Il Cesena sta occupando la quarta posizione della Serie B con undici punti. La formazione ha grandi individualità al suo interno, come ad esempio Eleonora Petralia, centrocampista classe ‘89 e che ormai da quattro anni è un punto di forza delle cavallucce.

Eleonora quando è partita la tua passione per il calcio?
«La mia passione è partita a cinque anni, ho iniziato ai Piccoli Amici del settore maschile della squadra di Ferrara, la mia città, fino ai tredici anni, poi sono andata a Imola, e grazie ai sacrifici dei miei genitori che mi hanno portato avanti e indietro tutti i giorni sono approdata in prima squadra fino ad arrivare in Serie A negli anni successivi».

Cosa ti ha portato a diventare una centrocampista?
«Il mio ruolo sarebbe quello di trequartista, dietro le punte, In Serie A ho giocato da terzino, mentre in questo campionato gioco anche a centrocampo e in attacco».

Nel 2016 passi al Castelvecchio: cosa ti ha spinto a scegliere quel progetto?
«Terminata la mia esperienza al San Zaccaria sono andata in una squadra di calcio a cinque che però non è andata benissimo. Quando sono passata al Castelvecchio è stato amore a prima vista, perché mi ha fatto tornare la voglia di giocare. Non cambierei con nessun’altra società, perché riesce a valorizzarti come persona. Sceglierei mille volte ancora questa squadra».

Due anni dopo diventa Cesena: cosa ha significato per te indossare la maglia delle cavallucce?
«Io abito a Cesena da dodici anni: ormai questa è casa mia, ci ho piantato le mie radici e progetti futuri. Giocare per questa squadra è una grande emozione».

Quest’anno siete al quarto posto: posizione in linea con le aspettative?
«Sì perché noi siamo partite con l’obiettivo di migliorare lo scorso anno e dare il massimo, poi vedremo quello che verrà alla fine del campionato».

Come stai vedendo questa Serie B?
«Più equilibrato rispetto all’anno scorso. Il livello tecnico si è alzato. Non ci sono partite facili, non c’è mai un risultato netto, nonostante Como e Lazio, che hanno fatto un mercato importante, sono le squadre favorite».

Com’è il calcio femminile in Emilia-Romagna?
«L’Emilia-Romagna è una di quelle regioni che crede molto nel settore giovanile e valorizza le bambine con l’obiettivo di portarle in prima squadra».

Cosa pensi del passaggio imminente del professionismo nel calcio femminile italiano?
«Penso sia una bella notizia perché da due anni a questa parte il calcio femminile italiano dal punto di vista mediatico sta prendendo piede e valore: mi auguro arrivi anche questo momento».

Descrivici l’emozione calcistica più bella che hai avuto.
«Era la prima partita che giocavo in Serie A con il Riviera di Romagna e affrontavamo la Torres campione d’Italia. Vicino il tunnel mi ritrovo Patrizia Panico, che era un punto di riferimento per me da piccolina: avevo realizzato un mio sogno».

Qual è il tuo gol più bello che hai realizzato?
«Il mio gol più bello l’ho realizzato contro il Genoa due anni fa: dalla trequarti di campo tiro al volo, metto la palla alle spalle della mia attuale compagna di squadra Alice Pignagnoli».

Raccontaci la tua vita extra calcistica.
«Sono una professoressa di educazione fisica all’Istituto Alberghiero, ed è un lavoro che mi piace tantissimo: l’insegnamento è fondamentale, soprattutto nello sport. Sono legata molto alla mia famiglia, ho una sorella gemella. Coltivo rapporti importanti. Sono una persona semplice: mi piace leggere e ascoltare musica».

Come immagini il tuo futuro?
«Ho deciso di realizzare la mia vita a Cesena, perché mi darà ancora tanto. Il mio futuro sarà ancora nello sport: oltre ad insegnare mi piacerebbe diventare preparatrice atletica e costruire una famiglia».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Cesena FC Femminile ed Eleonora Petralia per la disponibilità.

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.