Le Juventus Women arrivavano da uno scintillante Scudetto al primo colpo: come avrebbero potuto bissare altrettanta emozione? La risposta nella trama di una stagione storica, culminata davanti a 39 mila spettatori all’Allianz Stadium e col colpo di scena finale…

COME IN UN FILM

«Come in un film», è la sintesi emozionata di Rita Guarino dopo la fondamentale vittoria contro la Fiorentina in un Allianz Stadium ribollente di entusiasmo.

Un film la cui sceneggiatura arriva da lontano, scritta fin dalla scorsa estate, quando alla Juventus la trama imponeva l’obiettivo più impegnativo: confermarsi nella vittoria.

I sequel, dicono i critici, sono sempre peggio dell’originale. Le bianconere arrivavano da uno scintillante scudetto al primo colpo: come avrebbero potuto replicare tanto successo? Il primo scudetto aveva riscosso applausi da pubblico e critica, ora però toccava a tutto il team, staff compreso, alzare l’asticella.

IL CASTING

Il primo impegno se lo prende Stefano Braghin, Head of Women, con una campagna acquisti di visione europea. In pochi giorni arrivano giocatrici capaci di elevare il livello di una rosa vincente: in difesa Petronella Ekroth, a centrocampo Lianne Sanderson e Aleksandra Sikora, in attacco due vere bomber, Eniola Aluko e Cristiana Girelli, a cui nella sessione invernale si sarebbero aggiunte le centrocampiste Ashley Nick e Sofie Junge Pedersen.

Stefano Braghin, Head of Women
LE PRIME DIFFICOLTÀ

Come in ogni ottimo soggetto, l’eroe deve partire in difficoltà e le Women, inaspettatamente, cominciano la stagione in maniera non brillante.

Vittorie roboanti (6-0 al Chievo Valpo, 3-0 alla Florentia, 5-0 all’Orobica, 4-0 alla Roma), ma anche un mezzo passo falso col Mozzanica (1-1) e un brutto inciampo, lo 0-3 nella sfida al vertice del Franco Ossola di Varese col Milan.

Una sberla dolorosa che arriva due settimane dopo la sconfitta in Supercoppa Italiana, al Picco di La Spezia, con la Fiorentina (0-1). Alla sesta giornata, la Juventus è addirittura terza, dietro a rossonere e viola, nel campionato femminile più bello di sempre.

È solo novembre, ma per l’eroe è già il momento di guardarsi allo specchio. E reagire.

LA REAZIONE E LE ANTAGONISTE

La carica arriva ancora dalla coach, già nello spogliatoio varesino, dopo il quarto d’ora da incubo che è valso i tre gol e il sorpasso in classifica del Milan. «Perdere questi punti pesa, ma ci aiuterà a trovare la giusta capacità di reagire e compattarci», profetizza Guarino.

L’eroe conosce le sue potenzialità e non teme i colpi di scena. Gli sceneggiatori però sanno bene che un film funziona solo se c’è un degno antagonista. Stavolta sono addirittura due: il Milan, s’è visto, ma anche e – si scoprirà – soprattutto, la Fiorentina. Due squadre di rango elevato, che puntellano i momenti di svolta del campionato bianconero.

È in casa delle gigliate infatti che la Juventus capisce che il destino sta cambiando. Sono passate tre settimane dalla sconfitta con le rossonere e devono scendere in campo al Gino Bozzi di Firenze. Nessuno se lo dice, ma se c’è una partita molto vicina al dentro o fuori è questa. Nell’immediata vigilia Stefano Braghin, dichiara: «In caso di vittoria il nostro campionato potrebbe assumere una piega diversa». Un’affermazione forte, che responsabilizza il gruppo. E, infatti, ecco la risposta: un 2-0 esterno firmato dalle due prolifiche attaccanti italiane, Girelli e Bonansea, per un vero giro di boa del torneo.

LA MARCIA TRIONFALE

Alla decima giornata il Milan cade là dov’era già inciampata la Juve: 0-0 col Mozzanica, e la squadra di Rita Guarino torna a respirare il profumo del primo posto. Ancora non lo sa, ma l’avrebbe inspirato fino alla fine.

Vittorie a raffica, sempre più convincenti, su cui spicca la rivincita proprio sul Milan. Per l’occasione le Women si trasferiscono al Silvio Piola di Vercelli e impongono la loro legge con la pesantissima doppietta di Barbara Bonansea. Non sarà l’ultima volta che le ragazze vinceranno uno scontro diretto davanti agli spalti gremiti di uno stadioimportante. Anzi, questo è solo l’antipasto. La resa dei conti, il redde rationem, sarà un momento epico.

THE PREMIÈRE

Basterebbe questa giornata per riempire un’intera trama. Già l’annuncio scuote l’ambiente: la Juventus Women giocherà la sfida scudetto con la Fiorentina Women’s all’Allianz Stadium. Nel tempio dei sette, e poi otto, scudetti di fila. Lì dove la storia è già stata scritta dagli uomini, tocca alle donne aggiungere un capitolo importante.

L’evento è talmente grande da meritarsi un titolo: «The Première», la prima. «Come in un film», con le parole di Guarino.

Gli appassionati sentono il richiamo del momento storico e nel giro di qualche giorno viene bruciata la disponibilità di posti. Tutti i posti. Si sognavano ottomila spettatori, dopo due giorni dall’apertura delle prenotazioni sono già ventimila. Alla fine sugli spalti ci saranno 39 mila tifosi. Brividi.

L’attesa è un crescendo di emozioni: le ragazze di Rita Guarino hanno acceso i riflettori su un movimento che sta diventando sempre più popolare. Un rischio però c’è: essere al centro di una scena del genere può distrarre dalla partita che vale lo scudetto.

E finalmente arriva il momento: domenica 24 marzo, ore 15. Lo stadio freme in un tripudio di bandiere bianconere. Una gioia così la può descrivere soltanto una commossa Rita Guarino, a caldo, da bordocampo dopo la vittoria più importante: «Giocare in uno stadio così pieno crea un avversario in più, almeno inizialmente. Era una gara molto sentita, fondamentale per portarsi ad un passo dalla conquista dello scudetto. Vincere davanti a tutte queste persone è da brividi. Guardo indietro e penso a tutte le persone che con me hanno lottato per far sì che questo sport sia sempre più apprezzato e seguito: questa è stata davvero una giornata importante».

In molti si commuovono vedendo Cecilia Salvai, vittima di un brutto infortunio al ginocchio, portata in spalla sotto la curva a festeggiare la vittoria. È la foto di un gruppo, la locandina di una vittoria che ha la firma di tutte, nessuna esclusa.

IL COLPO DI SCENA

È un classico per i migliori sceneggiatori di Hollywood: infilare un colpo di scena, quando il film sembra instradato verso il lieto fine. Questa volta l’inversione a U avviene in casa del Sassuolo, solo tre giorni dopo il trionfo all’Allianz Stadium. Una partita che sembra scritta apposta per tenere alta la tensione: pali, traverse, un assedio continuo. Poi, allo scadere del secondo tempo, il twist: gol del Sassuolo. E classifica che s’accorcia: Juventus con un punto in più della Fiorentina e due sul Milan a due sole partite dal termine.

TUTTO È BENE QUEL CHE FINISCE BENE

Tutto riaperto? Neanche per idea, perché le ragazze di Rita Guarino trovano il colpo di coda che stupisce ed esalta. Alla penultima giornata vincono tutte come da pronostico, così le tre squadre arrivano all’ultima partita in due soli punti: la tensione vale forse più del campo e questo vale anche per gli spettatori. La Juventus però ha un vantaggio inestimabile: è padrona del proprio destino e non deve guardare in casa d’altri. Con questa consapevolezza scende in campo a Verona e dimostra che non si è campioni d’Italia senza avere importanti valori di volontà, determinazione e capacità di gestire le tensioni. E al triplice fischio, il nervosismo si scioglie in una gioiosa corsa verso il pubblico bianconero, per dare il via ai festeggiamenti del secondo, meraviglioso scudetto al femminile.

È la risposta a chi si chiedeva: può un sequel essere più intrigante dell’originale? Certo che può. E il bello è che nessuno ha intenzione di chiudere qui la saga.

Credit Photo: Giancarlo Dalla Riva