Gli addetti ai lavori nel calcio, sottolineando l’unità di intenti usano dire: dal presidente al magazziniere. Quasi a voler affermare: dal primo all’ultimo. Invece la figura del magazziniere, pur senza una visibilità mediatica, è tutt’altro che ultima per importanza. Anzi, proprio dalla qualità del magazzino (e quindi del suo responsabile) inizia quella di un gruppo e di una società sportiva. Il rispetto dei materiali, ovvero degli strumenti del mestiere, è la prima regola che le società serie insegnano ai giovani calciatori.
La Fiorentina, sta letteralmente creando un divario tra lei Brescia, Verona, Tavagnacco e tutte le altre anche nei dettagli legati al magazzino e alla lavanderia, facendo capire come si fa ad eccellere e a gestire atlete di altissimo valore, facendole sentire tali al fine da esigere poi prestazioni virtuose.
Le atlete della Fiorentina devono pensare solo a giocare e a vincere, è questo il professionismo, un messaggio chiaro percepibile dai dettagli curati dai Della Valle.
Orlandi e compagne non hanno alcuna borsa da portare, come diverse calciatrici della viola ci hanno raccontato (nelle varie interviste fatte lo scorso anno e nel mercato estivo), quando entrano nel centro sportivo, ognuna di loro trova ogni indumento utile all’ allenamento pronto e impacchettato, compresi gli intimi in tessuto tecnico sportivo, perfettamente lavati e sistemati, nonche’ già appoggiati nella propria poltrona dello spogliatoio.
Una volta che l’allenamento è terminato, le atlete gigliate non hanno da organizzare le lavatrici, all’ indomani troveranno tutto pronto, lavato e nuovamente adagiato, segno che ogni dettaglio organizzativo viene curato in quel di Firenze, dove alle ragazze non resta che pensare ad una sola cosa: vincere.
Un bel modo di far sentire professioniste chi per legge professionista non può essere.