Nella stagione 2019-2020 il Picerno ha giocato per il terzo anno di fila nel torneo d’Eccellenza lucana. La formazione rossoblù, legata alla società maschile, è stata guidata dal tecnico Carmine Filiani. A capitanare la formazione picernese è stata Maria Carleo, difensore classe ’86 al suo secondo anno in rossoblù. Abbiamo raggiunto, per qualche battuta, la calciatrice originaria di Picerno.

Maria quale è stato il tuo approccio al mondo del calcio?
Sin da bambina mi sono sempre dilettata a giocare con un pallone. Il mio primo vero passo verso il calcio femminile è arrivato all’età di 12 anni: nel mio paese si formò la squadra del Picerno e mia cugina Angela mi trascinò in questa nuova realtà. Ero la più piccola e per due anni potevo solo allenarmi con il gruppo non avendo un’età adeguata per scendere in campo in gare ufficiali”.

Una volta giunta a 14 anni poi hai cominciato la tua carriera da calciatrice. Hai calcato anche i campi anche in Serie B giusto?
“Si, ho iniziato a giocare nel mio peaese. Con il Picerno ho giocato per 6 anni circa, nella vecchia Serie C regionale. Qui mi sono formata come calciatrice raggiungedo poi la B, per due anni, con il Marsico Nuovo, dove ho giocato per 5 campionati. Prima del mio ritorno a Picerno, dove ho giocato per altri due anni, ho avuto esperienze nel futsal dove putroppo mi infortunai gravemente”.

Hai giocato anche in A2 di calcio a 5, come è stata la tua esperienza sul parquet?
“Nel futsal ho giocato a 5 Rionero, due anni in Serie C ed uno in A2., prima del mio passaggio al Potenza Lions, dove ho giocato altre 3 stagioni in Serie C. Purtroppo qui mi sono femrata per un grave infortunio al ginocchio che mi ha lasciato ai box per un anno circa. Di quegli anni ricordo gli incroci con un club storico del calcio a 5 come lo Statte Taranto. Non posso dimenticare la prima rete in A2, rara per me che giocavo in difesa, contro il Benevento. Su uno schema provato e riprovato in allenamento mi trovai libera per concludere dalla distanza, ricordo l’abbraccio di tutte le mie compagne una volta entrare la palla in porta. Sicuramente il calcio a 5 è molto seguito dalle nostre parti, con palazzettti dello sport spesso gremiti e tanta gente che si fa sentire il suo calore durante la partita”.

Che differenza hai trovato tra calcio a 5 e quello a 11?
“Sono sicuramente sport diversi: più rapido il futsal dove nonostante gli spazi brevi corri di molto di più rispetto a quello ad 11 dove si ha modo di ragionare e pensare sul da farsi. Entrambe le discipline hanno il loro fascino, ma sssendo cresciuta sul manto erboso mi trovo a più a mio agio su quel terreno di gioco, dove credo sia più facile crescere e maturare anche per le puiù giovani. Nel calcio a 5 i margini di errore sono ridotti e se sbagli consenti, in pratica, alla squadra avversaria di concludere in porta”.

Come si sta muovendo il movimento femminile in Basilicata?
“Credo che nel calcio ad 11 sia ancora lontano della media che si vede in Italia, siamo una piccola regione che sicuramente ha dalla sua ancora margini di crescita. Quando ho iniziato eravamo addirittura con 15 squadre in Eccellenza, poi man mano il tutto è andato scemando. Dopo che si sciolse il Marsico Nuovo tante realà passarono al futsal, mettendo in stand-by il calcio ad 11. Negli ultimi anni qualche segnale di rirpesa si nota, ma anche se a molte giovani il calcio piace, a mio avviso, restano intimorite da una mentalità ancora un poco chiusa. Con il Picerno si è costrutito, negli ultimi tre anni, un gruppo molto giovane con tante ragazze del paese, speriamo che il tutto possa continuare visto che lo trovo un segnale positivo per il nostro movimento”.

Come vedi l’intrecco visto in passato tra le Eccellenze di Calabria e Basilicata?
“Secondo me dobbiamo ancora crescere in Lucania. In Calabria noto maggiore organizzazione rispetto a noi e quindi partiamo, a mio avviso un pochino indietro. Vedo molte squadre calabresi piene di giovani, con settori giovanili più rodati rispetto a quello che offriamo noi alle nostre ragazze”.

Quali ricordi leghi al mondo del calcio?
“Sicuramente gli anni di Marsico sono stati importanti, siamo state allenate da mister Pappagallo, con trascorsi al Pink Bari, ed in squada avevamo ad esempio Maria Vucinic, capitano del Montenegro. Ricordo in particolare una gara di Coppa Italia dove ci trovammo opposte al Napoli, in quella gara come avversaria avevamo Patrizia Panico, cosa che non capita tutti i giorni. Nel nostro girone erano presenti piazze importanti come Bari, Napoli e Roma sicuramente una bella esperienza. Altra calciatrice che ho avuto modo di vedere vicina è stata Elisa Bartoli, che qualche anno fa stranamente si trovò ad assistere ad una partita di Eccelllenza. Tra le emozioni piacevoli anche una gara amichevole, ad Agropoli in un torneo internazionale, dove con il Marsico affrontammo la nazionale del Canada”.