La Pro Sesto ha vinto in casa dell’Alessandria per 3-0, vincendo il Girone A di Serie C e conquistando la promozione in Serie B. Una formazione fatta di giovani di valore con giocatrici di esperienza, tra queste vi è Valentina Seveso, centrocampista classe ’90 e da tre anni è capitana delle sestesi.
La nostra Redazione ha raggiunto Valentina con i nostri microfoni.

Valentina cos’è per te essere capitana della Pro Sesto?
«Essere capitana della Pro Sesto vuol dire essere anche una persona che dà alle proprie compagne dei principi e degli insegnamenti calcistici sia dentro che fuori dal campo. Ti implica tanta fatica e tanta energia, ma alla fine poi i risultati arrivano».

Come hai capito che il tuo ruolo era quello di difendere?
«Quando sono arrivata alla Pro Sesto c’erano troppi difensori, e allora il mister di quel tempo Massimiliano Laghezza e l’attuale coach Andrea Ruggeri mi hanno spostato a centrocampo. Mi sono innamorata sin da subito di quel ruolo, perché oltre a difendere posso costruire il gioco, ho la visione completa del campo e anche la propensione di fare gol».

Tu non solo sai difendere, ma possiedi anche la vena realizzativa…
«Mi piace molto segnare, anche se molti gol mi arrivano su palle inattive».

Dei nove gol che hai segnato quest’anno, qual è per te quello più bello?
«Tutti i gol sono importanti, perché ha permesso di arrivare al nostro obiettivo con tre giornate di anticipo».

Perché hai scelto il calcio?
«Perché ho un fratello e una sorella più grandi di me, e poi mio fratello mi faceva giocare con i suoi amici. Dopodiché io e alcuni miei compagni di elementari abbiamo fondato una squadra dell’oratorio di Cesano Maderno, poi mi hanno fatto conoscere la realtà del calcio femminile e da lì è partita la mia avventura».

Com’è stato il tuo percorso calcistico?
«La mia prima esperienza al femminile è stata al Milan, che non è quello di oggi, poi ci siamo trasferiti alla Triestina. A 14 anni sono approdata alla Gescal Boys, per poi trasferirmi al Jolly Tradate e successivamente all’ACS Tradate. Sono tornata in Serie C con il Super Jolly Tradate e ho giocato nella Rappresentativa, dove sono stata capitana. Dopo sono passata alla Villa Cortese e alla fine sono arrivata alla Pro Sesto».

In due anni la Pro Sesto è passata dall’Eccellenza alla Serie B: te lo immaginavi così o no?
«No. L’anno scorso abbiamo fatto tutto il girone d’andata e quattro partite di Eccellenza, e poi ci siamo fermate. Quest’anno abbiamo cambiato la maggior parte della squadra, ed è stato difficili inizialmente trovare un equilibrio: infatti i risultati, soprattutto in amichevole e in Coppa non arrivavano. Poi è partito il campionato e da lì non ci siamo fermati. Se dovessi tornare stento ancora a credere che sia tutto vero, visto che lo abbiamo fatto al primo anno in C, e abbiamo messo dietro squadre che conoscono molto bene la categoria. Non pensavamo di vincere il campionato, ma di farlo partita per partita, e così lo faremo fino alla fine».

Qual è stata la partita che vi ha fatto capire che potevate andare in Serie B?
«Secondo me lo abbiamo capito quando siamo andati sul campo del Pinerolo: quando abbiamo vinto 5-0 a casa loro, ci hanno dato energia e consapevolezza delle nostre doti. Però anche gli scontri diretti con Torino e Real Meda ci hanno fatto capire che potevamo raggiungere l’obiettivo».

La vittoria in casa dell’Alessandria ha certificato la salita in cadetteria, e tu hai segnato il secondo gol: raccontaci quei momenti.
«La partita con l’Alessandria è stata difficile, perché avevano bisogno di punti per salvarsi. Noi però non avevamo fretta di segnare e alla fine siamo passata al minuto 44. Un gol non bastava perché volevamo festeggiare, e quando ho fatto il secondo gol ho visto gioia e tranquillità per me e per la squadra, e questo è stato molto importante».

A chi dedichi questa salita in Serie B?
«Dedico questa promozione alla mia famiglia che mi ha sempre supportato la scelta di giocare a calcio, alle persone che hanno creduto in me, e che ci sono state vicine».

Delle squadre presenti nel Girone A di Serie C qual è quella che ti ha sorpreso di più? E quella che ha deluso di più?
«Secondo me la squadra che merita qualcosa di più è il Campomorone, perché hanno un buon gioco e sono molto ostiche. Tra quelle che mi ha dato più dispiacere è il Real Meda».

Secondo te in che direzione sta andando il calcio femminile italiano?
«È un processo lungo che porta molta fatica. Non so se molte società abbiamo voglia di trattare le ragazze al pari dei colleghi maschi. Spero che il professionismo arrivi il più presto possibile, perché una donna si impegna come fa un uomo».

Che persona sei oltre il rettangolo di gioco?
«Fuori dal campo sono un’impiegata. Sono una persona tranquilla, serena, disponibile verso gli altri, e il calcio mia ha aiutato a formarmi con le altre persone e affrontare i problemi di tutti i giorni».

Come sarà il tuo futuro? Sarà ancora Pro Sesto?
«Per ora non ci penso, quindi cercherò di chiudere questa stagione vincendo le ultime tre gare. Poi spero di giocare la Serie B con la Pro Sesto, ma prima devo capire se, lavorativamente parlando, di poter disputare questo campionato il prossimo anno».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia la Pro Sesto 1913 e Valentina Seveso per la disponibilità.

Photo Credit: Pro Sesto 1913

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.