Photo Credit: Schicchi - Bologna FC 1909

Il Bologna ha vinto qualche mese fa il Girone B di Serie C, al termine di un’annata nel quale ha esultato per ventisette volte, ottenuto due pareggi e un solo ko contro il Venezia Calcio 1985 nella quart’ultima giornata di campionato, e adesso si affaccia alla Serie B da neopromossa, con l’obiettivo primario di mantenere la categoria.
La squadra allenata da Simone Bragantini è giovane, ma ci sono elementi di rilevante esperienza e, tra queste, vi è Martina Gelmetti, attaccante classe ’95 nativa di Verona che, in passato, ha giocato in club come Bardolino Verona, ora Hellas Verona Women, Fortitudo Mozzecane, adesso H&D Chievo Women, Napoli Femminile, Lugano 1976 e Como Women, e dallo scorso anno veste la maglia delle felsinee, dove, alla suo primo anno con le rossoblù, è stata capace di segnare trentotto gol in ventinove partite giocare nello scorso campionato, risultando la miglior marcatrice della Serie C.
La nostra Redazione ha raggiunto Martina, che in questa stagione sarà uno dei capitani designati della squadra bolognese, per risponderci ad alcune domande.

Martina cosa vuol dire per te il calcio?
«Il calcio per me è tutto, che va dallo svago al lavoro, dallo stare bene al rimanere male».

Come hai scoperto di essere un’attaccante?
«L’ho scoperto da piccolina, quando giocavo coi miei fratellini: sono stati loro a scoprire questo lato, anche perché essere un’attaccante rispecchio quello che è il mio carattere».

Tra i numerosi gol che hai segnato durante la tua carriera, c’è uno che ti ha lasciato ricordi indelebili?
«Sicuramente il primo gol che ho fatto al primo anno col Bardolino Verona che ha segnato l’inizio della mia carriera».

Da due anni sei al Bologna. Cosa ti ha portato ad accettare questa proposta?
«Ho scelto Bologna perché la società ci sta mettendo per incrementare il livello del calcio femminile in questa città. In campo, poi, si lavora nei minimi dettagli con uno staff preparato».

Parliamo dello scorso anno, dove il Bologna ha vinto, in modo quasi netto, il Girone B di Serie C. Tornando indietro ti saresti mai aspettata di vincerlo alla tua prima annata con le rossoblù?
«L’obiettivo era chiaro, sebbene la squadra fosse stata giovane. Bisognava vincerlo e, alla fine, ce l’abbiamo fatta».

Inoltre, sei stata anche la capocannoniera della Serie C con trentotto marcature. Di queste reti hai una che ti ha dato più soddisfazioni?
«Quella contro il Merano quando abbiamo giocato in casa: assist di Morucci, io stoppo la palla di petto e batto il portiere con uno scavetto. Quella rete segnava l’inizio della nostra cavalcata».

Adesso c’è la Serie B dove, chiaramente, l’obiettivo è quello di rimanere in cadetteria.
«Assolutamente, prima centriamo la salvezza meglio è».

Come stai vedendo la squadra in queste prime settimane di preparazione?
«Siamo un gruppo giovane, con l’arrivo di undici acquisti di categoria. Sono contenta sotto i numerosi punti di vista, da quello tecnico a quello fisico, perché vedo ragazze di spessore e di valore che possono dare tanto».

Tra l’altro avrai ulteriori responsabilità, visto che la società ha deciso di designarti come una delle capitane del Bologna di questa stagione?
«È un compito che non ho mai avuto sulle spalle, ma mi sento pronta di rivestirlo nel migliore dei modi».

Il percorso del Bologna inizierà in casa del San Marino Academy. Che aspettative hai su questa partita?
«Sarà una bella partita, perché inizia il percorso della società in una categoria di ottimo livello».

Però, le gare vere partiranno domenica, quando tu e le tue compagne sfiderete il Parma per i sedicesimi di Coppa Italia.
«La partita contro il Parma ci farà capire di che pasta sarà fatta la Serie B. Veniamo da una categoria inferiore e sarà tutt’altra cosa. Da quello che ho visto in questa settimana, c’è la voglia di fare bene. Dobbiamo essere pronte fin da subito a rimboccarci le maniche».

Che opinione hai sulla Serie B di quest’anno?
«La Serie B, ogni anno che passa, diventa un campionato sempre più competitivo, con giovani talentuose ed esperte che decidono di scendere di categoria».

Nel torneo cadetto ci saranno anche Hellas Verona e H&D Chievo, due formazioni che, con denominazioni diverse, sono state parte della tua carriera e che, allo stesso tempo sono state le squadre della tua città.
«Sarà emozionalmente tanta roba ma, con gli anni, ho gestito questa situazione e, in qualche modo, bisogna “punirle”. In campo si è “nemici”, ma fuori si torna ad essere amici».

Tu, in passato, hai giocato sia per il Como che per il Napoli che, quest’anno, saranno in Serie A. Pensi che entrambe possano dire la loro nel massimo campionato?
«Penso che il Como possa fare una bella figura, invece il Napoli deve rinforzarsi ancora sul mercato ma, in ogni caso, entrambe le società possono fare bene».

Secondo te, dopo la recente eliminazione della Nazionale dal Mondiale, cosa non sta funzionando nel calcio femminile italiano?
«Nella Nazionale serve una grande rivoluzione, ma dev’essere fatto coi piedi per terra. Per quanto riguarda il nostro movimento, bisogna avere più staff qualificati che vanno dalle giovanili alla Prime Squadre, in modo da avere un’ottima base per le giocatrici che verranno».

Com’è la tua vita al di fuori dal rettangolo di gioco?
«Sono una persona molto tranquilla, mi piace disegnare e suonare la batteria».

Che obiettivi ti sei prefissata in questa stagione?
«Dal punto di vista calcistico vorrei riconfermarmi sul fronte realizzativo e stare bene dal punto di vista fisico, mentre a livello personale mi piacerebbe star bene mentalmente, in modo da poter dare il meglio sul campo».

Cosa vorresti dire alle tue compagne a poche settimane dal via alle ostilità?
«Buoni propositi ci sono: dobbiamo essere consapevoli delle nostre qualità, mettere in campo l’altruismo, la fantasia e portare a casa più punti possibili».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Bologna FC 1909 e Martina Gelmetti per la disponibilità.

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.