Il Como Women ha battuto per 4-0 il Palermo, e continua a restare in scia della capolista Brescia. Quando mancano due turni alla fine della Serie B, il sogno A per le lariane è ancora possibile, per questo servono i gol delle attaccanti, in particolar modo quelli di Elisa Carravetta, bomber classe 2002 ex Inter e Pink Bari, e arrivata quest’anno in terra comasca. La nostra Redazione ha raggiunto nuovamente Elisa, autrice di quattro gol stagionali, per risponderci ad alcune domande.

Elisa cos’è per te giocare a pallone?
«Per me è giocare a pallone è una grande passione che è puro divertimento, valvola di sfogo e un’ancora di salvezza».

Quando hai capito di essere un’attaccante?
«Da piccola giocavo in porta, perché i maschi e non mi passavano mai la palla. Un giorno ero a un torneo, mi hanno messo in attacco e ho segnato tre reti: da lì mi sono resa conto che il mio obiettivo era quello di fare gol»

Hai qualche gol che ti ha lasciato dei bei ricordi?
«Ne ho tre. Il primo ero alle Giovanissime con l’Inter e giocavo l’ultima di campionato contro il Brescia, dove abbiamo vinto 2-1, segnando di pallonetto, da fuori area, su assist della mia attuale compagna di squadra Lucia Pastrenge. Il secondo è stato il 2-0 segnato, sempre con l’Inter ma con la Primavera, contro la Juventus. Il terzo è la punizione, realizzata quest’anno con la maglia del Como, nella gara contro Pro Sesto, frutto del lavoro avuto con il mister e con Greta Di Luzio».

Nella Serie B c’è la Pink Bari, squadra che hai giocato lo scorso anno: cosa ti ha lasciato?
«Bari mi ha insegnato a vivere, a tirare fuori il mio carattere e mostrare la mia personalità».

Elisa Carravetta con Belén Taborda (a destra) e Chiara Cecotti (a sinistra)

Cosa ti ha convinto quest’anno a far parte del Como Women?
«Il giorno in cui mi sono diplomata sono stata contattata da mister de la Fuente, che già conoscevo ai tempi dell’Inter, e lo reputo un bravo allenatore. Poi conosco il Direttore Generale del Como Miro Keci, il quale mi ha riferito che avrebbe cambiato la squadra per questa stagione. Posso dire che, attualmente, mi sto trovando bene, e devo dire che questo è il miglior gruppo che ho incontrato fino ad ora. Il Como è stato costruito bene: abbiamo tante giovani con alcune di esperienza, e per questo desidero ringraziare quest’ultime, Emma Lipman, Chiara Cecotti, Giulia Rizzon e Vivi Beil che mi hanno supportato nei momenti difficili».

Questo gruppo ha permesso di essere secondo ma ad un punto dal Brescia: credi che il Como possa ancora puntare alla vittoria finale?
«Noi ci crediamo, anche se domenica potrebbe essere decisiva. Sappiamo che siamo consapevoli del nostro percorso che abbiamo fatto, soprattutto quando ci siamo rialzate nei momenti di difficoltà».

Parliamo del poker segnato domenica contro il Palermo: quanto conta questo successo?
«Il nostro obiettivo non è guardare la squadra che abbiamo davanti, noi dobbiamo fare bene».

Domenica ci sarà il Cortefranca: che gara potrebbe essere?
«Il Cortefranca è, senz’altro, la rivelazione del campionato, e pensa che avrà molte carte da giocare, così come le avremo anche noi domenica».

Credi che, con l’arrivo del professionismo, possa dare uno slancio al calcio femminile italiano?
«Con l’arrivo del professionismo credo ci siano tutti i lati postivi, come i riconoscimenti e i vantaggi che avremo, ma allo stesso tempo sarà molto difficile per far crescere il movimento giovanile, dato che le giovani potrebbero trovare poco spazio».

Come sei fuori dal campo?
«Fuori dal campo sono una persona divertente e solare, perché mi piace portare allegria e un po’ d’ignoranza al gruppo».

Cosa c’è nel tuo futuro?
«Nel mio futuro penso che ci sia il calcio in questo momento e arrivare alla fine della mia carriera con tante soddisfazioni. Mi piacerebbe fare un’esperienza all’esterno, ma sono comunque contenta di essere qui al Como».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Como Women ed Elisa Carravetta per la disponibilità.

Photos Credits: Como Women

Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.