Il Cortefranca ha perso l’ultima gara casalinga in Serie B perdendo 3-1 contro il Como Women. Questo ko fa scendere le cortefranchesi al quinto posto della cadetteria, ma ciò non cancella il lavoro che ha fatto questo gruppo per centrare la salvezza nella seconda serie nazionale femminile. A spiegarcelo è infatti Rossella Valesi, centrocampista classe ’98 e da quattro anni veste la maglia rossoblù.

Rossella cosa ha visto nel calcio?
«Io gioco a calcio da quando ho sei anni, seguendo mio fratello che anche lui giocava a calcio. Io e una mia amica abbiamo iniziato a giocare con i Pulcini del Castelleone, per poi fare le giovanili del Mozzanica per sette anni, dopodiché sono passata al Chiari, per poi spostarmi col gruppo a Cortefranca».

Quando hai capito di essere una centrocampista?
«Ho sempre giocato a centrocampo fin da piccola, non ho mai cambiato ruolo».

Cosa ti ha lasciato l’esperienza al Mozzanica?
«Mi sono trovata molto bene, era una delle realtà più importanti del territorio. Con questa squadra ho vinto un campionato Primavera con in panchina Nicoletta Mazza (attuale coach del Corte, ndr) e partecipato alle fasi finali contro la Roma. È stata una bellissima esperienza che mi ricorderò per sempre, perché giocare e vincere un torneo ed arrivare in finale a livello nazionale a sedici anni sono cose che mi ricorderò per sempre. Ho conosciuto tantissime compagne che sono tutt’ora mia amiche. Eravamo una squadra molto unita, con giocatrici abbastanza forti che adesso sono di Serie A. Quest’opportunità mi ha fatto crescere molto».

Perché hai poi deciso di entrare nel gruppo che ora fa parte del Cortefranca?
«Mi avevano parlato bene come squadra e come società, soprattutto di mister Nicoletta Mazza, la quale mi avrebbe detto che sarebbe arrivata lì come preparatrice atletica, quindi ho deciso di far parte di questa squadra, nonostante fossi giovane».

Questo gruppo ti ha permesso di vincere il campionato lombardo di Eccellenza e la Serie C. Quale dei due successi è il tuo preferito?
«L’organico è sempre stato lo stesso da quattro anni, siamo cresciute e lavorato molto, e unite ci ha fatto crescere così tanto, vincendo due campionati, l’Eccellenza e la Serie C. Preferisco quest’ultimo perché è quello che ci ha fatto gioire di più, abbiamo avuto tante giocatrici infortunate e affrontato squadre importanti».

Ad un turno dalla fine il Cortefranca è quinto: ti aspettavi questo piazzamento?
«No. Puntavamo a salvarci e non sapevamo come potesse andare a finire, perché la serie B è un campionato strano e difficile, perché in ogni partita non bisogna distrarsi. Abbiamo superato le aspettative, e gara, dopo gara, abbiamo preso consapevolezza dei nostri mezzi. Vogliamo prenderci il terzo posto».

Parliamo del 3-0 subito per mano del Como: che gara è stata?
«Abbiamo fatto comunque il massimo delle nostre potenzialità, sapevamo che affrontavamo il Como, che è una squadra che vuole vincere il campionato. Dopo tante partite positive, abbiamo avuto un calo, ma noi vogliamo fare bene, cercando di non prendere gare sottogamba».

Domenica si andrà in casa del Chievo: obiettivo vittoria e podio?

«Cercheremo di giocarcela, se possiamo ancora il massimo, lo faremo. Andremo a Verona per fare bene, provare a vincere e strappare il terzo o quarto posto».

Che Serie B è stata secondo te?
«Diciamo che è stata molto strana. Basti vedere squadre come noi e Torres che sono cresciute tanto, poi ci sono formazioni come Bari e Tavagnacco che hanno avuto tante individualità, ma hanno fatto fatica. Infine, ci sono Como e Brescia che hanno lottato per vincere. Pensavo che il Brescia potesse andare in Serie A con due o tre giornate d’anticipo, e invece non è stato così».

Chi vincerà il campionato tra Brescia e Como?
«Ero convinta che il Brescia ce l’avrebbe fatta, ma a questo punto forse il Como è favorito. Ma in B tutto ouò succedere…».

Cosa potrebbe dare il professionismo al calcio femminile italiano?
«Sicuramente negli ultimi anni c’è stata più visibilità, più eventi, più bambine che hanno idoli nel femminile, società che si strutturano con Scuole Calcio per le piccole. Il calcio femminile è cresciuto e ora si alzerà ancora di più, nonostante siamo ancora indietro nei confronti negli altri stati. Il professionismo ha cose positive e negative, ma col tempo si vedrà».

Com’è la tua vita fuori da campo?
«Faccio l’impiegata, mi piace stare con gli amici, anche se di tempo libero ne ho ben poco. Tuttavia, la mia passione per il pallone non mi ha pesato nella vita».

Che obiettivi vorresti centrare in futuro?
«Mi piacerebbe provare a mettermi gioco in una categoria maggiore, ma so che è difficile, perché la Serie B è una categoria ottima, in cui ci sono tante giocatrici forti. A Cortefranca ho trovato tanto spazio, e mi piacerebbe crescere ancora di più con questa squadra».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’ASD Cortefranca Calcio e Rossella Valesi per la disponibilità.

Photo Credit: ASD Cortefranca Calcio

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.