panama. Le “bleus” si sono qualificate al Mondiale oceanico vincendo il gruppo I Uefa con 10 vittorie su 10 nei match disputati, differenza reti di 54-4, precedendo Galles (+10 di vantaggio), Slovenia, Grecia, Estonia e Kazakhistan.
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