Termina in parità il derby d’Italia, tra la Juventus e l’ Inter, per un 3 a 3 finale che evidenzia un indice di valutazione di squadra ancora a vantaggio delle bianconere: 56 vs 44. Una gara contraddistinta da due diverse disposizioni in campo, a seconda del tempo di gioco, dove si è vista una Juventus con un modulo 4-2-3-1 (primo tempo) con Rosucci a fare da perno in difesa, una delle migliori, e con solo Sembrant alla sua sinistra. Nilden partita in fase difensiva gioca molto nella centrale di metà campo, con Gunnarsdottir e Grosso. Anche Lisa Boattin, in fascia, si trova spesso a giocare palla in centro campo. Beerenteyn, Caruso e Cantore si trovano a raddoppiare così quella zona di centro campo avanzato, già molto congestionata, con Girelli unica punta.

Nel secondo tempo, non cambia il modulo, ma le posizioni di gioco che vedono Boattin rientrare in posizione a sinistra e Nilden a destra; Grosso con Caruso restano nel cerchio di centro campo, la neo-entrata Bonfantini a destra e Beerensteyn a sinistra. Cernoia e Girelli in attacco avanzato nella centrale di campo.

In una copertura territoriale che ha visto le bianconere recuperare meno palloni delle avversarie, l’Inter ne ha preso gioco e convinzione, portando copertura in tutta la ripresa.

I quindici tiri (di cui 5 dentro lo specchio della porta), del secondo tempo, evidenziano quanto le ospiti siano state più prolifere delle bianco-nere. Molte occasioni per la Juventus, ben 11, ma a parte le tre reti vi è stato poco gioco sulle palle inattive e le finalizzazioni sono venute da calci indiretti o piazzati, rispetto ad azioni su azione.

Rosucci la migliore Juventina, con 61 passaggi riusciti (pari al 87%) e tutte le azioni in ripartenza sono state spunto di gioco nato dai suoi piedi. Rosucci,  a seguire Sembrant (con 57 passaggi pari al 92% di gioco bianconero) hanno generato sulla fascia sinistra il flusso di gioco delle campionesse d’ Italia.

Uno score finale 3 a 3 che sia per volume di gioco, mezz’ora a testa, che per la qualità di gioco tra passaggi riusciti e giocate utili: evidenzia un netto, e giusto, equilibrio.

La migliore tra le Nero-azzurre è Kristijansdottir, con il 78% dei passaggi riusciti, e con il flusso di gioco che in 50 azioni la sfera è passata tra i suoi piedi. Il giro palla nel centro campo ha evidenziato un ottimo palleggio con Mihashi e Merlo.

Anche la posizione sul terreno, sia nel baricentro, sia in fase difensiva che offensiva ha visto (in due tempi) una media molto simile: segno che il gap tra le due società si è molto ravvicinato.

Un campionato all’insegna del gran gioco, dove a parte delle iniziative personali (in accelerazione o dribbling) di alcune calciatrici gli indici si sono di molto ravvicinati, tutto questo è di ottimo stimolo al campionato italiano sempre più avvincente che porterà grandi match e grandi scontri tra le grandi.

Credit Photo: Andrea Amato

Paolo Comba
Paolo Comba, giornalista pubblicista iscritto all’Ordine dei Giornalisti di Torino, dopo il conseguimento del Tesserino ha collaborato per varie testate giornalistiche seguendo il Giro d’Italia (per cinque edizioni), i Campionati del Mondo di SKI a Cortina, gli ATP FINALS di Tennis a Torino, i Campionati Italiani di Nuoto ed ha intrapreso, con passione e professionalità, dal 2019 a Collaborare con Calcio Femminile Italiano. Grazie a questa Testata ho potuto credere ancora di più a questo Movimento, sia nelle gare di Serie A che in Nazionale maggiore, ed a partecipare di persona all’ Argarve Cup ed ai Campionati Europei in Inghilterra. Ad oggi ricoprendo una carica di molta responsabilità, svolgo con onore questa mia posizione, portando ancora di più la consapevolezza di poter dare molto per lo sviluppo e la vibilità del Calcio Femminile in Italia e all’estero poiché lo merita per la sua continua crescita.