Photo Credit: Elena Slavazza

Il Parabiago si trova al secondo posto del Girone A di Promozione con ventitré punti, grazie a sette vittorie, due pareggi e tre sconfitte nelle dodici delle quattordici giornate., e ora è a due sole lunghezze dalla Rivanazzanese capolista del torneo, sebbene le biancogranata hanno una gara in più rispetto alla gielloblù. Domenica le parabiaghesi hanno pareggiato 1-1 contro il Gorla Minore, e a segnare il momentaneo vantaggio granata è stata Elena Slavazza difensore classe ’01 che, al suo secondo anno col Parabiago, ha realizzato la sua prima rete con la divisa parabiaghese. La nostra Redazione ha raggiunto Elena per risponderci ad alcune domande.

Elena quando hai scoperto la passione per il calcio?
«Non so di preciso quando ho scoperto di avere questa passione, ma ricordo che sin dalla prima elementare giocavo sempre a calcio insieme ai miei compagni maschi durante l’intervallo. Questa passione sicuramente si è alimentata all’età di circa nove anni grazie all’Inter del triplete e a Samuel Eto’o. La mia famiglia è sempre fedele ai colori nerazzurri, e io mi innamorai di Eto’o, così da tanto da iniziare a giocare a calcio nella squadra del mio paese».

Cosa ti ha convinto a diventare un difensore?
«Inizialmente ero attaccante, poi all’inizio della categoria Giovanissime per esigenze di squadra ho provato a fare il terzino e mi sono trovata bene fin da subito. Non amavo totalmente difendere e non lo amo tutt’ora, preferisco poter fare tutto, giocare, attaccare e difendere ed il ruolo da terzino mi permetteva di fare tutto; anche grazie alla potenza della squadra in cui giocavo».

Com’è stato il tuo percorso nel calcio fino ad ora?
«Come detto in precedenza, ho iniziato all’età di nove anni e da lì non ho mai smesso, se non per infortuni. Fino ai dodici anni ho giocato nella squadra del mio paese, poi si è presentata l’opportunità di fare un provino per l’Inter Femminile e fino ai diciassette anni ho giocato con i colori neroazzurri. Questi anni sono stata bellissimi e pieni di soddisfazioni oltre che di esperienze, ma purtroppo il cambiamento del mio fisico e la crescita hanno inciso molto sulle mie prestazioni. Gli ultimi due anni sono stati davvero duri, problemi alle ginocchia e alla schiena dovuti dalla crescita, lesione al collaterale, strappo ad un polpaccio e altro ancora. Ho quindi preso la decisione di lasciare l’Inter a diciassette anni sia perché il mio fisico non riusciva più a stare dietro a certi carichi, che per scelte anche personali e di vita; era molto impegnativo per me e la mia famiglia (come per tutte noi ragazzi che giochiamo sin da piccole) andare 4 volte fino a Milano per allenarsi e poi in giro per la Lombardia e di più per le partite. Finito questo periodo, ripeto spettacolare, ho giocato per un altro anno in primavera nelle Dreamers (ora GS Pero, ndr). Con loro ho disputato l’ultimo anno di Primavera prima di passare in Eccellenza sempre con loro. Anche questi sono stati anni molto belli e soddisfacenti che mi hanno permesso di crescere sia personalmente che calcisticamente giocando con persone più grandi di me. Ma i miei problemi fisici non mi hanno mai abbandonata; infatti, a luglio 2020 sono stata operata ad entrambi i piedi rimanendo lontana dai campi per più di un anno. Al mio ritorno, dopo mesi e mesi di fisioterapia e riabilitazione, non ero più in grado di sostenere (per il momento) i carichi di un campionato Eccellenza e soprattutto di una squadra ambiziosa. Ho quindi deciso di accettare la proposta di Veronica ed iniziare un nuovo capitolo nel Parabiago. In quest’anno e mezzo in cui ho giocato a Parabiago ho avuto l’opportunità di creare legami e relazioni molto importanti sia dentro che fuori dal campo, mi sono subito trovata bene con la squadra ed è stata per me anche una nuova opportunità per rimettermi in gioco».

Da due anni fai parte del Parabiago. Cosa ti ha spinto a rimanere in questo club?
«Sono rimasta in questo club perché credo fortemente nella squadra, nel progetto e in chi lo ha attivato. Lo scorso anno pur partendo da zero e con molte ragazze che non avevano mai giocato, ci siamo messe in gioco e siamo cresciute tantissimo tutte insieme. Inoltre, come già detto ho avuto l’opportunità di creare delle relazioni importanti che non volevo e non voglio assolutamente abbandonare. Quest’anno ci è stato presentato un nuovo progetto molto ambizioso con anche qualche innesto a livello di giocatrici e credo che la mia fiducia di rimanere qui sia stata ripagata».

Parliamo della partita pareggiata domenica contro il Gorla Minore: come giudichi questo 1-1?
«Questo risultato ci lascia con un po’ di amaro in bocca, perché siamo state davanti per novanta minuti, abbiamo avuto molte occasioni e abbiamo attaccato tanto subendo solo in alcuni momenti, non siamo state però brave a concretizzare e a non essere totalmente lucide per tutti i novantacinque minuti di gioco. Il Gorla però è un’ottima squadra con la quale è difficile giocare perché molto ben organizzata e strutturata; non a caso mette in difficoltà un po’ tutte le squadre del campionato».

Elena Slavazza mentre ha effettuato un passaggio (Photo Credit: FC Parabiago)

Per te l’1-1 contro il Gorla ha avuto un significato importante, dato che hai segnato il gol del momentaneo vantaggio. Quanto vale, dal tuo punto di vista, questa rete?
«Per me questo gol, che ho segnato alla fine del primo tempo, vale molto sia a livello personale che di squadra, avevo bisogno di sentirmi utile alla squadra e, alla prima occasione che ho avuto di giocare più avanzata rispetto al ruolo da difensore, ho cercato di sfruttarla in tutti i modi. è stato un bel momento anche perché ho visto tante persone felici per me e per il mio gol e questo vale più di qualsiasi altra cosa».

Grazie a questo pari il Parabiago è secondo nel Girone A di Promozione Lombardia. Come giudichi il piazzamento attuale della squadra?
«Se mi avessero detto di firmare per questo piazzamento un anno fa l’avrei fatto subito. Ad oggi vedendo il nostro potenziale ed il nostro percorso ho un po’ di rammarico per alcuni punti persi, però secondo me è davvero un ottimo piazzamento per noi che in nemmeno due anni siamo riuscite a strutturare una squadra con tante ragazze giovani da formare o far crescere. Ce lo meritiamo sicuramente, e spero che potremo chiudere questo campionato nel migliore dei modi».

Delle dodici gare affrontate col Parabiago qual è quella che ti è piaciuta di più? E la partita che vorresti rigiocare?
«La partita che mi è piaciuta di più è stata quella di ritorno con il Como, abbiamo giocato con una carica ed una adrenalina assurda. Davamo tutte il centodieci per cento anche per la compagna di fianco ed è stata davvero una bellissima partita, perché anche loro sono molto giovani e brave sia tatticamente ma soprattutto tecnicamente. Vorrei rigiocare invece la partita con la Rivanazzanese, è stata purtroppo una domenica NO per noi capitata contro la momentanea seconda in classifica (ora prima, ndr). Loro sono state brave ad essere compatte ed “aggressive sin da subito” noi invece non riuscivamo a concretizzare».

Il campionato sta arrivando al termine perché, nel quart’ultimo turno, andrà in casa della Virtus Cantalupo che, all’andata, l’ha sconfitta 3-1. Quanto sarà importante questa partita?
«Questa partita sarà molto importante perché per noi è anche un derby, le partite contro il Cantalupo sono sempre molto faticose e ricche di episodi perché entrambe le squadre danno tutto fino all’ultimo minuto. Loro sono una squadra molto brava, conosco anche qualche giocatrice, mia ex compagna di squadra e devo dire che sono molto brave sia fisicamente che tecnicamente soprattutto a centrocampo. Sarà una battaglia e sarà importantissimo partire sin da subito concentrate e pronte a sacrificarsi».

Come valuti il Girone A di Promozione Lombardia dopo quindici giornate?
«Il girone mi è sembrato più equilibrato rispetto agli altri anni, tra la prima e la sesta in classifica secondo me non c’è tanto divario. Infatti, i risultati sono sempre incerti e le partite sempre molto equilibrate; questo permette anche al campionato di essere molto più interessante. Noi dobbiamo rimanere concentrate per riuscire ad ottenere il miglior piazzamento in vista di eventuali playoff».

Qual è la squadra del torneo che ti ha sorpreso di più?
«La squadra che mi ha sorpreso di più è il Como, secondo me gioca davvero bene. Sono tutte ragazze giovanissime che hanno ottime capacità, fanno girare bene la palla, si muovono bene in campo e sono molto equilibrate a livello di formazione e di rosa».

Le calciatrici del Parabiago in cerchio prima della partita (Photo Credit: FC Parabiago)

Come sta il calcio femminile lombardo?
«Il calcio femminile in Lombardia penso si stia evolvendo bene. Siamo ancora lontani dalle realtà che io grazie alle esperienze fatte con l’Inter ho visto nel resto d’Europa, però già rispetto a qualche anno fa o a quando ero più piccola credo che il movimento stiamo migliorando e stia diventando sempre più grande. Sono molto felice di vedere sempre più società sportive permettere alle ragazze di poter giocare vicino casa senza per forza dover fare km su km per trovare una squadra femminile. Sono convinta che il movimento possa continuare a crescere e spero che sia così anche nelle altre regioni d’Italia».

Com’è il mondo di Elena Slavazza fuori dal campo?
«Il mio mondo è molto semplice quanto allo stesso tempo incasinato ed impegnativo. Sono una Freelance Web Designer, e mi occupo principalmente della realizzazione di siti web, ed inoltre tutti i giorni alleno: una squadra di calcio di bambini del 2016 del mio paese, e allenamenti privati tecnico-tattici sempre di calcio one to one per la società AFT. Amo viaggiare e fare sempre nuove esperienze e amo soprattutto condividerle con le persone importanti per me».

Cosa speri di realizzare nel 2023?
«In questo 2023 spero di togliermi tante soddisfazioni sia a livello personale che calcistico che lavorativo. Calcisticamente parlando spero di poter aiutare la squadra ad andare più in alto possibile e crescere. Personalmente spero di poter continuare a coltivare le poche ma buone amicizie che ho e le relazioni importanti, rendendo sempre felice e tranquille le persone che mi stanno accanto. Lavorativamente parlando spero di affermarmi sempre di più, avviare nuovi progetti stimolanti continuando a crescere e formarmi per migliorare».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia la FC Parabiago ed Elena Slavazza per la disponibilità.

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.