Le principali dichiarazioni dell’allenatrice gialloblù Sara Di Filippo, rilasciate martedì 27 novembre in collegamento radiofonico con il programma Lady Sport in onda su Radio RID 96.8 FM.

«Come stiamo preparando la partita con il Tavagnacco? Abbiamo iniziato lunedì la settimana di allenamento e continueremo fino a venerdì. La prepariamo come ogni partita, quindi con lavoro continuo, attenzione ai particolari e la concentrazione massima per la gara di sabato. Cerchiamo di prepararla al meglio possibile. Serie A più competitiva? Sicuramente quest’anno si è alzato rispetto alle scorse stagioni in cui il calcio femminile era legato a realtà più provinciali, adesso siamo arrivati a un livello nazionale molto importante e possiamo iniziare a competere anche con altri campionati europei. Negli ultimi anni Fiorentina, Juventus e prima il Brescia hanno avuti percorsi in Europa abbastanza importanti, stiamo iniziando a fare un buon lavoro anche se abbiamo ancora molta strada. Preoccupazione per la sfida di sabato? È una partita importante per noi anche dal punto di vista della classifica, perché stiamo affrontando un periodo non felicissimo, ma nonostante l’ultima giornata con il Sassuolo non sia andata bene abbiamo visto dei passi in avanti rispetto alle ultime gare. Dobbiamo fare una grande prestazione sotto l’aspetto del carattere e della concentrazione per tutti i novanta minuti. La giovane età può influire nel morale di squadra? In alcune circostanze può succedere, ma io dico sempre alle ragazze che loro hanno la sfacciataggine della gioventù, nel senso che possono permettersi di fare cose che altri non possono fare. È un’arma a doppio taglio, bisogna trovare il giusto equilibrio e non sovraccaricarle troppo perché non è corretto. Bisogna cercare di far capire loro il vero valore di entrare in campo e combattere per i tre punti. I fischi a Girelli durante Fiorentina-Juventus? Spero che sia stato solo un episodio sporadico, ma penso che Cristiana abbia risposto nel migliore dei modi cioè segnando. Mi auguro sia solo un caso ma penso che alcuni atteggiamenti del calcio maschile si stiano trasmettendo in maniera negativa a quello femminile. Tante allenatrici in Serie A: da donna a donna è più semplice? Possiamo riuscire a capire di più la ragazza, si può cercare di ragionare un po’ di più con lei, avendo giocato e avendo già passato determinate situazioni. Sicuramente può farlo anche un uomo, dipende sempre dalla persona e da come si pone con la squadra».

Credit Photo: Federico Fenzi