Photo Credit: Erika Franchi

Domenica si giocherà la finale di Coppa Lombardia Promozione, e a contendersi il trofeo saranno Villa Valle e Women Rivanazzanese. Quest’ultima, che attualmente occupa la terza posizione del Girone A con sedici punti, ha sconfitto in semifinale la Virtus Cantalupo sia all’andata, uno a zero, che al ritorno per zero a due. Nel match che si è giocato sul campo del Cantalupo le gialloblù sono andate in rete Aurora Moro ed Erika Franchi. Ed è proprio all’attaccante classe ’96, che tra l’altro ha già messo a segno cinque gol in campionato, la protagonista della nostra intervista di oggi.

Erika cos’è per te avere un pallone tra i piedi?
«Il calcio, in un modo o nell’altro, ha sempre fatto parte della mia vita fin da bambina. È sempre stato un bel passatempo, uno sfogo. Avere il pallone tra i piedi mi ha sempre liberato la mente, ed è molto bello che dopo anni sia ancora così. È un po’ la soluzione liberatoria e allo stesso tempo divertente che ti fa tirare un sospiro di sollievo a fine giornata. Quando metto piede in campo sento questo».

Come hai scoperto di essere un’attaccante?
«In realtà non è stata proprio una scoperta. Da quando ho iniziato a far parte di squadre che partecipavano a campionati, con la sola idea di mettermi a disposizione della squadra e delle necessità che potevano comparire, ho sempre svolto con entusiasmo tutto ciò che mi veniva richiesto. Basti pensare che sono partita come terzino, per arrivare poi a giocare come esterno alto di centrocampo, a volte anche come seconda punta. Diciamo che più che scoprirlo io, l’hanno scoperto gli altri, ma devo anche ammettere che mi ci sono subito trovata molto».

Ti va di raccontare il tuo percorso calcistico?
«Ho iniziato quasi come tutte le bambine della mia età a giocare all’oratorio, al doposcuola, per poi entrare a dieci anni nella squadra di maschietti del mio paese, l’Aurora Pontecurone. Erano tempi diversi e non c’erano ancora molte squadre femminili nel circondario, soprattutto per quanto riguardava il settore giovanile; quindi, ho giocato lì finché l’età me l’ha permesso. Ho smesso per un paio d’anni, per ricominciare poi a Novi Ligure dove sono rimasta quattro anni, giocando anche in Serie B e vincendo un campionato di Serie C. Nel 2020 poi a causa di divergenze mi sono spostata a borghetto per poi arrivare a giocare qui alla Riva quest’anno».

Da quanto tempo sei alla Women Rivanazzanese? Perché hai scelto questo club?
«La prima squadra della Women Rivanazzanese è nata quest’anno ed io ho iniziato quest’anno a giocare qui. Devo ammettere che la scelta è stata ponderata, nonostante il borghetto non riuscisse a rifare la squadra, non è stata una scelta semplice. Non sapevo se viste le esperienze precedenti avessi ancora voglia di mettermi in gioco. Il mister però mi ha presentato il progetto della Rivanazzanese, che oltre a contare un settore giovanile invidiabile mi dava ancora la possibilità di mettermi in gioco e di rivedere alcune mie vecchie ex compagne, quindi ho accettato».

Affrontiamo la stagione attuale, e la Rivanazzanese è in finale di Coppa Lombardia Promozione. Quanto vale per te arrivare all’atto conclusivo di questo torneo?
«Non posso negare di essere entusiasta, ma allo stesso tempo molto emozionata.  Per me è un risultato importante, arrivare all’atto conclusivo è il giusto premio del duro lavoro che c’è dietro a questa squadra, che sta costruendo qualcosa, mattoncino dopo mattoncino. Ora speriamo di arrivare a mettere anche le punte di questa piramide».

Un risultato arrivato grazie al doppio successo ottenuto contro la Virtus Cantalupo. In che modo sono giunte queste due vittorie?
«Abbiamo preparato queste partite con tanta attenzione al dettaglio. Conoscevamo già le nostre avversarie avendole incontrate precedentemente in campionato e nonostante la classifica le ponga al di sotto di noi sono state un avversario che ha lottato con noi quasi alla pari. La vittoria nella partita di andata è stata una battaglia, viste anche le condizioni meteorologiche avverse, il ritorno è stato frutto della mentalità della squadra, e perché no, anche di un po’ di cabala».

Tra l’altro per te la soddisfazione è doppia, visto che hai segnato, nel ritorno, il gol che è valsa la certezza di andare in finale.
«È stato davvero un bel momento. Al di là del gol in sé che ha quasi certamente chiuso il discorso qualificazione per la finale, mi piace soffermarmi sulla soddisfazione che è stata per me e per tutto il gruppo. Quando la squadra è così unita che anche le ragazze della panchina si fanno 40 mt di campo per venire a festeggiare con chi è in campo lasciandosi andare in un lungo abbraccio non c’è molto da dire, il senso è tutto lì».

La finale di Coppa, per l’appunto, è dietro l’angolo, e domenica ci sarà il Villa Valle. Secondo te cosa dovrà fare attenzione la squadra in vista di quest’importante gara?
«La squadra dovrà mantenere alta l’attenzione, lo stiamo facendo già da lunedì e continueremo a farlo per tutta la settimana, cercando di focalizzare il nostro obiettivo per raggiungerlo nel migliore dei modi. Testa, cuore e polmoni».

Passiamo al campionato, e la Rivanazzanese è terza nel Girone A. Secondo te questo piazzamento è in linea con le tue aspettative di inizio stagione?
«Siamo terze a tre lunghezze dalla capolista, ed è sicuramente una posizione che ci dà soddisfazione. Non si può dire che avessimo aspettative ad inizio anno, se non quella di fare bene divertendoci, dando soprattutto un punto di riferimento a tutte le ragazze del settore giovanile. Abbiamo preso coscienza di quel che potevamo fare piano piano, ma c’è ancora molto lavoro da fare».

Delle gare disputate con la Rivanazzanese all’andata c’è una che vorresti rigiocare?
«Rigiocherei volentieri la partita con il Laveno Mombello, da noi persa per zero a tre. Abbiamo affrontato la gara nel modo sbagliato, ma è stato un ottimo punto di ripartenza per il futuro. Da lì abbiamo decisamente ingranato la marcia nel modo corretto».

Il campionato ripartirà il 5 febbraio e la tua squadra affronterà il Città di Castello Cantù. Cosa temi delle avversarie?
«Ogni partita è a sé. La ripartenza del campionato sarà un momento importante del nostro percorso, non sarà facile mantenere la stessa soglia di attenzione per tutto il girone di ritorno; quindi, ogni avversaria è temibile allo stesso modo. Dovremo cercare di non subire il loro gioco che gli ha permesso di segnare due gol all’andata, cercheremo di migliorare questa cosa nonostante la vittoria, considerando che saremo anche a casa loro, non sarà semplice».

Oltre alla Rivanazzanese quali possono essere le squadre che possono puntare alla salita in Eccellenza?
«”Oltre alla Rivanazzanese” ci lusinga molto, ci stiamo accorgendo delle nostre potenzialità. Direi sicuramente Il Como e il Parabiago, che sono due squadre molto organizzate sia a livello di gioco che a livello di mentalità, sono infatti le due squadre sopra di noi in classifica rispettivamente a due e tre lunghezze».

Secondo te come sta il calcio femminile in Lombardia?
«Devo ammettere che è il mio primo campionato prettamente lombardo, negli anni precedenti erano campionati di livello nazionale o di Eccellenza piemontese. Da quel che ho potuto notare il livello è molto più alto di quanto mi aspettassi, c’è un buon margine di crescita».

Com’è la tua vita extracalcistica?
«Sicuramente molto frenetica, lavoro come consulente bancario, cerco di coltivare interessi e relazioni anche al di fuori dello spogliatoio, ho una relazione stabile da un paio d’anni, e sono volontaria della Croce Rossa italiana a Novi Ligure».

Quali sono gli obiettivi che vorresti raggiungere quest’anno?
«Gli obiettivi calcistici, per scaramanzia, non so se voglio dichiararli. Ma, come ho già sottolineato, siamo un gran bel gruppo, capace di essere squadra anche, e soprattutto, fuori dal campo. Abbiamo creato una bella sinergia. Ormai sta solo a noi, e al lavoro instancabile del nostro mister e dei suoi collaboratori, cercare di far convergere il tutto verso la direzione che vogliamo. E, se riusciamo, a completare la nostra piramide di mattoncini con qualche titolo, a breve e lungo termine, non potremo che essere felici. Crepi il lupo!».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia la Women Rivanazzanese ed Erika Franchi per la disponibilità.

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.