L’ Europa con grandi risorse economiche porta liquidità anche nel calcio femminile: la UEFA Women’s Champions League da quest’anno sarà “molto più ricca”.
A tutti i club partecipanti alla prossima edizione della Champions verrà garantito un aumento dei premi grazie anche al cambio di format.
Partenza con la fase a gironi, come nel calcio maschile, e non dai sedicesimi come accadeva negli anni scorsi ma con fasi preliminari.
La Juventus (campione d’Italia) ed il Milan (seconda in Serie A), per accedere ai gruppi, dovranno superare ardui preliminari che inizieranno il 18 agosto.
Sarà, però, fondamentale per le due squadre italiane qualificarsi alla fase a gironi dove le squadre riceveranno una quota minima di 400mila euro, almeno cinque volte più di quanto negli anni scorsi veniva assegnato ai club al passaggio del primo turno.
La squadra che poi nella finale dell’Allianz Stadium di Torino alzerà la Champions League potrebbe guadagnare fino a 1,4 milioni di euro.
Ma non solo: “ la nuova Champions League femminile” distribuirà più soldi anche ai club che non vi parteciperanno.
Affinché il sistema del calcio femminile possa crescere in maniera più sostenibile, infatti, con la modifica della Women’s Champions League da parte della Uefa verranno redistribuiti 24 milioni di euro al calcio femminile europeo (una cifra quattro volte più alta rispetto a quella attuale) di cui il 23% verrà messo a disposizione, tramite dei pagamenti definiti di solidarietà, ai club non partecipanti, ma appartenenti ai campionati nazionali europei rappresentati nella competizione.
Pertanto se le squadre femminili di Juventus o Milan dovessero riuscire a fare un buon percorso in Europa oltre a guadagnare di più come singoli club, farebbero guadagnare di più anche tutti gli altri club di Serie A.
Quindi a chi giocherà la prossima Women’s Champions League verranno garantiti più contributi economici, ma allo stesso tempo verranno sovvenzionate anche le società con minori possibilità affinché possano crescere attraverso un sostegno reale con l’obiettivo di raggiungere un livello professionale molto più elevato e sempre di più competitivo.
All’interno di questo nuovo modello ci saranno anche altre specifiche come la centralizzazione per le sponsorizzazioni e dei diritti televisivi dalla fase a gironi in poi.
Una svolta epocale se si pensa che nelle scorse stagioni la Uefa deteneva solo i diritti di semifinali e finale.
Il calcio femminile in Europa sta diventando una priorità strategica e l’Italia è pronta a farne parte.