Il Varedo, dopo undici giornate, sta occupando la sesta piazza del Girone B di Promozione con quindici punti, frutto di quattro vittorie, tre pareggi e quattro sconfitte. La squadra deve essere guidata da un tecnico che porti il gruppo a risultati importanti. Ad allenarle è Alessio Romano, che è arrivato quest’anno in terra brianzola. La nostra Redazione ha raggiunto l’allenatore gialloblù per risponderci ad alcune domande.

Alessio cos’è per te allenare una squadra di calcio?
«Allenare una squadra di calcio vuol dire portare delle proprie esperienze e idee, giuste o sbagliare nella testa di altre persone, ma senza imporle, facendo ragionandole su un gruppo di ragazzi e ragazze disposte a accettarle i miei concetti e metterle in atto».

Com’è stato il tuo percorso calcistico?
«Da giocatore ho fatto le giovanili della Pro Patria, per poi andare, brevemente al Torino Primavera e in Serie D al Gallarate. Purtroppo, mi sono infortunato, e ho iniziato ad allenare i portierini di un Oratorio a Lissone, allenare una Scuola Calcio a Desio, fino a tuffarmi nel mondo femminile come allenatore del calcio a cinque femminile della Cus Bicocca che, successivamente, è entrato nel calcio a undici. Dopodiché sono stato al Vittuone a fare l’allenatore in seconda e dei portieri, e infine sono al Varedo».

Perché quest’anno hai deciso di andare al Varedo?
«Parlando con il Presidente Paolo Piccini, il quale ha voluto portare il Varedo nell’ambito rosa nel calcio, mi ha portato a costruire questo progetto insieme a lui e al Responsabile Femminile Vittorio Coldilana, di costruire qualcosa che nel femminile non c’è e riportare questa società nel calcio che conta».

Che gruppo è stato costruito?
«Attraverso alcune mie conoscenze. Ho iniziato con gli arrivi di quattro ragazze di mia fiducia, come Lofoco, Tiraboschi, D’Addario e Formento, poi ho sparso la voce, a trovare altre ragazze a convincere su un progetto che si basa sulla forza di un gruppo appena nato e su un ambiente che è diverso da quello che hanno incontrato. L’obiettivo della squadra è salire di categoria, se non quest’anno nei prossimi anni».

Dopo undici giornate il Varedo è sesto: posizione giusta?
«Per il gioco espresso potevamo essere in alto: abbiamo dominato alcune partite perse per cali psicologici e fisiologici, e poi abbiamo perso alcune pedine nel corso del campionato, come l’infortunio di Formento e l’arrivo di Adriana Ivaniuc che però è stato ufficializzato solo poche settimane fa. La squadra però non era consapevole dei propri mezzi, e secondo me abbiamo quei nove-dieci punti in meno rispetto a quello che abbiamo dimostrato in campo. Ma nel ritorno le cose cambieranno».

Tra le gare perse ci sono delle partite che vorresti rigiocare?
«Sono tre. La prima col Brugherio, dominata in lungo e in largo e abbiamo subito due calci piazzati, ma ha avuto una reazione importante, solo che non è mai arrivato il gol. La seconda col Segrete, dove cinque minuti eravamo in dieci, abbiamo dominato, subito un gol e siamo riusciti a riprenderci, ma era un match da vincere. La terza è col Gessate, dove abbiamo fatto la partita nel primo tempo, abbiamo segnato il vantaggio, poi buttata via in dieci minuti. Le rigiocherei diecimila volte, perché sarebbero state tre vittorie».

La squadra, in vista della ripresa, dove dovrà migliorare?
«Sulla consapevolezza di essere un gran gruppo e una gran squadra. Le ragazze devono crederci, così come ci credo io, lo staff e la società».

Quanto inciderà l’arrivo di Adriana Ivaniuc al Varedo?
«Adriana Ivanuc è una giocatrice che influenzerà il reparto offensivo, perché è una ragazza di qualità, con una grande intelligenza calcistica, sia a livello di punta che a livello di gioco».

Come lo valuti il Girone B di Promozione?
«Lo valuto ancora aperto, con sei squadre che si giocano la vittoria del campionato e i playoff. Lo reputo molto equilibrato, dove si deciderà negli scontri diretti».

Delle squadre impegnate del Girone B di Promozione qual è quella che ti ha sorpreso di più?
«La sorpresa potremmo essere noi, visto che siamo le ultime arrivate. Nessuno ci dava come una squadra così tosta».

Chi può vincere il campionato?
«Il Villa Valle è la squadra più organizzata in grado per vincere il campionato. Noi ce la giocheremo per un posto ai playoff con il Brugherio, la Riozzese e il Gessate».

Secondo te la stagione può arrivare alla fine?
«La stagione può e deve arrivare alla fine per rispetto verso le società che hanno investito in questa stagione».

Come sta il calcio femminile lombardo?
«Il livello del calcio femminile lombardo è molto alto, per via delle società che stanno investendo di più. Molte ragazze che si avvicinano grazie al Settore Giovanile, che Varedo punterà a farlo. Secondo me avrà la possibilità di avere molte squadre davanti là in alto».

Cosa ti aspetti dal 2022?
«Dal 2022 mi aspetto un Varedo consapevole delle proprie forze, che punti a vincere il campionato, se non questo almeno l’anno prossimo, e a riconquistare le posizioni che questa società aveva nel femminile. Per me sarà un grande anno a livello personale, lavorativo e sportivo. Lo vedo come un anno positivo».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia la FBC Varedo e Alessio Romano per la disponibilità.

Photo Credit: Alessio Romano

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.