La centrocampista del Brescia Calcio Femminile Gaia Farina ha rilasciato nei giorni scorsi un’intervista per il quotidiano BresciaOggi.
Gaia ha cominciato a raccontare i suoi primi passi col mondo del calcio: “Ho iniziato a giocare perché non volevo andare a scuola. Avevo appena iniziato le elementari, è stato un trauma, così i miei genitori hanno pensato a qualcosa che mi permettesse di vivere serenamente quel periodo e un giorno si sono trovati in mano il volantino della scuola calcio. Giocavo con i miei amici e compagni di classe, ogni tanto provava anche qualche bambina, ma alla fine rimanevo sempre l’unica femmina. Non mi è mai dispiaciuto, anzi. Mi divertivo così tanto con i maschi che ho ritardato il possibile ingresso nel calcio femminile”.
Farina ha spiegato la storia del suo ruolo: “Mi piace di più attaccare che difendere, come centrocampista sto imparando a gestire anche la fase difensiva: è molto importante, perché in questa categoria non puoi permetterti di sbagliare“.
Sul campionato di Serie B con la maglia del Brescia la Leonessina ha commentato: “Sono contenta di come sta andando: non mi aspettavo di giocare così tanto, ci sono ragazze molto esperte, che si sono fatte valere nelle serie più alte. E abbiamo adottato un nuovo modulo, un 3-4-1-2 in cui sono diventata esterna di centrocampo, ma dopo qualche sforzo iniziare mi sto adattando anche a questa posizione. Rispetto all’anno scorso la differenza maggiore è l’intensità. Ogni partita è una battaglia, ogni piccola distrazione può risultare decisiva“.
Sul gol all’Orobica la diciottenne bresciana ha risposto così: “Quando sono davanti alla porta non penso più di tanto: il mio corpo si muove naturalmente. Sono stata felicissima del gol all’Orobica, da tempo cercavo la rete in Serie B. Davanti al portiere non sono stata a pensare: l’ho scartato e poi ho visto il pallone in rete“.
Sul significato di vestire la divisa biancoblù Farina spiega così: “A Brescia mi sono sempre trovata benissimo. Quest’anno il gruppo è fantastico: se potessi giocherei tutto il tempo. Sono cresciuta nel Brescia, vestire questa maglia mi rende orgogliosa. Il mio sogno fin da bambina è diventare calciatrice e adesso sogno di portare le Leonesse in Serie A, dove meritano di essere, sarebbe l’emozione più grande. La maturità? Non è un problema, anche se non mi resta tempo per altro“.
Photo Credit: Brescia Calcio Femminile