Photo Credit: Emanuele Colombo - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

La perseveranza può essere così utile in un campionato come questo? Sicuramente. Lo sa bene l’Angelo Baiardo che, anche nelle più recenti dispute, ha dimostrato quanto internamente vi sia una generale politica di condivisione delle scelte e degli obiettivi preposti, utile a collezionare prestazioni di tipo positivo in un percorso fatto di continue sorprese.

Se è vero che fare squadra porta risultati migliori, la sesta posizione momentaneamente occupata dall’insieme ligure fa da specchio ad un lavoro di crescita che merita menzione, anche dando un’occhiata al precedente percorso nel medesimo girone; sei anche i risultati consecutivi favorevoli (due sono parità) raccolti in questa ultima fase che incrementano in parte la soddisfazione della squadra, ancora in cerca di risposte concrete e di una piena fiducia nel proprio potenziale.

Di questo e tanto altro abbiamo parlato con Eugenia Zella; la figura d’esperienza neroverde, classe ’90, si è espressa così in merito all’attuale viaggio nei medesimi colori.

Benvenuta Eugenia. Il centrocampo è ormai il tuo territorio e continui ad essere coinvolta nella scommessa Baiardo. Scatta una fotografia della attuale situazione collettiva ed individuale.

Parto dalla situazione collettiva: posso dire che la squadra è sicuramente in crescita; stiamo affinando il sistema di gioco con cui abbiamo giocato la maggior parte delle partite, cioè il 4-3-3, inserendo anche un secondo modulo da utilizzare a seconda della necessità. Si tratta, quindi, di un continuo lavoro su aspetti sia tecnici che tattici e il gruppo, a parer mio, sta rispondendo bene.

A livello individuale non è la prima stagione in cui mi trovo a giocare da centrocampista ma quest’anno ho ricoperto maggiormente il ruolo di play maker che per me è nuovo in quanto, solitamente, ricoprivo il ruolo di mezz’ala destra.
È sicuramente molto stimolante dal cercare di calarmi in un ruolo leggermente diverso che sto cercando di interpretare al mio meglio, grazie anche al lavoro molto attento del mio allenatore con cui mi confronto spesso.

Il sesto posto è oggettivamente un ottimo traguardo in un campionato come questo. I passi in avanti ci sono stati e sotto tanti punti di vista. Pensi manchi qualcosa alla squadra per essere ancora più competitiva? I pro in questo momento, invece, quali sono?

La posizione di classifica denota sicuramente un buon risultato, ma per la mia visione è più un punto di partenza. La squadra è stata rivoluzionata parecchio in estate, perdendo anche più di un elemento di valore come l’ex capitano Librandi e Tortarolo. Sicuramente manca un pochino di convinzione nei nostri mezzi e forse una maggior cura del dettaglio che, spesso, in questa categoria, fa la differenza; le basi di quello che la società chiama “anno zero”, però, sono molto positive e mi auguro di scalare comunque qualche posizione ulteriore perché i valori ci sono.

Parliamo di risultati: di recente l’1-1 davanti alla Solbiatese. Giusto finale?

La partita con la Solbiatese è stata impegnativa ma, a parer mio, fino ad ora la miglior prestazione messa in campo, soprattutto come mole di gioco.
Vi è un pò di rammarico per la mancata concretizzazione delle tante occasioni avute, soprattutto nella prima metà di gioco; nonostante ciò, considerato il valore delle avversarie, credo che la parità sia comunque il risultato corretto.

Diverse le formazioni che ambiscono al massimo titolo, ma è evidente anche il vostro obiettivo di giocare una seconda fase della stagione con una ulteriore costante crescita, sia dal punto di vista della costruzione che da quello del risultato. C’è qualche aspetto sul quale ancora vorreste mettervi in discussione?

Per come è stata impostata la stagione e per il tipo di lavoro che ci viene proposto dal mister, l’obiettivo è sempre la crescita, sia personale che di collettivo, e per riuscirci l’unica strada è mettersi in gioco analizzando le prestazioni fatte volta per volta e continuando a lavorare su errori e sui meccanismi che funzionano meno. Personalmente mi piacerebbe strappare qualche punto alle “big” e vincere il maggior numero possibile di scontri diretti perché sarebbe sinonimo di maturità.

Ora ad aspettarvi c’è il Formello, neopromosso già messo ko in andata. Che partita ti aspetti?

Mi aspetto una gara impegnativa, come del resto era stata quella di andata, nonostante la vittoria. È una squadra abbastanza fisica che tende a far giocare male le avversarie, e questo per me è un valore.
Dalla mia squadra mi aspetto concretezza e maturità per riuscire ad imporre il nostro gioco e ottenere tre punti imprescindibili.

Ci salutiamo con i progetti in cantiere individuali e l’augurio che senti di fare al gruppo per il miglior prosieguo del percorso.

Progetti personali? In un futuro mi piacerebbe fare qualche corso da allenatore od intraprendere quello da preparatore atletico, per il momento, però, mi riesce difficile pensare a un dopo campo.
Al gruppo auguro, invece, un girone di ritorno in cui vengano messe in evidenza tutte le potenzialità presenti e di acquisire la consapevolezza completa dei propri mezzi per mettere le basi per stagioni sempre più competitive!

Si ringrazia Eugenia Zella e la società tutta per la gentile concessione.