Photo Credit: Cesano Football Women Idrostar

Il Cesano Football Women Idrostar ha iniziato la sua seconda stagione nel campionato lombardo di Eccellenza. Le gialloblù di Luca Garaffoni occupano dopo cinque giornate l’undicesima posizione con quattro punti, di cui uno è stato conquistato domenica contro la Riozzese. Una partita vissuta in particolar modo da Alessandra D’Amato, attaccante classe ’99 e, dopo per l’appunto aver giocato nella Riozzese, indossa quest’anno la maglia del Cesano. La nostra Redazione ha raggiunto Alessandra per risponderci ad alcune domande.

Alessandra cosa ti ha portato a diventare un’attaccante?
«Parto banalmente dal mio nome, Alessandra, perché mio papà è tifoso della Juve e si era appassionato ad Alessandro Del Piero. C’è stata la partita di Coppa Intercontinentale in cui Del Piero ha dato il gol della vittoria contro il River Plate: da quel momento mio papà decise che, nel caso venisse al mondo una bambina, di chiamare Alessandra. Da lì, non a caso, sono “combaciata” con quello che faceva Del Piero, sia come trequartista che quello di attaccante centrale, e per me fare gol è quello che mi piace fare».

Qual è il più bel gol che hai segnato in questo momento?
«Il gol più bello è quello che devo segnare, magari di rovesciata! A parte gli scherzi, quello che mi è piaciuto di più è stato quello fatto lo scorso anno con la Riozzese contro il Varedo: era il secondo tempo, la palla mi arriva dalla nostra trequarti, io ero un attimo defilata perché facevo esterno destro, la lascio rimbalzare una sola volta e l’ho messa all’incrocio sinistro sul secondo palo. Quello per me è stata una rete che ha significato molto per me».

Com’è stato il tuo percorso calcistico fino ad ora?
«È stato tardivo, perché ho fatto danza classica, atletica e arti marziali, e a quel tempo c’erano solo le squadre miste. A sedici anni sono passata al Milan Ladies, e mi ricordo di essere andata al provino con la maglia di Del Piero, ma mi hanno accettato lo stesso, e lì ho fatto la Primavera, con alcuni periodi di stage in Prima Squadra di Serie B, dove c’erano calciatrici come Francesca Vitale e Giada Pilato. Successivamente sono approdata al Bareggio (ora Vittuone, ndr), con periodi nelle Dreamers e nel Fiammamonza. Lo scorso anno sono stata alla Riozzese, e ora sono al Cesano».

In che modo il Cesano ti ha convinto quest’anno a vestire la loro maglia?
«Dopo l’annata con la Riozzese avevo bisogno di un ambiente sereno, e quindi ho scelto il Cesano perché trovo un posto famigliare».

Sono passate cinque giornate e il Cesano ha ottenuto quattro punti. Soddisfatta di quest’inizio di campionato?
«Ovviamente no, anche perché abbiamo lasciato tanti punti per strada: per esempio eravamo avanti contro la Minerva e abbiamo perso 3-2, o come l’1-1 contro la Riozzese. Possiamo migliorare, perché questa partenza non rispecchia le nostre aspettative».

La tua squadra ha ottenuto domenica, per l’appunto, un pareggio contro la Riozzese. Come valuti questa gara?
«È stata una partita dove la tattica si è lasciata a desiderare, dove la gara è stata molto agonistica sia a centrocampo che in attacco».

Questo match per te è stato diverso, dato che la Riozzese, fino a qualche mese fa, è stata la tua ex squadra. Cosa è stato per te indossare quella divisa?
«Per me è stato bello indossare una maglia che, fino a qualche anno fa, ha fatto la Serie B. A livello personale è stata una delle migliori stagioni a livello realizzativo, visto che ho segnato ventotto reti».

Torniamo al campionato, e domenica ci sarà il Casalmartino. Su cosa lavorerete in vista di quest’importante partita?
«Il Casalmartino l’ho incontrato lo scorso anno e punta sui lanci lunghi e a sgomitare lì davanti. Questo match deve darci qualcosa in più visto che non abbiamo iniziato la stagione come volevamo».

Che impressioni hai notato sul campionato lombardo di Eccellenza?
«La mia impressione è che non lo trovo tanto differente da quello della Promozione, perché i stili di gioco di assomigliano, ma la qualità è ovviamente molto superiore. Quello che conta in questo campionato è la forza del gruppo che ha una squadra sia dentro che fuori dal campo: non a caso il Vittuone ha vinto lo scorso anno grazie a questo fattore».

Come sta il calcio femminile lombardo?
«In base alla mia esperienza posso basarmi su un dato. Quando giocavo nelle partite di casa con la Riozzese c’erano almeno una cinquantina di persone: l’interesse per il calcio femminile c’è, ma bisogna crearlo, anche se su questo punto ci stiamo arrivando. Servono le strutture adeguate e le società attrezzate e un campionato solido, ma anche diffondere la voce: solo così possiamo valorizzare il movimento».

Com’è la tua vita extracalcistica?
«Sono all’ultimo anno in Lingue per relazioni internazionali alla Cattolica. Parlo francese, inglese e spagnolo, compreso il latino e ho da poco iniziato a studiare anche l’arabo. Mi piacerebbe andare a Parigi o a Madrid».

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi che vorresti raggiungere?
«Calcisticamente mi piacerebbe giocare un giorno in Serie A, possibilmente con il numero dieci che aveva Del Piero».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Cesano Football Women Idrostar e Alessandra D’Amato per la disponibilità.

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.