Photo Credit: Laura Perniciaro - ASD Polisportiva Monterosso

La Polisportiva Monterosso ha suggellato domenica scorsa una stagione che resterà nella sua storia, dato che le bergamasche hanno sconfitto 5-1 la Tharros, aggiudicandosi così la Coppa Italia Eccellenza, aggiungendo così al successo del campionato, con annessa la salita in Serie C, e Coppa lombarda di categoria.
A dare il via al successo della squadra di Massimo Vezzali sulla Tharros è stata Laura Perniciaro, centrocampista classe ’92 che veste la maglia del Monterosso per la terza stagione consecutiva.
La nostra Redazione ha raggiunto Laura, che è tornata a segnare dopo un anno, per risponderci ad alcune domande.

Laura, cosa ti ha portato a diventare una calciatrice?
«Ho iniziato a giocare a calcio da piccolissima con gli amici di scuola, ma anche con mio fratello. Il pallone per me è sempre stato nella mia vita».

Come hai capito di essere una centrocampista?
«Ho sempre fatto il centrocampista, anche se prima partivo da ala destra, sebbene avessi tecniche più di corsa, poi, una volta arrivata all’Atalanta Femminile, l’allenatore mi ha messo come mediano davanti alla difesa, dove poi il tecnico Alessandro Mondini mi ha visto come perno basso di un centrocampo a tre, e ciò mi ha permesso di esprimere le mie qualità».

Ti va di raccontarci il tuo percorso calcistico?
«Ho iniziato a nove anni nella squadra di Cornovo fino a dodici anni, dopodiché grazie a Beppe Lussana sono approdata all’Atalanta Femminile per quattro anni giungendo a Presezzo, che poi diventerà Villa Valle e Voluntas Osio. Nel 2020, nel pieno del periodo Covid, io e altre due mie compagne abbiamo deciso di andare al Monterosso».

Tu sei al Monterosso da tre anni. Cosa ti ha portato a rimanere in questo club?
«Sicuramente, quello che mi ha portato ad entrarci è il fatto che la società abbia al suo interno un Settore Giovanile e che credesse molto nel calcio femminile. Poi, visto che lo scorso anno eravamo arrivate seconde in campionato e alla finale di Coppa, dove tra l’altro sono rimasta fuori per infortunio, ho trovato lo stimolo per rimanere qui».

Parliamo di questa stagione che è stata trionfale per il Monterosso, dove ha vinto il campionato, la Coppa Lombardia e la Coppa Italia di Eccellenza. Ti aspettavi di fare un’annata così vincente?
«Sicuramente è andata oltre le aspettative, e questa cosa è stata veramente molto bella».

Entriamo nel campionato conquistato qualche settimana fa. Quando hai capito che la squadra avrebbe fatto suo questo torneo?
«Quando abbiamo perso all’andata contro la Doverese, abbiamo fatto quadrato e cercato di capire dove migliorare, sia a livello di spogliatoio e che a livello di prestazione globale ed individuale. Poi, una volta recuperata tanta gente dall’infermeria, li ci siamo dette che se fossimo andate a regime avremmo detto la nostra».

Poi si aggiunge la vittoria nella fase lombarda di Coppa, ma col Sedriano è arrivato un risultato di misura…
«La partita contro il Sedriano è stata sofferta, perché era abbastanza quadrata, ma in quell’occasione abbiamo dato una prova di maturità importante, perché siamo state in controllo della partita, nel senso che non ci siamo scomposte e non perdendo il pallino di gioco, cercando di mantenere il risultato fino alla fine».

Infine, la ciliegina sulla torta, ovvero la conquista della Coppa Italia di Eccellenza, dove il Monterosso ha avuto la meglio sulla Tharros.
«Abbiamo avuto tante occasioni, perché il risultato poteva essere più rotondo fin dall’inizio della partita, ma la Tharros ci ha messo in difficoltà, tanto che alla prima occasione hanno trovato il pareggio. Poco prima della pausa abbiamo segnato il due a uno, e lì abbiamo avuto la percezione di portarcela a casa. Nella ripresa abbiamo gestito la partita, ma nel finale, complice il gran caldo, abbiamo dilagato. Quindi credo che questo cinque a uno è un risultato più che giusto».

Tu hai dato il via al successo del Monterosso sulla Tharros col gol del vantaggio. Ma la tua rete è stata importante, perché sei tornata a segnare dopo un anno di astinenza.
«Io sono una che non ha il vizio del gol, ma aver segnato quella rete è stata emozionante, tanto che ho pianto una volta che l’ho realizzato».

A chi dedichi questa Tripletta?
«La dedico a tutti, perché è stato un anno veramente tosto, e senza l’aiuto reciproco non avremmo concluso l’anno in questo modo».

Tra poche settimane ci sarà il Mondiale. Dove può arrivare l’Italia secondo te?
«Le speranze sono quelle di arrivare più in avanti possibile. Ovviamente, l’Italia, a differenza di altre squadre, deve fare un cammino di calcio femminile ancora più approfondito».

Il calcio femminile nel nostro Paese sta crescendo bene o no?
«Sta crescendo rispetto agli anni in cui ho iniziato a giocare a pallone, ma c’è ancora tanto lavoro da fare a livello di Settore Giovanile, marketing e sponsor».

Com’è la tua vita fuori dal rettangolo di gioco?
«Faccio l’impiegata back-office in un’azienda, suono la chitarra, e faccio pagelle “simpatiche” sulla mia squadra».

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
«A livello calcistico vorrei rigiocare la Serie C, a livello personale sono, al momento, abbastanza soddisfatta».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’ASD Polisportiva Monterosso e Laura Perniciaro per la disponibilità.

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.