Care Società, cari Presidenti, carissime Calciatrici, cari Responsabili Regionali, cari Tifosi, cari Amici, ogni settimana, in questa lunga quarantena, abbiamo avuto l’occasione di imparare a conoscere intimamente il significato di una parola. All’inizio è stata ‘pandemia’, poi ‘quarantena’, ‘resilienza’. Oggi impariamo la speranza.

Con l’avvio della cosiddetta ‘fase 2’ il Governo, pur mantenendo quelle lungimiranza e cautela che ne hanno contraddistinto l’azione fin dai primi momenti dell’emergenza, sta concedendo a tutti un primo, accorto momento di liberazione.

Il mondo dello sport, al momento di scrivere, viaggia a due o più velocità. Gli atleti professionisti impegnati in discipline singole di interesse nazionale, infatti, potranno tornare ad allenarsi già dal prossimo 4 Maggio; il 18 è attesa l’apertura a coloro che invece praticano discipline di gruppo. Il calcio, a tutt’oggi, professionista e dilettantistico, sta ancora aspettando una risposta definitiva dal Governo.

I tavoli impegnati nella discussione sono molti, e non è questa l’occasione per rammentarli; tuttavia mi preme far presente che, ad ogni giorno di attesa rischiamo di perdere non soltanto una o più società di calcio, ma un filo del tessuto sociale del nostro Paese. Quali saranno le decisioni relative al mondo del calcio, dalle serie professionistiche fino alla Lega Nazionale Dilettanti, è materia di discussione nelle opportune sedi, e qualunque fosse l’esito delle consultazioni tutt’ora in essere, dovremo accettarlo con serenità e spirito di eventuale sacrificio.

Sotto ad ogni campanile c’è un campo di calcio, si diceva. Ora che i campanili ancora tacciono, ed i campi son ancora chiusi, è doloroso pensare al futuro delle decine di migliaia di giovani che avevano fatto dell’attività dilettantistica non solo sport e divertimento ma, soprattutto, palestra di volontà e valori.

Il primo tempo della partita nella quale tutti siamo impegnati ha visto andare in netto vantaggio il virus, ora è necessario giocare equamente tra attacco e difesa, per portare a casa la vittoria.

In questo particolare momento dobbiamo essere tutti vicini al presidente della LND Cosimo Sibilia, il quale sta conducendo in maniera attenta e lungimirante una delicata partita, nella quale mette al primo posto il benessere dei nostri tesserati e la loro salute, nella speranza di poter tornare a giocare prima possibile, affinché non vadano dispersi i sacrifici e l’impegno che le nostre società, le nostre calciatrici ed i nostri calciatori hanno da sempre profuso.

Mi adopererò massimamente, con la Lega Nazionale Dilettanti e il Dipartimento Calcio Femminile tutto, perché il futuro non sia un’utopia, ma una realtà cui tutte le società possano tendere, convinti come siamo che il calcio è certamente “il gioco più bello del mondo”, ma è e deve restare un gioco.

Come tale deve divertire, in primis chi lo pratica, poi chi ne fruisce la spettacolarità e le dinamiche. Siamo orgogliosi del nostro essere dilettanti, siamo fieri di portare nel nostro nome la radice del diletto, della crescita armoniosa di corpo e spirito.

Quando, e se, le Autorità statali e sportive avranno – dopo attento ed esaustivo confronto con le componenti scientifiche – certezza di una ripresa delle attività senza pericoli per la salute di alcuno; allora, si ricomincerà a giocare al calcio del dilettanti, al calcio femminile.

Coraggio.
Il Vice Presidente LND Delegato
Sandro Morgana

Credit Photo: LND – Lega Nazionale Dilettanti