Photo Credit: Samuele Piazza

Come ben sappiamo in Serie A c’è il Como Women, e, come ormai è arcinoto da tutti, non è legato al Como 1907, la società calcistica nata, per l’appunto, a Como nel 1907 e, a livello maschile, sta disputando la Serie B per la seconda stagione di fila. La dirigenza lariana, quest’anno, ha deciso di entrare anche nel calcio femminile che conta, creando una Prima Squadra Femminile che militerà nel Girone A di Promozione Lombardia. A guidare le lariane sarà il tecnico Samuele Piazza, fratello del portiere Alessia, e ci siamo rivolti a lui per risponderci ad alcune domande sul progetto del Como Femminile.

Samuele cosa significa per te allenare una squadra come il Como?
«Prima di tutto ho deciso di approcciarmi a questo calcio perché vedo un modo pulito, nel senso che le ragazze non si risparmiano, ma c’è molto fair play. Ed è per questo che ho voluto entrare in questo mondo, e spero di rimanerci a lungo. Allenare una squadra come il Como è un’emozione grande, nel senso che io ho seguito la squadra sin dai tempi della Serie C, ed attualmente ha una società molto strutturata e molto ambiziosa. È il posto giusto per me».

Parliamo della Prima Squadra di quest’anno. Com’è stata costruita secondo te?
«La società, a differenza di altre squadre che ha preso titoli sportivi, è entrata per gradi. Siamo partiti dal gradino più basso che è la Promozione, con una squadra giovane, con ragazze nate nel 2004 e nel 2005, con l’intento di conquistare sul campo le promozioni».

Su cosa hai lavorato in questi giorni di preparazione precampionato?
«Abbiamo iniziato la preparazione a metà agosto, e abbiamo lavorato sulla resistenza e sulla potenza, perché dobbiamo sopperire alla struttura fisica che hanno le ragazze, quindi dovremo puntare sulla velocità. In queste settimane abbiamo iniziato a lavorare sui principi di gioco, che poi verranno sviluppati in base al modulo di gioco».

Dove può arrivare in questa stagione il Como Femminile?
«Quest’anno non abbiamo obiettivi specifici, perché è un progetto nuovo e quindi non abbiamo la necessità di salire di categoria. Tutto quello che verrà di buono sarà colto bene. Poi perché non possiamo mettere immediatamente pressione sulle ragazze che affronteranno calciatrici molto esperte».

Domenica si parte con la prima partita di campionato, ospitando il Parabiago: che incontro ti aspetti?
«Dipenderà da come scenderemo in campo, dovremo osare e essere subito aggressive. Mi aspetto un incontro molto equilibrato».

Che impressioni hai sul Girone A di Promozione Lombardia?
«Sicuramente avremo squadre molto competitive, penso che sarà un bel campionato».

Tua sorella Alessia è in Serie A con la maglia dell’Inter. Secondo te può fare bene?
«Spero che Alessia abbia lo spazio di poter giocare. Purtroppo, nel corso della sua carriera, ha avuto tanti infortuni e non p riuscita ad avere continuità. Lo scorso anno ha avuto la possibilità di continuare a giocare col San Marino, mi auguro possa averla anche in questo campionato con l’Inter, nonostante abbia davanti una come Francesca Durante».

Il professionismo può aver dato un cambiamento al calcio femminile italiano?
«Assolutamente, perché ciò può portare persone competenti e strutture importanti. Rispetto ad anni fa, ai tempi in cui mia sorella giocava nelle giovanili, il calcio femminile è cambiato molto, non a caso squadre come Inter, Milan e Como Women ha calciatrici forti».

Vuoi dire qualcosa alle tue ragazze a poche settimane dal via al campionato?
«Io ho un tatuaggio in cui c’è scritto “Impossible Is Nothing”, ovvero che l’impossibile non è niente se non ci credi: quindi alle ragazze dico che dobbiamo giocare divertendoci, solo così possiamo imparare, e poi di vincere le partite».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Como 1907 e Samuele Piazza per la disponibilità.

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.