Il Como ha iniziato bene in questa Serie B, trovandosi a tre punti dalla vetta della classifica, confermando l’obiettivo di inizio stagione: approdare in massima serie. Per questo la società comasca si è affidata ad uno dei talenti cristallini del calcio femminile italiano: si tratta di Alessia Rognoni, attaccante classe ’97 e ha già messo subito in archivio due reti: a lei abbiamo rivolto alcune domande.

Alessia cosa ti ha portato ad appassionarti del pallone?
«Mi sono appassionata quando avevo poco meno di cinque anni, vuoi perché tra tutti gli sport ho scelto il calcio, o vuoi perché volevo seguire le orme di mio fratello che aveva dieci anni più di me».

Come mai hai scelto di diventare un’attaccante?
«Perché avevo la voglia di fare gol e alla fine non potevo che fare quel ruolo. Non ho mai avuto un punto di riferimento perché non seguo molto vedere il calcio in televisione, preferisco viverlo».

La tua avventura calcistica è iniziata con l’Inter: che significato ha avuto per te indossare quella maglia?
«Quando a 12 anni ho avuto la chiamata dell’Inter è stata la realizzazione di un sogno, visto che io e la mia famiglia siamo interisti, soprattutto quando poi è entrato il maschile».

L’anno scorso sei approdata alla Riozzese, dove sei diventata vicecapocannoniere della B: te lo aspettavi?
«Ho scelto la Riozzese perché avevo bisogno di giocare e di ricredere in me stessa dopo un anno difficile all’Inter. Ho preso con serenità e divertirmi, e sono riuscita con l’impegno a raggiungere questi risultati. Forse potevo segnare ancora qualche gol in più…».

Adesso sei al Como: cosa ti ha spinto a scegliere questa squadra?
«Sicuramente il fatto che il mister mi conoscesse e mi volesse così tanto mi ha dato una spinta in più, poi parlando col presidente e vedendo una società sera e famigliare ho deciso di accettare questo progetto. Avevo opportunità in Serie A, ma alla fine ho scelto Como e spero di salire di categoria con questa squadra».

Come stai vedendo le tue compagne?
«Siamo un gruppo affiatato e che puntiamo allo stesso obiettivo: lavoriamo per questo, quindi credo che siano tutte le carte in regola per fare bene».

Siete partite bene in questa stagione: quali sono, secondo te, le cose da migliorare?
«Ci sono partite dove il nervosismo può prevalere su tutto il resto, e lì dovremo essere brave affinché questo non accada: quindi dovremo lavorare sull’atteggiamento tra il primo e il secondo tempo».

Come stai vedendo questa Serie B?
«È un campionato competitivo, tante squadre vogliono puntare in alto: sarà molto divertente e strano, va vissuto fino alla fine».

Quanto è cambiato il calcio femminile italiano?
«È cambiato tanto, ci sono stati dei miglioramenti, anche grazie al successo della Nazionale. C’è molto da migliorare, perché c’è ancora qualche pregiudizio. Siamo sulla buona strada, speriamo che il Covid non ci blocchi un’altra volta. Mi auguro di fare un anno completo, per avere sempre più visibilità».

Cosa ne pensi del passaggio al professionismo nel calcio femminile dal 2022?

«Meglio tardi che mai, però bisognerebbe farlo nell’immediato, perché sono tanti anni che lo aspettiamo. Ce lo meritiamo perché facciamo le stesse cose che fanno i maschi».

Come sei fuori dal campo?
«Sono una ragazza molto estroversa e vivace, ma sono sensibile e fragile. Sto lavorando per avere fiducia nei miei confronti».

Quali sono i tuoi obiettivi futuri?
«Per quest’anno spero di raggiugere l’obiettivo col Como di andare in Serie A e un giorno di rindossare la maglia Azzurra».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Como Women e Alessia Rognoni per la disponibilità.

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.