Ecco l’intervista che la redazione di Cartellino Rosa ha dedicato al nostro portiere Rachele Baldi
Ciao Rachele, come nasce il tuo amore per il calcio? Da cosa ha dipeso la scelta di fare il portiere?

“Mi sono appassionata quando da piccola, all’età di 5 anni, andavo a vedere le partite di mio fratello, anche lui portiere. Ero una bimba molto attiva e mi piaceva l’idea di tuffarmi in terra, nel fango e mi affascinava la diversità di quel ruolo.”

Le squadre toscane sono una costante nella tua carriera, ad Empoli hai trascorso la maggior parte della tua vita calcistica. Hai mai pensato di lasciare la tua regione natia? Faresti un’esperienza all’estero?
 

“Empoli è sempre stata una casa per me. È importante sentirsi bene nel club così da poter esprimere il meglio di sé: qui mi sento serena e ho potuto sempre dare il massimo di me stessa. Però non ho mai escluso la possibilità di fare un’esperienza fuori regione o addirittura fuori dall’Italia. Sarebbe sicuramente motivo di crescita personale e calcistica.”

Quest’anno ti sei resa protagonista di parate mozzafiato, di cui alcune anche dagli 11 metri. Hai un segreto particolare per ipnotizzare l’avversaria?
 
“Non saprei. Alcuni dicono che ho lo sguardo serio e minaccioso. In realtà non tolgo gli occhi dalla palla e dagli 11 metri mi affido al mio istinto.”
L’Empoli è considerato da molti la vera rivelazione di questo campionato. Ti aspettavi una stagione così?
 
“Non mi aspetto mai niente in verità. Siamo partite con un gruppo e abbiamo subito creduto in noi e nel lavoro dello staff. C’è affiatamento e condivisione.”
A coronamento delle ottime prestazioni è arrivata, prima per le qualificazioni all’Europeo e dopo per l’Algarve Cup, la chiamata di Bertolini. Che emozioni hai provato ad indossare la maglia della Nazionale?
 
“Rappresentare il mio paese e avere lo scudetto sul cuore è un’emozione che non si descrive. Per me è stata sicuramente la dimostrazione che sto lavorando bene e non posso che esserne felice. Ogni volta torno con un bagaglio in più e dei compiti per casa e metto tutto al servizio della mia squadra. Non si finisce mai di imparare. È un lavoro continuo e questo mi stimola ad essere sempre migliore.”
Il ruolo che ricopri, nel calcio femminile, è quello più affetto da pregiudizi come: l’altezza del portiere, la grandezza delle mani e spesso qualcuno afferma “ci vorrebbero porte più piccole”. Cosa ne pensi tu al riguardo?
 

“Ogni portiere ha le sue caratteristiche, i suoi limiti e le sue qualità. Dipende tutto dalle fisicità ovviamente. Le porte vanno bene così a mio avviso, non mi sono mai posta il problema. Non ho mai pensato che per noi fossero troppo grandi.”

Una volta tolta i guantoni chi è Rachele?
 
“Bella domanda. Rachele è una persona semplice, solare ma anche timida le prime volte. Mi sciolgo sempre dopo un po’. Osservo molto e a volte sono in un mondo tutto mio. Sono molto determinata e testarda, se voglio una cosa trovo a tutti i costi il modo per prendermela e purtroppo è difficile farmi cambiare idea. Però accetto i consigli e le critiche costruttive. Sono umile e creativa. Mi piacciono tutti gli sport, la musica, l’arte e la fotografia in particolare. Mi piace stare con gli amici e la famiglia, ma a volte sento il bisogno di stare da sola con me. Sono anche un po’ permalosa e non mi piace discutere con le persone.”
Credit Photo: Empoli Ladies