Nell’Eccellenza ligure da ormai tre anni uno dei team protagonisti del campionato è il Rupinaro. La squadra cara al presidente Don Fausto Brioni, e capitanata da Ilenia Barbieri, è guidata in stagione da Francesco Longinotti. Nella rosa delle genovesi due dei perni sono Sara Raffone, classe 2001 al terzo anno nel Rupinaro, e Lorena Cavallero, classe ’96 alla sua seconda stagione in biancazzurro. Abbiamo raggiunto Sara, esterno di Camogli, e Lorena, centrocampista di Lavagna, per qualche battuta sulla realtà ligure.

Ragazze come vi siete avvicinate a questo sport e quali sono state le esperienze precedenti a questa annata?
Lorena:Ho iniziato a giocare a calcio quando avevo 5 anni, mio padre è un allenatore e mi ha portato lui stesso in questo mondo. All’inizio giocavo con i maschi, esordienti leva ’96 dell’Entella, e quando ho compiuto 11 anni sono passata al reparto femminile sempre dell’Entella. Successivamente ho fatto due anni nel Levanto Serie C, finché non è nata la Lavagnese femminile, in Serie C , in cui ho giocato fino al 2015, sempre in prima squadra. Nel 2016 mi sono trasferita in Veneto e nel basso vicentino ho giocato per un anno nel Due Monti, squadra di Serie C; nel 2018 sempre in Veneto, ho iniziato una nuova esperienza nel mondo del Futsal a Padova presso il Ponte San Nicolò, squadra di C e proprio in quell’anno siamo riuscite a raggiungere la promozione per la categoria superiore. Dal 2019 sono entrata a fare parte del Rupinaro femminile”.
Sara:Mi è sempre piaciuto giocare a calcio fin da piccola. All’inizio giocavo insieme ai bambini nel parco giochi vicino a casa, poi ho trovato una squadra femminile, ovvero il San Giovanni Battista a Genova dove abitavo. Successivamente mi sono trasferita a Camogli e ho iniziato a giocare nella Lavagnese per due anni, poi infine sono andata al Rupinaro dove gioco tuttora“.
Lorena come è andata la passata stagione per voi?
“Per me in particolare è stata una stagione più che deprimente, dal momento che ho subito un brutto infortunio al legamento crociato. Per fortuna sono comunque sempre riuscita a seguire la mia squadra andando in panchina con le stampelle, ci sono sempre voluta essere e le mie compagne mi hanno aiutato a farlo. Mi è dispiaciuto ancora di più per il fatto che era arrivato il nuovo mister Massimo Maiolino, e avrei voluto davvero esser in campo per imparare dalla sua esperienza e dal suo metodo di gioco. Sotto il punto di vista della classifica abbiamo avuto dei buoni risultati, mi pare di ricordare che fossimo quarte, anche riguardo le nuove modalità di gioco inserite da mister Maiolino siamo riuscite ad ingranare di più in campo e a fare più gioco di squadra, penso sia stato in grado di renderci una squadra sotto ogni punto di vista, dentro e fuori dal campo. Lo stop del campionato è stato un duro colpo a livello emotivo, soprattutto dopo la sospensione degli allenamenti e la chiusura totale. Siamo passate dal vederci praticamente tutti i giorni al non poterci vedere per più di tre mesi, abbiamo comunque cercato di tenerci allenate come potevamo, chi in casa, chi andava a correre, le soluzioni erano diverse. Per me è stato ancora più pesante perché il Lockdown è arrivato proprio nel momento in cui avrei dovuto iniziare a fare riabilitazione e fisioterapia in campo, quindi i miei tempi di ripresa si sono allungati ulteriormente”.

Sara come è stato tornare ad allenarvi dopo tanto tempo in estate?
È stato come un ritorno alla normalità, anche se è durato meno del previsto. In ogni caso è stato bello tornare ad allenarsi, abbiamo dovuto lavorare più del solito per recuperare tutti quei mesi ferme e i primi allenamenti erano abbastanza faticosi e il mister ci faceva lavorare molto, ma tutte erano felici di allenarsi e ritornare finalmente a giocare a calcio”.

Lorena con quali obiettivi volevate affrontare questa annata?
Quest’anno abbiamo iniziato con un altro allenatore che già conoscevamo, Francesco Longinotti. O primi giorni di preparazione sono stati un po’ duri visto che siamo state ferme 7 mesi ma poi abbiamo iniziato a prendere e tenere il ritmo, apprezzare il lavoro che il nostro Mister ci stava facendo fare e negli ultimi allenamenti abbiamo anche raccolto qualche buon frutto. Come obiettivo, ovviamente, c’era e, spero di poter dire che c’è tutt’ora, quello di fare il meglio possibile, nulla di prefissato se non il fatto di dare il meglio di Noi in ogni partita e cercare di raggiungere e conquistare i posti più alti della classifica e toglierci qualche soddisfazione. Abbiamo avuto quattro nuovi innesti: tre nel reparto dei portieri e uno per la difesa. A noi si sono aggiunte Giorgia Malosetti che aveva già giocato con noi, Eleonora Barbieri che arriva dall’Entella, Maria Bertonazzi ed il difensore Giorgia Garibaldi dal Campomorone, che conoscevamo già perché eravamo assieme alla Lavagnese. Abbiamo, invece, perso Sofia Rizzo, centrocampista ed ex capitano che è andata allo Spezia in Serie C”.

Sara come avete metabolizzato il nuovo stop? State continuando ad allenarvi?
In realtà e è stata un po’ dura fermarsi, e ammetto che ne ero dispiaciuta. Sono del parere che sia stata una buona idea fermare il campionato, perché la salute è il lavoro vengono prima di tutto e se fermarsi per qualche mese servirà a riprendere una sorta di normalità. In sostanza sono più che favorevole a fare questo sacrificio. Per gli allenamenti stiamo lavorando singolarmente. L’allenatore ci ha consigliato di andare a correre se è possibile e fare degli esercizi a casa per non perdere l’allenamento fatto in precedenza. Speriamo di poter riprendere il campionato a gennaio anche se ancora non si ha nessuna certezza”.

Sara come reputi il livello del calcio femminile in Liguria?
In questi anni per fortuna le squadre femminili in Liguria sono aumentate e il livello si è alzato. Dopo aver affrontato il campionato di Serie C in Veneto ho trovato un sacco di differenze a livello calcistico. Secondo me c’è da crescere rispetto ad altre regioni dove sono presenti più realtà calcistiche. Sono 19 anni che gioco a calcio e posso dire però che di passi avanti ne abbiamo fatti molti, ma, soprattutto in ambito femminile, c’è ancora tanto lavoro da fare”.

Sara di che livello reputi il campionato di Eccellenza nella tua regione?
“Il livello del campionato di Eccellenza ligure mi sembra abbastanza livellato. Molte squadre si equivalgono e ogni anno c’è molta competività tra le varie formazioni per provare a salire di categoria. Ovviamente c’è ancora molto lavoro da fare ma ogni anno il calcio femminile cerca di evolversi e migliorare sempre di più”.

Quale momento reputate il più bello della vostra carriera?
Lorena:Una delle partite più belle è stata quella per la salvezza ai playout in Veneto con il Due Monti. Era un derby decisamente emotivo e anche molto fisico, che per fortuna siamo riuscite a portare a casa. In parallelo, invece, tre anni fa ho iniziato anche ad allenare, e l’anno scorso con l’Under 12 della Polisportiva ci siamo trovate ad affrontare a Genova il Campomorone, partita che si era trasformata in tutt’altro fuorché calcio. In quel momento, da mister, sono riuscita a coinvolgere le mie ragazze in quello che per me è il calcio. Ho provato un’emozione enorme nel vedere che la squadra che allenavo stava dimostrando di riuscire a portare avanti gli ideali che sin dall’inizio ho portato in campo con me, in un momento di difficoltà, in cui di fronte a noi c’era, purtroppo, una squadra che non stava più giocando a calcio né si stava divertendo. Delle ragazze di 12 anni sono state in grado di capirmi e capirci e portare a casa la vittoria, meritata sotto ogni punto di vista”.
Sara:Il momento più bello della mia carriera è stata al primo anno al Rupinaro. In quella stagione la nostra squadra ha vinto due coppe, una è la Coppa Liguria, vinta ai rigori contro l’Alassio. Ricordo una partita molto combattuta dove la nostra squadra è riuscita a recuperare i vari svantaggi di reti durante la gara ed io sono riuscita a fare il gol che ci ha permesso di giocare i supplementari. L’altra è la Coppa Comitato, vinta 2 a 0 contro il Vado. Di questo match sono molto felice perché sono riuscita a segnare la prima rete di un incontro che segnava la fine di un anno pieno di soddisfazioni sia personali che per la squadra. Pur essendo stato il nostro primo anno in questa società, siamo riuscite a dare tutte quante il massimo e a far vedere a tutti che con impegno e passione si può raggiungere qualsiasi obiettivo. Colgo l’occasione per ringraziare lo staff e i dirigenti del Rupinaro, una società che nonostante tutto ci è stata sempre vicina e ci ha aiutato in molte situazioni sia professionalmente che personalmente”.