Dopo l’ultimo comunicato, l’Ancona Respect nella persona della presidentessa Silvana Pazzagli è tornata ad alzare la voce dopo la chiusura dello Stadio Dorico da parte dell’Anconitana e quindi l’impossibilità di effettuare gli allenamenti.

“Prendiamo innanzi tutto atto che il giorno venerdì 6 novembre, ci è arrivata la comunicazione ufficiale da parte dell’Anconitana della chiusura dello Stadio Dorico avvenuta in data 26 ottobre 2020, dopo numerosi solleciti da parte nostra in merito alla questione. Siamo pienamente consapevoli della situazione emergenziale con la quale ci confrontiamo  ogni giorno nei differenti ambiti di vita. L’informazione e la formazione in questo periodo sono indispensabili soprattutto per associazioni sportive come la nostra, che quotidianamente si relazionano con decine di tesserati e le loro rispettive famiglie. Da quest’ultimi si è palesata l’esigenza di continuare ad allenarsi, così come stanno facendo altre società sportive, predisponendo i dispositivi che lo stesso protocollo della Figc impone e che scrupolosamente osserviamo sia adesso che prima dell’aumento dei contagi. In questo preciso momento anche l’ultimo dpcm non prevede assolutamente lo stop degli allenamenti e, con le indicazioni emanate dalla stessa Figc, la nostra Società vuole continuare a praticare gli allenamenti e per questo continuare ad usufruire dello Stadio Dorico di cui dispone per le ore concordate con il Comune e con lo stesso gestore.

Si rammenta che lo stesso impianto è di proprietà del Comune, ovvero un bene comune che appartiene alla collettività, indipendentemente da chi di volta in volta lo prende in gestione. Con la presente non vogliamo contestare la scelta, per altro legittima, della U.S. Anconitana di voler interrompere gli allenamenti del suo settore giovanile e della prima squadra. Ciò che riteniamo inaccettabile è che la stessa scelta venga fatta per le altre società che usufruiscono dell’impianto sportivo e che a differenza della U.S. Anconitana vogliono e pretendono di continuare ad allenarsi sotto la propria ed esclusiva responsabilità. Ci chiediamo, come già espresso nella mail inviata al Comune di Ancona, se il regolamento preveda che un ente privato possa arbitrariamente disporre dell’apertura e chiusura di un bene comune senza una disposizione ufficiale. Concludiamo specificando che l’imposizione di questa chiusura ci ha già recato importanti danni al percorso sportivo e sociale avviato. Danni che ricadono soprattutto sulle nostre tesserate che ci hanno scelto per la tipologia e la particolarità delle attività che offriamo. Per quanto sopra detto ci auspichiamo che già dal prossimo martedì possiamo riprendere la nostra normale attività, dpcm permettendo”.