La PCG Bresso Renate Women si appresta a partecipare per la prima volta al Girone B di Promozione, ma la voglia è tanta, e le ragazze vogliono fare bene: per questo ci siamo rivolti alla ventenne capitana, centrocampista e allenatrice Under 15 Gaia Canepa.

Gaia cos’è per te il Circolo Giovanile Bresso?
«Per me rappresenta la mia crescita, sia a livello calcistico che umano: sono qui da sette anni e vivo umanamente, perché mia ha dato la possibilità di allenare anche le bambine. Per me è sempre un piacere far parte di queta Polisportiva ed essere una bandiera».

Che significato ha per te giocare a centrocampo?
«Per me ha un grande significato, perché mi piace impostare alla Pirlo e l’assist per il gol, ma mi piace attaccare e fare parte del fulcro del gioco è la cosa più divertente».

Parliamo della nuova stagione: cosa ti aspetti dalla tua squadra?
«Quest’anno abbiamo alcuni acquisti che ci hanno fatto fare un cambio mentale: faccio un esempio, durante gli allenamenti Giorgia Parolini, la nostra nuova arrivata, spronava una compagna se sbagliava qualcosa. Stavolta si è creato un gruppo unito, tanto che alcune di noi sono andate in vacanza insieme, e questa cosa mi ha colpito molto. Sono ottimista, vogliamo vincere cercando di fare un bel calcio, che è la cosa che ci ha contraddistinto».

Che impressioni hai sul Girone B di Promozione?
«Per noi è una cosa nuova, ma se da una parte ci mette timore, dall’altra non abbiamo nulla da perdere, perché dobbiamo dare il massimo».

Tu alleni anche l’Under 15 del PCG: come è per te allenare le bambine?
«Prima allenavo i bambini delle elementari, ora alleano queste ragazze che sono in terza media: se da una parte bisogna essere un punto di riferimento, dall’altra devi avere quel giusto rapporto di amicizia. Per me allenarle vuol dire trasmettere quegli insegnamenti che mi ha dato Paolo Conte (DS del PCG Bresso, ndr), e la filosofia è quello fio giocare bene a calcio».

Come lo vedi il calcio femminile lombardo?
«Vedo una crescita esponenziale, dove si vogliono costruire basi solide, con società che cercano allenatori qualificati».

Secondo te quanto inciderà il professionismo nel calcio femminile italiano?
«Dobbiamo dare un po’ di fiducia al nostro calcio, perché è importante per una ragazza considerare il calcio come un vero e proprio lavoro».

Com’è la tua vita fuori dal campo?
«Ho appena fatto il primo anno di Psicologia alla Bicocca di Milano, e ho messo sempre al primo posto, oltre al calcio, alo studio, per cui cerco di avere equilibrio in queste cose».

Che sogno hai in mente per il Circolo Giovanile Bresso?
«Come giocatrice vorrei dare il mio contributo finché me lo consente, perché la società mi ha dato tantissimo, e il mio sogno è quello di salire di categoria. Da allenatrice vorrei costruire qualcosa di grande, cercando di tramettere tutti i valori che mi hanno dato, come il rispetto e l’educazione. Vedere una ragazza tra dieci anni matura grazie al mio contributo che ho dato sarebbe per me una grande soddisfazione».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Circolo Giovanile Bresso e Gaia Canepa per la disponibilità.

Photo Credit: Gaia Canepa

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.