Si è svolto venerdì mattina nella sala conferenze del Museo del Calcio un talk dal titolo ‘Le donne nel calcio’: una discussione che ha coinvolto personalità di spicco del calcio italiano davanti a una platea composta da ragazze e ragazzi delle scuole superiori, per stimolare il dibattito anche tra le nuove generazioni. Oltre al presidente e al vicepresidente della Fondazione Museo del Calcio, Matteo Marani ed Enrico Demarchi nel ruolo di ‘padroni di casa’, erano infatti presenti tre donne che oggi ricoprono ruoli apicali all’interno del nostro calcio e che hanno potuto portare davanti ai giovani presenti le loro esperienze: il presidente della Divisione Calcio Femminile, Ludovica Mantovani; la consigliera federale in quota LND, Stella Frascà, e la componente del Comitato Nazionale dell’AIA – nonché responsabile nazionale del progetto Women Referee – Katia Senesi.

“Il calcio italiano – ha commentato in apertura Matteo Marani – sta capendo l’importanza del mondo femminile. Dobbiamo far sì che non sia più una sorpresa il fatto che ci siano tante presenze femminili in posizioni apicali. L’incontro tra i due generi può essere la chiave di volta per il futuro del nostro sport”.

“Le barriere possono essere abbattute – ha sottolineato Ludovica Mantovani – e bisogna combattere per questo; anzi, dico ‘costruire’, perché è un termine dal valore più positivo. Il calcio femminile oggi in Italia è arrivato fino al professionismo. Quello che mi sento di aggiungere – ha concluso – è che si debba effettuare un percorso graduale e meritocratico per arrivare ai massimi livelli”.

“Il primo momento di discriminazione in questo mondo – ha evidenziato Stella Frascà – è quando ti chiedono, in quando donna: ‘Ti occupi di calcio femminile?’. E paradossalmente, nella mia carriera, mi sono occupata molto di più di calcio maschile. Come consigliera federale, ad esempio, mi sono ritrovata a deliberare su molteplici argomenti attinenti a tutta la sfera calcistica”.

“Non fatevi traviare dagli slogan” ha chiarito Katia Senesi ai ragazzi e alle ragazze presenti. “Quando ho iniziato a fare l’arbitro – ha continuato – mi hanno chiesto: ma che problemi hai? Oggi come AIA stiamo dando sempre più strumenti agli arbitri donne, per far avere loro le stesse opportunità dei colleghi uomini”. Parole pronunciate con accanto Maria Sole Ferrieri Caputi, la prima donna arbitro ad aver diretto una gara della Serie A maschile.

Un saluto ai presenti è giunto attraverso un video proiettato anche dall’allenatrice della prima squadra femminile della Fiorentina, Patrizia Panico: “Quando ho cominciato a giocare io, era ancora presente molto scetticismo intorno alle bambine che volevano approcciarsi al mondo del calcio”. Panico è una delle otto allenatrici abilitate con il titolo UEFA Pro, il massimo livello per un tecnico riconosciuto a livello europeo, ed è stata la prima donna nella storia del calcio italiano ad aver guidato una Nazionale maschile.

Introdotti dal moderatore della giornata, Enrico Demarchi, durante la giornata sono intervenuti anche i membri del Consiglio direttivo del Museo del Calcio, Francesco Franchi e Marinella Conigliaro; le assessore del Comune di Firenze, Maria Federica Giuliani ed Elisabetta Meucci; Francesco Conforti. I ragazzi coinvolti nel talk sono stati gli allievi del Liceo Scientifico ad indirizzo sportivo ‘Carlo Jucci’ di Rieti e le studentesse del Polo ‘Fermi’ di Lucca.