L’Unione Sportiva Isera Calcio Femminile è una società calcistica nata nel 1983 a Isera, in provincia di Trento. Come neopromossa lo scorso anno ha mantenuto il girone B di Serie C con buoni risultati: ma quale sarà l’obiettivo stagionale delle trentine? A darci tutte le risposte è Morena Boccagni, centrocampista classe ’88 e capitana delle biancorosse.

Morena che significato ha per te giocare ed essere capitana dell’Isera?
«Giocare ed essere capitano dell’Isera è qualcosa d’importante. Avere quella fascia è un motivo d’orgoglio essere scelta sia dal mister che dalle mie compagne, a significato che qualcosa ho dimostrato sia in campo che a livello di spogliatoio».

Come ti è entrata la passione per il pallone?
«Ho iniziato a giocare a 12 anni, ma ho sempre avuto il pallino per il pallone».

A chi ti sei ispirata per diventare centrocampista?
«Non so se per me è di ispirazione, ma come giocatrice di riferimento per me è Valentina Cernoia».

Nel 2019 avete centrato la salita in C: cosa hai provato?
«Per tanti anni volevamo la promozione, e nel 2019 ci abbiamo provato fino all’ultimo col Sudtirol, e siamo chiuse al secondo posto. Noi non abbiamo aspettato, quindi abbiamo chiesto e ottenuto il ripescaggio in Serie C: per noi è stato un riconoscimento al nostro impegno».

L’anno scorso avete chiuso all’undicesimo posto: risultato in linea con le aspettative?
«Sicuramente volevamo salvarci, non sapevamo cosa aspettarci, visto che molte ragazze non sono mai state in Serie C. L’allenatore era sicuro che ce l’avremmo fatta, noi eravamo dubbiose, ma nelle prime partite siamo ci siamo rese conto che potevamo farcela».

Quale sarà l’obiettivo dell’Isera 2020/21? Che messaggio vuoi dare alle tue compagne?
«L’obiettivo è migliorare: prima centriamo la salvezza, poi ci piacerebbe raggiungere qualcosa in più. Io non sono una giocatrice che punta sulla tecnica, ma posso dire alle mie compagne di dimostrare grinta e concentrazione in ogni partita».

Secondo te quali saranno le squadre più forti del girone B di Serie C?
«Le squadre trentine, Trento e Unterland, non sono messe male, poi c’è il Vittorio Veneto che puntano a salire, ho visto bene il Venezia che si è rinforzato. Per la salvezza ci sono quelle neopromosse che sicuramente saranno avversarie ostiche e vorranno fare bella figura».

Il calcio femminile in Trentino sta crescendo? In Italia?
«Il Trento è una zona di riferimento per il Trentino, purtroppo siamo una regione piccolina, quindi girano sempre le solite. Noi dell’Isera cerchiamo qualche acquisto nuovo. In Italia invece qualcosa si sta muovendo, il Mondiale ha dato molta visibilità e quell’impulso che serve a dare una svolta. Quello che manca è l’interesse e la voglia di lavorare in uno sport come il calcio femminile che può essere emozionante e bello da vedere. Serve un aiuto economico alle società e supporto degli sponsor».

Professionismo nel 2022: scelta giusta?
«La trovo giusta e arrivata forse tardi, nel senso che le ragazze per giocare a calcio fanno tantissimi sacrifici. Spero che questo aiuti il meccanismo, non solo per le società ma per tutto il calcio femminile».

Come sei fuori dal campo?
«Sono una ragazza che lavora in uno studio dentistico che mi tiene abbastanza impegnata, amo più stare a casa con le persone che ritengo amiche, mi tengo la grinta in campo, mi piace cucinare e sono una grande appassionata nei videogiochi».

Che progetti hai per il tuo futuro?
«Calcisticamente penso che saranno diversi da quelli rimasti in precedenza, vedrò come riuscirò a conciliare il lavoro con il calcio, rimanere nell’Isera, e personalmente avere una casa e vivere la mia vita con le persone che amo».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’US Isera Calcio Femminile e Morena Boccagni per la disponibilità.

Photo Credit: US Isera Calcio Femminile

Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.