Alia Guagni, difensore della Fiorentina Women’s e della nazionale italiana, ha parlato in una diretta su Instagram:

“Cosa mi ha spinto a giocare a calcio? Ho seguito le orme di mio cugino e dopo aver provato un poā€™ di sport ho deciso di optare per il calcio. I nostri portieri? Sono tutti matti, anche le donne. Da noi cā€™ĆØ Ohrstrom, che ĆØ svedese ma la diresti napoletana da quanta confusione fa. Poi cā€™ĆØ Durante, una delle persone piĆ¹ scatenate e folli che conosca, e poi Catalina Perez, un poā€™ introversa ma ha le sue chicche, anche se ĆØ arrivata per ultima”.

“Nazionale? Eā€™ un sogno che si realizza, chiunque giochi a calcio sogna di vestirne la maglia. Rappresenti il tuo Paese e affronti le calciatrici piĆ¹ forti del mondo. Io ci sono arrivata molto giovane, nel 2006, anche se allā€™inizio ho fatto poche presenze. Dopo alcuni infortuni sono rientrata e da lƬ ĆØ stato un crescendo fino ad arrivare a livelli molto alti. Lā€™estate scorsa abbiamo vissuto lā€™esperienza fantastica del Mondiale, al quale eravamo arrivate anche un poā€™ a sorpresa”.

“Scudetto? Eā€™ stato incredibile, uno dei momenti piĆ¹ belli della mia carriera. Abbiamo vinto con qualche giornata dā€™anticipo in casa al Franchi. Per me anche solo entrare in quello stadio, dopo che da bambina venivo a vedere la Fiorentina, era da brividi. Se vivi Firenze e dimostri di apprezzarla i tifosi ti amano. Lā€™anno scorso ho scelto di rimanere e quello che ĆØ successo dopo era impensabile, mi hanno dimostrato tutto il loro amore”.

“No al Real Madrid? Io sono fiorentina e quindi ĆØ stata una scelta di cuore, ma poi vincere qualcosa con questa maglia vale il doppio rispetto al vincere da altre parti. Inoltre, lā€™offerta ĆØ arrivata nel momento del passaggio di proprietĆ . Commisso e i suoi uomini mi hanno fatto capire che qui cā€™era un progetto ambizioso anche per le donne. Loro sono molto vicini a noi e sempre sul pezzo: anche ora che siamo a casa, ci scrivono e ci chiamano sempre per sentire come stiamo e sapere se abbiamo bisogno di qualcosa. Questo per me vale tantissimo. La fascia? Sono capitano da dopo lo Scudetto, ereditando la fascia da Giulia Orlandi. ƈ una responsabilitĆ  e una soddisfazione oltre che un orgoglio, ma non riesco mai a ricordarmi del gagliardetto prima di entrare in campo”.

“Coesione del gruppo? Ho avuto la fortuna di avere sempre gruppi uniti qui a Firenze. Ovviamente anche quello attuale non fa eccezione. Lā€™unitĆ  del gruppo fa la differenza. Spesso andiamo a mangiare insieme il sushi e in generale organizziamo un sacco di cose: cene, cinema, aperitivi. Compagne piĆ¹ divertenti? Mauro e Lazaro sono due fuori di testa: gag, scherzi, battute, balletti. Persone cosƬ sono lā€™anima del gruppo. ā€˜Tronisteā€™ dello spogliatoio? Thogersen si ĆØ presentata questā€™anno subito col vestitino e il capello fatto. Una fashion blogger. Deejay? Spesso Paloma che mette sempre musica un poā€™ latina. Coro preferito? Il mio preferito ĆØ ā€˜bombe nellā€™ariaā€™. Eā€™ bellissimo, non vedo lā€™ora di tornare a sentirlo. Dove vivo? Vivo in collina, cā€™ĆØ una curva per arrivare in cittĆ  in cui si vede tutto il paesaggio fiorentino. Ogni giorno mi fermo e penso: ā€˜Ma quanto ĆØ bella Firenze?ā€™. Non mi stanca mai”.

Credit Photo: Alessio Boschi