La vittoria per 2 a 0 della Juventus Women contro l’Inter ha aiutato la squadra a tirare un sospiro di sollievo dopo la sconfitta incassata a Roma, riportando le inseguitrici, tra cui proprio le nerazzurre, a 7 lunghezze di distanza. Tutte le bianconere hanno giocato bene, ma c’è una calciatrice in particolare che ha vissuto una partita speciale sotto tanti punti di vista: l’insostituibile e micidiale Cristiana Girelli.
Prima del fischio d’inizio, la numero 10 della Juventus era ben consapevole di affrontare le milanesi nel giorno delle sue 200 presenze in bianconero. Con un pizzico di scaramanzia poiché memore di quanto accaduto alle 100, sperava che la partita potesse prendere una piega diversa, e ci ha scherzato su durante la conferenza post-partita, che ha aperto esprimendo tutta la sua gioia per aver raggiunto un obiettivo quasi inimmaginabile: “Era la serata che sognavo. Sapevo di festeggiare le mie 200 presenze, parlando un po’ con le mie amiche mi sono ricordata che le 100 non erano state proprio così fortunate, e allora ho detto: «Speriamo che stavolta sia una serata fortunata!”. Al di là di questo, stasera siamo entrate in campo con una certa rabbia e sono molto contenta del gol, dell’assist, ma sono contenta della prestazione, perché ho rivisto negli occhi di tutte noi, anche di chi non ha giocato e che ritengo abbia sempre e comunque un ruolo importante, quella cattiveria, quella rabbia, quella voglia di non dico cancellare la partita della settimana scorsa, ma comunque di rifarsi, e di dimostrare che quella che abbiamo fatto vedere la settimana scorsa non era la vera Juve. È stata una serata bellissima, facciamo “perfetta”!»
L’attaccante bianconera, pilastro della squadra ed essenziale sotto tutti i punti di vista, ha anche rimarcato che, tutte quelle (poche) persone che credono debba cedere il passo alle più giovani in attacco non dicono che parole al vento, per lei, perché è il campo è testimone di tutta la sua bravura, della sua esperienza e della sua centralità nel progetto Juve, nella squadra e nel gioco: «I numeri, non solo adesso, parlano: finché il campo parla per me, io non ho niente da rispondere. Ovviamente per un’attaccante fare gol è importante, e spesso le attaccanti sono giudicate in base al numero dei gol, però credo che il lavoro che facciamo noi davanti sia importante per la squadra non solo in termini di numeri e di gol, ma anche a livello di “lavoro sporco”: tutte le attaccanti della Juventus quest’anno sono i primi difensori, si vede. Sono contenta, spero di andare avanti così e di continuare a far parlare i numeri.»
La calciatrice non ha un vero e proprio segreto per continuare a essere così tanto determinante sotto porta, sempre pronta ad attaccare e perfetta negli interventi anche in fase di contenimento, se non il duro lavoro, la concentrazione e la determinazione a fare bene: «Non c’è un segreto, c’è semplicemente tantissima voglia di lavorare sempre. Io vado al campo ogni giorno felice di fare quello che faccio, non do mai per scontato niente sia che io giochi un minuto, sia che io ne giochi dieci, sia quando mi viene data la possibilità di giocare dall’inizio, come questa sera e le altre volte che è successo. Penso che non ci sia un segreto, solo la responsabilità di far sempre bene quando si è chiamate in causa, che sia per uno, dieci, o novanta minuti. Quello che è importante è il lavoro quotidiano, ed è ciò che è sempre stato nella mia carriera: andare tutti i giorni al campo, lavorare e cercare di portare tutto questo quando sono in partita.»
In ultimo, poi, un commento alla vittoria contro l’Inter, una sfida sentitissima e che, ancor di più in ottica classifica e Poule scudetto, sembrava essere un crocevia per la stagione. Come ha rimarcato la calciatrice, era importante assicurarsi la vittoria, ma la squadra non deve perdere la concentrazione, perché la strada è ancora molto lunga: «Ci siamo trovate a giocare questa partita come se fosse cruciale; in realtà, poi, ce ne sono ancora tantissime. Non dico che anche se avessimo perso sarebbe stato lo stesso, perché ovviamente sarebbe stato molto più difficile. È stato importante mantenere questo distacco, però siamo a gennaio, ci sono ancora tantissimi scontri diretti e sappiamo tutte molto bene che il campionato è ancora tanto lungo. Non guardavamo la classifica prima e non la guardiamo neanche adesso, con questa forma ci sono tantissimi scontri diretti e ci si può togliere i punti a vicenda. C’era un po’ di pressione, non lo nego, bisognava rifarsi dalla settimana scorsa e sono molto orgogliosa delle mie compagne e della mia squadra, perché oggi abbiamo veramente fatto una grandissima partita, e non era facile.»