Un occhio rivolto al passato, l’altro al futuro: così la giovane calciatrice della Roma Alice Corelli si è raccontata in un post pubblicato dalla Società su Instagram. La classe 2003 cresciuta nel vivaio della Roma ha incontrato il suo primo allenatore e ha condiviso con lui un bel momento.

«Vedere Roberto, il mio primo Mister, è stata una cosa molto bella che volevo che accadesse, e per fortuna è accaduta», ha dichiarato la calciatrice in apertura. Il video presenta l’attaccante giallorossa insieme al suo allenatore, che riceve da lei una maglia della Roma con tanto di dedica e si emoziona rivedendo una persona dopo tanto tempo. Alice Corelli con lui è nata calcisticamente, e adesso è cresciuta ed è diventata una pedina importante della formazione laziale, che ha il futuro garantito: Corelli ha, infatti, ampi margini di miglioramento, e il calcio è qualcosa che ha nel sangue e che potrà soltanto migliorare nel tempo e con l’esperienza.

«Ho iniziato che ero abbastanza piccolina, avevo 4 o 5 anni, e lui e un altro Mister mi hanno accolto e hanno subito fatto un discorso che mi è rimasto impresso ai ragazzini: di non fare disuguaglianze tra di noi, ma di aiutarmi, e ha funzionato. Con alcuni ragazzi mi sento ancora e abbiamo un rapporto molto bello», ha poi aggiunto. Il primo tecnico di Alice Corelli è stato dunque importante per lei soprattutto come persona, in quanto la classe 2003 ha potuto continuare a inseguire il proprio sogno di sfondare diventando una calciatrice professionista e vedere questo sport non come una semplice passione, bensì come un lavoro.

Corelli ha poi raccontato un siparietto divertente in cui è racchiuso il suo futuro, in quanto è stato proprio il suo primo allenatore a insistere perché la giovane calciatrice giocasse a sinistra e non a destra, un insegnamento che, a posteriori, l’ha aiutata a diventare la giocatrice che è oggi: «Mi arrabbiavo perché non giocavo dalla parte destra del campo, e lui mi diceva che dovevo giocare a sinistra apposta.»

In chiusura del video, si vede Corelli che parla di un insegnamento che, nella sua semplicità, è ciò che un’attaccante deve sempre tenere a mente non appena mette piede sul terreno di gioco: «L’insegnamento che mi porto dietro? Controllare palla, entrare e tirare!»

Ilaria Cocino
Nata a Torino nel 1998, si appassiona al calcio e all'atmosfera magica degli stadi fin da ragazzina. Laureata in Traduzione presso l'Università degli Studi di Torino, attualmente è traduttrice freelance dall'inglese e dallo spagnolo e si occupa anche di editoria. Da sempre affascinata dal mondo del giornalismo sportivo, prova a coniugare la sua passione per il calcio femminile con quella per le lingue per immergersi anche in quello internazionale.

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