Ottima stagione, ottimo mercato e ottime riconferme. Il campionato del Cesena Femminile è andato meglio di quello che tutti si aspettassero e l’armata bianconera è stata per più volte a un passo dalla zona-promozione. Solo la Lazio ha subìto meno goal, e la squadra romagnola non può che dare merito alle prestazioni di una difesa solida e ben calibrata, della quale fa parte anche Paola Cuciniello, che fa di dinamicità e versatilità i suoi marchi di fabbrica. Schierata anche in zone più avanzate, domina la sua fascia con esperienza e tenacia dando vita a giocate di alto livello.

Dal Napoli al Cesena. Sei fiera del tuo percorso fino a qui?
Napoli è stata la mia prima squadra femminile. A 14 anni sono entrata a fare parte della Primavera e dopo 2 anni sono salita in Prima Squadra e ho fatto la Serie A. Quando a 18 il Napoli è retrocesso, sentivo di essere pronta a fare qualcosa di più e sono approdata a Jesi. Ho fatto un anno di Serie A con loro, poi mi sono trasferita al Ravenna e infine Cesena. Sono arrivata qua un po’ per necessità, volevo finire la triennale in tranquillità e non me la sono sentita di spostarmi troppo. Ho valutato di rimanere anche se era una Serie B, ed è stata una grande scoperta. È stata la prima società, oltre al Napoli, in cui ho rivissuto quell’ambiente familiare. Mi sono sentita subito a mio agio e in effetti, sono passati già 3 anni dal mio arrivo”.

Qual è l’esperienza che porterei sempre con te?
Sicuramente la formazione che ho avuto al Napoli, anche se prima non me ne rendevo conto. Penso di aver fatto una bella scuola calcio, sono cresciuta moltissimo e ringrazio anche il mio mister dell’epoca che mi ha dato tanto”.

Come nasce l’interesse al tuo ruolo difensivo?
Ho sempre fatto il terzino. Quando ero a Napoli ho anche giocato in Nazionale Under-17 e Under-19 e lì per necessità ho provato il ruolo di difensore centrale, ma preferisco tutta la vita la fascia, o anche andare più avanti, infatti ora faccio il quinto di centrocampo. Prediligo una posizione più avanzata, un gioco dinamico”.

Ottimo percorso quest’anno. Siete soddisfatte o ci sono alcuni rimpianti per non aver creduto abbastanza alla massima serie?
Sono stati fatti passi avanti, anche a livello di organico. I tanti acquisti hanno sicuramente aiutato la squadra a crescere e possiamo dirci soddisfatti. A metà campionato ci siamo ritrovati a lottare per la promozione in modo inaspettato. Ci abbiamo creduto, poi per merito di Pomigliano e Lazio le cose sono andate diversamente. Per fare il grande salto c’è bisogno di più, non so se il Cesena ora come ora sia pronto a questo. Se ci siamo arrese troppo presto? Sì, penso che sia così”.

Cosa non ha funzionato della partita contro il Cittadella? Cosa vi portate di buono e di cattivo da migliorare di questa gara per non sbagliare l’ultima di campionato?
Contro il Cittadella abbiamo preso un bello scivolone, come all’andata. Forse ci siamo adagiate un po’ troppo, perché comunque eravamo salve e non c’era tanta prospettiva per andare avanti. Però, se avessimo vinto, la Lazio non sarebbe stata ancora matematicamente in Serie A, quindi bisogna sempre crederci e non abbassare mai la guardia. Spero che in queste ultime partite non facciamo lo stesso errore. Vorrei finire al massimo, con grandi prestazioni”.

Vedi il calcio come tuo lavoro anche nel futuro? O stai percorrendo anche altre strade?
Ci penso tanto a questa cosa. Ora sto studiando per prendere la Laurea Magistrale in “Scienza e Tecnica dello Sport” e la mia idea è quella di rimanere comunque in ambito sportivo. Se sia calcio o meno non lo so ancora, c’è tempo”.

Credit Photo: Andrea Vegliò per Cesena FC Femminile