Nella settimana che porta a Florentia-Roma, Di Criscio si è raccontata ai microfoni di Roma Radio nella trasmissione Wonder Football.

Federica ha analizzato il momento della Roma ed è tornata anche sugli inizi della sua carriera da calciatrice. Ecco le sue parole.

Quattro vittorie nelle ultime quattro partite, siamo a tre punti dalla Juventus capolista. Ora giocate a carte scoperte o preferite mantenere i riflettori spenti?

“Credo a riflettori spenti, alla base c’è sempre l’umiltà che ci ha trasmesso la Coach. Credo che i risultati parlino, così come le cose che si vedono in campo. Siamo una squadra che tutti temono e aspettano, sarà sicuramente sempre più complicato andare avanti ma noi continueremo su questa strada. Vogliamo raggiungere l’obiettivo che la Società si è prefissata a inizio stagione. Ce la metteremo tutta”.

Con il Sassuolo dopo il 2-1 abbiamo rischiato molto. Quanto è importante saper soffrire oltre a saper dominare l’incontro?

“Anche l’anno scorso eravamo abituate un po’ a soffrire, in particolare nei primi tempi, poi venivamo fuori nei secondi tempi. Nella partita contro il Sassuolo abbiamo sofferto un po’ però credo faccia parte del fatto di non essere abbastanza esperte da tenere sempre alti ritmi. Dopo aver subito il gol potevamo gestire meglio ma penso ci possa stare, abbiamo dominato per tanti minuti consecutivi e poi abbiamo reagito bene”.

La prossima sfida è contro la Florentia attualmente a 6 punti in classifica. Che rischi presenta come partita?

“Domenica sarà una partita difficile, loro hanno fatto tanti acquisti e sicuramente vorranno dire la loro. In campionato vogliono salvarsi il prima possibile e ogni punto per loro è fondamentale. Ci aspetta una partita difficile da interpretare, dobbiamo imporre subito il nostro gioco come abbiamo fatto in tutte queste altre gare”.

Che differenze hai notato nella squadra, anche a livello di spogliatoio, rispetto allo scorso anno?

“Credo che rispetto allo scorso anno l’innesto di tante ragazze nuove ci abbia dato grande compattezza e più consapevolezza di quello che possiamo fare. Ci sono compagne che hanno giocato in campo internazionale e che sono abituate a giocare ad alta intensità e che trasmettono questa mentalità nello spogliatoio. Altre differenze non ce ne sono, il gruppo c’è anche quest’anno. Chi è bravo davvero è il nostro staff, che conta tanto sul nostro gruppo, quello che ci trasmettono è molto importante”.

Tra le nuove arrivate c’è qualcuna che ti ha colpito particolarmente?

“A livello caratteriale mi ha colpito molto Andrine Hegerberg perché con la sua esperienza è quella che, anche silenziosamente, si mette sempre a disposizione delle più giovani. Dimostra sempre di voler lavorare, questa è una cosa che mi ha colpito molto”.

Parlando di te, come ti sei avvicinata al calcio?

“Ho iniziato a giocare a calcio da piccolissima, quando avevo 4 anni e mezzo perché mio fratello giocava a calcio e mio zio faceva l’allenatore. Ho iniziato con qualche difficoltà perché mia madre provava a non farmi giocare. Ho provato a fare ginnastica artistica, minibasket, praticamente tutti gli sport. Poi alla fine con il tempo hanno capito che non mollavo e si sono arresi”.

Per seguire la tua passione ti sei allontanata da casa molto giovane, che consiglio daresti a una ragazza che si avvicina a questo sport?

“Quando ho lasciato il mio paesino era un po’ a scatola chiusa, non sapevo a cosa sarei andata incontro. Mi aspettavo sicuramente qualcosa di buono. Ora quello che dico soprattutto ai genitori è che oggi fortunatamente le cose sono cambiate, ci sono società che hanno investito e credono nel movimento e ci sono possibilità e garanzie diverse. Se c’è del talento è giusto prendere questa strada”.

Hai sempre giocato nel ruolo di difensore?

“Ho provato tutti i ruoli, poi qualche anno fa a Verona sono stata spostata dietro per un’amichevole, in difesa. Da lì non ho più cambiato”.

Quali erano i tuoi idoli?

“Ho sempre seguito Shevchenko. Poi Thiago Silva e Cannavaro, i miei idoli indiscussi”.

Quali sono le persone a cui devi di più nel mondo del calcio?

“Credo che il mio allenatore di Verona sia stato fondamentale. Anche alcune delle mie compagne, per esempio ho avuto come riferimento Melania Gabbiadini che è stata per me un faro. Nella sua umiltà è sempre stata un leader diverso, io ho sempre seguito lei. Come lei anche molte altre, come Patrizia Panico e persone di tanta esperienza che mi hanno trasmesso tantissimi valori. Poi anche i miei allenatori della Nazionale, come Sbardella, Corradini, Cabrini, che hanno sempre creduto in me. Loro mi hanno dato una grande opportunità quindi rimangono importanti”.

La partita che non dimenticherai mai?

“Non scorderò mai l’esordio del Mondiale del 2012, anche se segnato da un brutto ricordo come l’espulsione. Sarà difficile riprovare un’emozione così. L’atmosfera, l’ambiente, l’importanza, quella è una delle partite che non dimenticherò mai”.

La partita che sogni di giocare con la maglia della Roma?

“La prima in Champions e l’ultima partita per la vittoria scudetto”.

La compagna più forte con cui hai giocato?

“La più forte credo sia Melania Gabbiadini, sia caratterialmente che per le suo doti fisiche e tecniche”.

Com’è giocare in Champions League?

“In Champions League cambia tanto l’intensità, ti confronti con realtà che oggi sono ancora superiori a noi. La maggior parte delle squadre sono professioniste. Noi piano piano ci stiamo avvicinando, ma per ora il gap è ancora alto. C’è un grande differenza fisica, sono fisicamente superiori”.

Come ti concentri prima di una partita?

“Ho dei riti come quello della musica, ma non sempre. Dipende dalla partita, non ho un rito ben preciso. Mi piace stare serena, faccio quello che mi fa stare tranquilla”.

Cosa ti piace di più di Roma?

“Adoro il Colosseo, amo il centro di Roma. Mi sono ambientata subito, Roma è la casa un po’ di tutti. Le persone sono molto accoglienti, non si trovano sempre persone così. A Verona per esempio le persone sono più fredde e distaccate, Roma invece ti apre le porte”.

Come passi il tuo tempo libero?

“Spesso mi piace girare e passeggiare, cerco anche di allenarmi un po’ di più. Mi piace stare a contatto con persone nuove, spesso sono in giro”.

Credit Photo: Giancarlo Dalla Riva