Cecilia Salvai, difensore della Juventus e della nazionale italiana, ha rilasciato una lunga intervista su Juventus TV. Qui di seguito riportiamo alcuni passaggi.

“Da bambina ero uno scricciolo, avevo i capelli cortissimi e infatti tutti mi scambiavano per un maschio. Avevo le gambe lunghissime, pantaloncini ascellari, non ero un bel vedere, lo ammetto. Con quelle gambe lunghe correvo sulla fascia e mi ricordo che mi divertivo tantissimo con i miei compagni delle media e delle elementari. Con loro condividevo tutto. Sono stati anni molto belli”:

“Ho capito di poter fare la calciatrice negli anni, quando inizi a essere consapevole di cosa vuol dire fare sport nella vita o quando hai una concezione più ampia della vita. Il calcio era un divertimento, lo è tuttora ma con un’altra rilevanza”

“Non sono troppo invasata sul look, mi piace farmi vedere per quello che sono e, in quanto donna, mi piace sistemarmi i capelli, truccarmi un pò. Dipende dai momenti. A questa cosa fino a poco tempo fa non ci davo peso. Fino a 18 anni ero un maschiaccio. Ricordo che alla prima festa di Natale alla Juve erano tutte felicissime e curiosissime: era la prima volta che facevamo una cena del genere con tantissime parsone. E’ stato bello, ci siamo divertite. In questi anni abbiamo ricevuto affetto e stima. La scaramanzia é la regola fondamentale della nostra squadra anche se non lo sei scaramantica, lo diventi. Mi è stata imposta questa cosa. Dai posti in pullman a come siedi a tavola, fino a come metti maglietta e calzettoni”

“Come difensore é bello quando vai in anticipo sull’attaccante. Capisci quello che sta per succedere prima che parta la palla. Con Sara Gama ho un rapporto forte. Siamo agli opposti, siamo diverse ma questa é l’arma in più. Ci siamo compensate, accetto sempre i suoi consigli”.

“Barbara Bonansea é quella che conosco da più tempo. Giocavamo insieme al Torino. Veniamo dalla stessa zona quindi abbiamo molte cose in comune. Abbiamo vissuto insieme gli ultimi tempi della riabilitazione. Avere qualcuno a fianco ti sprona. Quando siamo rientrate sentivamo qualcosa di particolare”

“Nel post carriera non saprei darmi adesso un ruolo preciso. Mi piacerebbe rimanere in ambito calcistico non so però se avrei la pazienza di allenare. Emotivamente non trasmetto moltissimo alle persone al primo aspetto”.

Credit Photo: Arnaldo Cavallotti