Nell’attesa, la sua voce. Dopo un po’ di tempo torna a parlare Mario Nicoli, l’allenatore del Calcio Femminile Pistoiese 2016: prende la parola per raccontare queste lunghe settimane di sosta e dire la sua sulla stagione, quel 2019/20 che sarà ricordato sempre. E non positivamente, purtroppo. “Stiamo aspettando il pronunciamento dei nostri vertici per capire che ne sarà di questa annata agonistica” e si comprende dal tono che è incominciato il conto alla rovescia, che è tanta, troppa la voglia, il desiderio della vecchia cara normalità. Anche da parte di una persona come lui, che ha fatto dell’equilibrio una ragione di vita.

“Nel frattempo, ci teniamo in contatto con le videochiamate – prosegue – e ci alleniamo due volte alla settimana. Come avviene? Semplice: saluto le calciatrici, parlo una decina di minuti con loro, scambio opinioni, battute, poi passo la parola a Diletta Berti, la preparatrice atletica, che con la supervisione di Giovanni Saracini, fa allenare le ragazze. Un bel riscaldamento, completo, con esercizi vari. Di più, francamente, pure con tutta la fantasia di cui disponiamo, non possiamo fare”. Le giocatrici ci mettono del loro: nei “tempi morti” provano a dare due calci al pallone, in particolare chi ha un po’ di spazio esterno, ché all’interno di un appartamento il rischio è di ritrovarsi, all’improvviso, con la casa a soqquadro.

Alla positiva reazione iniziale del gruppo arancione, dettata dalla novità, è subentrata un po’ d’angoscia, per come si stanno dilatando i tempi del ritorno in campo, anche fosse solo per riprendere confidenza con le sedute di allenamento… faccia a faccia. “Ne parlavo con i colleghi tecnici: a mano a mano che scorrono i giorni, le atlete appaiono più spente e tutto ciò è naturale. Non è semplice tenere il gruppo, farlo reagire, appassionarlo. Alcuni elementi si sono pure staccati (Meropini e Brundo, ndr) e questo fa piangere il cuore”. Il fatto che non si sappia ancora come finirà, ha portato alla pericolosissima angoscia, per dirla con il filosofo Galimberti. Il nemico – perché qui non si parla di avversario, come sul terreno da gioco – è invisibile: allora trattasi di angoscia, non di paura.

“Sono d’accordo con Ferrero, il presidente della Sampdoria: pensiamo a preparare bene la prossima stagione, la 2020/21, più che a tentare di salvare questa. Comprendo, però, le esigenze di chi vorrebbe tornare in campo, specie delle società più grosse, meglio attrezzate. Ma pensate a noi, come ad altre piccole realtà: ci prepariamo al ‘Pistoia Ovest B’, i cui spogliatoi sono pieni di muffa, mai rimbiancati durante l’annata nonostante le promesse ricevute dai competenti organi comunali. Ecco, dovrebbero essere sistemati e poi, alla fine dell’allenamento di ogni squadra, sanificati. Pensiamo, invece, a metterli a posto e magari facciamo iniziare la stagione il prossimo 16 agosto, in anticipo sui tempi, comprimendola, facendo giocare la Coppa Italia già a settembre e il campionato a ottobre.

Come risolvere? Con le classifiche attuali, consentendo le promozioni, bloccando le retrocessioni e, visto che alcuni sodalizi rinunceranno alle varie categorie, permettendo un consistente numero di ripescaggi. La vedo così e noto che non solo il solo. Riferendoci al nostro girone di serie C, c’è il Pontedera che è in testa alla graduatoria (ma reggerà un eventuale salto di categoria?) e una Sassari Torres, seconda, che spasima per arrivare in cadetteria e che già quest’anno aveva allestito un grande organico”. Così parlo Nicoli nell’attesa dell’8 maggio, il giorno in cui la Lega Nazionale Dilettanti dovrebbe, finalmente, assumere una decisione: la decisione definitiva. Un tempo rammentato per essere il compleanno di Franco Baresi e l’addio all’esistenza dell’“immortale” Gilles Villeneuve. Già, un tempo…