E’ esploso il conflitto negli USA tra i vertici calcistici e il calcio femminile. In questi giorni si susseguono dichiarazioni al veleno che espongono il sistema americano ad una violenta crisi interna. Le donne chiedono maggiori diritti ed equità ma la Federazione li nega. La bagarre è esplosa.

Ma andiamo con ordine: da diversi anni ormai la MLS (Major League Soccer) è costantemente in crescita. Molti campioni del calcio europeo prendono sempre di più la decisione di tentare l’avventura americana. Zlatan Ibrahimovic è solo uno degli ultimi nomi che è circolato nel campionato nord americano, ma potremmo citare personaggi come Drogba, Kakà, David Villa e altri ancora. Tutto questo ha portato però ad una conseguente diminuzione di interesse nei confronti del calcio femminile che, ancora attualmente, sposta un giro economico superiore a quello maschile.

La situazione però sembra stia cambiando e le donne vorrebbero tutelarsi acquisendo gli stessi diritti dei maschi giungendo ad una giusta ma utopica equità. Lo scontro nasce da qui; dalla forte volontà di un sistema calcistico molto potente (quello femminile) voglioso solo di avere una parità di genere con la MLS (Major League Soccer). Lo scontro è culminato qualche giorno fa con le clamorose dichiarazioni del Presidente della Federcalcio Americana Carlos Cordeiro. In sintesi, il numero uno dello US Soccer avrebbe dichiarato che “un giocatore maschio ha bisogno di <maggiori competenze e capacità in termini di velocità e di forza> , oltre ad <avere maggiori responsabilità> delle donne.

Parole durissime e misogine che hanno scatenato la reazione del sistema calcio femminile che ha accusato la Federazione di attuare discriminazione razziale nei confronti delle donne stesse. Le calciatrici vittoriose in Francia ora chiedono un maxi risarcimento alla Federcalcio pari a 66 milioni di dollari per la discriminazione subita. Sarebbe il minimo.

Le frasi oscene di Carlos Cordeiro, sono state fuori luogo e mal digerite. Il massimo dirigente calcistico americano ha pertanto rassegnato le immediate dimissioni per inadempienza. Ma ormai la bomba è definitivamente esplosa. Rapinoe, Morgan e compagne non si fermeranno finché non riusciranno a raggiungere la parità di genere sacrosantamente invocata. A sostegno delle ragazze, scendono in campo anche i colleghi maschi della MLS, i quali a loro volta, invocano per le colleghe parità di salario ed equità.

Il calcio americano è in fibrillazione, ma sembra che si stia sempre più giungendo ad un punto di svolta. Forse la tanto invocata parità di genere negli Stati Uniti potrebbe non essere così lontana. La battaglia continua…